Meeting di Rimini 2023 - La responsabilità del quotidiano. Protagonisti a confronto

Benvenuti questo incontro sulla responsabilità del quotidiano
Saluto con gratitudine Agnesi Pini direttrici Cohen grazie
Danno Fontana direttore Corriere della Sera
Maurizio Molinari direttore la Repubblica
E Roberto Sommella direttore di Mf Milano Finanza
Grazie di essere qua con noi
Ognuno di noi a la responsabilità di informarsi giorno per giorno sulle questioni almeno le questioni più importanti
E la vita del paese e le grandi questioni politiche del dibattito pubblico
E per informarsi fra le altre cose legge il quotidiano che è fatto perché ognuno di noi Possa essere responsabile responsabilmente parteciparvi vita democratica del Paese
E questo chiede ai giornali una grande responsabilità
Perché devono fare in modo che quest'informazione semi affidabili comprensibili
Stabilite le giuste priorità che ci aiutano a entrare nella complessità sempre più complessa di tante questioni pensate solo per fare un tema la sanità
Sembra facile manomette niente
Evitare le terribile riduzioni
E quindi abbiamo voluto parlare di quest'oggi
Ma prima di iniziare chiedere a ognuno di loro una breve riflessione sull'intervento del presidente Mattarella di questa mattina
Che era di uno spessore culturale e politico di altissimo livello è che del quale faremo anche tesoro nuove come mittente
Nel nel nelle prossime edizioni
Comincerei con Agnese Pini
Tanto grazie dell'invito e buon pomeriggio a tutti sparo diceva lei l'intervento di Mattarella questa mattina recita davvero a entrare nel vivo a toccare il cuore non soltanto dei temi
Più caldi del dibattito politico ha parlato per esempio molto di migrazione inevitabilmente perché è una delle questioni
Che sta più a cuore anche dei vari partiti Antone la maggioranza di governo quanto inevitabilmente dell'opposizione anche della quotidianità dei nostri amministratori locali che sappiamo con quanta fatica
Sì ero cercando di
Affrontare questa ennesima emergenza è riuscito però e questo mi ha colpito in modo particolare di questo volevo brevissimamente parlarti entrare anche in quello che è stato il dibattito culturale ideologico delle ultime settimane degli ultimi giorni
Talvolta perfino un po'surreale o anacronistico lo stesso Mattarella usato questa parola non anacronismo per esempio riferendosi al fatto che potest possa esistere una etnia originaria italiana no per qualcosa che non è suffragata da nessun tipo ovviamente TTT studi ed analisi scientifica storica antropologica e non solo ha fatto qualcosa di più Mattarella parlato dia dando le medie cisti abbiamo incontrato appunto anche provando a commentare quanto accaduto negli ultimi giorni in realtà anche del caso del generale va Nacci senza mai citarlo
Ma dando degli spunti che c'hanno portato appunto esattamente nel cuore di tutto quello che di tutto quello di cui abbiamo discusso sui giornali sui media sulle televisioni e cioè la questione dell'odio
E il fatto la domanda che ci siamo posti che ci siamo fatti nei appunto nei vari dibattiti nei vari appuntamenti di discussione su questo tema se esista un diritto all'odio
Ovviamente Mattarella che cosa ci ricorda con la frase che vi cito perché davvero appunto da da tra scriverci da ricordarci quotidianamente
Che la Costituzione quindi lui riprende
In mano alla nostra Costituzione quindi il tessuto di ciò che rappresenta in fondo la nostra democrazia nostra Repubblica nostra civiltà
Serve a espellere Iorio Paolo perché quando ci chiediamo se esiste un diritto all'odio dimentichiamo però di non è un diritto è un sentimento
E nessun impianto normativo è prevista la possibilità come diritto a odiare l'odio è un sentimento che invece le istituzioni e ciò che rappresenta appunto la garanzia i detti esistenza di una democrazia che la Repubblica di una civiltà deve darsi come obiettivo quello di arginare sentimenti di odio a maggior ragione quando arrivano
Da chi rappresenta dei baluardi istituzionali a qualunque livello in qualunque posizione per questo oggi credo che il discorso di Mattarella se è stato davvero incisivo perché partendo da qui e cioè dal fatto che oggi non è un diritto ma un sentimento
Per qualsiasi altro discorso voglio dire perde il peso di sussistenza
Grazie
Roberto Sommella
Tanto buona sera e grazie
Dell'invito ma a me ha colpito come al solito il fatto che il Presidente della Repubblica riesca ad incarnare in modo perfetto L'Unità della nazione la complessità del nostro Paese utilizzando la memoria la cultura la scrittura la lettura
E mi aggancio anche ai tanti passaggi che in altri interventi Luís ha dedicato al nostro mestiere che segue con passione e compartecipazione indubbiamente la parola la frase che m'ha colpito di più delle tante che ha detto sulla necessità di integrarsi di essere solidali di ricordarsi cosa c'è scritto nella nostra Costituzione ai primissimi articoli e quando ha detto che l'amicizia è un investimento non perché io diriga un giornale economico finanziario e non perché lui l'ha detto in quanto avesse una valenza economica ma l'amicizia è l'unica cosa a mio modo di vedere che ha lo stesso peso lo stesso valore dall'amore e che molto spesso purtroppo noi
Mettiamo un po'in disparte
L'amicizia è quella cosa che ci fa stare bene nei momenti gioiosi ma che ci sostiene nei momenti difficili è un collante che la nostra società
Purtroppo sta perdendo l'ha persa un pochino anche per via della pandemia ne abbiamo alle spalle tre anni in cui è accaduto l'impensabile abbiamo imparato a pensare l'impensabile perché a volte avviene avviene che ci sia una pandemia di un virus sconosciuto che uccide che divide le persone
Avviene che poi ci sia un loft da un è una allontanamento dei luoghi di lavoro dai luoghi di studio si è parlato tanto poco di quanta carenza didattica hanno avuto i nostri giovani durante la pandemia per semplici motivi di scarsa connessione internet ma gancio al tema della tecnologia
E poi una guerra scoppiata novecentesca
Nei nostri confini nei nostri confini europei e lo dico da convinto europeista quindi avendo vissuto questi tre anni che sembrano un secolo rimanere agganciati all'esistenza agli enti e e al fatto che all'individuo deve sempre corrispondere una per sé la persona e che essa diventa tale all'interno della società
Sono discorsi quasi filosofici ma che ci danno la caratura di una persona
Che riesce a tenere tutto insieme e vediamo dei fatti che accadono tutti i giorni dalle divisioni politiche a prescindere ideologiche insensate anche sulle cose più banali
Quanto sia importante e lo dico senza retorica avere Sergio Mattarella la Presidenza della Repubblica un dono che il destino ci ha fatto teniamocelo stretto
Grazie
Roberto
Intanto buona sera a tutti grazie anche quest'anno per me è diventato un appuntamento di confronto ormai da tantissimo tempo
E di nuovo con enorme piacere naturalmente alcuni spunti molto importante sono già stati affrontati sia da Agnese che da Roberto a me
Piace averne due molto rapidamente il primo che ha a che fare molto con il tema di questo meeting
E il tema della dell'esistenza umana che si fonda su una amicizia inesauribile
è il punto in cui Mattarella affrontato una cosa che sembra decisamente fuori moda e fuori contesto in questa fase lei le nostre società le nostre identità
Le nostre comunità politiche non si fondano sul contrasto sull'odio sulla contrapposizione
Possono essere fondate sulle differenze le differenze di vedute di opinione il confronto ma mai e su qualcosa che a un potenziale distruttivo per i rapporti sociali per i rapporti economici e per i per rapporti politici
Sembra anche un po'banale doverlo ricordare ma in realtà non lo è per come si sta svolgendo per come si svolge la vita pubblica per come si svolge il dibattito e politico in questo Paese aver ricondotto
Come dire la forza aver riportato in una maniera molto
Venne articolata dispiegata questo tema al centro della discussione secondo me
è qualcosa che possiamo sperarlo può diventare una base forse per il confronto dei prossimi e dei prossimi mesi che è un confronto serio rispetto a problemi enormi che dobbiamo che dobbiamo affrontare anche perché lo ricordava Sommella
C'eravamo un po'illusi che dalla pandemia ne saremmo usciti tutti migliori una commedia è una comunità più coesa con dei valori comuni con un confronto più civile mirato
A quella parte parola che adesso sembra bruttissima che è quella del compromesso ma la politica l'agire umano è fatto di compromessi nobili chiesti debbono stabilire che a un certo momento non è stato così non ne siamo di aria realtà almeno politicamente uscite i migliori
E secondo spunto rapidissimo lo vediamo soprattutto sul tema dell'immigrazione
Io su questo proprio mi fanno mi fa venire un po'l'orticaria l'estremismo da un lato e dall'altro intanto direi dobbiamo affrontare un'emergenza mettiamoci ore e e Mattarella scenari ricordato mettiamoci bene in testa che l'immigrazione non è un'emergenza di migrazione le immigrazioni saranno un tema con cui avremo a che fare
Non nei prossimi anni ma nei prossimi decenni
Per tantissimi moli motivi che tutti voi
Avete sicuramente presenti dalla crescite
Demografica in cui le parti del mondo per con la per l'aspirazione che sia e che è connaturata ad ogni essere umano a migliorare le proprie vite
Se è un uno prende la perché anche un po'per la questione della dai denatalità in molto in una gran parte del nostro mondo se uno la mette in questa prospettiva la vicenda
Allora non non si gioca con le parole non si gioca con gli slogan
Sì comincia a ragionare di come i flussi possono essere regolati commessi poi studiare l'integrazione come al detto Mattarella bisogna puntare sull'immigrazione regolare molto ampia di come si lavora a far crescere i pezzi di fondo da cui l'immigrazione
E deriva di come reagiamo come comunità non solo italiana e come europea cioè toglierei di questioni così rilevanti così poi di prospettiva così strutturali
Dalle faziosità dal dibattito ideologico dalla voglia di avviare e l'ultima parola con la pattuglia più affetto io credo che sia un grandissimo insediamento che il Presidente della Repubblica spero continua a darci ancora per tantissimo tempo grazie grazie
Grazie grazie questa opportunità e il lavoro della missione dei giornalisti e condividere le proprie esperienze le proprie idee non c'è un posto più importante e cruciale
Dove farlo che non il meeting di Rini sono tre io credo i puntini che Mattarella ci ha consegnato
Il primo è la definizione dell'identità italiana un'identità frutto della somma di più identità e più lingue
In dieci parole ha smontato non solamente l'altra via di un generali improvvido ma di tutti coloro che immaginano un genesi lineare
In un'identità mediterranea che in quanto tale e frutta invece di più culture giusto punto primo
Punto secondo il richiamo all'importanza della difesa del clima dell'ambiente in una terra come questa colpita dalla violenza dei cambiamenti climatici
E anche qui c'è io credo un richiamo non solo a un drammatico tema di attualità ma anche a gli sbandamenti
Che ci sono nella comunità politica e neanche all'interno del governo di destra centro lì dove molti suoi esponenti compresa la Presidente del Consiglio ancora non parlano non usano l'espressione cambiamenti climatici
Non usa la Presidente del Consiglio non usa l'espressione cambiamenti climatici
E quindi naturalmente è un richiamo al presente drammatico quanto importante che guarda soprattutto
Alle nuove generazioni
Ma forse il terzo punto quello più innovativo e rivoluzionario quando richiamandosi alla Costituzione americana
Al persegue al diritto al perseguimento della felicità
Mattarella indica io credo una ricetta
Il risposta le diseguaglianze le diseguaglianze che sono la ferita più profonda
Non solamente del nostro paese ma di ogni democrazia avanzata esprimono il disagio e dal disagio nasce la protesta di grande dibattito come disinnescare
Questo domino
Che genera populismo intolleranza odio per il prossimo la solitudine dell'aggressività sui social la risposta che dà Mattarella e sul filo della Costituzione
Di un'identità euroatlantica che lega la Costituzione americana la nostra Costituzione e dice che la felicità
E o può essere l'antidoto al disagio e alla protesta dove con nelle sue parole la felicità si esprime nell'inclusione dell'amicizia nelle gamme fra gli esseri umani io credo che questo sia un ragionamento molto presbite che guarda molto lontano
Molto attuale
Valido non solamente per il nostro Paese Ban per ogni democrazia ferita dalle diseguaglianze e aggredita dal populismo per questi tre motivi
Quello che Mattarella ci ha detto ha confermato che lui per per tutti noi un presidente in dispensa
Grazie
Le modalità delle vostre risposte dicono già qualcosa su come un giornalismo si può o dovrebbe porre però entriamo nel vivo leggo un passaggio dell'enciclica fratelli tutti abbiamo iniziato questo meeting con il cardinale zuppe riflettendo se questa enciclica leggo brevemente questo brano
Venendo meno il silenzio dell'ascolto
E trasformando tutto in battute messaggi rapidi e impazienti si mette in pericolo la struttura basilare di una saggia comunicazione umana
Si crea un nuovo stile di vita in cui si costruisce ciò che si vuole avere davanti escludendo tutto quello che non si può controllare o conoscere superficialmente o istantaneamente
Tale dinamica per sua logica intrinseca impedisce la riflessione serena che potrebbe condurci a una saggezza comune
I giornali che voi rappresentate i quotidiani hanno la possibilità di aiutare non dico di garantire ma di aiutare di contribuire ad una riflessione serena come voi l'avete già auspicato in parte però voi come giornale in mezzo a queste diatribe questa enorme complessità come vi potete immaginare di dare un contributo in questo senso iniziamo con Luciano Fontana
Sì naturalmente molto è molto facile in queste occasioni dire Mannoni noi facciamo
Il nostro ruolo questo i i problemi che si stanno raccontando di istantaneità superficialità
Scarsa efficace serietà della comunicazione non ci riguardano in realtà noi stiamo subendo come mondo per informazioni dell'informazione una delle trasformazioni il più rilevante siamo nel pieno di una di una vera e propria rivoluzione rivoluzione delle del modo di reperire in i notizie dell'ambiente in cui lavoriamo in cui molto molto difficile trovare una propria collocazione e soprattutto però e trovare una propria identità e un ruolo che sia positivo
Per il mondo dell'informazione ma soprattutto per la per la società perché poi lì formazione come dire la base della crescita individuale e della crescita democratica e civile di un Paese
Allora dove in che contesto noi agiamo in Java in un contesto in cui le informazioni ci arrivano da migliaia e migliaia di di punti queste informazioni qualche volta sono giuste qualche volta sono parziali alcune volte sono false
E alcune avvolte deliberatamente false cioè false Perre scopi economici per scopi politici quindi sapersi
Stare dentro questo mondo saperlo riconoscere saperlo affrontare saperlo correggere uno dei compiti
Dei compiti più importanti ed è un compito che a che fare con il nostro ruolo ma che fare complessivamente con la società quando si fa la domanda come si combattono le fette di uso che è una domanda classica che si fa nei nostri dibattiti io penso che l'unico modo per combattere se se il Clivo se sia formazione e cultura crescita spirito critico non ne abbiamo un altro non ci sarà mai un garante non ci sarà una legge non ci sarà il carcere ci sarà un'educazione fortissima degli operatori delle informazioni
E dieci e del pubblico e delle persone che dell'informazione
Usufruiscono
A questo punto come come stare dentro e come e contribuire a questa saggia comunicazione umana di cui parlare
Di cui parla il pontefice io credo che fondamentalmente noi dobbiamo fare alcune cose importanti la prima
Essere molto seri responsabili sembrano parole un po'fuori moda ma per essere serio e responsabile significa saper valutare le notizie sa pr verificare la fondatezza
Saper le anche rispettare non piegare le notizie al però che a lei e ai propri pregiudizi alle proprie virologia ai propri interessi
E ti partito utile ori economici o di qualsiasi altra natura
L'asserita il rispetto delle delle delle notizie che forniamo al pubblico secondo me è uno dei modi migliori
Perché per cui con cui il giornalismo può contribuire alla crescita sociale e civile di un Paese
Sembra sembra qualcosa un po'desueto un po'fuori fuori contesto in un mondo in cui tutto rapidità
Tutte Santa Anita ma io credo che la cosa che dobbiamo fare anche con qualche verifica in più rinunciando all'immediatezza e la competizione con cose che spesso sono fuori dal nostro orizzonte i social network ad esempio sono per alcuni aspetti informazione ma sono fondamentalmente un luogo di conversazione comunicazione
Che bisogna mettere bene il luce e di cui bisogna far capire le dimensioni e soprattutto ai giovani che lì hanno il loro luogo preferito di di frequentazione
La seconda la seconda questione
è il rispetto il rispetto delle opinioni il pluralismo delle opinioni a me non piacciono e non auguro a nessuno di
Servirsi solo di un giornale in cui è rispecchia se stesse in cui c'è tutto scontato se stesso con le proprie convinzioni cori troppi pregiudizi
E e con in modo che ogni mattina all'informazione
O l'opinione che uno ha non sia una l'apertura di un orizzonte passi alla chiusura di un orizzonte sempre in una bolla in cui tutti ci riconosciamo e da autoreferenziale
Un giornale al mattino deve aprirmi la testa deve dirmi
Questo a questa cosa non avevo pensato c'è un punto di vista diverso a cui mi posso cocco mi posso confrontare e che mi può far crescere se facciamo seriamente informazione disse contribuiamo alla crescita del paese se non usiamo le opinioni come pietre da scagliare interessa
Al a chi non la pensa come noi forse avremo dato un contributo magari limitato magari parziale
Ma quello che il Papa c'ha voluto dire
Grazie
Maurizio Molinari
Ma nella trasformazione di diamo nella stagione della rivoluzione digitale l'ultima volta che l'umanità attraversato una trasformazione di queste dimensioni è stato la rivoluzione industriale
L'opzione digitale un'accelerazione della storia cambia profondamente il costume di tutti noi e quindi naturalmente anche le sfide per i giornali
Come affrontarla ma è tutto con la consapevolezza che poi che i dati e le informazioni sono i beni più scambiati
Nell'universo digitale
Inevitabilmente siamo noi essere in trincea in questa trasformazione ci vuole un momento di consapevolezza
In secondo luogo dividere i due tempi i due tempi storici uno e quello di cavalcare sposare comprendere
Quella che l'innovazione
Come bloccare lo sviluppo delle delle industrie da parte dei luddisti fu una battaglia perdente non ha alcun senso oggi opporsi all'evoluzione digitale il punto vero però e che come le fabbriche erano collegate dall'elettricità
Oggi il mondo digitale sempre più connesso dal web e in prospettiva dall'intelligenza artificiale
Quindi questa è la sfida è la sfida della conoscenza delle nuove tecnologie io credo che questo obbliga noi tutti i giornalisti a studiare di più dei nostri giornali a creare dei gruppi di studio dei gruppi di approfondimento dei gruppi di ricerca
Vedere come applicare al meglio le nuove tecnologie per continuare a fare il nostro lavoro e raggiungere pubbliche tipologie di pubblico sempre più vaste la realtà e che le nuove tecnologie offrono la possibilità di aumentare il pubblico passando
Dalla carta stampata alla radio dalla radio la televisione dalla televisione al web dall'UE by social si sono sempre sommati
Altri settori di pubblico che non hanno annullato quelli precedenti ma che hanno aumentato lo spazio oggi lo spin nostro spazio di quelle trazione e molto maggiore di quello che era non solamente cinque anni fa ma due anni fa forse anche un anno fa
Pini il primo elemento e la conoscenza delle nuove tecnologie
E lo studio e la ricerca su come applicarle il secondo invece e conservare con granitica volontari granitica capacità la qualità del buon giornalismo quindi la ricerca seria delle notizie tutto raddoppiare sempre il confronto delle fonti i giornalisti che devono andare fisicamente sul posto a vedere ascoltare e tentare di comprendere con ingenuità senza pregiudizi
Ponendosi sempre come portatori di dubbi di e non di verità Pro precostituite la somma fra questi fra queste due sfide che appartengono a due tempi storici diversi uno è il tempo di un di un presente che diventa futuro ogni giorno cioè noi non possiamo sapere oggi quale saranno le piattaforme sulle quali metteremo i nostri contenuti fra sei mesi fra sei mesi
Chiedete ammesso quale piattaforme dovrà ammettere pubbliche propri contenuti fra sei mesi non lo so io le posso dire che stiamo facendo dei tentativi alcuni riusciranno altri falliranno questo però e avvincente perché c'è la dimensione del pioniere c'è la dimensione della della vedetta che può fare degli sbagli il pioniere per poi alla fine deve sempre superare il fiume il e procedere verso l'Occidente e il e il fiume più lontano
L'altro però è la conservazione quindi bisogna giocare in attacco in difesa della scoperta del futuro con grande passione grande flessibilità e invece nella difesa di quanto di meglio la nostra eredità ci dà
Grazie
Ma e guardie sono molto d'accordo con quello che dicevano i miei colleghi non su soprattutto sulla questione legata alle enormi difficoltà che tutti ben conosciamo molto bene
Ma anche le straordinarie opportunità pionieristica definiva Maurizio che momenti di trasformazione concedono a chi si trova appunto a guidare
Le industrie editoriali chiamiamole così perché dentro le trasformazioni appunto industriali quadrate tecnologica per i giornali è anche una rivoluzione industriale non soltanto appunto strettamente culturale strettamente imperiale strettamente contenutistica rappresentano sicuramente
Delle sfide straordinarie per chi si trova ad avere l'onere e l'onore di viverle e magari anche di cui darle aggiungo però un una un tema in più
Che è quello legato alla questione del potere
I fratelli tutti si parla con tono di come i giornalisti possono rapportare a che cosa i social network che hanno di fatto e non ci possiamo fare niente anche se magari ci dispiace un po'ereditato in massa
Il grosso del dibattito pubblico che prima era detenuto da noi sostanzialmente oggi volenti o nolenti il dibattito pubblico si è spostato non l'hanno più soltanto i media tradizionali comincia a fare la televisione e radio
Ma si è spostato sui social network qualunque essi siano e questo che cosa ha comportato che i giornali hanno perso potere anche questo fa parte della crisi la rivoluzione industriale da vi sarà un altro punto di vista noi quattro qui oggi abbiamo tutti perso potere rispetto a quello che avremmo potuto avere vent'anni fa
E perché l'abbiamo perso semplice
Mente perché
I fatti le notizie le verità
Che noi portiamo attraverso l'informazione non solo sono molto facilmente accessibili tra voi spesso in modo gratuito a volte in modo pilatesco e Corsaro
Ma sono anche confutabili verificabile volte manipolabili grandissimo rischio per chi fa informazione oggi chi fa informazione chi produce informazione non ha più il controllo assoluto sulle notizie
Anche noi che scriviamo una notizia su un giornale non abbiamo più il controllo su che fine farà quella notizia nel dibattito pubblico potrà essere presa tagliata manipolata rimasti calata
Cambiata
E trasformata in qualcosa di diverso senza che noi che facciamo i direttori abbiamo più la possibilità di controllarla in alcun modo e questo è un grande pericolo
è un grande pericolo contro cui abbiamo ancora pochissime armi
E che riguarda appunto la perdita di un potere non è un male che i giornali abbiano perso potere guardate non certo punto di vista anche un bene perché ci costringe a un bagno di umiltà
I giornali e i giornalisti hanno sempre sbagliato ovviamente essendo nostro lavoro umano per fortuna fintanto che non si sostituendo le intelligenze artificiali quindi a che vedere con l'errore e giusto inevitabile che sia così il fatto che abbiamo perso questo potere oggettivo
Che era molto più forte prima dell'arrivo dei social network Cippone la condizione di dover essere più umidi anche nel modo con cui noi raccontiamo i fatti e ammettiamo la possibilità dell'orrore
Quindi questo non non certo punto di vista no anzi è sicuramente un bene c'è però il male invece che determinato dal fatto appunto che c'è una manipolazione dei fatti che questa manipolazione non è in alcun modo controllabile neppure da chi conduce quell'informazione
E anche da un altro aspetto che riguarda davvero social network in maniera particolare c'è una una confusione che vedo sempre più forte nell'opinione pubblica
Tra quello che è informazione quello che è comunicazione le persone oggi tendono assolutamente a sovrapporre questi due temi che invece sono profondamente diversi radicalmente diversi la comunicazione è un'arte molto nobile ma non ha niente a che vedere con l'informazione
E questa sovrapposizione oggi si tende a pensare che e e e viene spontaneo sfrutto il giovane ragazzi molto giovani ma anche universitari quindi colti che hanno scrisse Pugliano che hanno una percezione chiara del del mondo tendono per esempio pensare che un politico che annuncia qualcosa da Twitter stia informando
Chicchessia non sapendo che non sta informando nessuno sta comunicando appunto un'arte nobilissima ma è comunicazione
L'informazione è un'altra cosa e quando il giornale il giornalista si intermedi appunto tra la comunicazione del politico e social network il pubblico
E il sito e il giornale la radio non importa quale sia il canale di comunicazione ecco perdere questa sensibilità culturale è un grande gravissimo rischio
Anche per le istituzioni democratiche che si fondano sulla comunicazione perché sulla comunicazione si fondano i sistemi autocratici non democratici quei democratici si fondano sull'informazione e questo rischiamo davvero di perdere
E abbiamo detto tante cose molto interessanti la dimostrazione che poi l'informazione e il mondo dei giornalismo sia comunque
Seguita con grande attenzione
Questo pubblico numerosissimo che abbiamo di fronte siete venuti qui per ascoltare la nostra opinione la declinazione dei fatti
Come pensiamo che si possa sviluppare il nostro futuro ma anche il nostro quotidiano
Questo mi colpisce molto in tempi
Come si dice della crisi dell'editoria anche se io ho cominciato questo mestiere negli anni Ottanta l'agenzia ANSA e già c'era la crisi dell'editoria quindi mi conforta che questa crisi dell'editoria ci accompagna dei cambiamenti tecnologici
Poi siamo abituati da italiani a vivere durante le crisi c'è una crisi perenne e quindici rafforza anche questo spirito critico e molto coraggioso di affrontare il futuro io vedo due date per fare proprio una diciamo un'analisi un po'con l'accetta di questo nostro mestiere bello affascinante molto complesse indubbiamente
E sono quelle dell'aprile del due mila venti del giugno del due mila venti nell'aprile del due mila venti
Uno dei tanti DPCM famosi vi ricordate DPCM che cos'era bravo tutti ne parlavano eravamo tutti diventati esperti di
Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri stabiliva quali erano i servizi essenziali e tra i servizi essenziali c'era il giornalismo gli operatori dell'informazione io forse dico come autocritica
Noi giornalisti non abbiamo colto questa medaglia che per carità durante un'emergenza così drammatica ci ha dato la Società c'avete dato tutti voi cioè noi eravamo tra i pochi insieme agli operatori sanitario gli operatori
Dei servizi pubblici dei servizi
Di sicurezza delle pubbliche della pubblica sicurezza poter circolare in queste città spettrali
Mi ricordo Milano
Ma anche a Roma ma tutte le città all'inizio Milano che cos'era rispetto a Roma erano entrambe deserte ma Milano c'erano già stati dei morti a Roma non c'era stato ma con raffreddore quindi c'era questa sensazione di vivere l'oscurità
Che è un po'anche quella che si deve vincere no
Partendo da l'enciclica fratelli tutti vince l'oscurità attraverso la fratellanza dell'amicizia ebbene quell'aprile siamo diventati servizio essenziale dimostriamo di essere essenziali perché purtroppo oggi
Un po'perché c'è anche una regola dell'economia c'è un desiderio molto forte delle persone di comunicare di esprimere le loro opinioni
E non c'è lo stesso desiderio di ascoltare le opinioni diverse e anche di leggere sono delle domande domande offerta non si incrociano ma c'è tantissimo interesse perché indubbiamente
Indubbiamente le notizie sono diventate una commodities è diciamo sono diventato un bene primario né più né meno del grano o del petrolio hanno un valore insieme ma leggiamo delle commodities molto delicate e la seconda data
E quella del giugno del due mila venti pensate che nel giugno del due mila venti le notizie false diffuso in Rete nel mondo hanno superato quelle vere
Dunque l'essenzialità la responsabilità del giornalista grande piccolo giornale medio piccolo grande globale che sia è quella di sa per di share nere e di interpretare la realtà e spiegarla bene io ho avuto come
Primo direttore il mitico Sergio lepri all'agenzia Ansa che scrisse un libretto che adesso introvabile ma io lavoro regalare a tutti i giovani giornalisti che e ce n'ho tanti ed molto giovane a Milano Finanza
Scrivere bene e farsi capire che forse anche per quella prima cosa no perché scrivere male e non farsi capire sopra riduce ma non l'ho detto per avere l'applauso però ecco chiunque trovi questo volume a parte comprare i nostri giornali lo acquisti perché
Veramente un esercizio fondamentale di democrazia scrivere bene farsi capire Mutarelli un giorno disse con un grande paradosso tipico di Montanelli giornalista vuole spiegare agli altri cose