Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cultura, Periodici, Politica, Rassegna Stampa, Storia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 31 minuti.
10:00
10:30 - Roccaraso
Un saluto agli ascoltatori ecco c'è anche per questa settimana l'appuntamento della programmazione di Radio radicale in cui vi parliamo di storie oggi ci servire i modi risorse tipo un po'diverso dal solito partiamo da una segnalazione tratta da un quotidiano
E da qui poi cercheremo come sempre di di sviluppare un ragionamento il quotidiano è la verità delle diciassette novembre c'è un intervento che in realtà un intervento che poi l'autore di questo testo che Marcello Veneziani affatto no pubblicamente in una iniziativa al teatro cortesi di Sirolo nel corso di questa iniziativa che punto si chiama tenne all'arrabbiata si tratta di un ritratto in qualche modo solo una segnalazione approfittiamo coi di questo articolo anche per anticiparvi che uscito in questi giorni un libro proprio di Marcello Veneziani che si chiama senza vedi si tratta di settanta ritratti la forma
Diciamo della del ritratto della ricostruzione dei protagonisti della storia attraverso appunto
Questo tipo di racconto cioè ritratti messi insieme una forma molto interessante che aiuta l'abbiamo detto tante volte a entrare nel merito della storia non solo italiana di segnaliamo tra l'altro sia le trasmissioni che trovate nell'archivio on line con Vittorio Emiliani maestri di Vittorio Emiliani trovate tutte le registrazioni nell'archivio on line e di radio radicale e poi vi segnaliamo anche due libri perché forse in questo alveo ma vedremo fare meglio più da vicino
Anche se sarà possibile con lo stesso Veneziani si tratta più o meno
Delle stesse idee uomini del Novecento di Geminello a dighe trovare pubblicato da Adelphi lo stesso altri poi ha pubblicato dopo ancora altri ritratti Eccentrici
Sono davvero ritratti
Interessati Eccentrici che ci fanno conoscere alcuni personaggi non molto conosciuti in questo tipo di racconto della storia si è cimentato anche veneziani e lo fa anche in questo articolo che di leggiamo
Qui si parla di Leo Longanesi un genio troppo di talento dice veneziani lunga Longanesi fiuto i partiti poi tutto finì in una risata
Ai tempi del fascismo Leo Longanesi fu fascista esagerato e frondista
Ma non ebbe mai velleità politiche quando cadde il regime invece per due volte fu tentato dalla politica ma su un versante io opposti chissà perché accade ambedue le volte a Napoli e si risolsero entrambe nel nulla ma vale la pena di raccontarle queste vicende appunto come è stato fatto in questa iniziativa in un teatro al Teatro Cortesi di Sirolo ci sono stati anche altri protagonisti
E si parla appunto Veneziani ha parlato di Longanesi anche di Ennio Flaiano la prima avventura
Partenopea di Longanesi fu con Curzio Malaparte nel febbraio del quarantaquattro nella sede del Partito comunista a San Potito
Il longilineo Curci o e il brevilineo Leo entrambi forti odore di fascismo Authority motti come Mussolini ha sempre ragione
Spunta il sole canta il gallo Mussolini monta a cavallo compagnia di e dalle vicesindaco di Caprica era l'ingegner Talamona vanno da Maurizio Valenzi dirigente comunista almeno CLN
Che poi sarà sindaco di Napoli Luís ha raccontato lui stesso nel libro Cetto gli atti edito da Sellerio oggi faremo appunto anche diverse segnalazioni di libri
Malaparte Longanesi hanno molta simpatia quel momento per il PC lo considerano il partito dell'avvenire dice dice lo storico ed è uno dei diciamo delle tracce che cerchiamo inseguire oggi
La Lenzi ha tra i suoi collaboratori il giovane Giorgio Napolitano
Leo e Curzio sostengono di non essere mai stati strumenti e del regime fascista anzi dicono di possedere testimonianze che dimostrano l'estraneità alle colpe del fascismo in effetti oltre che Archie fascisti i due sono stati i dissidenti Malaparte finito al confino a Lipari a Longanesi hanno chiuso un paio di riviste censurato alcuni scritti
Siamo imbarazzati confessa a Valencia e chiede loro di compilare una domanda autografa
Raccontando la loro storia Malaparte lo farà consegnerà poi la sua Scheda autobiografica a Velio Spano esponente di punta del PC già fondatore del Partito comunista tunisino
Per sposarlo il Piccini seppure guardato con diffidenza dai comunisti Longanesi invece tace si fa assente non lo rivedremo più annota annota
Valenzi probabilmente accompagnava solo ma la parte voleva annusare il PC o pensava a una delle sue goliardate estemporanea ma non è vero seriamente interessato
A iscriversi al pc ma la parte poi descrisse la Napoli di quei giorni né la pelle più audace e spregiudicato
Ai fini poi
E innamorato della Cina comunista ai fra le braccia di Togliatti Longanesi più conservatore scettico fondo il borghese contesto da destra l'antifascismo la sinistra e i comunisti
Ma partiamo gli estremi Longanesi blog emesi preferiva i paradossi diceva che gli italiani sono estremisti per prudenza
L'unico modo per neutralizzare il PC avrà allora pensato ipotizza veneziani era entrare in massa nel partito borghesi anticomunisti
Più serio su dieci anni dopo il suo tentativo di scendere in politica nel sferzante a Luís più congeniale questo è il secondo tentativo passò da un pc senza ai all'altro ma stavolta era il partito conservatore il partito conservatore
Antiborghese Longanesi aveva fondato la rivista il borghese e ora affondava i circoli del borghese una prefigurazione del centrodestra di esce dice Veneziani
Aperti questi circoli conservatori moderati liberali cattolici missini e monarchici
Girò per mezza Italia affondare i circoli e raccogliere adesioni per quella che battezzò la lega dei Fratelli d'Italia che nome attuale dice veneziani
Tra parentesi
Nominò segretario generale e della nascente lega il giovane Piero Buscaroli per far decollare questa allega penso di andare a trovare il facoltoso
Presidente del partito monarchico nonché editore del quotidiano Roma
E armatore ricco e famoso il Comandante Achille Lauro all'epoca sindaco sindaco di Napoli si fece accompagnare darà un giovane collaboratore della Borghese e della Roma Toni Savignano che gli procurò l'appuntamento lo feci raccontare dice veneziani a Savignano l'episodio in un articolo gustoso dice che pubblicai sul settimanale Lo Stato
Lavoro fece fare una lunga anticamera a Longanesi
è spazientito per la tesa Leo andava su e giù senza sedersi poi o comandante ricevette nello studio che affaccia su piazza Municipio dopo
Aver percorso lunghi corridoi tra aridi vigili in alta uniforme ma fu un dialogo un dialogo tra sordi dice dice Venezia Leo
Tentò di parlargli dei Circoli della necessità di fondare un movimento di centro destra oltre i partiti don Achille non lo ascoltava di parlare invece di Napoli
Lo faceva facciamo balcone dimostrava i cambiamenti che voleva apportare alla piazza al teatro Mercadante per rendere bella e moderna Napoli un certo punto
Longanesi sibilo a Savignano non c'è niente da fare si alzò di scatto salutò comandante e schizzo
Via dallo studio i sogni politici di Longanesi di sinistra poi di destra morirono a Napoli tra le braccia di due sindaci della città uno comunista in pectore
L'altro monarchico incaricato ma Longanesi non era fatto per l'organizzazione politica la sua specificità la sua specialità era disorganizzate sparigliare come prevedibile Spizzico anarcoidi e creativo
Anche in epoca fascista le sue riviste furono disorganiche vivaci scapigliati anche se nostalgiche dell'Ottocento il secolo delle nonne
E del Rosolino citazione chiara implicito Longanesi mantenne anche sotto il regime una divertita liberalità che conservo sotto l'antifascismo il fascismo mise la mordacchia
A qualche sua rivista ma Longanesi restò Longanesi l'antifascismo non censuro nessuna sulla rivista ma mise la sordina a Longanesi che Fini ai margini da outsider questa lettura
Di Veneziani col Duce Leo non condivise la romanità pomposa adesso parleremo di questo tra un attimo
Semmai la Romagnoli tasse anguille riuscì a far ridere Mussolini quando il Libia da Italo Balbo fece la caricatura del resce la bolletta
E si squarciò per lui girando travestito sotto un berretto nel militare su un'auto decappottabile le irremovibile a sapere protestò il Duce riferiscono una dura reprimenda ma poi si fece un sacco di risate inserisce veneziani questo episodio Longanesi preso e penso da uno stile a un gusto ma non ebbe mai una visione ideologica
E una cultura politica e anche questa è una traccia che in seguiremo oggi temeva più a Budoni mia macchina o neri fu uomo
Di carattere ma nel senso tipografico fautore dell'ordine allungano così Longanesi si distinse per il suo disordine d'artista Longanesi viveva lampi
Di ironia non aveva un leader politico ne uno stratega era incostante scoppiettante fulminante nelle sue battute né i suoi aforismi fulminanti e fu pure la sua morte
A destra per Longanesi era conservatrice un po'anarchica ma non priva di senso dello Stato come Guareschi Leo amava libertà l'italianità mediterranee che cattolica anche quand'è pagana è questa
Che questa forse sarebbe da approfondire questa affermazione di di di Veneziani entra nel merito di un di una delle forti contraddizioni del primo fascismo ma appunto qui parliamo dei diversi fascismi lo faremo anche anche tra qualche
Tra qualche tra qualche minuto ecco popolare anche quando i borghesi individualista anche quando imbocca l'autorevolezza dello Stato provinciale e strappa i sana anche quand'è cittadina bolognese mima danese
Longanesi sognava un conservatorismo nostrano
Immerso nel ragù nostrano più che nel brodo calvinista protestante
Amava l'America come ombrello protettivo e arnese d'uso non come modello di vita e di cultura che detestava Rino una visione solare una lezione solare
Della borghesia italiana non umbratile piovosa una borghesia
Rispettabile ma non austera leggera giocoso piuttosto ma tonale più che matriarcale
Ma la borghesia italiana alla fine perse il suo status la sua funzione proprio per la sua voglia di Ignis mitizzare il sì di somigliare agli altri
I proprietari di casa o la Middle class americana volle apparire a tutti i costi
Nuova e d'importazione in libera già ogni tradizione storia solo figlia smaliziato e il proprio tempo la borghesia italiana Fini
Da radical chic che non poteva mancare
E questa definizione pur desiderando la borghesia ad altri Longanesi descrisse in anticipo definita fino le scattò l'ha assolto per la lapide futura sede di Gorno fiori ma opere e disegni e battute davvero ostile molto vivace Marcello Veneziani
Traccia questo ritratto di alcuni passaggi della vita di Longanesi poi appunto ci torneremo anche con il suo libro nell'occasione questo articolo anche per parlare di nel tema che cercheremo di inseguire oggi la vicenda della classe dirigente italiana a cavallo tra la fine
Della dittatura il periodo iniziale della Repubblica tema di cui hanno scritto lungamente approfonditamente gli storici oggi
Ci sono molti lavori interessati sulle continuità ormai nessuno a più dei dubbi dal punto di vista
Anche diciamo
Di quelle che furono le scelte sia degli americani si appunto il fatto di non procedere a un'epurazione poi sulle continuità culturali ideologiche politiche naturalmente
E ci sono tante e tante domande poche poche risposte oggi proviamo ad aggiungere forse qualche altra domanda
E a formulare qualche ipotesi nuovamente con quello che vi leggiamo e approfittiamo diciamo di questo filo se lo abbiamo in qualche modo chiarito non è detto
E prendiamo una segnalazione dalla newsletter e delle Molino già altre volte
Dell'abbiamo ve l'abbiamo segnalata si chiama in ma Cina è molto semplice iscriversi newsletter che tira contraddice la casa editrice il Mulino
Perché Ina questa newsletter c'è un'intervista che vogliamo leggervi da qualche giorno è in libreria una capitale per l'Italia per l'urna racconto della Roma
Fascista e l'ultimo libro di Ernesto Galli dell'alloggio un libro che cammina per Roma spiega ai margini macina
Intrecciando tre figli della nostra storia lo Stato unitario con l'esigenza di fare di Roma la capitale d'Italia
Il fascismo con il suo programma politico il mito della romanità appunto
La modernità di inizio Novecento con i suoi frastuono e le sue masse le sue rotture strette nel solco di una così ingombrante continuità storica questa la presentazione voi c'è un breve diciamo saggio che di saltiamo ma ve lo segnaliamo purtroppo detengo operare dalla newsletter e perché vogliamo leggervi questi interviste purtroppo non riusciamo a leggere il nome della intervistatrice o intervistatore
Chiede appunto si chiede
Del resto Galli della Loggia a conti fatti questo è un libro su cosa significa essere italiani
Quanto la nostra capitale e rappresentativa della storia italiana quanto Rumma mente su chi siamo quanto dice il vero
Risponde Ernesto Galli Della Loggia forse che Parigi rappresentino rappresentativa dell'intera Francia all'ombra della Gran Bretagna o Madrid figuriamoci la Spagna ma l'eredità antica e simboli
Simbolicamente potentissima prima della Roma dei Cesari e poiché la Roma della Chiesa cattolica hanno familiarizzato
La Sempre tutti gli italiani con la centralità dell'Urbe nella loro storie poi questioni di confronti non vedo quale altra città italiana potrebbe essere la nostra capitale ma ma questa cosa che non è in discussione
E quanto alla rappresentatività diciamo così antropologica di Roma rispetto al resto del Paese e sei andata via via aumentando nei decenni e direi che oggi è di certo superiore al cinquanta per cento una parentesi libro di Galli della Loggia davvero interessante proprio da questo punto di vista ma ci sono come sempre moltissimi spunti e noi vi segnaliamo solo qualcosa come come sempre poi se sarà possibile approfondire anche questo libro con lo stesso Autore cercheremo di farlo
Ma appunto proprio nella vicenda urbanistica architettura diciamo e dell'architettura della nostra capitale questo Reed davvero ricco ci sono degli spunti davvero molto molto importanti se Roma oggi nell'immaginario nazionale è capitale questo è anche a causa del lavoro di mordermi iniziazione fatto dal fascismo che cosa aveva di moderno il fascismo in sé e qui siamo venuti a questa nuova formulazione sulle ipotesi che si fanno sul fascismo leggiamo la risposta di della Loggia bisogna essere
Cauti nella generalizzare ci chiusero ci furono molti i fascismi così come ci sono state molte declinazioni della modernità
La quale non fu certo inventata dal fascismo il fascismo però aderì a molte sue dimensioni ad esempio in campo artistico e da un punto di vista psicologico spirituale il nichilismo e l'attivismo su giovanilista ben prima del sessantotto
Benché maschilista patriarcale mise le giovani italiani Short con le gambe in bella mostra in ambito politico realizzò per primo alcuni aspetti della modernità ad esempio il ruolo delle masse e nelle economia pubblica questo lo spunto che lancia Galli della Loggia
Naturalmente lo potete approfondire nel libro l'intervistatore servizio dice chiede nel libro lei denuncia come retorica la domanda aperte virgolette perché ci sono ancora così tanti monumenti fascisti in Italia chiuse virgolette la quale insinua
Che non abbiamo fatto i conti con il fascismo e trascura sia il tema della conservazione artistica sia le decisioni prese nel dopoguerra dei vincitori antifascisti soffermiamoci su questo punto al centro di tante polemiche contemporaneo risposta
Di Galli della Loggia si tratta a mio giudizio di polemiche in buona parte strumentali
Grazie alla resistenza dice Galli della Loggia
L'Italia ha fatto i conti con il fascismo
E il suo personale politico-amministrativo in misura molto maggiore di quanto lo Stato tedesco dopo quarantanove
La Spagna postfranchista o no Russia post-sovietica cioè i paesi europei che hanno avuto origini in qualche modo paragonabili alla fascismo abbiamo fatto con il proprio passato sfido chiunque a dimostrare
Il contrario e vedremo appunto se ci sarà una discussione ma appunto Galli Della Loggia dice in questa in questa intervista che abbia fatto i conti con il fascismo l'abbiamo fatta abbiamo fatto questi punti conti proprio grazie alla resistenza
Nel libro questi concetti poi vengono di nuovo affrontati quanto alle opere d'arte realizzate sotto il fascismo per suo
Impulso sono opere d'arte bastare e se ci dicono sì del fascismo ma nel senso che se mai ci invitano a indagare nella complessità domande a cui si inserisce una distinzione importante sulla differenza tra nazismo e fascismo lei scrive che a differenza di Mussolini non tentò di imporre il proprio gusto alla cultura italiana perché era inserito in una serie di ambienti e relazioni che doveva assecondare per intenderci una Margherita Sarfatti tedesca
Non esiste già risponde della Loggia bisogna dirlo atta antistorici e storiche specie anglosassoni che per molte ragioni tendono a fare dei due regimi di territoriali
La medesima cosa
Da questo punto di vista credo che sarebbe assai interessante uno studio che ricostruisse
La storia del sintagma nazifascismo da chi e quando fu coniato come e perché è diventato più uso corrente questa è una domanda
Importante che pone Galli Della Loggia che con ogni probabilità conosce anche la tra risposta però diciamo che questo sintagma poi è venuto di uso comune anche quando si parla dell'ultima tragica fase quella della guerra della guerra civile dove appunto non tutti sanno che ci fu appunto l'occupazione del territorio di una parte del territorio italiano ma insomma l'occupazione iniziale dell'Italia da parte delle forze naziste personalmente prosegue prosegue Galli della Loggia mi attengo alla lezione di Renzo De Felice che ha sempre insistito sulla forte diversità tra i due regimi di schietta di specchiata
Dai loro due campi Hitler e Mussolini
In tutto diversissimi dall'atteggiamento dell'atteggiamento di differente di diffidenza se non di vera e propria sorda opposizione che molti elementi del regime ebbero nei confronti dell'alleanza con la Germania spesso peraltro ricambiati da i tedeschi e qui c'è naturalmente il riferimento Acciano era tutto quello che accade intorno a lo sviluppo di questo rapporto non lo cita
Non lo è uscita Galli Della Loggia perché probabilmente opinioni diverse ma appunto noi segnaliamo di Kinda la brutale amicizia in cui si racconta l'evoluzione di questo rapporto una Margherita Sarfatti forse in una seconda fase
Non avrebbe avuto le possibilità che ebbe nella prima ma questi sono ipotesi che lasciano il tempo che trova prosegue l'intervistatore o intervistatrice uno dei fili rossi della sua ricostruzione ruolo che inizio Novecento ebbe il cinema sono le immagini nuovi materiali con cui il fascismo costruisce la sua storia questo aspetto importante innovativo davvero del fascismo il noto che il cinema italiano come industria culturale di massa ebree da regime un impulso fondamentale quanto all'attenzione questo o ebbe verso gli aspetti estetici legati all'immagine penso
Che abbiano coniato
Raccontato in misura decisiva la vicinanza originarie del fascismo con l'avanguardia futurista la machine la massiccia adesione di cui godettero negli ambienti artistici
Specie in quello delle arti figurative anche la giovane architettura razionalista fu massicciamente fascista si è già detto della Sarfatti al primo decennio nel primo decennio del regime la sua influenza fu fu fortissima ricorda Della Loggia un altro elemento ricorrente domanda la tensione centro-periferia
Che ricalca anche il percorso di Mussolini vista dalla Provincia e dalla giovinezza Roma e per lui la decadenza da denunciare ma poi chi vuole il potere e a Roma che deve mettere mano risposta a cominciare dall'obbligo come coordinato da Luigi quattordicesimo all'aristocrazia francese se avversari
Alla sua corte il potere autoritario è sempre un potere centralizzato elimina promuovere il concentramento che materiale di tutte le Little del paese intorno a sé chi conquista il centro sempre centralizzato Mussolini non fece il suo zio eccezione tanto più che nel suo caso l'esigenza centralista aveva come oggetto lo stesso fascismo spessori turbolento delle periferie rappresentato dai gas subito di Roma era quanto di meglio per temere tutto e tutti sotto sotto controllo questo ambito buon rapporto tra centro e periferia e poi proseguito dentro la Repubblica lo vediamo in tante diatribe attuali perché Roma continua a essere una capitale ma l'amata per citare un libro di Vittorio Emiliani oggi lo citiamo emiliani per la seconda volta
Risposta di Galli della Loggia Roma è una capitale ma l'amata capitale ma amata soprattutto perché agli occhi degli italiani rappresenta lo stato e la politica
Due dimensioni che per molte ragioni
Di cui alcune pretestuose e infondate a molti italiani non piacciono e sono o sono profondamente estranee il problema dunque
Solo in parte e Roma per altra parte la diseducazione politica del Paese che ci portiamo appresso da tanto tempo
Dopo tanti rinvii a riguardo chi sono gli italiani ecco questo un po'il punto d'arrivo della ragionamento di oggi come si fa dai cittadini pubblica mantenere una relazione non conflittuale con la porzione di italianità maturata durante il ventenni ma anche sul fatto di mantenere una consiste in una relazione non conflittuale si potrebbe discutere ma questa è la domanda la risposta l'espressione porzione di italianità mi piace
Dice bene che cosa fu il fascismo che cosa il suo anche questo il tema non tanto la conflittualità spiega almeno per come capisco
Chiaramente dell'alloggio cioè la manifestazione nel bene e nel male di alcuni tratti di fondo della nostra storia dal tempo spesso di quelli che si usa chiamare il carattere degli italiani è questo il tema chi oggi invece descrive o interpretare il fascismo alla stregua del male assoluto quindi il ragionamento diventa diverso
Ad esempio ad esempio spiegandole la vittoria solo con la brutalità e la violenza o equiparando al nazismo non solo non riesce a darne una interpretazione storica verosimile ma di fatto lo equipara alla calata degli X osso come fece
Per e detto Croce Benedetto Croce ottant'anni fa solo che Croce aveva più di una giustificazione pratica e ideale
Viceversa chi oggi lo imita dice semplicemente una sciocchezza questa è la risposta di Galli della Loggia ci sono giudizi diversi sulla lettura che conosce ebbene del fascismo ma appunto davvero una una intervista che solleva molte questioni come sempre Galli Della Loggia tra i moltissimi mediche a quello di saper porre delle questioni di cui poi si discute vedremo se ci sarà un seguito una discussione su questi ragionamenti che sono molto ricchi
Intanto poi immaginati fa un'altra segnalazione correva l'anno mille novecentonovantotto e qui appunto vi segnaliamo altri libri il Mulino dava alla diciamo da una vita la collana l'identità italiano appunto una collana
Che il Mulino editato dal novantotto due mila e dieci per un totale di e cinquanta piccolini e qui si segnalano tre dei titoli di questa collana identità italiana dello stesso Ernesto Galli della Loggia Coppi e Bartali di Daniele Marchesini Giordano Bruno
Di Anna Foa anche Giordano Bruno fa parte Della identità italiana e queste sono appunto alcune segnalazioni noi chiudiamo ancora con un un altro sguardo farà un altro articolo oggi non abbiamo usato leninista e ci torneremo
La settimana prossima mammella minuto e mezzo che ancora abbiamo di posizione di segnaliamo qualche passaggio intervento di Giovanni De Luna noto storico
Che invece ci riporta ancora una volta su anni più recenti ne abbiamo parlato anche la settimana prossima scorsa l'arrivo delle Epistole sulla fine del Sessantotto farne un simbolo svilisce la protesta qui
E l'accenno alcun alcuni fatti della cronaca recentissima quella e quelle tre dita simboleggiare una pistola sono un brutto segnale dice dell'una
Di resa di resa più che di speranza c'è da augurarsi che i ragazzi che hanno riproposto questo tragico gesto né ignorino la storia le implicazioni politiche quando nei cortei degli operai che degli studenti nella seconda metà degli anni Settanta
Apparvero le pistole vere
Evocate
Da quel gesto e alla fine arrivate per il lungo Sessantotto fu la fine
Delusa a un giudizio Complesso non negativo del sessantotto
Fu fu appunto la
Un movimento che aveva scosso in realtà in profondità Alitalia conformista e democristiana finì così
Agito da una violenza che apparve come
Una risorsa coloro che appunto la invocano invece fu una condanna spiega spiega del una e in Italia e poi in quegli stessi anni segnati avanti
Invece c'era anche un cambio nel costume nei giorni del sequestro Moro
Si segnala l'uscita della febbre del sabato sera John Travolta il cambio
Delle abitudini dei giovani di allora con segnale per capire quella situazione e come sempre cercare di
Utilizzare la storia per conosce conoscere quello che siamo quello che siamo stati presentare avere consapevolezza di questa esperienza ci fermiamo anche però oggi con la trasmissione perché abbiamo finito il tempo viviamo con questa trasmissione vediamo puntamento alla settimana prossima
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