Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Campi Flegrei, Cinema, Critica, Cultura, Film, Napoli, Pompei, Rosi, Venezia.
La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
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critico cinematografico
Tra i film del concorso del week-end alla Mostra del Cinema di Venezia sotto le nuvole di Gianfranco Rosi racconta quel territorio mitico e stratificato che si stende nel golfo di Napoli
Già leone d'Oro nel due mila tredici per Sacro Gra
Però se ha da tempo costruito una sua colline lontana dai canoni del documentario tradizionale per raccontare luoghi complessi con i quali entra lentamente in sintonia abitando lì anche a lungo come in questo caso qui viaggia tra Napoli Pompei Campi Flegrei il sotto della terra e il cielo sopra il visibile e l'invisibile
Scopre così un paesaggio umano e ambientale sfaccettato drammatico comico al tempo stesso dove il tempo si è sovrapposto nei secoli lasciandolo distruggendo le tracce del suo passaggio
Rosi non segue un unico filo narrativo lascia che i vari percorsi del racconto sia catarsi non gli uni sugli altri come il tempo Pompei che ha disseminato infinite testimonianze continuamente scompare e riappare in vari modi
Con gli scavi della villa Ogustea fatti dai giapponesi dell'università di Tokyo ma anche con il viaggio nei depositi del museo archeologico guidato da una conservatrice alla ricerca di consonanze tra statue di origini diverse
D'altra parte c'è la Napoli di oggi quella che si muove tra le scosse di terremoto dei Campi Flegrei e la sala operativa dei vigili del fuoco tra il volontario che si dedica ai ragazzi del quartiere per far fare i compiti scolastici
E il porto dove una nave di siriani scarica il grano proveniente dall'Ucraina prima di ripartire per Tessa
Nelle pieghe del territorio e non a caso guardato in bianco e nero con una fotografia asciutta intensa il contrario esatto della cartolina però si coglie le apparizioni e le sparizioni
Le immagini sembrano costruirsi un po'alla volta rubare spazio all'oscurità
La torcia della conservatrice del museo serve a vedere meglio i dettagli delle Stato più della luce diffusa
Il laboratorio fotografico far riapparire immagini sepolte nelle lastre di vetro ottocentesche
Le tonnellate di grano si rivelano tali dopo essere sembrate lava del Vesuvio
C'è sempre un controcanto rispetto alle apparenze in questo oltre del reale è l'aspetto rivoluzionario e sconvolgente del cinema
Perfino lo sventramento di Napoli dice la conservatrice ha restituito tanta bellezza perché moltissime statue sono emerse proprio durante quei lavori
E Napoli può essere raccontata come un luogo sicuro il fortunato dal marinai siriano che sta per ripartire perplessa
Lo sguardo di rose si muove libero tra ieri e oggi tra le vedute dall'alto in quelle dal ventre della terra con la Circumvesuviana che collega simbolicamente vari punti del racconto senza veramente costruire un percorso lineare ogni sequenza fino a quella liquida finale appare come il frutto di una distrazione dalle viscere del reale come se il cinema fosse il polso capace di tirar fuori un tesoro infinito e nascosto
Da Venezia per radio radicale Augusto Senna
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