L'industria automobilistica nell'era dei dazi: intervista a Matteo Colaninno

Radio radicale siamo con Matteo Colaninno residente della Piaggio imprenditore per parlare del mercato dell'auto come il mercato dell'auto nel nostro Paese sta affrontando l'era dei dazi e anche quella della della conversione della conversione industriale che è quella ci e è la sfida più importante da da affrontare anche nelle nel nostro nel nostro paese
Io le volevo chiedere che i margini ci sono per l'industria italiana e soprattutto come sta reagendo a questa a questa nuova sfida che ci ha imposto mano amministrazione americana
Tra diciamo quando questa concorrenza che arriva dalla Cina è una concorrenza insomma abbastanza agguerrita
Certo anzitutto vanno inquadrati in queste vicende dei dazi del ritorno delle guerre commerciali nel senso che vanno inserite
In una sequenza di eventi che dal due mila venti ad oggi resta sostanzialmente creando degli shock
Economici sociali della pandemia la chiusura le sue serale doppie o triple guerre che purtroppo non trovano pace anzi siamo ancora situazioni gravissime no dal punto di vista anche umanitario e sociale
In tutto questo si inseriscono cui vitalizio
Naturalmente questo ha portato abbiamo visto diciamo sulla stampa finanziaria internazionale degli sconquassi a livello diciamo l'industria dell'auto mortifero
Abbiamo visto dei cani importanti grandi case automobilistiche europei i grandi colossi milioni certamente abbiamo nei lei era europei tra i anche tra i criteri più importanti al mondo
La reazione si inserisce tra l'altro in una transizione multipla
La posizione della grande ambizione europea del green vede apposizione digitale e quindi una rivoluzione industriale nel mezzo di di di di crisi geopolitiche sistemi che molto molto pesante
Sono certamente dei rischi abbiamo visto alcune alcuni grandi gruppi automobilistici che hanno pianificato addirittura di chiudere fabbriche in Germania e non solo abbiamo visto anche diciamo i cali di vendite dovuti al fatto che la Cina è molto aggressiva soprattutto sull'elettrico e anche un problema di sovraccapacità produttiva quindi con una pressione sui prezzi
Competitivi molto molto pesante e interno sui mercati e dei prezzi molto bassi e quindi siamo nel mezzo insomma di una
Di una situazione di grande complessità
Attualmente indios hanno delle economie presa dell'autonomia economia di scala molto grande hanno una capacità finanziarie d'investimento elevata per cui si tratta oggi di resistere nella speranza che
Questa fase così lunga e prolungata posso avere termine
Per quanto riguarda i dazi anche questo sta creando
Non pochi problemi per il fatto che questo si combina alla sovracapacità produttiva soprattutto delle industrie cinesi e anche dell'Europa cioè c'è un eccesso di capacità produttiva ed un limite che si combina purtroppo negativamente con il fatto che uno dei principali mercati dell'export che con gli Stati Uniti d'America oggi
Gravato da barriere commerciali molto molto pesante
In Europa ha fatto a mio giudizio bene fin qui a negoziare
Fino in fondo con l'amministrazione americana se non altro anche perché siamo in una condizione geopolitica molto complesse lo sappiamo tutti quindi
Al di là del fatto che esami gli Stati Uniti sia il nostro primo partner commerciale e anche il nostro alleato strategica e anche il nostro principale alleato nato per cui a mio giudizio l'Europa ha fatto bene a negoziare seppur diciamo il risultato è l'esito
Non è un esito diciamo soddisfacente perché
Sì c'è un quindici per cento da un dazio molto molto elevato a cui si aggiunge tra l'altro soprattutto per il mercato dell'automobile il fatto che le componenti reparti i sistemi di auto che
Hanno diciamo una distinta base quindi componentistica alluminio e acciaio sono gravati da ulteriori dazi
Su alluminio e acciaio ora pare che l'alluminio venga superata ma comunque tutto il contenuto intrinseco dell'acciaio va ad aggiungere dazio ad altro grazie
Senta lei è preoccupato diciamo di questo grande successo delle auto ibride nel nostro Paese perché molti hanno interpretato questo successo po'come il fatto di restare ancora a metà del guado e non scommettere ancora su definitivamente sull'auto elettrica questo in qualche modo diciamo ci rende agli occhi degli altri più previdenti oppure in qualche modo più indecisi
Ma anzitutto va detto che l'ambizione è una scommessa sull'elettrico
è un'ambizione normalmente
Che a mio giudizio ha avuto delle tempistiche non compatibili hanno dell'Europa con il mercato europeo con le infrastrutture necessarie parla chiaro le colonnine per ricaricare
Le auto le infrastrutture per aumentare la la la portata della rete elettrica lo stesso tempo le vendite sono ancora abbastanza scarsa quindi
Probabilmente il trend dei consumatori soprattutto delle giovani generazione è questo cioè probabilmente dico ancora probabilmente si andrà verso vere col ma la scadenza del due mila trentacinque a mio giudizio è irrealistica e realmente rischia di porre delle grandi situazione a parti importanti dell'industria europea che è chiamata a questa sfida enorme in tempi troppo brevi perché dieci anni nell'industria sono
Nulla ecco siamo già al due mila trentacinque se si contano gli investimenti la necessità appunto di di riconvertire interi sito industriale e di riconvertire anche i sistemi di di approvvigionamento delle
Di ricarica deve è alto per cui si andrà probabilmente in quella direzione ma la troppa corsa
Posta dalla dall'Europa nel nel darsi questa ambizione è stata sicuramente un errore che stiamo pagando caro e in più
Gli investimenti necessari pubblici e privati
Che sarebbero necessari per compiere questo tipo di transizione così rilevante
Oggi non sono più il cerchio perché
La riscrittura delle priorità dell'Europeo
è un fatto diciamo sotto gli occhi di tutti cioè nel senso che oggi c'è un'altra questione prioritaria
è come la cosiddetta deterrenza o o la crescita di investimenti nel carme l'ambito della difesa questo di faccia californiano ieri sorse oppure invita anche alcune aziende a riconvertirsi sì va be'però diciamo nell'immediato durante la seconda guerra mondiale molte aziende anche la Piaggio dodici all'epoca vediamo come mirati degli individui anzi c'è beh dobbiamo continuare a fare quello che sappiamo fare
Ma non c'è dubbio che a livello europeo dove sarebbero state necessarie più risorse
I per compiere questa questa doppia transizione green verde digitale oggi queste risorse diciamo hanno un punto di domanda in termini di quantità perché appunto
è noto a tutti che l'impegno nella difesa da parte dei singoli Stati e da parte dell'Unione Europea se vogliamo parlare di eurobond di debito comune
Di un bilancio dell'Europa diverso da quello che è signora affrontiamo il bilancio europeo rispetto sul PIL rispetto per esempio a quello degli Stati Uniti è chiaro che ne abbiamo bisogno
Per l'Europa di una traiettoria con un bilancio totalmente diverso altrimenti rischiamo di avere buttato
Sul tavolo dei progetti di grandissima ambizione e poi di rimanere in mezzo al guado rimane in mezzo al guado ha come risultante un rischio sociale di cui oggi non tutte le leadership mondiali ed europea in particolare sono consapevole perché oggi l'ha tenuta sociale
La fa l'industria a fare impresa la fanno i posti di lavoro la fa il lavoro
E appunto di fronte a queste ambizioni di fronte alla riscrittura delle priorità a livello europeo e di fronte agli scenari geopolitici dell'incontro forse sarebbe necessaria una maggiore consapevolezza che il collante
Principale che oggi non c'è a livello europeo deve essere la tenuta del lavoro la tenuta sociale la tenuta delle industrie e come prima cosa io
Quando aveva visto tram paga uguale fatto quella cosa con con mascara con la testa no ha pensato se fosse opportuno farlo anche nel nostro Paese vista la condizione in cui si trova nel settore automobilistico per dare un segno di incoraggia ancoraggi amento visto
Ma ho diciamo quella cosa poi non è che ha portato una grande fortuna quindi no io gliela dà sempre le istituzioni
Italiane sono avendone fatto parte per tanti anni del dicendo per definizione ma anche per convinzione
Hanno sempre avuto la consapevolezza diciamo del nell'essere a fianco del rendesse nazionale insomma
Sotto questo punto di vista no non non Andrea copiare quel tipo di di approccio va bene
Le sembra ringrazio ha fatto molto piacere rivederla anche ringrazio no io la chiamo ancora onorevole Collatino perché il titolo resta anche presidente della Piaggio col quale abbiamo parlato della della situazione dell'industria
Ho Dominissini ha italiana nell'era di Hitachi la ringrazio la collega radio radicale