Critica e militanti

Buongiorno Radio Radicale qui a Matteo Marchesini per la rubrica critica militanti
Lo storico Paolo Prodi ha riunito in un volume appena edito dal Mulino e intitolato Storia moderna o generi della modernità alcuni tangibile riassumono bene il suo percorso di ricercatore
A partire dall'introduzione biografica in cui Prodi ricorda ruolo
Centrale nella sua formazione di Dossetti
Le anche prima di tutto politica e con cui approcciava all'inizio la storia e i suoi studi appunto di scelte politiche alla Cattolica di Milano studi che considera fondamentali per la formazione storica e che si articolava intorno al diritto alle scienze sociali
Questo va sottolineato dice Prodi
Per comprendere poi la mia versione alcuni decenni più tardi verso la nascita del Corso di laurea in Storia formato da decine di insegnamenti storici parcellizzati tempo un solido quadro complessivo di riferimento pluri disciplinare
Non mi sembra che dieci esami di storie speciali o regionali possano corrispondere per una vera comprensione storica un solido esame di diritto privato economia politica o statistica
Ecco ed è proprio a partire dal diritto come è noto che Paolo Prodi
Ha ragionato sulle pagine della storia moderna per decenni quella storia che come dice non può non essere euro centri che essendo nel bene e nel male storia dell'Europa che conquista al mondo
Che mette in moto il meccanismo di quel progresso il quale
Come diceva Max Weber ricordato di continuo in queste pagine è avvenuto solo in Occidente
L'età moderna il periodo in cui il tempo si storicizza dice Prodi in cui
Iniziano a muoversi sia la terra che la politica in cui la ricchezza legata al denaro diventa autonoma
Ed è anche il periodo d'oro della parola scritta di cui oggi va invece tutta Nembo la priorità
Secondo lo storico perché spiegare la modernità occorre allontanarsi sia dalla retroguardia confessionali anti moderne sia soprattutto da chi come i suoi colleghi meno illuministi tende a mettere l'accento su gli ultimi tre secoli
Per Prodi infatti le origini della modernità sono invece tardo medievali proprio ora che da qualche decennio stiamo uscendo da questa età moderna e forse più agevole ritrovarmi i primi segni
Perché accetta la tesi della secolarizzazione scrive Prodi che la combatte
Nel processo di modernizzazione sarà visto come una lotta tra le nuove idee razionalista FI rimane in tilt
E piombano con l'Illuminismo dopo una lotta secolare è un vecchio mondo dominato dall'oscurantismo
Se si accetta l'ipotesi di Max Weber si potrà vedere che la prima tappa di questo processo avviene invece nel corso del Medioevo spesso
Con lo sviluppo del pensiero teologico la graduale affermazione di una religione il cristianesimo occidentale che pone in primo piano il tema della trascendenza di Dio rispetto al mondo
E che con la fusione tra la dottrina cristiana è la filosofia classica restituisce quindi al mondo una sua autonomia dalla sfera del sacro
Ecco questo è il centro della riflessione prodiana un tale cristianesimo alla porta che ha cacciato le porte demoni che animi tre che ha perimetrato il sacro
Pur non escludendo dopodiché escluso scacciato torna con più forza di prima in forme violente
Ma appunto dandogli una collocazione con confini soggette al potere della Chiesa collocazione che ha per reazione liberato la razionalità l'autonomia di un'azione umana nel mondo
Il dualismo sviluppato dal cristianesimo occidentale ha permesso in seguito la polarizzazione tra un potere pubblico non più sacralità quella sfera privata
Ma è un dualismo che viene da un processo assai più antico che Prodi vede già nella definizione ebraica rispetto alla cultura egizia tra potere legge divina un processo che parta per il Vangelo che trova un evento cruciale nella rivoluzione papale Di Gregorio VII
Voi scrive Prodi con la formazione della dottrina parlamentari alla nascita del Purgatorio la nascita del diritto canonico
Il controllo della confezione il controllo della quantità e quindi dei modelli di vita pagine da occidentale forma intorno al Nucleo istituzionale del papato un recinto del fatto che in qualche modo separato dalla sfera del potere politico
E questo dualismo tra sacro e politico tra storia umana è storia della salvezza ad avere consentito secondo Prodi la democratizzazione successiva della vita pubblica europea e occidentale
Si apre così quella storia della modernità che parte da prima per lo Stato confessionale di cui
Il Papa quelle strutture di controllo della Chiesa così come i precoci e poi precocemente travolti fatti italiani hanno dato il modello
E poi passa per la l'assolutismo illuminato infine per le patrie nazionali dell'ottocento
E la matura modernità Prodi distingue la religione di Stato giacobina e Russo Jana civica settaria
Che tende a far ritornare pacco il politico e la frana invece di Montesquieu
Per provincia l'equilibrio dei poteri viene appunto dal più originario dualismo tra legge e coscienza una strada quel perché produce invece una religione civile del patto politico costituzionale
E qui lo storico apre con toni che finirebbero a venti anni un discorso sugli Stati Uniti con la cultura del giuramento e richiama la coscienza mentre in Europa prevalgono concordati catechismo i politici
L'Occidente moderno insomma è quello che ha imparato attenere Abada il parco per parco cacciarlo
E queste per Prodi la conquista di una laicità minacciata in passato dalle teocrazia io dai totalitarismi e oggi pay fondamentalismi e dalle nuove religioni politiche
Proprio oggi che data la crisi di Stato e chiedo al dualismo non sa più che forma prendere
Ecco la suggestione di questo discorso è sicuramente molto forte si capisce in nome di questo dualismo la critica di Prodi ogni sette un'ideologia rivoluzionaria che viceversa voglia far coincidere storia umana è storia della salvezza
Va tolto il punto debole sta nel fatto che il dualismo
Tra sacro e politico è pur sempre un editto provvisorio nella lotta
Di una chiesa così temporali data e il fondamentalismo viceversa non è necessariamente una patologia di questa Chiesa ma in molti casi quando è più forte vittorioso suo corollario
In ogni caso Prodi non risparmia critiche alla sua chiese sono critiche ci parata ebbene trainanti e impensabili senza sul lavoro sul sacro il diritto
Secondo noi dopo una tarda modernità in cui troppo spesso la Chiesa immolato lo Stato che combatteva oggi il magistero Romano durante gli ultimi conti ricatti
Atteso troppo spesso a riaffermare la sostanziale identità tra la dottrina cattolica e un diritto naturale immobile tendente al monopolio delle norme che può prevedere al massimo una tolleranza del diverso tracciando di relativismo ogni posizione critica
Si tende cioè una pericolosa coincidenza tra la legge di Dio e la legge della ragione dal diritto e l'etica che ha portato negli ultimi trent'anni dice Prodi addirittura una specie di Fidenzio del pensiero teologico cattolico
Non è poco da parte di uno storico cattolico di fama internazionale che a differenza di altri intellettuali
Cresciuti nella Sinistra Democratica cattolica al prezzo di non essere mai né benpensante né correggo dunque il Consiglio di oggi è storia moderna Uggeri della modernità
Di Paolo Prodi editore il Mulino a risentirci venerdì prossimo