Rassegna stampa estera

Quel giorno gli scrutatori di radio radicale mercoledì trenta ottobre questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi che cercheremo di approfondire questo oggi partendo dall'Argentina all'elezione di Alberto Fernandez alla presidenza che viene guardata con un certo scetticismo da parte di diversi quotidiani internazionali
Perché perché segna il ritorno del peronismo in questo paese
Importante dell'America Latina tanto più che Cristina Kirchner l'ex presidente tornerà al potere anche se con l'incarico di vicepresidente di Alberto Fernandez leggeremo
L'editoriale del Financial Times nessuna luna di miele per il nuovo leader dell'Argentina il pragmatismo e non il peronismo ciò di cui il Paese ha bisogno e poi il commento
Critico the wall street journal sulla ritorno peronista in argentina parleremo anche di Libano con il primo ministro sa i barili che ha annunciato le dimissioni del suo governo a seguito delle grandi manifestazioni nazionali oltre l divisioni confessionali
Che stanno attraversando il Paese e Libano ci porterà più in generale ai alle manifestazioni un po'ovunque nel mondo Cong Cile Iraq la ribellione globale il titolo di un dossier di liberazione
Che vi proporremo numerosi Paesi da settimane sono teatro di grandi manifestazioni per molte di queste l'origine nella crisi del due mila otto le rivendicazioni gli slogan risuoneranno spesso da una capitale all'altra Libération parla esplicitamente di lotta globale ovviamente il quotidiano progressista francesi legge questi eventi con un taglio
Tutto particolare parleremo anche di Breguet Seat il Regno Unito si avvia a elezioni dopo che lei Boran accettato di sostenere la proposta del governo di Boris Johnson di andare al voto in dicembre non è detto però che questo posso portare una schiarita sul fronte Brezzi per a questo proposito vi segnaleremo un'analisi dalle mondo di Erika Alberto se non ne potete più della saga Brad Seat c'è una brutta notizia durerà ancora diversi anni vedremo perché
Con le mondo però prima di affrontare questi temi vogliamo anche parlare dell'Italia delle elezioni regionali in Umbria delle ripercussioni per governo Roma almeno come viste dall'estero una corrispondenza di ciò combattere
In Umbria il fallimento della strategia del tutti contro Salvini la netta vittoria della lega mette in evidenza la fragilità della coalizione di governo italiana tra Partito Democratico MoVimento cinque Stelle scrive le Monde
La la serie continua come se non fosse accaduto nulla dopo il colpo di mano mancato di Matteo Salvini in agosto ed è una serie vertiginosa
Si tratta spiega l'Hammond della serie di vittorie della lega di Salvini
Che è proseguita con le elezioni regionali in Umbria domenica a destra italiana riunita attorno alla senatrice Donatella te sei della lega
Ha conquistato dieci delle undici ultime le sezioni regionali quelle che si sono tenute negli ultimi due anni ma in Umbria spiega le Monde la posta in gioco era diversa l'elezione era annunciata da settimane come il primo test politico per la nuova coalizione di governo italiana che Lea
Il Pd al Movimento cinque Stelle per cementare questa fragile alleanza gli stati maggiori dei due nuovi partner di governo avevano designato un candidato comune un imprenditore venuto dalla destra Vincenzo Bianconi
Domenica sera Pd e cinque stelle si sono dovuti arrendere all'evidenza al loro tentativo è stato un disastro con il trentasette virgola cinque per cento dei voti il candidato comune che si erano scelti è stato ampiamente sconfitto distanziato di venti punti dalla concorrenti
Della lega di estrema destra che ha ottenuto il cinquantasette virgola cinque per cento dei suffragi
Per la lega e il suo capo Matteo Salvini questo risultato insperato in termini di ampiezza e l'occasione sognata per instillare di nuovo l'immagine di un partito vincente voltando la pagina del fallimento cocente di quest'estate il tentativo di andare lezioni anticipate facendo cadere il governo Conte uno nella coalizione con i cinque Stelle
Quanto Cinquestelle per le Monde la conseguenza più immediata di questo risultato dovrebbe essere l'abbandono delle Strutt della strategia delle alleanze elettorali
Che allontana l'elettorato tradizionale pentastellato quanto il Pd la partita decisiva quella più simbolica ma anche più incerta sarà quella del venti gennaio due mila e venti in Emilia Romagna altro bastione storico della sinistra oggi minacciata dalla lega di Santini così
Tra l'altro già comunque trarre racconta alle elezioni regionali in Umbria e le sue ripercussioni sulle montagne di oggi
Veniamo invece l'Argentina e all'elezione di Alberto Fernandez con l'editoriale del di ieri del Financial Times dal titolo nessuna luna di miele per il nuovo leader dell'Argentina il pragmatismo non il peronismo e ciò di cui ha bisogno il Paese
Scrive il quotidiano della City confrontarsi a una crisi economica e parte del compito hanno dovuto affrontare gran parte dei presidenti argentini al loro arrivo al potere le sfide che ha di fronte Alberto Fernandez il peronista che ha vinto le elezioni presidenziali domenica
Sono però ancor più gravi del solito l'economia in recessione
Conti pubblici ballando sull'orlo di un default del debito gli argentini soffrono a causa della povertà che sta peggiorando di tassi di inflazione tra i più alti al mondo di un collasso degli standard di vita
Fernandez deve affrontare tutto questo con una coalizione di governo divisa una popolazione restia mercati fragili investitori scettici
E una vicepresidente Cristina Fernandez Kirchner che è tra le personalità più contestate controverse del Paese
Una parte delle responsabilità per il causa economico attuale da attribuire a Mauricio Macrì il presidente uscente ricorda al Financial Times Macrì aveva iniziato bene preparando il terreno per arrivare un'economia aperte competitiva con una serie di riforme ma la sua incapacità di tenere sotto controllo l'inflazione lasci la sua timidezza iniziale sui deficit di bilancio per l'eccessiva dipendenza da alti tassi di interesse dal debito estero hanno dimostrato i suoi limiti ed hanno avuto gravi ripercussioni sull'economia
Lo stesso Macrì ricorda però il quotidiano della City si era trovato di fronte a un'impresa impossibile
Era stato il governo peronista di Cristina Kirschner nel due mila e quindici ad andarsene lasciandosi alle spalle statistiche economiche manipolate truccate
Moneta stampata velocità della luce controlli sui prezzi e accuse di corruzione rampante
Il fatto che il quaranta per cento degli argentini
Abbiano votato per Macrì malgrado la sua incapacità di rilanciare l'economia è una testimonianza eloquente dei dubbi degli elettori sui terroristi al governo Kirschner spiega Fraktion Panizza ha dimostrato grande maestria politica scegliendo di correre come vicepresidente
Di una personalità di basso profilo come Alberto Fernandez ora tocca al nuovo presidente dimostrarsi altrettanto abile
Per assicurare che sia Luís e non il suo ex-capo cioè Cristina Kirchner a avere le vere lese del potere in mano
Un modo per rompere con le vecchie abitudini del passato peronismo sarebbe di fare in modo che chi assume sia processata negli ultimi undici casi di corruzione di cui è accusata
Da questo punto di vista l'appello lanciato da Fernandez per liberare dal carcere in Brasile Lula da Silva
Che sta scontando scontando una condanna a nove anni per corruzione e di pessimo augurio ad ogni modo la prima priorità di Fernandez deve essere l'economia scrive ancora Fraktion Times il nuovo presidente deve cercare di negoziare
Di rinegoziare il debito dell'Argentina
Con il Fondo monetario internazionale con il settore privato in modo rapido e pragmatico per arrivare a un calendario realistico sui rimborsi preservando al contempo l'accesso del Paese i capitali internazionali
Questo sarà possibile solo se il nuovo presidente adotterà politiche economiche realistiche Fernandez inoltre deve mantenere disciplina sui conti pubblici deve ignorare
Gli appelli protezionisti interni al movimento peronista e deve cercare di promuovere il settore dell'agribusiness su uno dei pochi competitivi a livello internazionale
Ripensando cioè facendo marcia indietro sulla sua opposizione all'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur soprattutto Fernandez deve resistere a una tentazione quella di considerare la sua vittoria come un via libera alle politiche di spesa pubblica del passato peronista
La fine del boom delle materie prime e la debolezza dell'economia vogliono dire una cosa e cioè che non ci sono più soldi per tanta generosità
La storia economica dell'Argentina degli ultimi ottant'anni è una deprimente litania di fallimenti con tentativi di trovare soluzioni di breve Periodo
Vanni
Che hanno visto tornare le crisi le probabilità giocano contro Fernandez sud
Ma Fernandez può migliorare le cose cercando di costruire un ampio consenso nazionale a favore di politiche pragmatiche di lungo periodo
Volte a migliorare la competitività restaurare la fiducia e promuovere una crescita sostenibile così tra l'altro il Financial Times
Molto scettico da questo punto di vista il gusto di giornali in un editoriale dal titolo la ripetizione peronista in Argentina
Il giudice dice che le democrazie hanno al governo che si meritano ma non siamo sicuri che l'Argentina meriti il governo di sinistra che ha eletto domenica
Gli argentini hanno cacciato Mauricio Macrì ma hanno eletto Alberto Fernandez come prossimo presidente Cristina Kirchner come vicepresidente
Riponendo la loro fiducia nello stesso partito peronista che ha distrutto l'economia del Paese prima dell'arrivo di Macrì il Wall street journal poi racconta quanto ma qui abbia cercato di fare ricorda soprattutto di che Macrì aveva ereditato causa economico da Kirschner presidente tra il due mila sette due mila e quindici dopo tra l'altro quattro anni di governo del del marito
All'epoca l'inflazione aveva raggiunto livelli rampanti lo Stato di diritto era messo in discussione Kirschner aveva deciso di confiscare riassetto stranieri di mettere in galera gli avversari di cercare di mettere il bavaglio alla stampa detto questo il Wall Street Journal sottolinea che la crisi non è mai stato in grado di rilanciare davvero le sorti dell'economia anche perché si è dimostrato troppo timido sui conti pubblici e sulle riforme economiche malgrado un buon inizio i peronisti hanno fatto campagna contro Bilancio di Macrì ma loro programma è quello di sempre politica di sospese e tasse regolamentazione rosa del mercato del lavoro stampare moneta
Inoltre Alberto Fernandez se sembra intenzionato corteggiare la Cina invece del Fondo monetario internazionale per ricevere aiuti
Anche se ricorda al giorno all'esperienza di molti altri Paesi insegna che i prestiti della Cina si ribellano molto più costosi morale auguriamo il meglio gli argentini ma chiunque ha detto che la follia e fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi
Probabilmente aveva in mente questa nazione un tempo prospera così
Il Wall Street journal i dubbi su Alberto Kirschner ne abbiamo ritrovati anche su altri giornali disegniamo solamente due editoriali uno dal Paris ieri
Vittoria peronista al merluzzo Alberto Fernandez eredita una difficile situazione economica che è urgente affrontare e poi il Times di Londra i pericoli del populismo l'Argentina soccombe ancora una volta alla politica economica delle illusioni vediamo l'altra notizia importante di oggi in Libano con il primo ministro sarà dalla Rivi
Che ha annunciato ieri le sue dimissioni dopo settimane
Di protesta dicendo che è arrivato un vicolo cieco nel cercare di trovare una soluzione alla crisi la cronaca la trovate per esempio sul allo show Times
Che sottolinea come di dimissioni di Hariri getti inno il Libano un Paese pesantemente indebitato in una incertezza ancora più profonda nel momento in cui il Libano paralizzato da un'ondata di rabbia
Popolare rabbia popolare che era stata innescata da una scintilla la decisione del governo di imporre una tazza sulle chiamate Vozza tra vedremo naturalmente come proseguirà questa crisi
Crisi fatta di rivolte popolari come in altri luoghi di questo mondo Libération ieri aveva una una prima pagina un po'del feto ma efficace Hong Kong Cile Iraq la ribellione numerosi Paesi da settimane sono teatro di grandi manifestazioni per molte l'origine della crisi del due mila otto la crisi finanziaria
Le rivendicazioni slogan risuonano spesso da una capitale all'altra
All'interno c'è poi un dossier dal titolo è la lotta globale la cartina delle manifestazioni effettivamente impressionante si parlante dalle Americhe con Haiti Venezuela Ecuador Cile Bolivia
Poi l'Africa con la Guinea all'Etiopia il Sudan Egitto l'Algeria in Medioriente ci sono ovviamente Libano ma anche l'Iraq in Europa la Francia la Catalogna in Asia c'è un conto e poi l'editoriale di Liberazione dal titolo
Primavere
Scrive il quotidiano progressista francese dopo la globalizzazione felice di triste memoria ecco la globalizzazione valorosa
In una dozzina di Paesi su tre o quattro continenti contemporaneamente buona parte del popolo si è messo in movimento a volte in massa per esigere un ricambio democratico e uguali Dario ciascun Paese alla sua crisi ciascuna situazione alle sue originalità ciascuna protesta alle sue cause particolari
Ma come non vedere i punti in comune che collegano le proteste impressionanti da un conga Santiago da Barcellona a Beirut
Certo l'estrema sinistra che ogni giorno spetta all'insurrezione rischia di confondere i suoi desideri di rivoluzione con la realtà
In queste manifestazioni non c'è alcuna insurrezione violenta in vista né stravolgimenti improvvisi totali ma c'è una volontà di riforma radicale fondata subendo allori di libertà e uguaglianza è una primavera dei popoli forse in ogni caso è una rivolta sociale e politica per Liberazione
Innanzitutto una rivolta contro gli effetti dell'interi della globalizzazione finanziaria troppo spesso cinica e crudele con le sue inevitabili patologie a partire dalla corruzione che conta già buona parte delle classi dirigendo e così tra l'altro ve be'che ovviamente legge questi e venti con un taglio
Tutto particolare per chiudere invece Brezzi il Regno Unito si dirige verso elezioni nel tentativo di porre fine allo stallo questo un titolo che trovate sul Financial Times dopo che lei vorrà deciso di dire sì a Boris Johnson
Per le elezioni anticipate
A dicembre ovviamente questo a ripercussioni sulla questione
Break scritte l'accordo messo nel congelatore per per un po'almeno e poi non si sa se queste elezioni produrranno una maggioranza chiara
In grado di fare approvare dalla Camera dei comuni l'accordo concluso da Boris Johnson con l'unione europea da segnalare un'analisi che pubblica oggi nel mondo a firma Erika alberga
Se non ne potete più della saga Brezzi una brutta notizia durerà ancora diversi anni
E perché perché leggiamo il passaggio chiave anche se l'accordo di ritiro di Boris Johnson dovesse essere approvato anche se le elezioni dovessero produrre una maggioranza chiara la Camera dei Comuni
Questa sarà solo la prima tappa poi bisognerà negoziare il futuro accordo di libero scambio tra il Regno Unito e l'Unione europea e questo rischia di essere altrettanto lungo e complicato del negoziato per arrivare all'accordo brand scritta a questa velocità Godot arriverà prima della Bregenz Seat la colpa di chi è la colpa innanzitutto di un parlamento britannico diviso all'estremo e incapace
Di fare compromessi ci fermiamo per oggi da David Carretta una buona giornata all'ascolto di radio radicale