Capire per conoscere

Ah sì Alessandro dolore grazie al nostro direttore Alessio Falconio buongiorno professor Baldassare innanzitutto come sta tutto bene per garantire proprio allora lei da economista vede meglio Mario Draghi al Governo al Colle
No sacro la situazione economica che stiamo attraversando molto difficile corsa frenata in corso dovuta sia ad Hong Kong che insomma alla pandemia e con la necessità di realizzare concretamente
I progetti risentimento con i fondi europei
E struttura istituzionale il ruolo in questo momento più rilevante è quello di Presidente del Consiglio
E il problema e che Draghi sarebbe eccolo posso fare una battuta in questo caso abbiamo due poltrone per uno
Non
Vorremmo proponga la solita riforma istituzionale di rito che da trentanove o alla riforma istituzionale in cui vuole unificare il Presidente della Repubblica Presidente del Consiglio
La versione del Presidente Stroessner la richiesta non verrà ritardi non ci penso proprio perché se non è il caso di fare questo tipo di oggi
Quindi da questo punto di vista Draghi farebbe benissimo anche il Presidente della Repubblica il problema serio è che poi chi fa il Governo e con quale coalizione con quale
Persona capace quanto Draghi ritenere insieme un'ampia maggioranza e quindi questa è una scelta di fronte alla quale
Si trovano e gran Draghi alcole secondo lei cani grandi garantirebbe i cosiddetti investitori voi richiama di mercati e specialmente garantirebbe le istituzioni europee tale sufficientemente o insomma è meglio che rimanga
Per un anno prima dell'elezione a Palazzo Chigi perché poi questa è la domanda guardi
Draghi sia a Palazzo Chigi sia il Quirinale e certo che è una garanzia per l'Italia nei confronti dell'Europa dei mercati e di quant'altro
Il problema è che a questo punto sembra Iva alla Presidente dalla Repubblica e il il piano operativo richiede un Presidente del Consiglio che sia altrettanto capace sia sul piano politico sia sul piano della
è credibilità internazionale e quindi forse è più facile trovare un presidente della Repubblica condiviso lasciando Draghi a Palazzo Chigi
Professor Baldassarri andiamo su alcuni temi concreti le lei anche recentemente ritornato se non sbaglio su giornale economico sulla questione delle bollette
Cioè
Ma è un po'quello che ci siamo detti nelle settimane scorse se ciascuno di noi in qualunque famiglia qualunque impresa piccole e medie imprese legge attentamente e la propria bolletta e si accorge che negli ultimi sei mesi da luglio a dicembre è questa bolletta è aumentata del centottanta duecento per cento del totale
E questo aumento è largamente dovuto certamente dall'aumento del prezzo del gas
Nelle materie prime ma è anche dovuto all'aumento dei margini per la distribuzione gestione del contatore è dovuto agli oneri di sistema ed è dovuto all'IVA cioè le tasse
Che sono aumentate del centouno per cento in termini singolo chilowattore cioè sullo stesso chilowattore diluvio
A dicembre gravano tasse in particolare l'IVA per il doppio di quello che il disco indiscussi e però ma è un fatto meccanico perché aumenta il costo della materia prima aumenta il costo della distribuzione
E ci sono dentro gli oneri di sistema cioè gli incentivi che in ogni bolletta ogni italiano paga per le energie rinnovabili
Aumenta tutto il costo l'Iva è una percentuale su quel costo e quindi il valore assoluto e Livo aumenta in questo caso è addirittura raddoppiata
Chiaro quindi lei dice è come dire Landi e siccome punte autorevoli firmarono il questo aggravio del caro bollette
Vale circa trenta miliardi di euro in più cioè lire le famiglie le imprese dovranno pagare trenta miliardi di euro all'anno ovviamente su base annua in più
Beh di questi trenta miliardi di Euro probabilmente dodici tredici sono dovuti all'aumento del costo del gas
Ma tutti gli altri sono dovuti a quelle voci che sull'aumento del posto vergato aumentano pure loro tasse e Iva compresa cioè su questi trenta miliardi in più quant'è l'Iva scusi eh
E l'IVA è il ventidue per cento delle quindi sono oltre sei miliardi è una ma solo attorno al sette otto miliardi
In valore assoluto e ovviamente svizzera Meier
Sì è una bella cifra
Insomma la la faccenda mi sembra quello che che sono andato a vedere leggendo una bolletta come come se li è uno fa abbiamo già fatto con lei esatto
è che in realtà di quei trenta miliardi degli italiani devono pagare di più per il caro bollette
Beh sette otto miliardi Sommariva alpini sette otto miliardi sono i margini distribuzione degli oneri e quindicina quattordici quindici miliardi perché è aumentato il prezzo del gas
Senta professore mi par di capire insomma dato che è evidente che non si possono fare interventi troppa tampone a ma per colmare Singh singoli buchi bisognerebbe
Rivedere la composizione dei costi della bolletta perché la star più esattamente magari per esempio
Sull'IVA o sugli oneri di sistema si potrebbe è a mio parere si sarebbe dovuto intervenire
Bloccandogli oggi
E poi magari recuperando con questo gettito laddove il prezzo altre nei prossimi mesi o a fine anno che ho reso celebre
Cioè far fare un po'da al tampone alla tassazione
Che diminuisce quando i costi sono in aumento e magari aumentar quando i costi sono in diminuzione
Senta Marco per come mai casse aumentato il prezzo del gas così tanto perché si ci sono fattori diciamo così strutturali per cui e ci sono state le strozzature dell'Offerta po'c'è stata un aumento della domanda
Diciamo così per il rimbalzo per dell'economia ma c'è anche un problema se non ho capito male di struttura dei prezzi del mercato del gas prezzo Spoto prezzo con contratti di lungo periodo la vuole spiegare
Allora diciamo ci sono tre tre motivazioni fondo tutte e tre spingono all'aumento
La prima è e chiaramente il rimbalzo dell'economia mondiale e quindi ho vantata ramo domanda mondiale dedicato
Prevalentemente anche in Cina la seconda è una motivazione palesemente geopolitica
E cioè con il conflitto
Sull'Ucraina quello soprattutto tra la Bielorussia Polonia e gli immigranti e quant'altro e essendo l'Europa e l'Italia attaccata al tubo del gas cioè il gas arriva prevalentemente attraverso i tubi che vengono dalla Russia
Beh è chiaro che la Russia di Putin ha in mano il rubinetto
E questo rubinetto tende a spingerlo nel senso che magari può esportare più gas in Cina e meno caso in Europa
La terza motivazione
Che che ancora più profonda e strutturale proprio questa e cioè l'indipendenza dalle fonti energetiche per un continente come l'Europa
Che non ha grandissime produzioni interne la si può cercare in qualche misura diversificando le fonti di approvvigionamento e cioè affiancare più turpi
E rispetto a quello che viene dalla Russia e magari è alimentare anche il trasporto via nave nel senso che col trasporto via nave si si si ottiene un'alternativa al tubo
Sì che però costa molto di più le gas naturale liquefatto
No in realtà non è solo un problema di costi e lì il nodo vero è che occorrono idee gassificatori a terra
E noi avremmo dovuto farne dieci quindici di del gassificatore in Italia
E ne abbiamo gli altri possibili fonti d'importazione delle grasse a quanta paesi mi pare che insomma siano lo da un lato la Norvegia e insomma partire dall'altro lato l'Algeria e mancherebbe
Esattamente esattamente esattamente dieci castrista
Ho non dimentichiamoci che noi potremmo raddoppiare
La produzione di gas italiano quello che abbiamo nuovi nel sottosuolo perché assurdità e che nell'Adriatico la Collatina pompa grasso e noi no ente agilmente probabilmente lo stesso
Non sarebbe una una soluzione perché
La quattro miliardi e mezzo di metri cubi ma la loro aree generali dell'Algeria possono sostituire gli eventuali forniture russe almeno per un certo periodo di tempo c'hanno questa capacità o no perché il problema sta tutto lì
Sì la capacità ci può essere almeno per un periodo come ha detto lei Brehme di tempo
Certamente però bisogna soprattutto con l'Algeria ex sostenere l'Algeria per gli investimenti necessari per pompare più gas e metterlo dentro il tubo che arriva da noi dopodiché c'è ovviamente la questione libica
Perché la Libia maestra ricca di petrolio e grassa no sì eppure è più ricca di di petrolio in realtà la Libia e quindi da questo punto di vista
Per tutti i fratelli Castro d'è molto più importante l'Algeria assoluto e la Norvegia al nord
Ho capito quindi realtà la come la cosa sarebbe diversificare le fonti di approvvigionamento di spartì colare del grasso e poi rendersi più autonomi sul sul piano delle fonti nazionali innanzitutto con energie alternative
Certo per tornare al nostro esempio concreto anche se le banane di quei famosi trenta miliardi di costi in più che dovremo pagare per il caro bollette
Poi che gran parte importante l'aumento del gas in realtà almeno dieci miliardi sono costi che noi paghiamo iniziale ma che finiscono all'estero cioè ai nostri fornitori esteri
E risoluto trasferimento netto dei soldi allora all'estero proprio perché siamo fortemente dipendenti dall'estero per tutte le fonti di energia e in particolare per caso
E lei e la Commissione europea o a vuole mettere i casi anche il nucleare tra le fonti in qualche modo per la transizione che energetica lei che ne pensa
Beh qui faccio disorganizzazione ecologica si faccio riferimento a uno dei più grandi fisici nucleari al mondo che unica italiana il professor Bruno Coppi che lavora da quaranta anni Allen Bettini sulla fusione nucleare
E lui mi dice che la fusione nucleare è possibile a tempi brevi
Non è vero che non ci si possa fare se non dopo il due mila cinquanta è possibile tempi belli ovviamente bisogna credere alla scienza
E invece diciamo però anche crederci vuol dire metterci i soldi per raggiungere a tempi brevi l'obiettivo ora che l'Unione Europea metta il gas e il nucleare tra le punti eventualmente vero di
E abbiamo Fonti per la transizione ecologiche sono tassati con cumulative avanzarono per alcune fonti verdi oggetto mi pare un po'eccessivo esattamente però a parte che la fusione nucleare
è la sì ma noi stiamo a parlare nell'energia nucleare quella classica quella nella costa così di relazione quella di terza e quarta generazione dal punto di vista delle emissioni è chiaro che il nucleare più pulito di tutti
Il problema serio del nucleare di terza generazione dovuto affissione è che produce scorie radioattive e critici occorre risolvere il problema delle scorie radioattive
Che noi in Italia da vent'anni stiamo minando il camper L'Aia per costruire il deposito unico nazionale per mettere tutte le scorie radioattive che avevamo accumulato nei decenni precedenti
Non lo abbiamo ancora costruito e parliamo in deposito di queste nostre scorie alla Francia alla Germania tra l'altro con un affitto
Se facciamo i conti dopo tanti anni costa molto di più che non costruire in Italia il deposito delle scorie nucleari
Però per la fusione invece nucleare questo problema non esiste proprio perché non produce scorie e non produce ovviamente anidride carbonica ed è la fonte energetica più pubblica
Ed è la soluzione finale per il pianeta Terra quello del del surreale da fissione
Ovviamente speriamo che non sia la soluzione finale nel senso che ci scoppi tutto tra emicranie no trasfusione non può scoppiare questo il problema
Però so che la cosa non può scoppiare però sa evocare un serio problema di campi di contenimento perché si tratta di creare il sole il laboratorio detto parole precaria nelle
Non è una però pizze e fichi insomma professor no assolutamente no però ripeto o faccio un un economista di campagna
Io io faccio il giornalista di circa quindi figuriamoci sì però io personalmente mi fido del professor Bruno compri e di tutto il suoi
Progetti che sta portando avanti da quarant'anni al MIT in collaborazione con americani russi cioè contro tutto il mondo non è problema semplicemente italiano solo che nel caso del suo progetto che si chiama in Vittor
L'Italia poteva venire potrebbe avere un ruolo molto importante nell'ambito ovviamente di un Progetto mondiale internazionale
Chiarissimo ultimare questione a questo punto lei come vede l'economia italiana in questo in tutta questa situazione tenendo presente del coprì d'tenendo presente insomma anche dei cambiamenti politici
Beh diciamo intanto teniamo presente l'effetto micron e come ci siamo detti già qualche settimana fa
Questo effetto ci sarà c'è è in corso di rallentamento prima dell'omicron le nostre previsioni erano che dopo il sei due sei tre per cento di rimbalzo della crescita nel due mila ventuno
Avremmo avuto in questo due mila ventidue una crescita del quattro virgola sette per cento queste erano le previsioni Zebio centro studi economia reale fatte a novembre e dicembre
E incivile la quarta ondata di obbligo frena in modo consistente questa crescita ora però c'è da fare come sempre un po'di ipotesi se omicron tende a a ridursi
A febbraio quindi impatta sui primi due tre mesi dell'anno
La crescita quest'anno sarà minore del previsto efferate tra il tre e mezzo il quattro per cento in funzione di quando micron
Può essere un'ondata che rientra tant'è che proprio pochi giorni fa la Banca d'Italia ha dato come sua stima dovuta all'effetto obbligo del tre virgola sette per cento crescita del due mila ventidue quindi bene o delle previsioni precedenti ha sempre una crescita abbastanza consistente
E poi se su questo ci piove una instabilità politica un pasticcio in termini di elezione del Presidente della Repubblica nuovo governo quale maggioranza
E magari diciamo anche se non si votasse subito comunque si deve votare nel due mila ventitré ma quale governo e in che modo
Questo governo palco potrà condurre l'Italia
Durante il due mila ventidue
Tenendo presente le due grandi emergenze economiche che restano tali e cioè la realizzazione concreta dei piani del Pnr
Legata tra l'altro alla realizzazione delle riforme strutturali dell'economia italiana se noi fondi europei non arrivano
E quindi diciamo a tutte quelle condizioni che possono dare all'Italia una crescita strutturale e permanente che sia al tre per cento non per due anni
Fino al due mila ventiquattro e finché c'è immetterle recidivo
Ma soprattutto nel medio-lungo termine dopo l'esaurirsi dell'effetto dei perché il problema resta questo onore abbiamo un ottimo rimbalza economico anche superiore a quello che ci si poteva pensare sempre parte dobbiamo sempre nel presente che abbiamo con un collasso economico non indifferente nei beati anni io finora Garland mia Sennori ribalto dipende da quanto verso il basso si sia sprofondati
In più si sprofonda in basso più alto è il ribaltone detto queste voci abbiano per fare in modo che questo rimbalzo poi vada a regime per cui si Contini non com'
Non si ritorni alla crescita per modo di dire dello zero cinque uno per cento ma si abbia un'alta crescita consistente dell'uno e mezzo due per cento tre per cento insomma
Non è un momento chiariamo Prandi guardi un attimo
Dopo questo rimbalzo la crescita più o meno permanente che ci troviamo troveremo attorno all'uno e quattro uno e cinque per cento
Quindi se vogliamo e di più di quello zero per cento che abbiamo che abbiamo fatto per vent'anni dal due mila al due mila diciannove prima del crollo ma il problema è questo proprio questo loro e mezzo per cento di crescita
Proiettato nel medio lungo termine significa che l'Italia norme riprenderà mai più
I la media dei redditi dell'Unione europea dell'area euro occorre almeno il tre per cento questo è il nodo
E per fare il tre per cento dobbiamo certo usare bene subito i fondi europei mappare le riforme strutturali senza quelle la produttività totale dei fattori in grado di reggere
E sostenere una crescita strutturale europea e italiano esclusi
Del tre per cento almeno all'anno per dieci o quindici anni
Non si può raggiungere
E e i su tutto questo incombe tra l'altro il la spada di Damocle del debito pubblico perché adesso il debito pubblico senza sembra non essere più un problema ma l'Italia a due mila novecento miliardi di debito pubblico siamo ancora centocinquantasette centocinquantotto per cento del PIL
Abbiamo due o tre anni di respiro
Ma dobbiamo utilizzarli in modo tale che la crescita al tre e più per eccesso
Renda assorbibile nel lungo termine il debito pubblico
Altrimenti fra due anni o quando la BCE non comprerà più i titoli di Stato quando magari sarà costretta ad aumentare i tassi perché c'è c'è il ribaltone di Platone getta
Se non ci trovassimo col cerino in mano acceso del debito pubblico
Senza prospettive di una crescita vera
Credibile e sostenibile del tre e più per cento nei dieci quindici anni futuri ed è sarebbe gravissimo che
Chiarissimo pubblico rivolto chiarissimo ringraziamo il professor Mario Baldassarri terminiamo qui capire per conoscere la puntata di capire per conoscere di questo lunedì