Seduta antimeridiana All'ordine del giorno: 1) Ordine del giorno speciale, sezione A e B
2) Incarichi extragiudiziari
3) Ricorso al TAR del Lazio
4) Ricevendo copia della relazione al Parlamento, il Capo dello Stato ha espresso ringraziamento e apprezzamento
5) Proroga di due componenti del Comitato scientifico
6) Un quesito sul periodo di legittimazione
7) Pubblicazione uffici direttivi
8) Integrazione del gruppo misto che lavora di concerto col Ministero sulla funzionalità del sistema giudiziario, con componenti della Settima Commissione
9) Formazione delle tabelle di composizione del … Tribunale di Larino
10) Programma organizzativo per il biennio 2000/01 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia
11) Esonero parziale dall'attività giudiziaria 12) Tribunale di Latina e Ordine degli avvocati di Latina: un ricorso
13) Tabelle di composizione del Tribunale di Massa per il 2000/01
14) Espunzione di espressioni in un'istanza del dr.
Cantone 15) Modifica delle tabelle di organizzazione per il biennio 2000/01 dei Tribunali di Alessandria, di Barcellona Pozzo di Gotto e di Lametia Terme 16) Parere favorevole all'aumento dell'organico per tre posti di sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro 17) Autorizzazione all'esercizio della professione forense e incompatibilità 18) Assegnazione dei fondi per l'anno 2002 per l'organizzazione del tirocinio dei Giudici di pace 19) Ricorso vinto 20) Due sentenze diverse su uno stesso caso, depositate entrambe 21) Ricorso al TAR vinto 22) Un quesito 23) Trasferimento per motivi di famiglia 24) Richiesta di copia di elaborati 25) Richiesta di svolgere le funzioni in altro distretto: non consentito 26) Trasferimento a domanda da sede disagiata 27) Dimissione da Commissario aggiunto per la liquidazione degli usi civici 28) Quesito sui benefici economici per le sedi disagiate, divenute tali successivamente Il CSM nelle agenzie di stampa MINORI: SU RIFORMA CASTELLI CSM HA APERTO FASCICOLO RESTA (VERDI), NO AD ESCLUSIONE ESPERTI DA TRIBUNALI (ANSA) - ROMA, 6 MAR - Sulla riforma della giustizia minorile scende in campo il Csm.
La Sesta Commissione di Palazzo dei marescialli ha aperto un fascicolo sul ddl che ha gia' incassato numerose critiche da parte dei giudici minorili e dunque si appresta a dare ''d'ufficio'' un parere sul testo varato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri.
A promuovere l'iniziativa e' stato il consigliere dei Verdi Eligio Resta che mette sotto accusa la riforma soprattutto per un aspetto: ''sono assolutamente contrario alla perdita di specializzazione dei tribunali di minori''; una perdita conseguente all'eliminazione da quei tribunali dei magistrati onorari e degli esperti.
''Nelle materie che riguardano i minori, per esempio nel campo delle adozioni, non c'e' solo bisogno di un giudice che applichi la legge, ma anche dell'apporto di componenti privati ed esperti, per poter giungere alle soluzioni migliori''.
Ma l'intervento del Csm non si limita al solo parere sulla riforma.
A Castelli Palazzo dei marescialli chiede conto anche della proposta avanzata da esponenti della maggioranza di abbassare l'eta' dell'imputabilita' a 12 anni.
Un'innovazione ''a dir poco pericolosa - osserva Resta- Per questo sollecitiamo il ministro a farci conoscere al piu' presto quali sono i suoi progetti in materia''.
CASTELLI AVVIA AZIONE DISCIPLINARE PER PRESIDENTE FALLIMENTARE ROMA Roma, 6 mar.
- (Adnkronos) - Finisce sott'inchiesta disciplinare il presidente della sezione fallimentare del tribunale di Roma Giovanni Briasco.
All'origine della procedura, avviata nei suoi confronti dal ministro della Giustizia Roberto Castelli, alcune frasi di una lettera che il giudice aveva inviato ad un signore che si era lamentato del suo comportamento durante una procedura di fallimento.
Lettera in cui Briasco faceva riferimento a Silvio Berlusconi, all'epoca dei fatti (tra il settembre e il novembre 2000) non ancora presidente del Consiglio, manifestando anche nei toni una opposizione.
Ed e' stato proprio il destinatario della missiva, con una e-mail inviata al ministero, a segnalarne i contenuti in un esposto e a sollevare il caso.
''Quanto a Berlusconi (perche' ci sono insinuazioni al riguardo!), non me ne potrebbe fregare di meno -e' la frase contestata a Briasco e riportata nel capo di incolpazione inviato da Castelli alla sezione disciplinare del Csm- Oltretutto io appartengo idealmente a tutt'altra (ed opposta) parrocchia! Ma anche da quella sono indipendente''.
Un comportamento, sostiene il Guardasigilli, con il quale il giudice ''ha gravemente mancato ai propri doveri, rendendosi immeritevole della fiducia e della considerazione di cui deve godere il magistrato''.
CSM:GOVERNO TRATTA SU NUMERO COMPONENTI,MA E' ANCORA SCONTRO CON 21 COMPONENTI E' A RISCHIO NUMERO LEGALE (ANSA) - ROMA, 6 MAR - Sul Csm prove tecniche di trattative, ma la tensione tra i poli resta alta.
Il sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti (Ccd-Cdu) avrebbe proposto oggi all'opposizione, in via del tutto informale, di aumentare il numero dei componenti del Csm dai 21, proposti nella riforma, a 24 (oggi sono 30 piu' 3 di diritto).
Ma il centrosinistra, che proprio sulla riduzione del numero dei componenti dell'organo di autogoverno della magistratura aveva fatto le barricate gia' al Senato ha risposto picche.
A raccontare l'episodio sono alcuni deputati dei Ds tra cui Francesco Bonito, capogruppo della Quercia in commissione Giustizia della Camera, che spiega cosi' il ripensamento del governo: ''Non e' che vogliono venirci incontro in qualche modo.
Figuriamoci...Si sono solo resi conti che con 21 componenti il Csm rischia la paralisi''.
Nel testo approvato dal Senato infatti si prevede che i componenti della sezione disciplinare non possano partecipare al plenum chiamato a pronunciarsi sui provvedimenti presi dalla stessa sezione.
E siccome i componenti di quest'ultima sono 10 il plenum del Csm sarebbe cosi' composto da 11 consiglieri.
''Basterebbe che uno di loro si ammalasse - aggiunge Bonito - per bloccare di fatto l'attivita' dell'organo di autogoverno della magistratura.
Ora si sono resi conto dell'errore fatto e cercano di mettervi riparo, ma noi restiamo sulle nostre posizioni: il numero dei componenti del Csm e' di 30 e tale deve restare se lo si vuole far funzionare davvero''.
Perplessita' sull'ipotesi di aumentare il numero dei consiglieri da 21 a 24 vengono comunque espresse anche dalla stessa maggioranza.
Il deputato di FI Luigi Vitali, intervenendo in commissione Giustizia che ha ora all'esame la riforma, ha dichiarato che quello del numero e' ''un falso problema'' visto che ai 21 previsti ''si devono aggiungere i 3 componenti di diritto'' che sono il Presidente della Repubblica e il primo presidente e il procuratore generale della Corte di Cassazione.
''Percio' - osserva - i consiglieri non sarebbero solo 21, ma 24.
E quindi la questione di un plenum a rischio non si pone''.
Anche il ministro della Giustizia Castelli, presente ai lavori della commissione, concorda sul punto.
Sull'ipotesi di rivedere il numero dei componenti, dichiara Castelli ai giornalisti, ''mi sembra che vi siano delle resistenze anche nella stessa maggioranza''.
E poi, aggiunge, ''come ha notato Vitali si devono considerare anche i tre componenti di diritto''.
''Comunque - assicura - su questa questione il governo restera' neutrale.
Sara' il Parlamento a decidere''.
Nel corso del dibattito generale in commissione intanto il copione si ripete: sin dalle prime battute tra i poli e' scontro.
Anna Finocchiaro, responsabile Giustizia dei Ds, ironizza con la maggioranza che vuole ''risolvere tutti i problemi della giustizia'' con la riforma del Csm e parla apertamente di ''resa dei conti'' della Cdl con la magistratura.
''Questa legge - afferma - favorira' l'intrecciarsi di cordate e accelera' il protagonismo non certo dei migliori...''.
Giuliano Pisapia definisce ''incostituzionale'' l'incompatibilita' tra la sezione disciplinare e il plenum e invita tutti a una maggiore riflessione su temi cosi' importanti.
Francesco Nitto Palma difende la riforma spiegando che l'obiettivo e' quello di ''annacquare il piu' possibile il peso della politica correntizia nel Csm''.
La discussione e' stata rinviata a domani e il termine per gli emendamenti e' stato fissato a lunedi' prossimo.
Cantone 15) Modifica delle tabelle di organizzazione per il biennio 2000/01 dei Tribunali di Alessandria, di Barcellona Pozzo di Gotto e di Lametia Terme 16) Parere favorevole all'aumento dell'organico per tre posti di sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro 17) Autorizzazione all'esercizio della professione forense e incompatibilità 18) Assegnazione dei fondi per l'anno 2002 per l'organizzazione del tirocinio dei Giudici di pace 19) Ricorso vinto 20) Due sentenze diverse su uno stesso caso, depositate entrambe 21) Ricorso al TAR vinto 22) Un quesito 23) Trasferimento per motivi di famiglia 24) Richiesta di copia di elaborati 25) Richiesta di svolgere le funzioni in altro distretto: non consentito 26) Trasferimento a domanda da sede disagiata 27) Dimissione da Commissario aggiunto per la liquidazione degli usi civici 28) Quesito sui benefici economici per le sedi disagiate, divenute tali successivamente Il CSM nelle agenzie di stampa MINORI: SU RIFORMA CASTELLI CSM HA APERTO FASCICOLO RESTA (VERDI), NO AD ESCLUSIONE ESPERTI DA TRIBUNALI (ANSA) - ROMA, 6 MAR - Sulla riforma della giustizia minorile scende in campo il Csm.
La Sesta Commissione di Palazzo dei marescialli ha aperto un fascicolo sul ddl che ha gia' incassato numerose critiche da parte dei giudici minorili e dunque si appresta a dare ''d'ufficio'' un parere sul testo varato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri.
A promuovere l'iniziativa e' stato il consigliere dei Verdi Eligio Resta che mette sotto accusa la riforma soprattutto per un aspetto: ''sono assolutamente contrario alla perdita di specializzazione dei tribunali di minori''; una perdita conseguente all'eliminazione da quei tribunali dei magistrati onorari e degli esperti.
''Nelle materie che riguardano i minori, per esempio nel campo delle adozioni, non c'e' solo bisogno di un giudice che applichi la legge, ma anche dell'apporto di componenti privati ed esperti, per poter giungere alle soluzioni migliori''.
Ma l'intervento del Csm non si limita al solo parere sulla riforma.
A Castelli Palazzo dei marescialli chiede conto anche della proposta avanzata da esponenti della maggioranza di abbassare l'eta' dell'imputabilita' a 12 anni.
Un'innovazione ''a dir poco pericolosa - osserva Resta- Per questo sollecitiamo il ministro a farci conoscere al piu' presto quali sono i suoi progetti in materia''.
CASTELLI AVVIA AZIONE DISCIPLINARE PER PRESIDENTE FALLIMENTARE ROMA Roma, 6 mar.
- (Adnkronos) - Finisce sott'inchiesta disciplinare il presidente della sezione fallimentare del tribunale di Roma Giovanni Briasco.
All'origine della procedura, avviata nei suoi confronti dal ministro della Giustizia Roberto Castelli, alcune frasi di una lettera che il giudice aveva inviato ad un signore che si era lamentato del suo comportamento durante una procedura di fallimento.
Lettera in cui Briasco faceva riferimento a Silvio Berlusconi, all'epoca dei fatti (tra il settembre e il novembre 2000) non ancora presidente del Consiglio, manifestando anche nei toni una opposizione.
Ed e' stato proprio il destinatario della missiva, con una e-mail inviata al ministero, a segnalarne i contenuti in un esposto e a sollevare il caso.
''Quanto a Berlusconi (perche' ci sono insinuazioni al riguardo!), non me ne potrebbe fregare di meno -e' la frase contestata a Briasco e riportata nel capo di incolpazione inviato da Castelli alla sezione disciplinare del Csm- Oltretutto io appartengo idealmente a tutt'altra (ed opposta) parrocchia! Ma anche da quella sono indipendente''.
Un comportamento, sostiene il Guardasigilli, con il quale il giudice ''ha gravemente mancato ai propri doveri, rendendosi immeritevole della fiducia e della considerazione di cui deve godere il magistrato''.
CSM:GOVERNO TRATTA SU NUMERO COMPONENTI,MA E' ANCORA SCONTRO CON 21 COMPONENTI E' A RISCHIO NUMERO LEGALE (ANSA) - ROMA, 6 MAR - Sul Csm prove tecniche di trattative, ma la tensione tra i poli resta alta.
Il sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti (Ccd-Cdu) avrebbe proposto oggi all'opposizione, in via del tutto informale, di aumentare il numero dei componenti del Csm dai 21, proposti nella riforma, a 24 (oggi sono 30 piu' 3 di diritto).
Ma il centrosinistra, che proprio sulla riduzione del numero dei componenti dell'organo di autogoverno della magistratura aveva fatto le barricate gia' al Senato ha risposto picche.
A raccontare l'episodio sono alcuni deputati dei Ds tra cui Francesco Bonito, capogruppo della Quercia in commissione Giustizia della Camera, che spiega cosi' il ripensamento del governo: ''Non e' che vogliono venirci incontro in qualche modo.
Figuriamoci...Si sono solo resi conti che con 21 componenti il Csm rischia la paralisi''.
Nel testo approvato dal Senato infatti si prevede che i componenti della sezione disciplinare non possano partecipare al plenum chiamato a pronunciarsi sui provvedimenti presi dalla stessa sezione.
E siccome i componenti di quest'ultima sono 10 il plenum del Csm sarebbe cosi' composto da 11 consiglieri.
''Basterebbe che uno di loro si ammalasse - aggiunge Bonito - per bloccare di fatto l'attivita' dell'organo di autogoverno della magistratura.
Ora si sono resi conto dell'errore fatto e cercano di mettervi riparo, ma noi restiamo sulle nostre posizioni: il numero dei componenti del Csm e' di 30 e tale deve restare se lo si vuole far funzionare davvero''.
Perplessita' sull'ipotesi di aumentare il numero dei consiglieri da 21 a 24 vengono comunque espresse anche dalla stessa maggioranza.
Il deputato di FI Luigi Vitali, intervenendo in commissione Giustizia che ha ora all'esame la riforma, ha dichiarato che quello del numero e' ''un falso problema'' visto che ai 21 previsti ''si devono aggiungere i 3 componenti di diritto'' che sono il Presidente della Repubblica e il primo presidente e il procuratore generale della Corte di Cassazione.
''Percio' - osserva - i consiglieri non sarebbero solo 21, ma 24.
E quindi la questione di un plenum a rischio non si pone''.
Anche il ministro della Giustizia Castelli, presente ai lavori della commissione, concorda sul punto.
Sull'ipotesi di rivedere il numero dei componenti, dichiara Castelli ai giornalisti, ''mi sembra che vi siano delle resistenze anche nella stessa maggioranza''.
E poi, aggiunge, ''come ha notato Vitali si devono considerare anche i tre componenti di diritto''.
''Comunque - assicura - su questa questione il governo restera' neutrale.
Sara' il Parlamento a decidere''.
Nel corso del dibattito generale in commissione intanto il copione si ripete: sin dalle prime battute tra i poli e' scontro.
Anna Finocchiaro, responsabile Giustizia dei Ds, ironizza con la maggioranza che vuole ''risolvere tutti i problemi della giustizia'' con la riforma del Csm e parla apertamente di ''resa dei conti'' della Cdl con la magistratura.
''Questa legge - afferma - favorira' l'intrecciarsi di cordate e accelera' il protagonismo non certo dei migliori...''.
Giuliano Pisapia definisce ''incostituzionale'' l'incompatibilita' tra la sezione disciplinare e il plenum e invita tutti a una maggiore riflessione su temi cosi' importanti.
Francesco Nitto Palma difende la riforma spiegando che l'obiettivo e' quello di ''annacquare il piu' possibile il peso della politica correntizia nel Csm''.
La discussione e' stata rinviata a domani e il termine per gli emendamenti e' stato fissato a lunedi' prossimo.
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