Rifugiati e richiedenti asilo: presentazione del Rapporto Annuale 2016 del Centro Astalli

Buongiorno a tutti
Venuti da questo appuntamento annuale per la presentazione del rapporto
Del centro dal Centro Astalli io
Cedo subito la parola alla padrone di casa
Marino Sinibaldi Presidente Teatro di Roma ci ospitano Maida qualche anno
Sì naturalmente mi è soprattutto un saluto non rituale ma istituzionale ringraziando il Centro Astalli per il fatto che sceglie questo luogo per presentare questo rapporto annuale
Rendendo pubblica la promessa che ho fatto privatamente
Che sapranno cercheremo di usare la fa la grande del teatro perché situazione naturalmente il teatro è un posto di teatro adesso è in allestimento uno spettacolo che debutta domani sera quindi non abbiamo potuto mettere a disposizione come avrebbe meritato la quantità e anche la qualità
Di persone presenti la Sala Grande del teatro
Questo appunto è un teatro c'è un luogo in cui tutte le sere
Si ha il fatto SISP meglio sarebbe dire si celebrano spettacolo e da questo punto di vista non è assolutamente
Quest'anno ospitare una presentazione come questa un evento come questo perché il teatro è un luogo che da sempre ha messinscena anche i conflitti
Della nostra società e i temi di cui il Centro Astalli si occupa sono al centro dei conflitti
Contemporanei e la programmazione del Teatro di Roma viene da una interne straordinarie anche se breve rappresentazione di un testo dedicato alla vita agli arresti di a un Sanzo uscite terminato domenica domani sera andrà in scena un testo di Pasolini si tratta di testi e Autority hanno sempre considerato l'arte in particolare il teatro anche un luogo che riflettesse sui grandi conflitti al nostro tempo allora da quando abbiamo cominciato con il Centro Astalli
Presentare qui il loro rapporto annuale non abbiamo fatto altro che dare a questo luogo
Un'identità ulteriore ma non qualcosa che che è estraneo addirittura contraddice la sua vocazione che interessa è quella di essere il Teatro pubblico della città di Roma quindi un teatro aperto
Alla città e alle sue realtà anche quelli hanno così care implicite anche diciamo toponomastica mente come Centro Astalli io sarò qui come tutti voi ad ascoltare
La la il rapporto degli interventi che seguiranno molto autorevole molte tesi voglio aggiungere solo una cosa che di gratitudine per il Centro Astalli che proviene dal mio lavoro principale che è quello di fare Laratta insomma di chi ritiene che Radio tre
Perché il nel temi temi al centro dell'attenzione della drammatica sfida che anche l'informazione a fronte in questi giorni in queste ore poco fa ero in cuffia sentire gli ultimi aggiornamenti su questa
Limite ematica è comunque sia tragica vicenda al largo delle coste egiziane che ci coinvolge tutti ma anche la discussione che in corso sulle nuove misure europee che il Governo e hanno
Propone da questo punto di vista credo un operatore della comunicazione credo forse con Paolo Fallai di poter condividere questo senso di riconoscenza metro Centro Astalli perché
Il Centro Astalli fornisce
A noi che facciamo comunicazione due degli elementi che sono più gravi e sono sottovalutati o addirittura rimossi nel dibattito contemporaneo tanto più interne di emigrazione
Che l'importanza delle testimonianze l'importanza delle competenze
Quello che manca molto spesso all'informazione ed è nostra responsabilità e dare voce a chi fa esperienza concreta di un fenomeno di emergenza parliamo dell'immigrazione potremmo parlare anche della scuola del lavoro al dare voce all'esperienza concreta permette di si riconosce le esperienze concrete
E fornire espelle elementi di studio di competenza reale il dibattito pubblico ecco in grandissima parte occupato da opinioni che sono qualcosa di intermedio privo di genere privo di esperienza cioè che ignora l'esperienza dell'esperienza concreta
E che ignora persino le competenze cioè gli elementi di studio che in quel campo ci sono io sono personalmente grato al Centro Astalli come altre realtà che operano nel campo dell'emigrazione perché invece
Ogni volta ci mette in contatto lo fa rima che oggi nella scaletta di questa mattinata vero Paolo con esperienze concrete che ci porta nel senso della testimonianza e insieme quello della competenza cioè l'elemento di studio di un fenomeno che l'unica cosa che dovrebbe autorizzare poi ad avere un'opinione o a prendere
Anche delle decisioni quindi a parte il ruolo istituzionale
Sono davvero felice che il centro di continuare con il Centro Astalli questa attività di reciproco scambio benvenuti ancora voi cedo la parola a Paolo Fallai per iniziare così interventi previsti in questa mattina
Devo solo aggiungere a quello che ha detto Marino la cosa che in tutti questi anni ho imparato
Perché noi siamo posso per fiscalmente abituati a dare i numeri abbiamo numeri delle tracce vediamo i numeri dei flussi
Grazie al Centro Astalli impariamo cerchiamo di non dimenticarci mai e quei numeri sono nomi cognomi e storie vicende
E cerchiamo di essere un pochino migliori almeno non sempre ci riesce
Sono trentacinque anni
Quest'anno
Vita del Centro Astalli dire e papà Francesco ha voluto far giungere un suo Urio per questa
Per questa ricorrenza vediamolo provvede
Carissimi rifugiati
Cari volontari operatori
Gli amici del Centro Astalli
In questa
Della Misericordia
Ricoprono i venticinque anni di servizio brevissime sui titoli preconcetti in Italia
Un'attività che è stata prima di tutto un camminare insieme come un unico popolo questo livello
E giù
Occorre continuare con coraggio
E
Forestiero
Che mi avete accolto
Credo forestieri
Ognuno di voi bruciati che bussa
Alle nostre porte ai molto il ritiro
E il cane di Cristo
La vostra esperienza di dolori dire speranza si ricorda che siamo tutti stranieri dei pellegrini su questa terra accolti che qualcuno con generosità e senza alcun merito
Chi come voi e fuggito dalla propria terra a causa dell'oppressione
Della guerra
Di una natura assicurata dall'inquinamento e della desertificazione dell'ingiustizia Holden giusta distribuzione delle risorse del pianeta
è un fratello con cui tipi Pannella Cassandra abita
Troppe volte non vi abbiamo accolto
Perdonate la chiusura e l'indifferenza delle nostre società
Che tempo
Il cambiamento enti incarichi di mentalità che la vostra presenza
Richiede
Trattati come ingresso
Un problema
Corto
Siete invece intorno
Siete la testimonianza
Tutti con
Il nostro io Kennedy utente rifornito solo sa trasformare il male
Giustizia cui supplente
In un bene per tutti
Perché glielo dico in può essere un po'più oppure novanta
Che rende possibile l'incontro tra culture e religioni diverse una FIAT riscoprire la nostra comuni manca
E mi avete accolto
Io forestieri che mi avete accolto
Sì
Il Centro Astalli esempio concreto nel quotidiano di questa accoglienza attratta dalla visione prospettica felpati alcuno
è stato
Il suo canto del cigno
In un centro di rifugiati
Grazie a voi tutti le donne nuove
Laici e religiosi
Operatori e volontari
Perché mostrate nei fatti che
Se circa mi insieme
La strada fa meno paura
Vi incoraggia a continuare
Trentacinque anni e mezzo non solo l'inizio di un percorso che si fa sempre più necessario unica Attilia per una convivenza grazie
Gli atti testimonia la bellezza
Per la bellezza dell'incontro
Aiutati nella nostra società ad ascoltare la voce rifugiati
Continuate a camminare con coraggio allora ossia
Accompagnati
Fattesi anche guidare dare loro
I rifugiati conoscono le vie che portano alla pace perché conoscono l'oratore accarezza della guerra
Abbiamo
Come intervento verso
Cellino
Altra passare
Prego
Auguri Centro Astalli perito i trentacinque anni
Sono tanti se penso a quanti anni sono passati dal mio arrivo in Italia e da quanto tempo mi accompagnate il mio cammino di madri rifugiata
Trentacinque anni invece sono un soffio rispetto alla storia dell'umanità che da sempre si mette in cammino nell'allontanarsi dal male e avere finalmente arrivare finalmente al bene
In questi anni il Centro Astalli è stato una porta sempre aperta
Del cibo caldo le cure necessarie la gioia di incontrare di nuovo persone buone
Sono fuggita dalla Repubblica Democratica del Congo quindici anni fa
La guerra mi aveva separato da mio marito e mi sono trovata incinta di nostra figlia in un campo profughi in Uganda
Stavo male e quando la situazione si è complicata mi hanno fatto salire su un aereo
E solo dopo avrei scoperto che stavo andando a Roma
Sono stata fortunata
Dall'aeroporto mi hanno subito portata al Centro Astalli
Sono stata una delle prime donne ad essere assistita dai medici volontari dell'ambulatorio che mi hanno sempre sostenuto e accompagnato anche dopo la nascita di mia figlia
Noi donne re sfugge aziende affrontiamo sofferenze enormi oltre alle persecuzioni che ci costringono alla fuga il viaggio e il luogo di paura e violenza
Per una donna rifugiata ci sono nuove sfide da affrontare ogni giorno
Per una madre rifugiata ogni giorno c'è una montagna da scalare e un mare da attraversare
Oggi sono qui per due motivi per fare festa con il Centro Astalli
Questi trentacinque anni per me sono come un compleanno di famiglia non sarei mai potuta mancare
Ma sono qui soprattutto in nome di tutti i rifugiati
Il mar Mediterraneo e le sue isole non sono più le porte d'Europa
Sono diventate la sua vergogna più grande
L'indifferenza ci uccide più dell'odio
Per questo vi prego in nome di un'umanità che soffre di fermarvi a pensare
Aprite i vostri cuori le vostre menti e anche le vostre porte grazie
Grazie se vi è una
Invito a salire sul palco
Il professor Romano Prodi
L'invito passa delle qui
Alla mia sinistra il padre Camillo Ripamonti
Richiamo il presidente del Senato
Pietro Grasso per il suo saluto alla Centro Astalli lo ringrazio per la sua presenza
Carissimi amici rifugiati cari operatori padre Ripamonti Presidente proprio autorità signore e signori
Con grande piacere che
Ho accolto inedito a partecipare all'incontro di oggi un'occasione
Di questa presentazione del Rapporto annuale due mila sedici nel Centro Astalli e per festeggiare insieme
I trentacinque anni di attività in favore dei richiedenti asilo e dei rifugiati nella splendide cornice
Di uno dei teatri storici della città di Roma possiamo dire del teatro di forma
E ringrazio questo proposito il presidente Sinibaldi che ospita questa significativa iniziativa
Il rapporto come ogni anno descrive
In modo accurato e dettagliato le condizioni
Dei richiedenti asilo e dei rifugiati che dal primo gennaio al trentuno dicembre due mila quindici si sono rivolti alla sede italiana del servizio dei gesuiti per i rifugiati
Ed evidenzia al contempo gli aspetti positivi gli elementi di criticità
Del complesso e articolato sistema di accoglienza del nostro Paese si tratta di uno strumento ormai indispensabile
Che ci aiuta a comprendere meglio le sfide che l'Italia l'Europa si trovano ad affrontare rispetto alla drammaticità di un fenomeno migratorio epocale
è ormai stabile
L'accoglienza e l'integrazione permettetemi innanzitutto di ringraziare e di cuore tutti gli operatori e i volontari dell'Associazione Centro Astalli
Una realtà italiana di eccellenza che da sempre impegnata ad accompagnare ascoltare servire difendere i diritti dei migranti ho visitato anche la sede di Roma qualche anno fa
è un punto vedere
In concreto
Quello
Che si riesce a fare in quella sede
Devo dire che enorme ed encomiabile questo sforzo profuso dal Centro Astalli nel sostenere
I richiedenti asilo rifugiati nel condividere le loro esperienze dalla prima accoglienza
Fino all'attività di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale abbiamo sentito la tosta testimonianza di Celine pochi minuti fa
Con le sue sedi territoriali romano vicenza Trento Catania a Palermo e io oltre cinquecento volontari quarantanove operatori
Il Centro Astalli in un anno
Alle ha risposto alle necessità di circa trentasei mila migranti
Di cui quasi ventun mila nella sola sede di Roma
Un lavoro davvero eccezionale caratterizzato da un approccio che prevede un sistema di accoglienza sempre più sempre più progettuale
Nel tentativo di costruire una Società realmente inclusiva e che io condivido pienamente
Secondo i dati dell'Alto Commissario per le Nazioni Unite per i rifugiati riportati nel rapporto il numero dei migranti nel mondo ha raggiunto la cifra di sessanta milioni
Un popolo di uomini donne e bambini in fuga da guerre da regimi di dittatoriali
Dalle persecuzioni politiche religiose dalle diseguaglianze economiche dai disastri ambientali causati per i cambiamenti climatici
E anche
Da politiche sbagliate
Le rotte attraverso le quali si continua arrivare si concentrano soprattutto nel Mediterraneo dove troppo spesso migliaia di persone non sopravvivono la traversata e proprio ieri questa tragica notizia di centinaia di dispersi in mare
A un anno di distanza esatto dalla strage del diciotto aprile due mila quindici tra le più gravi di sempre con i suoi circa ottocento dispersi
In questo circa ottocento si nasconde una sofferenza immane
Il raccontarvi de il dolore di centinaia di persone
Ognuna con la propria storia i propri affetti i propri sogni le proprie speranze
Trovo difficile personalmente continuare a discettare di grandi scenari internazionali senza tenere nella giusta considerazione la vastità di questa pena che Papa Francesco
Ha definito giorni fa ma che abbiamo risentito pochi minuti fa la catastrofe umanitaria più grande dopo la Seconda guerra mondiale
Vorrei qui richiamare l'attenzione in particolare sul dramma dei minori stranieri non accompagnati
Tutti bambini migranti profughi e rifugiati sono prima di tutto bambini in pericolo soggetti vulnerabili al rischio di violenza e sfruttamento se non adeguatamente protetti
Come
Evidenziato nel rapporto il numero di rifugiati approdate il nostro Paese nel corso dello scorso anno è stato consistente anche se inferiore allo straordinario flusso registrato verso la Grecia attraverso i Balcani
Composto in gran parte di cittadini siriani arrivano
Da noi invece soprattutto oltre dall'Africa in misura minore dal Medio Oriente
Le scelte politiche di alcuni Paesi europei e dell'Unione nel suo complesso potrebbero ora porre il nostro Paese al crocevia della disperazione
L'Italia si trova di fronte a un impegno estremamente difficile
Salvare tutte le persone accoglierle dando risposte immediate alle impellenti esigenze distribuendo nelle diverse regioni
E contestualmente impostare un piano strutturato che permetta di ricondurre tutti gli interventi di accoglienza a una gestione ordinaria è programmabile uscendo finalmente dalla stagione dell'emergenza
Anche perché dobbiamo rassegnarci non sarà un'emergenza
Certamente ci sono stati e continuano a esserci il nostro Paese degli elementi di criticità legati al funzionamento non sempre ottimale della macchina
Della straordinaria complessità
Articolazione che non
Coinvolge vari livelli di governance coinvolge anche
Le realtà associative le comunità dei territori di accoglienza le comunità anche dei migranti
Io penso
Ad esempio alle crescenti difficoltà nell'accesso alla tutela
Ai percorsi verso l'autonomia
Che restano abile fragili penso agli ostacoli burocratici
Disagi e incertezze che
Contribuiscono o ad aumentare nel rifugiati la sensazione di esclusione di incomprensione di emarginazione tuttavia
Emergono numerosi risultati positivi che non assurgono agli onori della cronaca
Perché costituiscono l'ordinarietà del funzionamento di un sistema che è andato crescendo rapidamente nel tempo e che soprattutto si è andato trasformando in un sistema multilivello
Primo fra tutti è il
Feriti e il coinvolgimento dei territori
Ritengo infatti che il modello dell'accoglienza diffusa in centri di piccole e medie dimensioni costituisca uno strumento privilegiato
In termini di effettiva integrazione di nuclei familiari o piccoli gruppi senza peraltro determinare sensazione di insicurezza dei cittadini
Ma l'Italia non può
Assolutamente rimanere solo sola o isolata nell'affrontare
La gestione di un flusso migratorio dalle proporzioni epocali
è assolutamente necessario incoraggiare
Un serrato confronto con l'istituzione europea affinché sia condivisa una strategia comune d'accoglienza integrazione valorizzando gli strumenti già oggi disponibile adeguando le normative alle nuove esigenze
Ma anche gli elementi gli eventi di questi ultimi giorni dimostrano
Purtroppo una mancata solidarietà tra i Paesi dell'Unione
E soprattutto la mancanza di una politica d'asilo forte e condivisa tra i Paesi membri dell'Unione in grado di superare i limiti del Regolamento di Dublino
Impedire di giungere
Al paradosso della costruzione di muri
Nel cuore dell'Europa
Se da un lato
Ritengo decisiva fondamentale la lotta alla tratta al traffico dei migranti dall'altro e altrettanto fondamentale una forte politica comune di asilo erano nuova politica europea di immigrazione legale
Grazie a un legale
A tale scopo si dovrebbero prevedere altre forme di ingresso legale a livello europeo
Come visti umanitari
Possibilità di richiedere asilo già dall'estero
Che aiuterebbero a ridurre i flussi irregolare di richiedenti asilo e toglierebbero il guadagno alle ai trafficanti e trafficanti che sono di schiavi e spesso di morte
Altro elemento di riflessione come è stato
Rilevato più volte in diverse sono sedi e che sono obiettivamente poche le opportunità per i flussi legali
E ciò costringe a appunto i migranti e richiedenti asilo a rivolgersi a quei trafficanti di esseri umani
Finendo con nell'incrementare il loro volume di affari
Bene
A mio parere
E mi avvio alla conclusione la strada da intraprendere quella di politiche nazionali e sovranazionali
Attraverso le quali pianificare investire in cooperazione internazionale accordi bilaterali in progetti di partenariato
E soprattutto in corridoio umanitari
In piani di reinsediamento di ammissione umanitarie si tratta naturalmente di una strada lunga
Che richiede una linea europea comune
Altrettanta pertanto indispensabile una forte e coordinata azione politica a livello europeo di medio e lungo periodo
Per intervenire nei territori di origine e sulle cause di questo esodo
Quand'anche si decise da trovare argomenti e strumenti per una piena redistribuzione dei rifugiati attuali prossimi vent'un ripetuti Paesi dell'Unione resta comunque sullo sfondo la questione della straordinaria pressione migratoria che
Converrà continuerà provenire dall'Africa per molti decenni a venire
In questa direzione
Si muove il migration compatta presentato dal Governo italiano a Bruxelles
Un piano che certamente rispecchia un impegno corale e condiviso di tutte le istituzioni italiane segna un necessario cambiamento nell'approccio al tema focalizzandosi anche sulla dimensione esterna del fenomeno migratorio
Si prevedono misure concrete di sostegno ai Paesi africani nuove regole per le migrazioni irregolari incremento della cooperazione con i Paesi terzi di transito per garantire adeguata accoglienza a profughi emigranti
Una prova che possiamo definire di lungimiranza strategica del nostro Paese che io auspico le istituzioni Paesi membri dell'Unione sapranno cogliere con l'urgenza che imposta dalla situazione
Ma io rimango convinto che al di là di questo corridoio umanitari migrazione legale siano le ricette migliori per risolvere il problema
Sono certo che la giornata odierna costituirà momento prezioso di analisi approfondimento sul tema
Che lo vediamo tutti e di costante attualità che impone una risposta complessiva certa
Hai tanti interrogativi legati al
Dominante profilo umanitario della crisi migratoria che stiamo vivendo
E al considerevole impatto socio culturale economico
Del sistema di accoglienza nazionale ed europeo siamo tutti chiamati
Tutti in comune
è come diceva papà Francesco un cammini un cammino in comune
Con una azione inclusiva di solidarietà e di apertura verso chi fugge appunto dalla guerra alle persecuzioni dalla miseria dalla fame
Dalla disperata ricerca di una vita migliore e più sicura perse per la propria famiglia
E dobbiamo fare in modo che coloro che fuggono per trovarla libertà
Poi non diventano in mano ai trafficanti schiavi della nostra società perché purtroppo questo è un fenomeno che si verifica
Che per pagare i debiti I trafficanti tante donne e tanti uomini continuano
A rimanere schiavi non hanno nonostante il successo del loro trasferimento
Non sono riusciti ad acquistare per la libertà e qui diritti umani che loro spetta
Concludo
Con le parole di Papa Francesco e ci chiamano tutti in causa
Non bisogna mai dimenticare che i migranti prima di essere numeri sono persone sono volti nomi storie
L'Europa è la patria dei diritti umani e chiunque metta piede intero europea dovrebbe poterlo sperimentare
Così
Si renderà più consapevole di doveri che a sua volta rispettati e difende buon lavoro grazie
Facciamo il Presidente del azionato per le sue parole sia venuto il momento di
A penalizzare il rapporto del del Centro Astalli stop dare la parola padre Camillo Ripamonti lo farà per noi subito prima volevo solo citarvi il messaggio che la Presidente della Camera Laura Boldrini ha voluto mandare al Centro Astalli per
Rivolgere il suo saluto cordiale in questo hanno particolare per la presentazione del rapporto
Vi leggo solo due frasi del suo messaggio nutro
Una profonda stima riconoscenza per il sostegno concreto e grazie alla generosità dei volontari operatori offrite a migliaia di rifugiati con un'attenzione specifica nei confronti delle donne particolarmente vulnerabili
Costrette a lasciarsi tutto alle spalle catapultato in un mondo sconosciuto ostile
Il vostro impegno scrive Laura Boldrini costituisce inoltre uno stimolo fondamentale affinché il valore della solidarietà possa imporsi sulla logica del pregiudizio e della chiusura
Sono convinta che se in Europa si costruiranno nuovi muri e se non si riconosceva che il nostro continente
Deve rimanere una terra di diritti e opportunità per tutti risulterà compromesso nucleo stesso di valori e principi su cui è fondato il Progetto europeo
Queste le parole di lavoro col vede la Presidente della Camera padre Ripamonti
Grazie entriamo
Nel
Vivo dei dati che
Il rapporto annuale cc ci offre
L'augurio di Papa Francesco che ha aperto questa giornata insieme alla presenza e al saluto che ci ha rivolto il Presidente del Senato Pietro Grasso ne fanno un momento non solo bello ma anche solenne
E solenne richiede la dignità delle persone richiedenti asilo e rifugiati che da trentacinque anni cerchiamo di accompagnare servire e difendere come ci ha insegnato il padre Pedullà ruppe
Ringrazio molto Celine per avere dato la sua testimonianza
A nome di molte e molti che hanno vissuto un'esperienza simile alla sua
Ma non posso non ricordare non posso dimenticare oggi
Tutte quelle persone che invece non ce l'hanno fatta come le quattrocento persone che ieri non sono arrivate nell'Europa tanto sperata
Ecco non deve più succedere il Papa l'aveva detto a Lampedusa molte morti sono poi appunto si sono sommate a quelle
E ancora ieri purtroppo dobbiamo contarne delle altre
Il rapporto annuale è uno strumento che viene redatto con due finalità
Rappresentare con cifre commenti statistici lavoro di un anno e provare a leggere quanto è accaduto nel mondo dei rifugiati alla luce di questi numeri
Quindi non solo un mezzo di per informare ma soprattutto un invito a provare a pensare il mondo dei rifugiati con categorie diverse
Nel testo troverete anche gli interventi della giornata del rifugiato due mila e quindici del professor Stefano Rodotà ed il SIC monsignor Giancarlo Perego
Infine le fotografie che corredano il rapporto scattate da una nostra operatrice Francesca Napoli
Nel raccontare la vita insieme dei rifugiati volontario operatori esprimono il nostro punto di vista quello di chi non solo assiste
Ma condivide un tratto di strada si fa compagno di cammino
Intero apporto e poi scaricabile sul nostro sito web
I numeri del due mila e quindici ma senza perdere di vista le persone
Più volte nel corso del due mila e quindici ci siamo trovati a commentare statistiche numeri
E altrettante volte abbiamo ribadito l'importanza di non dimenticare le persone i colti le storie ce l'ha ricordato anche il Presidente Grasso citando Papa Francesco
Con questa considerazione vorrei cominciare questa breve analisi perché vuole essere un monito anche per me il considerare i numeri non mi deve fare perdere di vista il volto e le storie delle persone
Hanno avuto accesso ai servizi progetti della serie di Roma ventun mila persone tra i richiedenti asilo e rifugiati dalle presenze sono state rilevate attraverso uno specifico sistema software realizzato per il nostro centro
Le persone sono state trentasei mila se consideriamo anche le sette sedi territoriali dell'associazione
E l'apporto monitora su Roma sedici servizi di prima e seconda accoglienza
Progetti avviati e conclusi nel due mila e quindici sono stati dieci
E al centro della nostra progettualità abbiamo avuto un'attenzione specifica per le persone più vulnerabili
Le donne sole le vittime di torture di violenza interne intenzionale i nuclei familiari con particolare riguardo a quelli mono parentali
Alcuni progetti in particolare hanno sostenuto le spese sanitarie soprattutto in un momento in cui i tagli alla spesa pubblica hanno interessato l'ambito della salute
Altre sezioni del Rapporto sono dedicate le attività culturali della Fondazione Astalli che hanno raggiunto nel due mila e quindici se consideriamo solo i progetti nelle scuole poco meno di ventiquattro mila studenti
Numeri rimasti pressoché costanti non tanto per la mancanza di richieste ma per una difficoltà oggettiva ad esaudire le tutte ci sono state tantissime richieste ma non siamo riusciti a rispondere a tutte
I volontari impegnati nei diversi servizi sono stati cinquecentocinquantaquattro diciassette sono stati i giovani impegnati in servizio nel servizio civile e quarantanove sono ormai gli operatori professionali
I costi sostenuti dal Centro Astalli perché ANTA garantire questa rete di servizi e progetti pareggiati da corrispondenti entrate ammontano a circa
Due milioni e ottocento mila euro
Anche sui finanziamenti sulle risorse trovate un'apposita sezione nel rapporto annuale
Ma vorrei qui sottolineare su questo punto come circa un quarto di questi finanziamenti derivino da donatori privati a cui va tutta la nostra riconoscenza
Questo dato evidenzia la necessità continua di reperire risorse
Ma anche la fiducia di chi crede nel nostro lavoro e non smette di investire nel futuro della nostra società in un momento di difficoltà che si può investire si può superare soltanto investendo in solidarietà
Uno sguardo all'Europa
Uno spartiacque la rotta del Mediterraneo orientale
Non è semplice dare un'interpretazione dei dati dell'anno trascorso nel corso del due mila e quindici si sono verificati importanti rapidi cambiamenti a livello internazionale nazionali e locale
Che hanno determinato una situazione quella attuale tutt'altro che un Moggi ENEA e certamente in divenire
Ci trovavamo qui lo scorso anno quando in questi giorni di aprile
Ieri precisamente si era consumato l'ennesimo naufragio nel Mediterraneo con oltre ottocento vittime un evento che sembrava aver scosso l'Europa cambiando il passo dell'agenda europea sulle migrazioni
Ieri invece un'altra tragedia in cui
Pare abbiano perso la vita quattrocento persone
Avviene si in un contesto un costo un contesto diverso
L'Europa sembra avere scelto la via della chiusura ostinata davanti alle persone in fuga
E risponde con la deportazione in Turchia l'uso di lacrimogeni sui migranti al confine macedone fino alla costruzione di barriere assurde l'ultima in costruzione al Brennero
La primavera scorsa in effetti tutto doveva ancora cominciare solo la scorsa estate abbiamo assistito all'intensificarsi degli arrivi su una rotta diversa rispetto a quelle a cui eravamo abituati quella del Mediterraneo orientale
Ecco allora la prima sottolineatura
Nel due mila e quindici a fronte di una diminuzione degli sbarchi frutto verosimilmente dell'intensificarsi dell'utilizzo della rotatoria in tale e domande di asilo presentati in Italia sono aumentate
Sono state ottantatré mila duecentoquarantacinque
Più del trenta per cento rispetto all'anno precedente
E questo trova conferma nel nostro servizio legale dove sono aumentati in particolare i primi colloqui di orientamento circa un migliaio di persone in più rispetto all'anno precedente
E anche per quest'anno si è verificato uno scarto consistente tra persone arrivate e domande di protezione presentate circa settanta mila persone
E il fenomeno dei transit tanti cioè di chi ha proseguito il proprio fra viaggio prevalentemente verso i Paesi del nord
è stato ancora consistente ma più contenuto rispetto all'anno precedente
I siriani infatti che di quel gruppo consistevano la maggioranza soprattutto a partire dalla seconda metà dell'anno hanno preferito la rotta verso la Grecia
E oggi con l'introduzione di nuove misure europee di contrasto di deterrenza le rotte cambiano ancora
Abbiamo visto ieri la nuova rotta quella di partenza dall'Egitto
La disperazione aumenta i viaggi si FIAT si fanno più pericolosi come appunto dimostra la tragedia di ieri
E questo ancora una volta ci dice come il non considerare il progetto migratorio delle persone sia un grave errore
E come li intende intervenire soltanto bloccando le rotte li fa solo spostare ma non ne cambia nella sostanza l'orientamento
La queste due spinte contrastanti diminuzione degli sbarchi e aumento delle domande d'asilo
è derivato un numero di persone che hanno avuto accesso I nostri servizi pressoché costante rispetto al due mila e quattordici
Ma è e più composita la popolazione che accede ai nostri servizi
Continuando l'analisi dei nostri dati e considerando gli accessi alla mensa luogo privilegiato per l'osservazione del fenomeno dei rifugiati
Per la prima volta abbiamo assistito a una riduzione giornaliera media di circa settanta unità dei pasti distribuiti
Il numero totale dei pasti del nell'anno è rimasto molto alto settanta mila e la media giornaliera di rifugiati comunque sempre intorno alle duecentocinquanta persone
Questo dato però fa riflettere si associa associato ad alcune osservazioni sul campo
La prima una parte della popolazione che viene la mensa è costituita da rifugiati che tornano a Roma dopo essere usciti dai centri di accoglienza
Prima che usciva dal Carra del sud Italia faceva tappa a Roma e cercava un posto dove stare
L'accordo Stato-Regioni ha fatto in modo che subito dopo lo sbarco avvenga una ridistribuzione dei richiedenti asilo su tutto il territorio nazionale in base a delle proporzioni sempre definite
Ma una volta usciti da questi centri alcuni di loro arrivano comunque a Roma per cercare lavoro e una sistemazione
E questo ci dice ancora una volta la necessità
Di di investimenti sull'integrazione
E qui un altro dato alle per all'apparenza potrebbe sembrare banale il numero delle colazioni distribuite dal Centro Astalli durante i mesi invernali corrisponde si sovrappone a quella della riduzione dei parti dei pasti
All'osservazione attenta emerge che per lo più le persone che vengono a Roma dopo essere usciti e dei centri di accoglienza e che vivono in appello oggi di fortuna
Vengono all'apertura della mensa al mattino vengono a fare colazione si fanno una doccia perché non hanno una sistemazione stabile e poi vanno in cerca di un lavoro e non tornano per pranzo
Chiede invece un pasto chi è arrivato in Italia da poco che aspetta una sistemazione in un centro di accoglienza chi è già titolare di un soggiorno si trova di passaggio in città
Oppure persone con disagio sociale grave in particolare malati x psichici
Che gravitano sul territorio della capitale
Ci sembra dunque di osservare
Soprattutto alla mensa un aumento della presenza di persone con un più alto grado di vulnerabilità
Il resto dei nostri servizi servizio legale il centro di ascolto orientamento al lavoro e l'ambulatorio anche nel due mila e quindi ci hanno registrato una forte domanda di accesso a dimostrazione del fatto che i bisogni dei rifugiati restano immutati
E per alcuni di loro spesso dopo un certo tempo dall'arrivo in Italia
Questi ultimi che spesso hanno avuto primi accoglienze difficoltà osé fanno ancora più fatica a camminare con le loro gambe avendo incassato un numero molto alto di successi
E allora un dato importante una buona accoglienza e alla base dell'integrazione
L'accoglienza resta la sfida maggiore per l'Italia e anche uno degli impegni più consistenti del Centro Astalli anche nelle sue sedi territoriali
Inaugurato nel corso del due mila e quindici centro SPRAR a Palermo in via di definizione e l'accoglienza per minori a Catania
L'ampia TAC la e ampliata la collaborazione con la Prefettura vicenza i sempre più strutturata Trento la collaborazione con la Provincia autonoma
Inserimento dei centri di accoglienza di Astalli Roma nel circuito SPRAR che vede il Comune come ente gestore ha visto un consolidamento nel corso dell'anno
Con un arricchimento di tutti gli attori coinvolti oltre ad essere uno stimolo reciproco
Penso che il lavoro svolto sia stato il sia un esempio
Di come sia possibile una collaborazione seria onesta i trasparente che rompa quell'odiosa assimilazione tra gestione dell'immigrazione e corruzione
Che i fatti di Roma hanno certamente alimentato
Ma chi fa male prima di tutto ai rifugiati perché ne avvelena il clima dell'accoglienza
Il totale dei posti in accoglienza disponibili in Italia ha superato le cento mila unità anche se però è notizia di questi giorni che si cercano già altri quindici mila posti appunto in giro per l'Italia
Cento mila se si considerano tutte le forze le formulazioni
Sistema SPRAR ha registrato tuttavia un rallentamento rispetto all'ampliamento previsto
Alla scadenza dell'ultimo bando infatti è risultata insufficiente la la risposta degli enti locali continuano esseri pochi comuni che hanno dato la disponibilità all'accoglienza
La causa e principi principalmente quella legata alla paura di perdere i consensi da parte di degli organismi politici
E questo atteggiamento ci appare ci pare il mio per
Perché costringe a scelte di ripiego che invece di favorire piccole accoglienze diffuse come già accennato anche
Il Presidente Grasso finisce per invece moltiplicare dei centri più grandi che non aiutano l'accompagnamento delle persone le coccole e la conseguente integrazione
Che invece lo ribadiamo deve cominciare dal primo giorno attraverso una buona accoglienza
Se le persone che arrivano non vengono accolte con dignità dal primo giorno anche la loro integrazione nei territori Nona una bella conseguenza
E l'epilogo
Le l'epilogo poi durante quest'anno della vicenda delle residenze ma continuano le contraddizioni della burocrazia nel nostro Paese
Avevamo sollevato proprio qui in questa occasione la conclusione della presentazione del Rapporto annuale l'anno scorso il problema delle residenze fittizie
La questura di Roma rifiutava in quelli in quei mesi il rinnovo del permesso di soggiorno a coloro che avevano una cosiddetta residenza fittizia presso gli enti autorizzati a rilasciarla
Questo è divenuto come capita spesso per gli adempimenti burocratici un motivo ulteriore di difficoltà per i rifugiati in modo particolare per coloro che non avevano una possibilità di residenza reale nel territorio di Roma
In particolare per chi vive nelle occupazioni
Dopo mesi di stallo che ha creato molta sofferenza alle persone ha determinato una riduzione dei numeri delle persone che hanno avuto accesso al nostro servizio residenze
Circa il trenta per cento in meno rispetto al due mila e quattordici una delibera della Giunta del Comune di Roma datata il qual Riccio agosto del due mila e quindici il frutto di una di un lavoro di concertazione durato mesi tra le associazioni di istituzione
Ha autorizzato il Centro Astalli la Comunità di Sant'Egidio la casa dei diritti sociali la Caritas e l'esercito della salvezza
A continuare in questo servizio non senza oneri aggiuntivi di responsabilità per le suddette associazioni
Tutto questo impegno ha messo speriamo vivamente la parola fine a questo problema che ha finito per penalizzare le persone più fragili senza portare a reali benefici per l'utenza
La riduzione dei numeri
Che ho citato prima non corrisponde infatti alle a una diminuzione delle persone sul territorio di Roma Capitale
Ma solo contribuito a renderle invisibili sono scaduti i permessi di soggiorno le persone non hanno potuto rinnovare la carta di identità non hanno potuto rinnovare la tessera sanitaria
Vivendo quindi in un
Clima in una situazione di emarginazione che non ha aiutato e non aiuta le persone
Quindi queste operazioni si ripercuotono sempre sulla l'anello più debole delle
Del dei rifugiati
Sul fronte burocrazia occorre segnalare
Anche l'entrata in vigore dallo primo ottobre del due mila qui e quindici del decreto legislativo numero centoquarantadue dell'agosto del due mila e quindici
Che rende più agevole anche la pratica di chi vuole fare domanda d'asilo a cui non è più richiesto di presentare una domiciliazione
Prima eravamo noi come Centro Astalli altre associazioni a fornire la domiciliazione che permetteva di presentare domanda d'asilo
Tuttavia anche su questo versante dobbiamo segnalare alcune difficoltà nella vita reale delle persone perché poi molto spesso la burocrazia non tiene conto di questa vita reale
Un esempio su tutti il ritardo nella concessione di un posto dove stare a queste persone perché non è in non avviene in tempo reale che una persona presenta domanda e poi a un posto dove andare a dormire quindi il ritardo nella concessione
Di una domiciliazione anche dissenti immane se non di mesi ritarda l'ottenimento per esempio della tessera sanitaria per esempio del codice fiscale
Sappiamo che su questo punto sono attivi dei tavoli di lavoro ma i mesi passano e la gente continua a vivere in questo stato di precarietà proprio nel momento in cui l'accesso all'assistenza sanitaria e più urgente
Il tema delle due modi domiciliazioni è ben lungi dall'essere un tecnicismo io
Ho fatto riferimento a due aspetti ma non perché appunto per un prurito Piero dizione esso evidenzia la complessa situazione
Dei rifugiati urbani che rimane bisognosa di un'attenzione specifica
Non va dimenticata in questo senso l'annosa questione delle occupazioni
Nel corso del due mila e quindici lo sgombero di Ponte Mammolo uno di questi non nei luoghi visitato anche da Papa Francesco è stato un triste episodio
Che anche in questo caso ha penalizzato le persone più deboli senza aiutare interamente ad affrontare in modo organico la questione
Ci sono molte altre occupazioni su Roma ma se vogliamo ri ri risolte le dobbiamo affrontarle
Insieme istituzioni e società civile non attraverso gli scontri
Le comunità di ospitalità prove tecniche di integrazione
Una sezione che troverete in forza forte espansione nel rapporto due mila e sedici e quella relativa alle comunità di ospitalità preceduta dalla sezione dell'accompagnamento all'autonomia
Non ci stancheremo mai di ripetere come l'integrazione
Che a causa della permanente emergenza accoglienza ricevuto negli ultimi anni poca attenzione dopo debba invece essere sempre più al centro dei nostri Investimenti
Tutto il lavoro del Centro Astalli cerca di non scendere mai accoglienza integrazione legandole anzi organicamente a un lavoro sulla cultura dell'accoglienza e sulla cultura dell'integrazione
Il fattore tempo spesso è una spada di danni Damocle sul processo di integrazione delle persone
I tempi imposti dalle dinamiche dei centri di accoglienza dall'urgenza di liberare dei posti nel circuito di istituzionali
Impone delle accelerazioni che mal si sposano con il processo lento della ricostruzione di relazioni feconde e di fiducia
Vi ricordo che questo è un punto fondamentale per i rifugiati rifugiati
Tagliano completamente le i dolori relazioni con i Paesi di provenienza e la ricostruzione di queste relazioni è fondamentale nel processo di integrazione all'interno di un nuovo Paese
Ecco allora che le comunità di ospitalità nate dal profetico invito all'accoglienza di due anni fa i papà Francesco alle comunità religiose
E dibattito e ribadito nel settembre scorso alle Comunità parrocchiali sono venute e in aiuto ai percorsi delle persone
Quasi settanta persone accompagnate nel due mila e quindici e quattordici congregazioni religiose coinvolte in altrettante
Strutture disseminati su tutta Roma sono l'esempio di una sinergia possibile che va a vantaggio delle persone dei territori e permettetemi di dirlo anche delle congregazioni religiose
E questa operazione ha permesso di distribuire settanta persone sul territorio di Roma
Anche in zone
Residenzialità quelle nelle quali le persone in genere non venivano collocate perché in genere venivano collocate nelle periferia della città
Abbiamo un'accoglienza alla Bocca della Verità un'altra famiglia sta ai Parioli
Ci sono queste disseminazioni sulla città di Roma che sono funzionali alla città stessa in un processo di integrazione importanti
Chi ha iniziato un Progetto SPRAR e deve consolidarlo verso l'autonomia trova in questi percorsi di ospitalità delle vie possibili poter mettere in programma ancora un anno due anni per le famiglie e certamente una boccata di ossigeno
Per chi ha sempre l'impressione di correre contro il tempo
E anche per il due mila e quindici il lavoro anche per i rifugiati continua a essere una delle principali preoccupazione
La salute una delle nostre priorità
Nel due mila e quindici il centro sanno info la salute la qui in centro per l'attenzione assoluta del migrante forzato
Ha ottenuto un importante riconoscimento della Regione Lazio come struttura sanitaria violenza regionale per l'assistenza i migranti forzati
Questo riconoscimento non fa che suggellare l'importante lavoro di prevenzione diagnosi e cura che tale realtà
Che nasce dalla collaborazione tra il pubblico il privato tra la ASL Roma a oggi Roma uno il Centro Astalli
è stato realizzato a partire dal due mila e sei
C'è però anche l'ambulatorio di via degli Astalli che ha fatto registrare un notevole aumento scritto dell'utenza questo si spiega da una parte con il fatto che alla mensa come dicevo prima è aumentato il numero delle persone più vulnerabili
E anche perché per una persona per una sempre maggiore difficoltà delle persone di accedere alle cure mediche
E di fianco all'ambulatorio c'è un dispensario farmaceutico e le persone possono recuperare alcuni farmaci gabbia banco e questo è una delle motivazioni perché per cui aumento auto anche il numero delle persone
In questo ambulatorio dove ormai
Siamo aperti tutti i giorni durante la settimana
Per quanto riguarda l'accompagnamento integrato delle vittime di tortura che nasce dalla Compaq la collaborazione tra Assam info il Centro d'ascolto le per consone accompagnate sono state seicentoventi in totale
Provenivano in particolare dal continente africano Senegal Repubblica democratica del Congo mali Mauritania e per un dieci per cento dall'Afghanistan
L'accompagnamento ha prodotto per circa il trenta per cento dei casi e il relativo rilascio di un certificato medico legale che ha permesso di essere presentato nelle Commissioni per il diritto era all'asilo circa centosettantasette
E questo è un aiuto appunto nella audizione per le persone che chiedono asilo
E anche per quest'anno il dato che desta però maggiore preoccupazione che per tante persone provate provate dalla tortura
Non riescono ad accedere a misure d'accoglienza adeguate
Quasi la metà delle vittime di infortuni di tortura ha dichiarato di vivere per strada l'edificio occupati UDS re saltuariamente ospitati da amici e conoscenti
Per tutto il corso del due mila e quindici moltissimi rifugiati in particolar tecnico in particolare quelli arrivati da poco
Si sono poi visti negare l'esenzione al ticket sanitario e quindi la possibilità concreta in molti casi di accedere a prestazioni specialistiche i talvolta I farmaci
Infatti l'avevamo già accennato l'anno scorso e non si è risolto ancora la questione una circolare della Regione Lazio
è infatti precisato che l'esenzione del ticket sanitario può essere applicata per i disoccupati ma non è il caso di persone inoccupate che cioè non hanno mai lavorato in Italia
Il Centro Astalli insieme a quindici altre associazione ha chiesto al Ministero della Salute precisazioni
Indicando anche possibili soluzioni alla luce di recenti modifiche legislative soprattutto sul concetto i disoccupati inoccupati
Purtroppo al momento non si è avuto un alcun nessuna risposta a tale quesito da parte degli organi competenti
E le persone continuano a vedersi negata questa possibilità di esenzione e questo diritto
Lo scollamento tra la società civile il leader della politica europea
Anche il due mila e quindi ci ha mostrato segnali positivi da parte della società civile
Ancora impressa nella memoria e la gara di solidarietà per soccorrere i tram esitante a Roma e Milano così come la sollecitudine di tanti cittadini europei nei confronti delle persone che arrivavano migliaia nella rotta orientale quest'estate
Ma con altrettanta solerzia decisioni di singoli Governi orientamenti dell'Unione europea sempre più fanno dei rifugiati persone da cui difendersi i flussi da contenere
Anche il Centro Astalli Api ha visto un incremento di circa il venti per cento di questa società civile che dedica il suo tempo il suo cuore all'azione per lenire le sofferenze dei rifugiati
Nelle diverse sedi territoriali a Roma Palermo Catania Trento vicenza Milano Padova e Napoli
Oltre cinquecento volontari tre tocco apre per la precisione cinquecentocinquantaquattro hanno reso possibili con il loro impegno e la loro competenza il loro cuore in particolare i servizi che sono descritti in questo rapporto
Continua poi essere imponente la risposta è l'interesse delle scuole come dicevo prima per i progetti specifici sui rifugiati sul dialogo interreligioso
Fondazione Centro Astalli nel due mila e quindi ci ha incontrato dicevo ventiquattro mila studenti in quattordici città
L'obiettivo è quello della conoscenza decidere Cipro cade l'incontro e della presa di consapevolezza anche delle risorse culturali e interreligioso e del territorio
Questo ci sembra quanto mai urgente soprattutto oggi quando pure alimenta alimentare alimentate da politici a caccia di consensi rischiano
Di esserci logico la contrapposizione sociale
Che minano la convivenza pacifica negli anni a finire
L'anno del terrorismo e le narrative della paura
Due mila e quindi c'è stato l'anno in cui anche a livello di media si è registrato un incremento notevole di notizie e titoli sul tema dell'immigrazione
Secondo la carta di Roma un aumento dell'ottanta per cento per la carta stampata e di circa duecentocinquanta per cento per la televisione
Un anno che si può raccontare per immagini e per dati errati naufragio degli diciotto aprile in cui persero la vita ottocento persone
La lunga fila di siriani in cammino nei Balcani in cerca di protezione in Europa i muri e le barriere di volta in volta costruite sulla strada di chi fugge
Due mila e quindi c'è stato purtroppo anche l'anno del terrorismo che ha sconvolto le nostre città dell'Europa
Una certa narrativa ha subìto sovrapposto il fenomeno migratorio con quello del terrorismo alimentando paura oltre a fare una cattiva informazione
è stato l'anno tragico dei bambini morti in mare
Cominciata con la foto del piccolo Island sulla spiaggia di Boutros è stato solo l'inizio di questo di questa descrizione
E anche per il Centro Astalli il rapporto con i media è stato un notevole impegno
Oltre seicentocinquanta le presente sulla carta stampata sui siti web in televisione in radio con i media
Circa due presenze al giorno
Il tentativo è stato quello di raccontare il fenomeno migratorio partendo dei rifugiati quasi sempre noi portavamo con noi un rifugiato che raccontasse la sua storia
Senza Merck perdere di vista l'informazione corretta e la dignità delle persone
La cosa che racconto spesso che spesso i giornalisti quando ci chiamano ci chiedono delle storie già preconfezionate noi vorremmo una persona così
E noi rispondiamo no noi tirarci per Titti offriamo una persona che ha una sua storia e questa storia deve essere raccontata perché e la sua storia
Non è una storia preconfezionata che noi vogliamo Perino per la nostra Audiencia
Infine e concludo con una dedica
In questi giorni hanno concluso il servizio civile nell'ambito del progetto garanzia giovani sette giovani che hanno dedicato un anno della loro vita a questa sfida che è costituita oggi della dall'immigrazione
Sono giovani di diversa estrazione e di diversa provenienza i tra loro ci sono anche due rifugiati
Riflesso della nostra società che cambia e chi si arricchisce della bellezza delle differenze
Ragazzi e ragazze che con sogni desideri e speranze che si sono lasciati interrogare dall'incontro con le persone dalle loro storie ed alle loro sofferenze
Rappresentano l'Italia che vorremmo
In cui le differenze di provenienza religiosa e cultura sono una ricchezza per tutti
Nella costruzione di una casa comune e nell'esercizio di una cittadinanza attiva inclusiva capace di rigenerare la nostra democrazia
In questi giovani è riposta la speranza di un futuro diverso per questo nostro Paese per questa nostra Europa
A loro e a tutti i coetanei in Italia i cittadini e rifugiati critichiamo questo rapporto annuale
Come ricordava il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il servizio civile è un ponte
Abbiamo bisogno di ponti non di barriere
Spero
Che anche quest'anno il Centro Astalli abbia contribuito alla costruzione di questi punti
Dobbiamo tutto questo ai rifugiati maestri di misericordia e Mimmo e memoria di intenti e di quella umanità che l'Europa non può perdere grazie
Grazie a Padova il promontorio cioè lo strato il
Rapporto diverse riesce ora la parola al professor Romano Prodi
Ma delegato a dire
No per me invitato qui a fare alcune
Riflessioni che
Firmo che
Dovrebbero essere anzi debbono essere concentrate su Africa mediterraneo nel rapporto con la rotta non quindi lo sguardo generale globale della migrazione
Che
Comprende cifra impressionante
Stessi segrete loro dicono che in questo momento ci sono duecentocinquanta milioni di persone che dicono
E i luoghi lontani da cui sono nati quindi fenomeno che coinvolge
Tutta l'Asia che coinvolge
Nel Golfo con ma riflettiamo intanto
Sulla nostra afflitto il nostro Mediterraneo nella nostra e la nostra Europa
Tutto
Le caratteristiche
Veramente diversità impressionanti che noi abbiamo oggi
E che avremo per un lungo periodo di tempo nella demografia europea e nella democrazia africana
Lo dicono demografico africana che anche se poi diviso abbastanza in
Due
Ronconi quella mediterranea con degli andamenti demografici intermedi fra quelli africani quelli europei e invece l'Africa subsahariana con una
Filmografia
Ancora con dinamismo estremamente elevato
La
A Introbio tale secolo Raso che appassionata uno a due miliardi di abitanti
Tanto per essere chiaro e quindi al continente
Che più
Aumento di popolazione in tutto il mondo
E con un marittimo ancora più veloce che negli anni passati perché è rimasta quasi uguale la struttura della natalità ed è abbastanza diminuita la struttura
Della mortalità soprattutto la mortalità infantile
Quindi abbiamo addirittura un aumento un aumento migliore
Con un altro gravissimo problema che riguarda l'immigrazione non nostra Maffei che ha
Cioè questo continente cities fa se si accumula nelle metropoli metropoli non
Nelle metropoli cinesi organizza modeste ma organizzate nelle metropoli che chiamiamo residua
Suoi in cui una carestia un problema ordinaria porta
L'abbandono delle campagne ed arrivo
In questi agglomerati senza
Limite e questo
Quarto notevoli
Generale ce li abbiamo dell'Africa
In una situazioni di andamento economico
Se da un punto di vista puramente quantitativo puramente di crescita non è uno dei peggiori periodi della storia africana
Cioè negli ultimi dieci anni la fretta è cresciuta più della media del mondo
Per sei Paesi africani sono tra coloro che sono cresciuti
Di più dei primi dieci
Però partendo da una struttura di tal disfacimento edittale Micelli per cui
La fine che Tigra lunga il continente più povero del mondo quindi parla qualcuno di Rinascimento africano per carità passiamo alle parole come
Ma una certa fermentazione c'è ma talmente limitata nonostante
Il leggero risveglio il risveglio che oggi l'Africa a al prodotto alla stessa percentuale il prodotto lordo mondiale che aveva nel mille novecentottanta quindi
E ora tragicamente calata è un po'ricresciuta ma siamo ancora
A quei livelli con la popolazione che rumenta fortissima fortissimamente
E ultimissimo hanno
Anche la crescita è un po'calata per perfetto
Della
Bassi prezzi dell'energia e delle materie prime che sono stati uno degli elementi
Di sviluppo dell'Africa stessa
Infatti dobbiamo non fare una considerazione che
Nonostante questi dati
Che abbiamo così decenti noi abbiamo ancora un elevatissima percentuale uniti persone che vivono al di sotto del livello di povertà
Perché sarebbe una venticinque dollari e cioè un
Un euro al giorno ovvia
Un euro al giorno che
Quindi cui avete già igiene di che cosa negli che cosa
Per nell'ultimo anno e con la diminuzione del prezzo di materie prime l'energia anche il tasso di sviluppo leggermente leggermente calato perché
E questa è la caratteristica predominante del presente perché tocca il problema dell'occupazione
Lo sviluppo africano e
In poche ci fa parte
Fondato sul passaggio presso l'ingiusta l'inazione
Cioè molto terziario molto commercio miniere
Ma
Scarsa ingiusti nazione un solo Paese sta facendo
Tra i Paesi dell'Africa sotto sviluppata lasciamo stare
L'Egitto il precipitato negli anni un solo Paese sta lavorando in modo diverso cioè l'Etiopia Chiobica non ha materie prime in Etiopia basta progredendo noleggio di sviluppo estremamente sbilancio
Ma abbastanza forte con un processo di industrializzazione diverso
Dagli altri Paesi europei è una piccola consolazione però si tratta di un Paese di ottanta milioni di abitanti uno milione città
Paesi africani che ha una popolazione insufficiente
Da
Vere potenzialmente un mercato interno cioè
Una Nigeria legittimo appunto l'Etiopia
Ecco per il resto e il continente
Rimane in un continente cinquantaquattro Paesi
Isolati fra di loro reverse con diverse regole
Nelle quali quindi è difficilissimo creare un mercato se soprattutto un Paese di tutto un
Questo
Che non si sente allora se il tema degli otto mila scusatemi a cercherò anche di parlare un po'più antalgico
Se
Un un Paese
Del tutto un continente del tutto liste
Struttura l'infarto cioè
Le infrastrutture
Non esistono
Quindi
è inutile
Cioè è inutile accertamento in tutte le spingere verso un'unità l'Unione africana e sta cercando di lavorare in materia
Ma quando non ci sono strade non ci sono elementi e comunicazione il commercio internazionale evidentemente non c'è
Non abbiamo questo continente con degli sprazzi di risveglio ma sostanzialmente che non si muove in modo in modo coordinato
Infrastrutture non parlo soltanto di strano se parlo di aeroporti parlo di Ferrovie parlo di tutto fino a poco tempo fa se volevate andare
La bomba co AIA ma pigliamo andare a Parigi
E poi da Parigi
Nazione cioè proprio
Un
Continente che non
Nessun senso di unità ripeto con uno sforzo che noi dobbiamo aiutare
Da
Per l'Unione africana
Anche se
Ai suoi limiti e le sue difficoltà
Di utile procedere
E dicevo o una freccia
Subsahariana con delle caratteristiche demografiche
Impressionanti perché
Spetta mediana dunque l'età media né italiana cioè tanti più vecchi tanti pigioni Beretta
Quarantasei anni
Cioè e incredibile viviamo in un Paese in cui
Alla metà di di di persone a più di quarantasei anni come siamo un vero disastro demografico modestamente non
Kenya e male
E Niger
In Ciad
è tredici è un po'meno di diciotto ripensate la differenza cioè sono due mondi assolutamente diverse fra di loro numero diciotto e voglio dire che
Entro
Una segnalazione la popolazione dei paesi l'autopsia
Che
Sparso il sale certa anzi meno di una generazione pronto diceva recentemente il Presidente del Mali
Afasici a tali noi del del dj fra diciott'anni noi saremo il doppio di oggi dove vanno parlo da fuori
Questo è il
Discorso ma estremamente estremamente semplice di fronte all'Africa abbiamo l'Europa cinquecento mila abitanti
Prettamente Anna come vi ho descritto io in
Italia Spagna e Germania
Che sono i tre grandi Paesi con una
Struttura demografica del tutto sbilanciata
Pensate che e noi abbiamo una ventinovenne trenta senza emigranti abbiamo ventinove e trenta a bambini per donna
Quindi stesso seguire e la Germania simile una Spagna quindi destinati a un calo di popolazione verticale
Allora Germania entro metà del secolo per terra dodici quindici milioni perderebbe
Senza immigrazione dodici quindici milioni di abitanti avvicinandosi quindi alla Francia l'Italia perde più di una popolazione dell'assegno
Quindi via via la Spagna
E questo mare il questo il quattro che noi abbiamo è l'Europa perché nel suo insieme
Calerebbe il trenta quaranta mila abitanti quindi non una cifra enorme perché Francia Gran Bretagna e paesi scandinavi hanno un equilibrio demografico migliore del quelli degli altri
Degli altri Paesi
Quindi
Questo un grande squilibrio con
Una squilibrio che dato lo squilibrio anche qualitativo della caratteristica genere distruzione delle attitudini delle persone quindi con la permanenza al fenomeno
Che la nostra gente invece ritiene sereni falso
Cioè della possibilità di coesistenza dirlo alta disoccupazione con un
Necessita di immigrazione
Cioè
Noi abbiamo
Nella nel dialogo su questi drammatici problemi sempre il rimprovero
L'emigrante crea disoccupati questo una
In qualche caso la concorrenza di mercato del lavoro esiste nella maggioranza dei casi
Invece questa specie di specializzazione del lavoro perlomeno
Di diversi qualificazione per cui gli emigranti mi fanno i lavori che i nostri ragazzi non fanno
Naturalmente ripeto ci sia un'eccezione a questo aspetto ma nelle statistiche è maggiore questo caso non vedo anche nella crisi economica il numero delle badanti italiane
Rimasto limitatissimo nonostante alcuni casi che vengono poi illustrati darla alla nostra dei nostri
I nostri meriti e quindi questo con grande aspetto di una necessità
Fra
Emigrazione fra migrazioni e in per pure in permanenza di disoccupazione
Ecco un
Di fronte a questo uno un fatto molto chiaro la mancanza glielo politica europea nei confronti dell'Africa
Cioè una certa generosità
Generosità voglio dire l'Europa rimane il maggiordomo attore del confronto e l'Africa ma politica zero
Politica zero
Se nella mia esperienza di precetto al commissario europeo ogni volta che c'era qualche
Problema di tensione da risolvere in Africa alla fine sfidava il mandato all'ex potenza coloniale no quindi non un impegno ma per motivi anche comprensibili conduceva nel Paese all'incontro scritte
Per cui alla fine c'era qualcosa e Costa d'Avorio era la Francia
Che si riprende l'incarico con risultati che abbiamo visto
E via via possiamo elencare dello Zimbabwe la Gran Bretagna eccetera eccetera eccetera è una specie di didattiche automatica nordica di cauto batik
Presto per dirvi proprio come mancava una politica europea una politica europea
Nonché anche quando abbiamo cercato con la cifra di fatto in modo attivo non si riusciva innescata
Cioè sia nel
In un quadro di
Noi di generale noi cioè la proposta
Quando c'è stato un ordinamento europeo di CRAL costretto a livello degli amici una
Struttura istituzionale che si
Che era definito in modo più tecnico tutto tranne le istituzioni cioè offrire a tutto il Paese
Attorno all'Europa dalla Bielorussia
Sì dal Marocco per fanno precisa Siria eccetera
Devi fare accordi bilaterali con l'Unione europea adagio adagio in modo bilaterale via via con continuità nel tempo
Questo è stato bocciato sopra dei paesi del nord e e quindi l'accusa che mi veniva fatta no tutti riguarda solo durante l'allargamento verso est verso insomma abbia risposte
Era emergenza siamo in un'emergenza politica dovete capelli tre una storia ma ci rivolgeremo presto verso il sud e poi dice l'Europa è cambiata
Totalmente perso cresciuta non c'è mai andata quindi non sono un discorso la mancanza di un pool di una politica generale banche alla bocciatura di alcuni progetti estremamente limitati
Come erano ad esempio la Banca del Mediterraneo ci ha detto no la Banca europea degli investimenti è sufficiente per dal Mediterraneo
Parker presso bravi nessuno sa che è molto più grande della Banca mondiale
Ma una cosa è una banca che investe anche
In quella zona una cosa non va anche formata da qualcosina ed amministrazioni del nord del sud che a tutta una struttura di collaborazione di funzionare nel nord del sud una parte
è la stessa cosa era per le università miste resa Progetto pochissimo costoso pensate cosa sarebbe stato prima dalla primavera araba avere quattro cinque righe stabiliste
Con il quinto piena ripensarci ancora far magari livelli italiano solo
No una sede a Catania in una sede a Tripoli con una sede Barcelloni in una sede a Rabat tanti studenti
Del nonostante sotto il profilo dell'ottanta di strutture abbiano durante lo scontro
Ma immaginate se avessimo avuto
Per carità non tocchiamo le facoltà del titolo di Filosofia dicevo facciamo solo Ingegneria chimica introduciamo questa roba qui così nessuno ha da dire niente e
Eh
Tutto questo il nord Europa allora sostanzialmente sistematicamente bloccata
Ecco cosa vuol dire la ripresa politica europea no vuol dire per ricominciare
A avere quei rapporti attivi soprattutto nel nuove generazioni che sono di una importanza enorme per il nostro
Per il nostro futuro
Con risultato vedete che un altro risultato di cui dobbiamo tener conto prima io gli ho detto Terna differenza demografiche
Mediterraneo Africa
Subsahariana
Ma
Con questo enorme flusso di immigrazione con tutti questi cambiamenti
La la
Confusione cioè fra
Africa mediterranea Africa del sub Sahara la la commistione non siamo confusione la commistione diventa sempre più forte
E l'Africa mediterranea viene anche messa
Vittima insomma oggetto passivo di tutte queste grandi movimenti no un po'anche perché Paesi come la Libia hanno sempre vissuto con manodopera straniera
No non me lo dite bagno libico fare lavoro materiale
Ma anche perché questi aspetti di criticamente demografico hanno fatto sì che
Il mediterraneo si scuso forse l'Algeria si
Come si può dire si applica Nizzi non un poco con poco un poco di più
E anche
Poi si lega soprattutto al destino africano per un altro fenomeno
Che
Il terrorismo è diventato un terrorismo dell'OSCE in terrorismo mobile un terrorismo mobile cioè poco avranno dalla Nigeria sale
Il
Terrorismo opposta guerra libiche post guerra libica scende e ci sono le donne
Perennemente insicuro il come i mali
Come cugino vuol dire dal punto di vista personale vi posso dire che in teoria dovrei essere ecco Presidente della Commissione del lago Ciad
Devo aggiungere con molta tristezza in teoria perché riunioni non se ne fanno da due anni per motivi assolutamente di sicurezza quindi per
Capite cosa vuol dire il terrorismo non capite
Quale dramma comporta
Tutti gli aspetti tra vita economica
Il flusso di immigrazione apportato verso l'Europa ha portato già a dei fatti
Inattesi
Cioè ho detto prima c'è un certo o flusso di aiuti europee verso l'Africa in questo momento la rimessa degli emigranti è superiore
Ha superato ogni forma di aiuto
L'aiuto economico quindi l'Africa città sotto questo aspetto guardate che la richiesta la
Scusatemi le rimesse dei migranti generavano a buon fine
Mentre invece aiuti economici spesso va dai ladroni no quindi c'è questa questo triste differenza insomma ma
E quei dovete tenere presente un
Quello semplice che che fino al sei sette anni fa il costo della rimessa era
Costantemente tra l'undici e dodici per cento
Del guadagno quindi pensate
Più di un'ora su dieci
Era impiegata per poter mandare a casa i soldi adesso c'è stato l'impegno c'è una leggera diminuzione ma siamo sempre un sei sette per cento di costo di impiego quindi anche una semplice organizzazioni
Di aiuto questo avrebbe un impatto notevolissimo notevolissimo notevole rispetto il semplice alte che cose
Capitolo che cose capitano e naturalmente
Quello che in queste situazioni cosa dobbiamo chiede il rinvio all'Europa poi vediamo un attimo alcuni aspetti come la Libia eccetera
è chiaro che un euro ma decente
Fa un grande piano di sviluppo all'Africa ma guardate che serve Nicola specie netta cioè
Ci sono progetti interessantissime in questo momento a Bruxelles
Che solo a livello di funzionari e non prese in mano dall'autorità politica proprio perché c'è questa Europa sfaldata
Ma un piano grandi dimensioni sette otto volte superiore al piano io Ongher quindi sarebbe possibile Piano non di aiuti
Ripeto non di aiuti di infrastrutture di Investimenti
Cioè che valgono direttamente nel campo economico
In quali settori
Ferrovie
Strade aeroporti acqua
Energie alternative telecomunicazioni
E soprattutto la rete i sistemi cicli scolastici e sanitaria no
Che sono
E
Voglio dire non c'è un
Ci vuol mica molto definire questi settori crescerlo quelli che Oriani in mano riorganizzano
La economia di questi di questi Paesi e perché è chiaro che
Io sto parlando questo proprio per
Che per il suo primo che l'Europa abbia l'obbligo di avere un leadership
Per nelle iniziative di sviluppo africana secondo perché non c'era nessun altro cioè
Non c'è nessun altro finora l'unica politica a livello continentale è stata quella cinese
Per cui è molto interessante perché poi non ha dimensioni enormi ma ha una sua struttura
Estremamente diverso dagli altri cioè
A la Cina non ha badato nei suoi interventi nelle
Appiglio tutta la carta geografica del continente
A sono cinquantaquattro Paesi ha fatto relazioni diplomatiche con cinquantuno non mi ricordo più scettico tour cinquantadue
Ho cinque cinquantanove ecco con tutti i Paesi africani
Sostanzialmente grandi
Alla redazione di provarci che è un problema serio perché li ha fatti abbandonare ogni rapporto contigua
Cioè
Vuol dire
Cogliere certe volte e poi non ha ha cominciato a fare Investimenti
Entra campi
Uno quelli che servono alla CIG una politica estera
E intelligente di un Paese che ha venti per cento la popolazione e solo il sette per cento del terrore a rate ed è un Paese industrializzato quindi che cosa
Che cosa vuole dall'Africa dall'America latina con recidivo materie prime
E le energie
Investito soprattutto
Questi
Tre settori ma non dimenticando
O un'analisi politica complessiva poi se voi andate Addis Abeba
A vedere odioso palazzo dell'Unione africana che
Ma è meglio di quello dell'ONU insomma o perlomeno sindaco dell'ONU trovate un porto bel palazzo quella piccola targhetta con scritto dono del popolo cinese al popolo africana
Punto
Questo è e il presidente one aggiorna ex presidente del Senegal
Che al G otto di Heiligendamm in Germania dichiaro tranquillamente che aveva fatto più affari più rapporti economici con il presidente cinese In mezz'ora che con tutti i G otto nei cinque anni precedenti
Ecco questo per la rapidità naturalmente poi
Noi rimproveriamo che non segue Washington Consensus scalo per carità non sto mica
Lo sto vengano dando sto semplicemente descrivendo la rapidità di movimento
Che con questa viene
E anche con i problemi poi tensione nel campo delle miniere e nel cosiddetto all'ente Grabbi Anger cioè nel trend della terra
Qui debbo dire che ci sono degli studi riusciti proprio nelle scorse settimane
Che ha dimostrato che c'è molto più venderebbe in da parte europea io e da parte dell'Arabia Saudita e gli atti che della Cina e limiterebbero duecentoquaranta mila ettari
Il Gabicce dieci non è poco ma non si tratta delle cifre che uscivano filoni fa comunque questi sono
Ci sono sono problemi ecco no poi la politica americana invece dei confronti all'Africa anch'essa non
Di carattere continentale ma Paesi amici e Paesi
Che strategicamente in importanti no e per questo che io insisto sul discorso sul discorso
Di una politica europea
Che no operato e che noi riusciamo ma sapete preceduti che me lo dica
Ma parliamo di questa povera Europa eccetera eccetera non abbiamo ancora un prodotto all'ordine europeo che pare quale americane che pare quello cinese ricevessero cinque volte i nostri abitanti sono quindi voglio dire un
Troppa si affaccia sulla politica e ancora ancora l'Europa e il problema è che
Prendiamo
In questo momento non
Non c'è nessuno slancio nel mettere insieme le risorse cioè il Bilancio di tutta l'Unione europea
Compresa la politica agricola quella regionale le ambasciate il Radiobus l'ira di Dio e la burocrazia meno dell'un per cento del prodotto interno lordo europeo
Come dice il parere dell'Europa come state federale federale parte dal venti per cento ed ha e adesso il trentacinque quaranta cioè siamo
Siamo il decreto è incredibile che noi
Si sentiamo tutta la retorica devianti europee commesse
Per tutti i soldi andassero a Bruxelles insomma
I dati sono questi che vi ho dato ultimo bilancio zero novantasei per cento del prodotto interno lordo lordo europeo
Ecco io vedete
Insistono su quel canale ultima osservazione dall'Africa manca la Russia
Cioè i tempi della guerra fredda
In cui Russia e Stati Uniti avevano questa in Provincia eccetto le armi all'Egitto
Io alcuni discorsi trovo che non NA
Mediterraneo ma più mediterraneo asiatica non Siria che erano africano no non politica all'uscita
A abbandonato e in modo totale
Totale nastri
Ecco
E chiaro
E che che
In questo quadro evidentemente il problema dell'immigrazione di lungo periodo non può che essere affrontato con con politiche economiche e di lungo periodo intelligente in modo che
Giovedì anche al moltiplicatore dell'economia europea che ne avrebbe bisogno
Ecco però noi abbiamo anche i tre anni del delle ditte ha detto
Breve periodo cioè nella
Dramma dell'emigrazione
Che è quella che ha spaventato in poche parole se andiamo a vedere le cifre l'immigrazione
Prima Angela crisi economica
In Germania ad esempio ma era di sette ottocento mila all'anno quindi una cifra assai vicina al massimo di adesso
Ma
Primo con non era era in qualche modo guida hanno gestita
Secondo luogo non c'erano lei i partiti populisti che rendevano questo ho fatto politicamente politicamente traumatico erano
E proprio
La differenza politiche avente no
No tant'è vero signora Merkel
Che aveva fatto unico l'apertura verso i siriani secondo me con una intelligenza anche politica oltre che umana
Prego straordinaria perché avere migranti di alto livello dato che erano quelli che potevano pagarsi il viaggio con punti oltre un terzo dei laureati e quindi
Si è vista bloccata da una demagogia che emana ragionamento insomma no io sono stato perché assegnate a ha fatto il fiorista adese Brocca
Pertanto enormi somme che accorto di niente insomma ecco
Forse sono un po'vecchio ma c'era un un piccolo scavato vorrei rigiocare più calma
Tutta politica interna erano tutto senso tra
Il tetto risponderei proprio al proprio elettorato cioè il cambiamento politico che ha ha reso
Ingestibile drammatico questo problema il problema dell'immigrazione perché
Fa impressione
Fa impressione
Ecco e ed è chiaro quindi che a ai due problemi fra i due centri di guerra bisogna
Della filiera diafana pace alla sinistra
Perché se vogliamo prendere in mano in modo attivo questo qui
La barzelletta a vuol dire in serie A
C'è poco da fare c'è un accordo fra l'America e la Russia il resto sono tutte su tutto il filone
Ognuno deve mettere deve ammettere che reca
I propri satelliti
Eccetera inutile parlare con la Turchia se non c'è un rapporto superiore
E qui
Abbiamo ora l'indurimento delle politiche dei due Paesi l'avvelenamento capitato soprattutto da una situazione dell'Ucraina
E quindi un rapporto difficile anche se negli ultimi mesi a mio parere qualcosa si sbloccata
Non sono ottimista ma è cominciato
Almeno un un dialogo allorché può portare secondo me acqua
Che
Situazioni di dimentico
Perché
Il rimedio incredibile del dello sballo trarre dei migranti fra greci turchi eccetera oltre più banalmente penoso no ed è stato secondo me è interessantissimo
L'atteggiamento del Papa che invece sta ne ha facoltà di diverso crisi dodici le messe sul Lario Plano erano e che è stata contrastarle frana Grecia
Turche ecco erano cioè citando il senso della diversità della politica non non della dottrina ma della diversità
Rifatti allora io ripeto
E mentre invece
Diversa la guerra di Libia
Guardi Libia
L'unica guerra non americana
Che abbiamo avuto recentemente
Mentre l'America ha pagato sostanzialmente la quasi totalità aggravata per cento della guerra in Iraq
In Afghanistan guerra di Libia è costato un
Questo son cifre un po'però
Cherchez ricostruiscono
Quindici per cento francese quindi precetto britannico dieci percento italiano quindici per cento americane e resto un po'di corso un po'di una previsione quindi un impegno americano abbastanza limitato
Ma
Un
Un fatto su cui noi non abbiamo esitato abbastanza la terribile
Perché perde non avevo mai visto un'intervista il Presidente americano come quello su molte altre antica recentemente la condanna che fa
Della guerra di Libia agli
Sono allegate attacco ai quali pure si è allineato erano
Chiamandoli escono CONI perché è una traduzione
Retribuzione dall'inglese chiarisco comuni cioè
Coloro che hanno cominciato a lavorare non sono state capaci
D'altra parte questo corrisponde anche annullabilità militare perché il tabù un poco per un periodo di tempo limitato Gran Bretagna
Francia e Italia sono rimaste senza punizioni
Esservi davano gli americani cioè riprendevano anche da Gheddafi diciamo ecco queste nessuno incredibile situazione adesso
Voglio sottolineare l'aspetto
Che non interessa
Ancora una volta un
Curato in cui l'Europa era divisa
Che
Nuovi abbiamo elencato il Paese che ci sia questa attenzione la Francia la Germania la Francia l'Italia e la Gran Bretagna
Ma non c'era la Germania
Gestione prima guardare a trattare mandare anche un solo aiuto diretto e indiretto e in questo caso quindi
è chiaro che e il problema prenderla
Fine della guerra in Libia indispensabili ma
Esige un accordo locale e noi dobbiamo spingere per un accordo locale
Che c'è qualche indizio con questa
Questo strano Governo che arrivati in barcone però tutto sommato se rafforzato che
Accorse un vantaggio che ha avuto l'adesione tutti coloro che avevano ceduti unito la Libia coi soldi scusate se mi esprimo così ma la banche centrali diede il via nocca la la società petrolifera
RAI investimenti
Leggiamo ripiano investment grade Corporation
Tutti questi durante questi periodo della guerra
Quei soldi che riceve riprendendo Petronio
Li hanno equamente distribuiti
Tutti gli appalti in causa anche per motivi semplici venti sopravvivenza erano quindi quello che successe meglio non dirlo
E allora
Credo che verrà questo temporanea appoggio se riesci
Ad avere un dialogo con le tribù che rimangono fortissime
Vita libica nonostante tutti il coinvolgimento
Potrebbe iniziare ad avere
Questo perché è chiaro che che terzi era un dittatore nessuno difende Gheddafi minimamente
Ma avendo rapporto ovunque il ministro Bindi controllo rapporto
Economico nuovo con le tribù affinità
Manteneva con questo vita della legge cioè
Quante volte mi ha minacciato di mandarmi dei barconi non è mai arrivato lì solo perché poi si tratta so c'era questa possibilità di avere un minimo di
Di il colloquio di colloqui o no ecco bisogna assolutamente
Che con questo Governo intanto questo questo
Pallido ancora Governo spingendo la dell'intorno al tavolo Reebok con cui io
Anche anche ieri ho avuto colloqui
Perché esistono perché hanno un'autorità perché sono
Complementare ed è questa cioè insomma vedete lo sto testa di una democrazia facciamole lezione cui tutti a posto no
In questo momento in Africa quasi tutte le missioni
Sono quasi tutte le tensioni politiche sono
Per Presidenti o Capi di Stato che hanno vinto le elezioni
Ma che violano la Costituzione perché non potrebbero esserci confermati ma vogliono essere confermati perché
Allora le lesioni danno alla base di impadronirsi del Paese sono come fossero una specie
Dei acquisto no carta d'acquisto del Paese
Allora per quello che è lì che attenzione che politiche poi
I principi sono importantissimi ma bisogna
Bisogna usarli con la testa i principi perché se no
Si fanno dei clan guai come
è stato fatto nella guerra dell'Iraq e in tanti altri episodi ecco
Quindi
Abbiamo questa
Questa responsabilità che è politica
Che economica ma che fondamentalmente di tre interressa arrestarsi in modo attivo a livello europeo dell'Africa
Queste quello che non è dobbiamo fare le due date le minacce sono ancora terribili somma reale situazione anche
Un altro
Co paese che interessano voi la tensione fra Etiopia ed Eritrea ogni giorno io ho una paura di
Del riacutizzarsi queste tensioni per la guerra che ha già provocato cento mila morti senza che noi parlassimo adesso sono Paesi che sono
Dei controlli rispetto al quale abbiamo una certa responsabilità non mi faccio mica il discorso del colonialista però dico per la miseria ma nel Paese riconosciamo che abbiamo tanta gente che procedano morire è che completamente uscite
Dallo schermi europeo ecco in questo senso ripeto
La politica dell'emigrazione voi avete capito che
E io ne ho parlato come di un fenomeno che doveva
Per lo meno credo che il tempo provvede vile vi ho parlato del necessità di gestire l'ora necessita di minimizzare le tensioni e della possibilità politica di farlo
Ecco secondo me noi dovremmo impegnare noi stessi e tutta l'Europa terra avvicinarci a questo obiettivo grazie
Siamo giunti a conclusione di questa mattinata non mi resta che ringraziare
Professor Romano Prodi per il suo intervento il Presidente del Senato presto con noi tutta la mattina padre
Avevamo
Sia
Illustrato il
Rapporto due mila sedici e tutti voi per l'attenzione dei cordata sempre io chiudo questo incontro ma da qualche anno
Il rapporto del Centro Astalli si presenta un giorno l'anno
Loro lavorano neanche gli altri trecentocinquantaquattro accettiamo di farlo anche noi grazie