Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Almodovar, Cannes, Cinema, Critica, Film, Nazismo, Obiezione Di Coscienza, Razzismo.
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Rubrica
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critico cinematografico
Al Festival di Cannes nel fine settimana sono passati in concorso alcuni tra i titoli più attesi
Due film spiccano sugli altri il primo dolore il Gloria di Pedro Almodóvar un Otto e mezzo meno sospeso nell'auto riflessività e più articolato nel suo sviluppo nella sua conclusione
Sorta di Summa de il cinema di Almodóvar il film racconta la storia molto autobiografica del regista Salvator dando interpretato da Antonio Banderas
è una storia puzzle i cui frammenti sono costituiti dalle frequenti incursioni nel passato con cui Salvador rivive se stesso bambino allevato e curato dalla madre troppo materna e poi scrittore di teatro il regista di un film insuccesso ora restaurato
Ognuno in questi momenti si incarna nell'incontro attuale un memoriale con un personaggio a parte la madre cioè il muratore a cui lui stesso bambino aveva insegnato a scrivere cioè l'attore del suo film e cioè il primo amore adulto la cui storia raccontata nella pièce
Il passato ha lasciato tracce nel presente di Salvator tracce fisiche sotto forma di dolore alla schiena e altri malanni intralcio esistenziali
La gloria sembra lontana occorre invece riannodare i fili di un percorso per risalire al primo desiderio quello che ha aperto gli occhi e il futuro creativo al bambino
Clima asciutto privo degli eccessi Merlotti altre opere pseudo autobiografiche di Almodóvar
Dolori Gloria potrebbe ambire al palmarès del Festival
Il secondo film che si candida autorevolmente al palmarès chiedo il leit una vita nascosta di Terrence Malick
Autorizzato e minato con la Palma qualche anno fa per Ghezzi on-line
Raccontando la storia vera del giovane contadino austriaco Franz che si fa obiettore di coscienza rifiuta di giurare fedeltà a Hitler
Malika allude anche a nello alloggi
Come oggi anche allora c'era qualcuno che evocava il pericolo degli immigrati per sostenere in quel caso la causa razzista
Una vita nascosta è un film tutto fatto di contrasti e anche di assenze quasi a voler rimarcare l'infiammabile della storia
La guerra con le sue atrocità è presente solo di rimbalzo attraverso la vicenda del soldato resistente alle distruzioni dei bombardamenti Malik sostituisce l'ordine superiore infinito della natura laddove chiedeva il ragazzo con la sua bella famiglia
Alla crudezza delle scene belliche preferisce la bellezza dei richiami figurativi e cinematografici
Cioè un ordine delle cose sembra dirci Malick
Questo ordine non è nelle miserie della terra e della guerra come dirà France quando si abbandona l'idea di vivere a tutti i costi una luce nuova Tino
Dakar per radio radicale Augusto Sainati
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