Il Giornale dei Popoli Mediterranei".
La marcia, partita dalla bio Piazza di Statte (Taranto), è giunta fino all'Italcave.
Nelle parole di tanti manifestanti la rabbia e lo sdegno per una città e una provincia avvelenate da lustri di micidiali emissioni tossiche nocive e cancerogene.
Nei cartelli e negli slogan la voglia di ricominciare, il desiderio di non dover essere costretti a scegliere tra salute e lavoro.
A Taranto c’è chi prova ad immaginare un … futuro senza l'Ilva, chiedendosi in nome di quale "sviluppo" si possa condannare un territorio alla devastazione ambientale.
Di certo, quanto avvenuto nella città dei due mari conferma - una volta di più - che la strage di legalità si fa strage di popoli e di vite.
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