Editoriale della Direttrice di Radio Radicale Giovanna Reanda

Separazione delle carriere serve onestà intellettuale si senta onestà intellettuale quando ci apprestiamo a parlare di un tema che infiamma forse molto più i diretti interessati e quanti lo usano strumentalmente che non i cittadini che in primavera saranno chiamati al voto
Molti i comitati nati pro o contro questa riforma voluta dal governo Meloni e inevitabilmente tanta retorica
Partiamo da un piccolo aneddoto e rom in giro per il mio nuovo quartiere una consueta passeggiata con il cane mi ferma una conoscente che ha un negozio
E mi chiede di spiegarle cosa sia questa separazione delle carriere perché dice guardando la televisione mi avvenuta l'ansia da pericolo democratico
Io non sono un esperto quindi ho provato con parole semplici a fare un quadro dell'attuale e del cambiamento qualora il referendum confermasse la riforma Nordio
Il processo penale e ora accusatorio e le parti che sono due accusa e difesa
A dire nono il giudice terzo la separazione delle carriere sancisce questo percorsi divisi e Diversi perché diverso e il ruolo e allora perché tanto clamore perché tutta questa preoccupazione
Perché si sente parlare di assoggettamento dei pubblici ministeri all'esecutivo quando questa riforma costituzionale non modifica niente rispetto all'autonomia e l'indipendenza dei giudici
E soprattutto perché dare una connotazione di destra qui giova ricordare il fatto che sono stati gli stessi esponenti della maggioranza definendo Silvio Berlusconi una sorta di padre putativo della separazione della carriere cosa
Assolutamente non vera Sanzo non era sicuramente su cui ad una riforma che era stata auspicata pure nella famosissima bicamerale D'Alema del mille novecentonovantasei
Marco Pannella e i radicali da sempre considerano la riforma della giustizia la madre di tutte le battaglie e ne sono prova i tanti referendum promossi l'impegno nelle e per le carceri
La separazione delle carriere non è né di destra né di sinistra è un primo tassello un inizio di percorso che certo non risolve i mali strutturali del sistema italiano
Come la lunghezza dei processi che soffoca il concetto stesso di giustizia dove i magistrati non pagano mai per gli errori che hanno commesso e dove l'obbligatorietà dell'azione penale è un pannicello caldo
E allora perché l'Anm sceso sul piede di guerra perché il procuratore di una delle procure più importanti e complesse d'Italia
è diventato un commentatore televisivo che quasi sempre senza contraddittorio ci spiega tutte le sere la nefandezza di questa scelta di separare le carriere dei magistrati del pericolo che corre il nostro sistema democratico
Salvo poi all'uopo ricordare i numeri di oggi dopo la riforma cassette Cartabia dei passaggi da una funzione all'altra che sono esigui
Hanno paura di perdere potere va quindi ammettono di averne uno spropositato oggi Oronza la questione del sorteggio che può essere usato ad esempio per le corti popolari di assise ma sembra essere una bestemmia se proposto per i due CSM
Il caso Palamara ricorderete apri un vaso di Pandora il cui contenuto era però noto a tutti le correnti loro diktat l'uso questo sì spregiudicato del potere di nomina e non solo
Quindi serve onestà intellettuale da parte di tutti perché i cittadini che già non hanno fiducia nella giustizia come dar loro torto ne hanno poca anche verso la politica e ahimè anche verso i giornalisti
Ma conservano intatto il loro diritto ad essere informati per poter decidere
Proviamo a non deluderli ancora