Premio giornalistico Ivan Bonfanti

Di
Buongiorno allora cominciamo
Buongiorno
E io sono Alessandro Mantovani siamo qui per
La premiazione
Del quindicesimo premio Ivan Bonfanti
Che abbiamo
Istituito dopo la nostra la morte del nostro amico collega compagno
Ivan Bonfanti
Lui io e tanti altri che sono qui oggi
Siamo cresciuti insieme abbiamo fatto
Moltissime cose insieme prima e dopo
Aver iniziato a fare questo questo lavoro
Ivan ma faceva l'inviato di guerra
Avrebbe moltissime cose da dire
Nel mondo terrificante in cui viviamo
Non cura non colpisce tanto che abbiamo dato il premio Nobel per la pace all'associazione dei sopravvissuti di Hiroshima quanto il fatto che questa cosa si attuale ne cioè che il mondo intero sia
Costretto a vivere nell'angoscia che
In Russia tra la tra Russia e Ucraina
Si discuta intanto diete Lorenza naturalmente nucleare ma anche
Del possibile
Impiego di Bombay nucleari e così come in Medioriente
In Medioriente il conflitto si misura anche sui tempi che ci vogliono per costruire la bomba iraniana mentre Israele ce l'ha già
E e quindi
Sono cose che persone che sono qui io le conosco quasi tutte e ci angosciano tutte
A tutt'cinque ci angosciano tutti profondamente e
L'informazione purtroppo
Fa il suo mestiere fino a un certo punto
Perché e l'informazione specie nel nostro Paese
è dominata poi da interessi per cui
Si fatica moltissimo leggendo i giornali a capire quello che abbiamo di fronte
E la realtà drammatica interna internazionale con cui dobbiamo con cui dobbiamo confrontarci io chiamerei qui per un saluto a tutti noi a tutti voi
Stefano Ferrante che è il segretario di Stampa romana il il sindacato dei giornalisti di Roma e del Lazio che dall'inizio affianca associazione Ivan Bonfanti in questa esperienza molto bella che ogni anno che ogni anno rinnoviamo e e poi passiamo alla premiazione delle colleghe perché sono tutte donne
Che hanno vinto quest'anno grazie
Io voglio ringraziare l'associazione Ivan Bonfanti perché per noi non solo è un onore ma è un motivo di speranza questo premio sindacato fa molte cose burocratiche molte cose tristi idealmente per una categoria in grande difficoltà
E fatica in una fase come questa a costruire un senso di comunità e anche la ragione profonda mantenere viva la ragione profonda di questa professione
Il premio Bonfanti ci fa fare bella figura
Molte volte mi è capitato parlando in contesti di formazione e vi dico sindacali simili
Di citarlo e in particolare di citare il lavoro dello scorso anno che poi è stato fatto anche da una delle premiati di quest'anno
Sulla lo sfruttamento dei gli agricoltori vi provenienti
Dall'India che stanno in in provincia di latina
Perché ci si è accorti per i grandi giornali realtà non è proprio così però c'è stato questo sentimento collettivo no la abbiamo scoperto la schiavitù alle porte di Roma quando è morto quello bracciante mutilato
In quel modo orrendo
E allora consigliere anche chiedere ma perché questo giornalismo regionalismo c'è l'informazione cioè fatica a trovare la strada della grande distribuzione dell'informazione che cosa è diventata la grande distribuzione dell'informazione e dove sta oggi la vera informazione
Questo è un discorso che bisognerebbe fare anche in sede politica perché le leggi di sostegno all'editoria che ci sono adesso interessano profondamente sbagliate
Se voi pensate che le nuove tecnologie hanno consentito a molti musicisti che una volta non sarebbero riusciti a pubblicare un disco del
E hanno consentito immerge
Oggi non ci sono dieci artisti musicali in Italia ce ne sono mille cento
C'è stata un'apertura di questo mercato
Dove accade lo stesso anche con informazioni in fondo non ci sono più le rotative quasi per niente non ci sono più i costi della carta però i soldi pubblici
Veri non vanno a sostenere la professione giornalistica l'informazione vanno a sostenere quelli che sono ormai diventati dei grandi canali di distribuzione di merci altre e di dati rubati a chi lavora e rubati a chi realizza questi strumenti no su internet questa è la verità dobbiamo recuperare grazie anche occasioni come queste senso profondo della professione informazione formazione c'è esiste esiste era sempre bisogna tutelare quella vera e tutelarla anche con iniziative come questa grazie
Allora noi oggi il e il premio di oggi
Non è la prima volta che qualcuno vince il premio per la seconda volta
E stavolta succede però che l'hanno vinto tutte e due già una volta sono danni alla sala sarà mani c'era c'è Daniela qui prego accomodati con un lavoro molto bello sulla sulla questione
A quelle
Dei giacimenti petroliferi in Iraq e della della tragedia da mancanza d'acqua in Iraq anche dalla tragedia dei tumori in Iraq legati
Presumibilmente perché bisogna dire che poi
Si investe sui giacimenti ma non si investe sugli studi epidemiologici e che dovrebbero consentire di valutare qual è l'impatto sulla salute umana dei delle attività estrattive di tutto quello che si muove intorno alle attività estrattive quindi il l'Iraq mi pare il quinto esportatore di petrolio a livello mondiale ma è anche uno dei paesi più funesta di dalla dalla mancanza d'acqua
Servono enormi quantità d'acqua per estrarre il il petrolio et dalle società che lavorano in Iraq c'è la nostra ENI nostra nel senso di italiana
Non soltanto naturalmente ma c'è anche l'ENI
E e quindi il lavoro e proprio intitolato sul costo del petrolio che arriva fino fino a noi costo ambientale sociale e umano del petrolio non costo del petrolio come si intende diciamo comunemente
Stefano diceva già non è per niente un caso che noi premiamo due colleghe diretti
E cioè di uno dei più importanti consorzi di giornalismo investigativo in Europa direi non soltanto non soltanto in Italia
Perché questo lavoro i giornali non lo fanno
In questo caso nemmeno lo pubblicano nel senso che il lavoro dell'anno scorso sulla sulla sull'i braccianti dell'Agro Pontino e era stato pubblicato da Millennium e che al mensile del fatto quotidiano per cui io lavoro
Ma
Questi sono e questo no perché è molto complicato affrontare Lanny cioè noi abbiamo una quantità di cause con l'ENI ma ce l'abbiamo soltanto undici sono fra i pochissimi che ci si mettono ancora perché complessivamente Leni è uno di quei soggetti che appunto si dice faccia realmente la politica estera nel nel nostro paese e che è sostanzialmente intoccabile da parte da parte dell'informazione e parlavamo nei giorni scorsi con Daniela di questo lavoro quanto costa quanto è costato complessivamente questo lavoro sul campo perché il lavoro è visibile e leggibile sul sito dire Petyr non l'ha letto lo trova tuttora lì
è uscito dire nell'aprile del ventitré è un lavoro fatto realmente sul campo cioè parlando il pescatore che gli manca l'acqua non una roba in astratto fatta da casa che naturalmente ha
Ha dei costi quanto è costato questo lavoro
Fino grazie insomma piacere
Essere qui di nuovo anche a nome parlo anche a nome di Sarah che purtroppo per per impegni lavorativi nonna insomma non è potuta venire qui
Quanto costa questo lavoro prima di parlare in termini economici e ci arrivo senza problemi
Ne parleremo anche in termini di di tempo questo lavoro che parte da da lontano da danni di lavoro sul campo io faccio parte di un collettivo che si chiama fa da la Corte anche sala fa parte di questo collettivo siamo cofondatrice insieme
Sarà mani sera i Arianna Pagani danni e per anni hanno lavorato in Iraq in Siria in particolare realizzando in Iraq una serie di approfondimenti inchieste sugli attivisti ambientalisti iracheni quindi anche lì siccome prima si parlava di questo mondo compresso che ne facciamo fatica a capire anche a raccontare a volte questa anche perché soprattutto da certi Paesi si raccontano sempre
Le stesse storie le stesse notizie si raccontano solo legni userà senza mai cercare di andare un po'oltre il raccontare il contesto i movimenti locali per esempio
Da questo lavoro insomma che per anni sarà Arianna hanno portata avanti come collettivo insomma nei facciamo spesso appunto delle riflessioni collettive e ci occupiamo spesso di temi legati alla crisi climatica e l'idea di diciamo di di imbarcarsi in questa inchiesta
è nata proprio da quello dal fatto che spesso nel nostro Paese si parla di crisi climatica
Come se fosse un neri into ineluttabili che arriva non si sa bene da dove
E senza mai prendersi il tempo per cercare di ricostruire quali sono le responsabilità anche delle aziende che stanno dietro alla crisi climatica quindi questo giusto un po'per dare anche la dimensione da dove viene questo lavoro viene da appunto da un lavoro di diversi di diversi anni nello specifico ne abbiamo lavorato a questa inchiesta poco meno di un anno
Con l'idea chiaramente di di andare in Iraq di lavorare sul campo perché vengono fatti lavori d'inchiesta meravigliosi diciamo da D'Escatha però per certi lavori continua ad essere molto importante con magari faccio propone esempio
Concreto su su questo continua ad essere importante andare a reperire delle informazioni pure parlare con delle fonti in modo confidenziale e questo in alcuni casi si può fare solo
Andando sul posto
Per poter diciamo realizzare quest'inchiesta ne abbiamo dovuto innanzitutto partecipare ad un Grant cioè abbiamo iniziato a studiare l'argomento abbiamo diciamo steso una bozza di progetto
Che va presentata una fondazione che si chiama il giornale Infanta chiedendo i fondi per realizzarla all'incirca trenta mila euro
Perché questi fondi perché oltre al nostro lavoro c'è il lavoro dei colleghi locali con cui abbiamo lavorato Lina Issei Summers danni ci sono i costi diciamo di alloggio ne abbiamo trascorso circa un mese a Bassora e dintorni e l'Iraq è un paese costosa in cui lavorare anche perché ci sono tutta una serie di di requisiti di sicurezza da da rispettare non si può andare in giro diciamo così come come capita
E poi ci sono ovviamente i costi del lavoro abbiamo collaborato con con un collega inglese oli Balin perché è un esperto di analisi di dati dati satellitari mappe eccetera e questo ci ha servito sia in fase di ricerca
Se ha successivamente in fase di fact checking quindi di verifica delle informazioni che noi abbiamo a che ne abbiamo raccolto sul campo e chiude magari con l'esempio pratico a che cosa è servita andare sul campo oltre a poter parlare insomma con le fonti e rendersi effettivamente conto della Della situazione della storia oltre a tutto il lavoro che abbiamo fatto ovviamente da remoto
Circa l'ultima settimana che insomma facciamo diversi giri cercavamo di capire quali erano le aree più più interessanti c'era un diciamo una zona che avevamo identificato grazie appunto un po'lo studio delle mappe eccetera dove c'è una grossa
Diciamo un grosso impianto per la raccolta dell'acqua ora qui nodo dell'inchiesta forse non lo
Ho detto
E proprio su come a Bassora che è una città che soffre tantissimo della crisi climatiche dalla mancanza d'acqua
Tra parentesi nel due mila e diciotto sono state ospedalizzati circa cento mila persone a causa di sversamenti nell'acqua che hanno causato l'avvelenamento del della popolazione
A le industrie petrolifere l'industria del petrolio USA l'acqua per estrarre il petrolio l'acqua viene presa dei fiumi viene iniettata nei nei corsi per poter mantenere la pressione del del pozzo e così si estrae il petrolio
Quindi per ogni barile di petrolio estratto si utilizzano tre barili di acqua
Di nuovo ripeto in una delle aree più esposte agli effetti della crisi climatica Bassora nel sud dell'Iraq quindi se già al nord ci sono problemi al Sud dove diciamo passero sciatta Lara perché il fiume
Deriva dall'unione del Tigri e dell'Eufrate le la situazione veramente complessa ecco girando diciamo nei dintorni di Bassora andando a verificare un po'cosa succedeva perché ne avevamo necessità di capire
E di dimostrare da dove viene impresa l'acqua quindi non solo dalla falda acquifera non solo a quanto Hinata ma acqua dei fiumi acqua delle delle paludi e e girando a lì e parlando con diverse diverse persone a un certo punto non parlato con un un pescatore un ex pescatore che diciamo trovava il suo sostentamento suo e per la famiglia dalla pesca
Su queste aree paludose che ci fa vedere la sua barca che da oltre un anno ci dice era bloccata lì nel fango perché si erano completamente
Diciamo erano rimaste senz'acqua queste queste paludi e Cinzia dire sì sì la compagnia italiana la compagnia italiana ENI e mi fa rimaniamo un attimo insomma sorprese diciamo non ce l'aspettavamo sapevamo che c'era un impianto per la raccolta dell'acqua ma grazie appunto anche questo Contran parte fortuito
Abbiamo scoperto che c'era una nuova dighe in costruzione non ancora in funzione all'epoca ora si costruita proprio diciamo dai vini
Pietra diciamo rifornire
Per rifornire i giacimenti giacimenti petroliferi e quindi questo insomma piccole sempre se non fossimo andate lì avrei molta fatica immaginare che avremmo trovato queste informazioni
Certo è chiaro senti mi dice di stare ancora lavora sta ancora lavorando in Iraq
Posso piovuti su cosa sì stiamo ancora lavorando e realtà in sé ma sarà da altri colleghi per continuare questa inchiesta nel senso che appunto queste inchieste uscita su sui Alpi media in Italia però secondo lui ci sono diciamo altre cose su questo stesso argomento ma innanzitutto vedere perché ne sono stati
In Iraq che nel gennaio del due mila ai ventitré quindi ormai sono passati quasi quasi due anni per neanche vedere qual è qual è stato lo sviluppo nel nel lungo termine della situazione insomma abbastanza fondamentale anche ritornare negli stessi posti e vedere come si è evoluta la situazione e poi ci sono sicuramente diciamo ulteriori filoni di inchiesta da seguire per capire per quale motivo
In Iraq non si investe in tecnologie che sono già disponibili che possono limitare l'impatto delle attività petrolifere
Perché non si investe perché costa
Sì emette perché dirà che in questo momento è anche un Paese in cui le istituzioni centrali sono molto deboli non c'è nessuno che possa
Imporre qualche condizione ai signori del petrolio che vengono da fuori Elena Polidori per stampa romana consegna targa che io adesso devo io ringrazio intanto
Intanto la nostra vincitrice mi mi sono venute in mente il miliardo di domande da fare atti non ne ne ho soprattutto una perché
Il nostro ministero degli esteri che poi sostanzialmente Leni
Non consente a noi giornalisti di entrare all'interno di quello che dovrebbe invece essere sento un pezzo dello Stato
Assolutamente trasparente cioè per noi è impossibile avere informazioni se pubblichi qualcosa in un giornale come il mio che peraltro io lavoro per il quotidiano nazionale
Immediatamente arrivano non solo pressioni ma arriva proprio il direttore che dice questo no
Quindi ci siamo davanti a un campo minato e è un campo minato che non dovrebbe esserci in una democrazia come la nostra obiettivamente è vero che ce ne sono tantissimi di punti oscuri ma questo fondamentalmente un punto scuro gravissimo dico solo una cosa che riguarda il nostro mondo e poi ovviamente consegno la targa
ENI Abeba e ha ancora non so per quanto tempo ancora un'agenzia di stampa
Che era l'agenzia Italia è al l'agenzia Italia dove lavorano dei colleghi assolutamente straordinari
Che ha deciso di dismettere nel senso di vendere c'è una polemica politica in corso molto molto importante ma questo dà l'idea di quanto si voglia cambiare anche faccia quella che prima era l'ENI di Enrico Mattei e adesso è l'ENI di qualcos'altro e allora dammi questa targa che consegnò molto volentieri
E si è chiusa
Con
Allora
E proseguiamo con la seconda con la seconda premiata è il premio che l'associazione ha un buon Fanti consegna insieme all'Ente nazionale per la protezione animali per articoli di
Di sugli animali la tutela degli animali i diritti degli animali è un po'
Non so quanti anni ma forse due tre che ci occupiamo di Orsini in questa in questa circostanza
E oggi premiamo io chiamerei qui anche Michela Iaccarino chi ha ha vinto il
Il premio
Che ha vinto il premio
Con un articolo interessante ma devo dire parte forse con un po'di cinismo anche divertente e pubblicato l'anno scorso sul inside over sulla caccia agli orsi in me in Romania
Un articolo pubblicato su Inzaghi dover che si chiama la sulla pelle dell'ordine in Tirolo sulla pelle dell'orso e e che racconta io onestamente minoranza mia non ne sapevo assolutamente niente ma che è la Romania
Essendo il Paese in Romania essendo la Romania il Paese
Con più foreste più Orsi di tutta Europa di orsi sono una rilevante questione politica e tutto sommato e tutto sommato da sempre
E e
Cioè da ai tempi di Ceausescu e della dittatura comunista quando care gli orsi li cacciava soltanto lui fino a oggi
Che
In realtà io ci sono da un lato minacciati dai cacciatori ma dall'altro anche
Dall'industria del legno che disboscate foreste in cui in cui vivono e e la Romania insomma non è un posto tranquillo per cui
Diciamo di guarda caccia si fanno ma anche molto molto male
E e la caccia è vietata ma poi è consentita e nei limiti di quote di abbattimento che sono previste
Che sono previste però Michela su quando è realtà nessuno sa quanti siano gli orsi quindi la quota poca ma un po'complicata calcolare visto che c'è chi dice due mila chi dice sei mila e chi dice dieci mila ossia il più bel paese prego
Buonasera grazie sì esattamente così questo tra l'altro l'alibi che stanno usando non solo i romani ma molti degli Stati europei in cui stanno procedendo all'abbattimento di al dalla concessione di permessi per gli abbattimenti degli over sì
Dire sovrapponga lamento dire pericolosità dell'orzo dire qualcosa di inventato perché nessuna capace di stabilire quanti orsi siano presenti in una foresta e se la pericolosità dell'orso il contatto con gli umani aumenta
Molto visibili visibile in territori come a come in Romania
Perché assottigliandosi l'habitat dell'animale l'animale è costretto a raggiungere zone abitate cercare
Risorse per per sopravvivere
Allora io chiamerei qui anche sala schiva Zappa della Protezione animali che consegna il nostro che consegna al nostro premio
Come norma cioè no procuratore te ne siamo sempre che contenti di insomma e ringraziamo sempre tutti i giornalisti Cassano la palla sul tema su questi temi difficili no perché è evidente che siamo a un non ad un ricorso ma un tornante proprio della storia su questi temi sul tema del rapporto uomo e natura
Però ANEI piaciuto moltissimo questo riportare se si si comprende il grande lavoro che è stato fatto
Anche per due motivi uno perché dice delle cose nuove
Perché dice delle cose non è cristallizzata altre che magari passano passano di mente e ci sono cose nuove tristissime che non che non sapevamo per esempio il fatto che gli osti mantengono una memoria anche dei santuari questo se se peraltro trovata commovente continuano a fare
Le stesse cose come se fossero incatenati come questa ecco era è una cosa che la c'è un altro c'è una
Gli animali continuano a fare come se fosse anche dove sono i santi quando vengono salvati missile santuari continuano comporta ci sono del oasi che accolgono animali che vengono magari di liberati sposta i pochi fortunati che vengono spostati che comunque
Continuano a ad avere gli stessi comportamenti che avevano dato i geniali quindi la prigionia entra
E quindi circolano fanno se finendo fanno avanti e dietro non si spostano oltre la distanza che riuscivano a percorrere quand'erano legati a una corda perché la gabbia rimasta nel cervello
O per ricevere il cibo comunque fermati non avallare come se fossero ancora sotto tortura onirici Yeti così però se anche questa bella notizia dei santuari perché ci sono
Esatto alla al confine con l'utopia noi è vero sono tanti attivisti che li salvano vanno nell'vanno insomma nei luoghi dove le segnalazioni vengono fatte li liberano
Questa è una cosa davvero pesante degli ultimi dieci anni che sono riuscite ad organizzarsi per fare queste cose e quell'altra cosa bella che voleva dire che insomma cristallizza la grande lezione che
Che è quella tredici nelle foreste che incide di più sono gli uomini
E purtroppo ecco e così perché il è il fattore umano il il fattore problematico insomma se se se non si capisce questo che l'unica via la coesistenza siamo perduti perciò grazie
Sinceramente
Bene
Io direi che possiamo chiudere qui andiamo a bere qualcosa di là grazie a tutti per aver partecipato abbiamo premiato dei lavori molto ben fatti di colleghe che
Lavorano molto seriamente di cui c'è assolutamente bisogno nel nostro Paese nell'informazione italiana grazie a tutti