Incontri strategici Italia e Francia - Come (ci) cambia la guerra e quali prospettive di pace

Buongiorno
Buongiorno grazie grazie a tutti
Volevo ringraziare
Beh chiaramente Lucio Caracciolo direttore e tutte le autorità tutti gli ospiti
Per essere qui vedo anche alcuni colleghi Buongiorno Piero Fassino e buon giorno a tutti gli amici di Limes
Con i quali ci conosciamo da tempo e che ringrazio per essere qui ringrazio per aver fatto questa questa riunione che so che segue quelle che sono state fatte ieri quindi siamo anche abbastanza curioso di sapere per quello che si può sapere ovviamente quello che vi siete detti ieri
Chiaramente mi è stato preparato un ottimo discorso che non citerò non perché non sia convinto che l'ho anche letto ovviamente
Non perché non sia convinto che è un ottimo discorso ma perché ritengo che bisogna lasciar parlare oggi di chi si può raccontare un po'quello che dobbiamo fare da cui dicevo prima
Conosciamo incontrato i prossimi venti trent'anni è un momento particolare lo vediamo tutti è un momento in cui le relazioni internazionali
Stanno in parte forse mutando ma io penso che anche di Mangano dei delle cose solide e stabili sulle quali noi dobbiamo cercare di avere anche delle nuove idee
Nuove idee da consegnare alla politica
Dove spesso ne parlavamo vediamo in televisione
Le tifoserie
Ma il Paese non servono le tifoserie al Paese servono strategie
Non tattiche servono strategie
Nelle quali si difendono gli interessi ovviamente nel nostro caso italiani e vedere in base anche a questi interessi come possiamo collaborare con gli altri in particolar modo partner e paesi europei
E ovviamente togliendoci un po'da quella che la situazione mediatica dalla comunicazione perché la comunicazione sapete ormai sta diventando più importante della politica e anche delle strategie nazionali ed europee
Io penso che questo sia sbagliato ed è per questo che stavano convegni di questo tipo
Per dare anche all'ambito politico a quello che vuole quantomeno ascoltare delle idee e delle prospettive sulle quali si può collaborare con i vari paesi io credo che la Francia sia un Paese ovviamente molto importante
Non solo per noi come Italia ma anche a livello europeo e a livello mondiale
E ritengo che vedere in che ambiti si può collaborare con la Francia sia particolarmente importante anche perché per una volta penso che l'Italia possa assumere un ruolo non più diciamo di essere trainata a livello europeo ma per una volta magari anche di trainare
Assieme appunto a parte importanti come la Francia io sapete sostato per tanti anni al Parlamento europeo conosco in parte le istituzioni europee so che ci sono tanti pregi e so che ci sono tanti difetti
Spesso e volentieri invece si vede un'persone che parlano solo dei pregi siedono persone che parlano solo dei difetti non è così
Ci sono cose positive e cose negative e noi dobbiamo cercare di fare in modo che le cose positive aumenti lo dobbiamo fare in modo che le cose nei negative diminuiscano ma avendo sempre chiara la situazione
E incontri di questo tipo si possono chiarire anche in cosa l'Unione europea può essere utile in cos'è l'Unione europea magari talvolta può diventare anche una difficoltà nelle relazioni che siano fra i Paesi europei
E visto che sono particolarmente curioso dissentire cos'hanno da dire i nostri interlocutori
Io lascio ovviamente volentieri a loro la la parola ringraziando lì ringraziando dimesso in particolare di aver deciso di fare questa giornata alla Camera i deputati perché penso che sia particolarmente significativo
Qua si parla spesso di politica di politica contingente dell'attualità
Talvolta si rimane troppo fissi sull'attualità
E invece questo è un convegno che si parlasse di cose di attualità ma anche di cose di evoluzione che possono avere il nostro continente che possono avere le nostre relazioni ecco può avere il pianeta nei prossimi anni ritengo la cosa molto importante e ritengo che aver deciso di farlo in una sede istituzionale sia un segnale molto positivo e molto significativo
Quindi vi ringrazio e vi lascio la parola grazie a tutti per essere venuti qui oggi con noi ad ascoltare questo interessante convegno grazie
Grazie presidente grazie del dell'orrore che ci fa accogliendo girava Capra dei deputati
Saluto in particolare i nostri amici francesi generale carenza
L'amicizia organizzato questo incontro che tutti coloro che guardano animato nelle nostre conversazioni ieri
Oggi cerchiamo di tirare un po'le fila cerchiamo di trarre alcune elezioni
Rispetto a quanto abbiamo discusso ieri con uno sguardo come lei diceva Presidente con uno sguardo molto la strategia volto anche al medio periodo non semplicemente alla contingenza all'attualità
Quindi questa mattinata sarà animata da alcune introduzioni particolare professor Gian Jack del generale Mannino del professor rasa e poi ci sarà una discussione e generale che fa il sottoscritto proveranno a trarre qualche conclusione in vista dell'appuntamento
Che avremo l'anno prossimo a Parigi perché abbiamo deciso di rendere regolari annuali questi nostri incontri nel marzo del due mila ventisei
Quindi io pregherei senz'altro
Miccoli disattente di prendere la parola
Signor presidente della Camera degli imputati
Onorevoli deputati signore e signori ufficiali generali signore e signori e con onore introdurre moderare questa prima tavola rotonda della giornata insieme agili esperti che ne fanno parte ringrazio degli organi danzatori per rifinito l'infinito
Ora qualcuno rovo
Francese
Il chiesi risparmi gli era l'orribile accento accento italiano di professore ogni universitario francese che ha fa avuto il cattivo gusto di cicliche re il tedesco come prima lingua straniera
Grazie
Uova con profondo
Per capire l'evoluzione della guerra
L'argomento che mi è stato chiesto di introdurre stamattina mi sembra necessario dire prima di tutto
Alcune parole qua sul contesto nel quale è questa trasformazione questa evoluzione della guerra si è realizzata e mi sembra interessante
Perché io sono uno specialista di relazioni internazionali dove insegno all'università di divisione in Francia mi sembra importante
Consacrare alcuni minuti alle trasformazioni dell'ordine internazionale perché sono queste trasformazioni dell'ordine internazionale che ci hanno portato oggi
Tra francesi e italiane a parlare dell'evoluzione della guerra
La guerra che che qualcosa di di nuovo di molto reale sul continente europea questa evoluzione dell'ordine internazionale ci hanno portato alla situazione in cui siamo oggi bordo del burrone dicono alcuni possiamo porci la domanda
Qual è il nome gli storici del futuro daranno ai lunghi anni che hanno preceduto
Lo scivolamento verso la guerra degli anni due mila e venti in Europa soprattutto con la guerra in Ucraina forse sceglieranno di battezzarlo lidi chiamarli
I trenta esitanti trent'anni di crisi di conflitti aperti di rivoluzioni dir regressioni anche
Politica e nel corso dei quali la società internazionale avrà esitato continuamente
Questa società internazionale avrà esitato tra l'unipolarismo benevolente
Il multipolarismo relativo e il di Polaris mo'armato avrà esitato tra il libero scambio il professore il protezionismo tra la cooperazione prudente la competizione sfrenata
Tra il controllo concertato degli armamenti e il rilancio di una corsa alla tecnologia militare al e allargata ad altri campi esitazione ancora
Tra una gestione in comune delle risorse naturali mondiali
E una nuova territorializzazione esitazione tra
Quella che chiamiamo la fine delle frontiere che è fatta proclamata da alcuni esperti
D'altra parte il controllo dell'immigrazione che sia in Europa o su altri continenti perché non riguarda solo noi esitazione tra l'affermazione strategica europea
E l'assorbimento del continente in un insieme euroatlantico la cui sicurezza rimarrebbe garantita in ogni caso dalla potenza americana
La cosa importante signore e signori che la guerra in Krajina scatenata nel febbraio due mila e ventidue dalla Russia
Chiude alcune di queste confezioni e mette fine ad un gran numero di queste esitazioni in altre parole la guerra compagna obbliga
La maggioranza degli attori della scena internazionale a fare scelte chiare e a togliersi la maschera
Per un gran numero di osservatori entriamo quindi in un mondo bipolare domani tra Cina e Stati Uniti reti al rito dializzati toh che ritroverà riflessi protezionisti nell'ambito di una competizione sfrenata segnata da una nuova corsa agli armamenti è con l'ambito della nostra riflessione sull'evoluzione della guerra
Queste guerre le conosciamo queste crisi le osserviamo
Guerra tra Armenia Azerbaijan guerra nello Yemen tensione tra Iran e Stati Uniti tensione tra India e Pakistan
Crisi tra i greci e turchi alleati nella NATO conflitto israelo palestinese guerra e tragedia Gaza Guerra civile siriani al guerra civile libica guerra civile libanese tensioni interni guerra civile disordine in tutto il Sahel el
Dal quale ci ritiriamo nove francese attualmente contestazioni politiche religiose nel Sahel in Africa centrale instabilità crescente in Kosovo nei Balcani in particolare
Un'instabilità in infetti anche all'interno delle società europee
Di cui alcune iniziano a essere toccate da una frammentazione comunitaria tutti questi focolai di crisi tutte queste problematiche che dobbiamo guardare in faccia se erano conosciute e quindi perché oggi
Discutiamo dell'evoluzione della guerra ma perché abbiamo l'impressione è che tutte queste crisi diventano più grave insieme simultaneamente
Il fenomeno
Che ci obbliga a pensare di nuovo alla guerra tutti questi problemi esistevano già perché iniziano entrare in in ebollizione tutti allo stesso tempo quel possiamo fare un riferimento alla fisica
Come sapete il punto di ebollizione di un liquido varia secondo la pressione un liquido che messo in un vuoto un vuoto parziale a un punto di ebollizione più basso della pressione atmosferica e viceversa un liquido sotto pressione è un punto di ebollizione più alto per esempio il acqua bolle a cento gradi a livello del mare
Ma
Allora novantatré gravi
E ha mille novecentocinque metri di altitudine a questo è il mio primo punto e questa è la stessa cosa che succede nelle relazioni internazionali attuali ed è molto importante
Per capire l'evoluzione della guerra in circostanze normali le grandi potenze
Mantengono una certa pressione sulle altre parti e lo fanno insieme e questa pressione la mantengono sulle altri giocatori diciamo che sono obbligati a tener conto dei loro ordini delle loro ingiunzioni
Più i diversi giocattoli delle relazioni internazionali sono sottoposti alla pressione di un ordine di una gerarchia stabile
E che fa pesare le sue norme le sue proibizionista meno entreranno facilmente in ebollizione e meno le crisi si moltiplicheranno questo il nostro problema non siamo più in condizioni normali di pressione in altre parole
Siamo precisamente in un momento della storia particolarmente per noi europei dove la pressione delle grandi potenze diminuisce
Si è
Citerà di nuovo nel futuro assetto torniamo ad un sistema bipolare che sarà il preludio di un nuovo allineamento un nuovo equilibrio però questo tempo non è ancora arrivato siamo in una in una fase di passaggio come dire del Gramsci
Dove Spar definisce un ordine possono nascere mostri
Siamo in un momento di ridefinizione nella percezione delle grandi potenze basse è il punto di ebollizione no eppure quindi queste crisi simultanee
Sembrano circondate da problemi che appaiono tutti contemporaneamente
Le conseguenze sono diverse da un lato le grandi potenze non possono occuparsi di tutte le crisi allo stesso tempo anche se se siamo gli Stati Uniti qua anche se abbiamo ottocento miliardi di Baget
Non possiamo occuparci contemporaneamente di Gaza dell'Ucraina di Taiwan e di altre crisi non è possibile quindi sarà necessario egli alleati prendano le loro responsabilità questa è la prima conseguenza ed è molto importante per la nostra comprensione della guerra
D'altra parte questa sempre molto importante per noi
La seconda conseguenza anche noi vediamo la moltiplicazione di attori e di Stati che erano secondari ma che vogliono oggi approfittare di questa opportunità
Attraverso la guerra le armi e che vogliono massimizzare il loro posto nelle diverse configurazioni regionali di potenze soprattutto nello spazio eurasiatico questo il attori vogliono in una certa finestra di opportunità poter
Approfittare di vantaggi strategici attratti verso azioni militari
Aggressivi
Per esempio abbiamo visto che l'Azerbaijan a sfruttato questa finestra di opportunità ha mostrato che una guerra può essere redditizia
è solo l'inizio altri attori
Avranno altri calcoli oggi c'è una finestra di opportunità ed è legata da un passaggio da un ordine internazionale ad un altro come reagire a pensando alla guerra non come un'eccezione ma come un prolungamento del tempo politico la guerra non è un'eccezione lavora fa parte del tempo politico è una tragedia
Bisogna fare tutto quello che è possibile per invitarlo però dobbiamo guardare le cose in faccia questo è qualcosa di nuovo per noi in Europa come fare
Preparandosi e lo vediamo nelle discussioni in Francia in Germania dove le cose sono cambiate
è vero anche in Italia preparandosi alle scenari più difficili in condizioni di pressioni meno elevate
Per quanto riguarda l'ordine internazionali interno crisi più numerose e più vicino all'Europa in guerre più probabili conflitti più duri
Una volta che le ostilità iniziano alleanze più equivoche ecco i fattori della nuova equazione strategica per l'Europa questo mio primo punto e questo ci porta a riflettere sulle evoluzioni della guerra e sarà la l'ultima parte di questa introduzione potremmo pensare a cinque sette come me leggiamo tutti la hutu alita strategica tutti parlano di guerra tutti i giorni leggiamo gli sforzi di armi armamento dell'Europa i nuovi mezzi di finanziamento Hitler discussione che abbiamo con gli americani il riarmo lui avanti Europe
Quindi quando leggiamo questo dibattito potremo pensare che la guerra ad alta intensità
Sostituire a tutte queste guerre irregolari che abbiamo fatto nel corso del periodo precedente
Però forse un errore pensare Cusini
Cercherò di di commentare questo punto la cosa più urgente per i Paesi europei e trovare un mezzo di produrre più armi più munizione
La protezione anti balistica investire nel loro spazio aereo son cose che sappiamo
Ma è urgente anche almeno secondo il mio punto di vista capire per che quando riflettiamo su queste evoluzioni in Europa abbiamo tutti l'impressione di risvegli Arci
Sul improvvisamente di uscire da un sogno all'ultimo momento e dia essere come ho detto prima bloccati e ciò che io chiamo l'Alzheimer strategico dell'Europa
Di cosa si tratta si tratta di un'amnesia regolare che ci impedisce talvolta in Europa
Di stabilizzare la nostra comprensione della guerra e delle sue evoluzioni una amnesia critici impedisce di capitalizzare sulle lezioni da imparare
Dei nostri fallimenti strategici degli ultimi tre anni
C'è ma un pendolo un grande pendolo
Che oscilla e esita tra due poli
Il primo quello della guerra di ad alta intensità il secondo è quello della guerra irregolare assi metrica di bassa intensità questi due tipi di guerra Noè in Europa
Nel corso degli ultimi cinquanta sessant'anni siamo passati da un polo all'altro prendiamo gli anni Cinquanta e Sessanta il contare in mente quindi rispetto all'esterno su
Sul piano nucleare è la teoria disposte dalla se ci prepariamo ad una guerra di alta intensità in Europa
Negli anni Sessanta questo pendolo che era sulle guerre ad alta intensità
Parte rapidamente verso le guerre irregolari negli anni sessanta e settanta C preoccupiamo di guerre rivoluzionarie
Di contro insurrezioni di guerre limitati
Nell'ambito delle guerre di decolonizzazione e poi questo pendolo negli anni ottanta riparte dall'altra parte verso le guerre ad alta intensità
E la preparazione da parte degli americani della dottrina la battaglia della il ritorno alla manovra di massa che culminerà nella prima guerra del Golfo e poi negli anni novanta il pendolo riparte dall'altra parte
E ci occuperemo di operazioni di stabilizzazioni in Bosnia nell'ex Jugoslavia per gli americani in Somalia
Guerre irregolare guerre di spedizioni il pendolo riparte nell'altra direzione nel corso il discorso di dare più Bush dove dice agli americani durante la campagna elettorale che non vuole più guerre di spedizione come la Somalia per esempio vuole fare la guerra tecnologica ad alta intensità dice
E la nostra a simmetria
Nostra americana sì però
Meno di un anno dopo questo discorso c'è l'undici settembre e il pendolo riparte nell'altro senso
Nel corso di vent'anni le il pendolo ambrato tra le small wars contro insurrezioni guerra asimmetrica
E noi ci siamo preparati a queste guerre abbiamo modificato i nostri Eserciti abbiamo diminuito i nostri Budget e abbiamo perso
Massa nei nostri eserciti ci siamo adattati ad una guerra che una guerra diversa
E arriviamo all'ultimo colpo dipendono oggi Nanni due mila e venti l'undici settembre lontano le guerre di spedizione son finite a Kabul è stata evacuata nel due mila e ventuno dagli americani e noi partiamo di nuovo
Guerra ad alta intensità si parla di nuovo di fare ritorno di minaccia degli Stati potenti nella strategia della negazione d'accesso della lotta su diversi campi siamo in questo punto quindi abbiamo oscillato almeno una decina di volte tra modelli completamente diversi il problema
Che queste evoluzioni alle quali dobbiamo adattarci abbiamo bisogno di più droni di di di differenza e idea di attacchi in profondità dobbiamo tener conto del recupero dei nostri avversari vaporizzato dalla democratizzazione tecnologica
Perché mette in discussione la nostra superiorità tecnologica ma ancora una volta dobbiamo adattarci completamente a questo modello e dimenticare le lezioni degli anni che andando e hanno preceduto il problema è che ogni volta la sequenza attuale schiacciare rischia di fare dimenticare ciò che è stato acquisito il prima lei eserciti occidentali si sono concentrati sulle guerre limitate negli anni novanta due mila si adattano al ritorno della guerra ad alta intensità c'è un rischio il rischio mi sembra quando pensiamo all'evoluzione della guerra
E quello di sostituire una priorità con un'altra a danno di una pianificazione delle capacità a lungo termine perché in caso di rovesciamento della congiuntura ancora una volta non sarà grave per gli americani perché i nostri amici americani non scelgono niente
Perché possono scegliere tutto con ottocento miliardi di Baget all'anno ma per noi europee questo sarà fatale perché cambiare troppo spesso il modello delle capacità ci rende non adatti a niente né alle guerre di spedizione nella guerra di alta intensità ad alta intensità il problema è che spesso combattiamo su con le armi delle degli altri ma anche con le idee di concetti degli altri da troppo tempo ebbene possiamo dire che ci sono tre errori
Finisco questo punto tre errori che dobbiamo evitare perché parliamo dell'evoluzione dalla guerra il primo errore quello di pensare che possiamo vincere una guerra con una tecnologia superiore la la la vinceremo sicuro la seconda errore è pensare che faremo solo alcuni tipi di guerra il terzo errore credere che adattarsi alla lotta irregolare vuol dire Disal datarsi alla guerra ad alta intensità simmetrica irregolare sono tre errori che ci impediscono di essere pronti di fare lo sforzo necessario
Per confrontarci con la realtà tragica e pericolosa della nostra epoca questa epoca e pericolosa e quest'epoca ci obbliga a lavorare insieme
Tra francesi e italiani io infelicità sono felice di avere questa discussione oggi ma lavorare insieme al sous la la scala del continente europeo
E questa è l'ora ricorda verso la conclusione i conflitti di oggi conflitti e di domani si giocheranno in tutti i campi attraverso tutte le attività nelle strade delle grandi metropoli finale
Prince dell'est del continente sino alle orbite dello spazio extra atmosferico in tutte le direzioni
Bisognerebbe che l'Europa smettesse di avere questo strabismo di fare gente perché alcuni si occupano solo dell'est del continente altri solo del Sud dobbiamo pensare insieme a trecentosessanta gradi
Le sfide sono numerose e la situazione è complessa e queste sfide
Possiamo rispondere sole se siamo uniti come europei quindi dobbiamo pensare l'ordine internazionale le alleanze l'evoluzione della guerra un argomento estremamente difficile non è solo armamento è anche strategia prospettiva sono felice di poterlo fare insieme qui tra francesi e italiani vi ringrazio di nulla la vostra attenzione e Grazio di grazie dell'invito
Grazie Olivier di questa introduzione che ci porta immediatamente al centro della nostra conversazione cioè al tipo di guerra che si profila all'orizzonte ma che già investe una parte sostanziale del nostro continente e quindi credo che a questo punto chi meglio del generale Stefano Mannino presidente del Centro Alti Studi Difesa
Che ringrazio anche per averci aiutato e guidato un po'in quest'organizzazione dell'incontro fra Francia Italia chi meglio di lui dicevo può darci un punto di vista anche militare su questo tipo di evoluzione della guerra
Buongiorno buongiorno a tutti quanti mi unisco anch'io ai saluti istituzionale rivolti alla padrona di casa al Presidente della Camera dei Deputati onorevole Lorenzo Fontana tutte le autorità civili autorità militari agenti le ospiti oggi convenuti
Le pongo anche i saluti del capo di stato maggiore della Difesa generale Luciano Portolano che mi ha delegato oggi a rappresentarlo
Assente per motivi istituzionali dalla dall'Italia
Grazie grazie agli organizzatori grazie in primis dal dottor Lucio Caracciolo grazie al generale carenza per aver voluto organizzare questo incontro che si vada a
Collocare il momento storico come sappiamo particolarmente delicato ma soprattutto grazie per aver voluto coinvolgere il mondo militare in questa discussione di alto livello strategico
In modo da poter condividere
D'intesa con i colleghi delle forze armate francesi quello che il nostro modo di vedere a questa complessità e come le due difese stanno lavorando per cercare e trovare delle soluzioni penso che di fronte a una complessità quale quello che stiamo vivendo
In questo momento storico solamente la messa in sistema di tutte le anime dei nostri Paesi sistema paese può portare probabilmente i nostri decisori politici o militari che siano ad avere un quadro di situazione il più completo possibile
Tema estremamente interessante innanzitutto quello della rapporto tra Italia e Francia per quanto riguarda le relazioni tra i due ecosistemi difesa devo dire che da sempre il mondo della difesa italiana ha avuto una priorità su questo dossier
Com'è andata negli anni passati con alti e bassi come tutte le famiglie vi sono stati momenti in cui si collaborare si collabora va bene ci sono stati momenti o aree geografiche in cui si andava compete da un punto di vista strategico perché poi l'emanazione del sistema militare solamente una delle forme che i nostri governanti hanno per poter proteggere e tutelare valorizzare e promuovere gli interessi nazionali
E devo dire che c'è stato poi un
Rinnovato slancio soprattutto con la sottoscrizione del trattato il Quirinale due mila trentuno due mila ventuno viene strutturata meglio anche la cooperazione nel settore tecnico militare vengono definite dei chiari
Obiettivi da conseguire e devo dire che da quel momento in poi la collaborazione è sempre più collaborazione nella competizione quindi anticipo cha qualcosa che dirò un po'più avanti e quelle che sono i rapporti istituzionale stratega di livello strategico ma anche operative tattico tra i due mondi difese Italia Francia
A mio avviso sono tra i più virtuosi di questa progettualità del trattato il Quirinale questa importante perché per poter proseguire
Non rapporto che sia sempre più strutturato bisogna probabilmente lavorare investire su quello che di buono e di condiviso già abbiamo per cercare giorno dopo giorno di fare un passo in avanti
Nei circa dieci minuti che ho a disposizione permettetemi
Di presentarvi quello che è lo stato dell'arte in modo da avere chiarezza da un punto di vista tecnico militare ma anche tecnico industriale dove siamo ma soprattutto dove vogliamo andare quali sono
Delle raccomandazione delle stimolo da passare poi a chi dovrà decidere per l'investimento di risolta e che la scienza di linee programmatiche linee strategiche a partire proprio dalla sua Mario
Geostrategico non andrò a dire niente di nuovo però questo serve per perimetrare lambito dalla discussione sullo scenario già strategico con la Francia siamo perfettamente allineati non abbiamo divergenze tutte molto chiaro
Come sappiamo lo scenario geostrategico attuale e tra i più complessi
E intricati dell'ultimo secolo l'intreccio tra la spinta competizione di grandi potenze conflitti tradizionali le forme di scontro che noi definiamo sotto soglia trattorista attuali e non unito alle azioni malevole
Condotta nella dimensione virtuale cognitiva nel quel mondo ibrido che si è presentato con tutta la sua complessità negli ultimi anni prende il contesto securitaria internazionale in continua evoluzione sempre più instabile
Frammentato e degradata
Il conflitto tra Russia e Ucraina primo fra tutti ha riportato con prepotenza la minaccia di una guerra convenzionale
Non più ai confini dell'Europa morire proprio nel cuore dell'Europa rendendo urgente rafforzamento delle capacità legate alla deterrenze alla difesa collettiva la sicurezza europea un tempo considerata garantita dagli equilibri del post guerra fredda appare oggi più fragile
Che mai rispetto al passato in questo scenario Italia Francia ma direi l'intera Europa
Non solo condividono l'interesse per la stabilità e la pace mano anche il dovere e la responsabilità di contribuire attivamente alla sicurezza internazionale
Assumendosi responsabilità del ruolo che rivendicano sulla scena globale e affrontando con determinazione le sfide importanti poste dalla rinnovata assertività di antichi ma mai sopiti antagonisti
Parallelamente le tensioni tra Israele e i gruppi armati nella striscia di Gaza così come la crescente instabilità in Siria in Libano richiedono un impegno costante per prevenire un'escalation che possa avere conseguenze ancora più profonde
Sugli interessi di sicurezza dei nostri rispettivi Paesi mettendo a rischio la stabilità internazionale che è un requisito essenziale anche per la sicurezza commerciale degli approvvigionamenti non ultimo quelli energetici del vecchio continente
Anche il confronto per l'egemonia sull'indo Pacifico così come la crescente corsa per il controllo delle rotte delle risorse dell'Artico rappresentano ulteriori sfide strategiche di primaria grandezza per l'Occidente
Con il potenziale di destabilizzare il nostro e con eco sistema economico e sociale
In tale prospettiva la postura della nuova amministrazione statunitense come sappiamo che sembra andare verso un progressivo disimpegno dal Vecchio Continente
Potrebbe determinare il venir meno anche in Europa di talune capacità militari che fino ad oggi abbiamo dato per scontato per acquisite
Ecco quindi che occorrerà ancora una volta a rafforzare le capacità esistenti ma non sufficienti a introdurre in maniera adeguata quelle mancanti
In un mondo in cui la tecnologia determina le relazioni di potere e gli esiti dei conflitti diventa sempre più essenziale sviluppare un ampio ventaglio di opportunità che ci permetta di mantenere un vantaggio tecnologico e capacitivo
Sui potenziali concorrenti
Infatti è di tutta evidenza come le guerre moderne siano evolvendo rapidamente integrando metodologie tradizionali con nuovi eletti le tali strumenti abilitanti
Accanto ai paradigmi classici basati sull'impiego combinato di forze convenzionali forse pesanti Artiglieria potere aereo
Ecco che si era fermato anche l'uso massivo di troni di missili persone ICI di tecnologie satellitari
Di attività e operazione sarebbe spesso al contempo le operazioni militari odierne si sviluppano su più domini molti dominio simultaneamente includendo anche massiccia attività nella sfera cognitiva quale la disinformazione l'influenza e la manipolazione narrativa
Bene tutte queste azioni superano oramai confini della mera componente militare e minano la stabilità delle nostre società e la tenuta delle nostre istituzioni
In un contesto tanto complesso e sfidante evidente che nessun Paese posso rispondere da solo in modo efficace
Solo attraverso un approccio condiviso e una stretta cooperazione internazionale
E possibile affrontare con successo le insidie le sfide emergenti
Che minacciano la Creed ebbe la credibilità e la tenuta dei nostri paesi
In questo ambito Italia Francia hanno da tempo avviato una collaborazione strutturata nel settore della difesa e della sicurezza con l'obiettivo di individuare soluzioni comuni per la tutela di condivisi interessi strategici
Come è noto il primo passo in questa direzione è stato l'ha firmato appena menzionato del nel novembre del ventuno
Del trattato del Quirinale che rappresenta per noi un pilastro fondamentale per il rafforzamento della cooperazione bilaterale
Che include anche a settori che spaziano dalla politica estera cura di difesa dall'industria all'istruzione fino alla cultura e alla ricerca scientifica
Posta la pietra angolare per una cooperazione solido e produttiva
Le due difese da difese italiane la difesa francese hanno successivamente concordato di implementare il trattato attraverso una serie di intese operative discendenti
Ecco nello specifico ecco nello specifico
Apparire il nel due mila ventidue il military cooperation fra i morte che fornisce una cornice strategica per la Colombara collaborazione in ambito prettamente militare
A seguire le mense Solomon ti Vitesse approvate nel gennaio del due mila ventitré che definiscono gli obiettivi principali per i rispettivi stati maggiori infine l'implementa esce la road mappa siglata nel due mila ventiquattro che mira a tradurre in azioni concrete gli obiettivi condivisi nei precedenti documenti programmatici
Queste iniziative rappresentano un primo passo concreto per rafforzare la cooperazione in ambiti chiave quale le operazioni militari l'addestramento la formazione e la competitività e produttività nel settore industriale
Con delle ricadute positive che non sono solo per i Paesi membri dell'Unione europea ma anche per alleati della della NATO
Una industria della difesa europea colta anch'essa di sorpresa dalle recenti evoluzione dello scenario internazionale e che non è ancora in grado di sostenere efficacemente con un aumento di produzione aggregata l'incremento dalle domanda da essa generato
Tuttavia per consentire alle nostre industrie di tenere il passo è di garantire alle forze armate i mezzi materiali sistemi d'arma di cui necessitano
E indispensabile l'identificazione preliminare di un chiaro e stabile il livello di ambizione
Con una visione strategica di medio e lungo periodo oltre a una certezza da una catena degli approvvigionamenti perché senza materie prime o semilavorati ogni sforzo per incrementare la capacità produttiva sarebbe vana
Tornando al tema della cooperazione bilaterale tra Italia e Francia un esempio tangibile è senza dubbio il sostegno fornito
In comunione di intenti all'Ucraina con la donazione congiunta del sistema d'arma di difesa aerea Hassan Pitti e dalla partecipazione con condivisione ancora una volta di intenti
Di entrambi i Paesi nel Gruppo di contatto per la difesa sull'altro ucraina il cosiddetto formato Ramstein
Ma non solo guardando le aree di comune interesse strategico a sud del continente europeo in ambito marittima in particolare Italia e Francia collaboravano in operazioni chiave
Cooperiamo nella corte inerti del Marita in presenza nel Golfo di Guinea un'iniziativa dell'Unione Europea volto a rafforzare lo scambio di informazioni tra le marine europee e supportare gli Stati rivieraschi nella regione
Partecipiamo nell'operazione europea Atalanta finalizzata alla prevenzione e repressione della pirateria al largo della Somalia
Partecipiamo alla missione europea i vini
Che mira a far rispettare l'embargo delle armi imposto dalle Nazioni Unite sulla Libia
Forniamo un contributo allo Standing maretta in gruppo da impegnato nella postura difensiva e di deterrenza della NATO nel Mediterraneo
E infine siamo presenti entrambi i Paesi nella operazione europea Spiders per la salvaguardia della libertà di navigazione nelle aree del Mar Rosso del Golfo Persico e del Mare Arabico settentrionale
D'altro lato sul piano amministrativo sempre con l'obiettivo di rafforzare l'interoperabilità tra le forze armate migliorare la capacità di risposta scenari complessi
La cooperazione bilaterale si concretizza in esercitazioni frequenti permanenti congiunte sempre marittime come la cosiddetta operazione Mare aperto piuttosto l'operazione Polaris
A queste si aggiungono attività di posti di comando terrestri scambi addestrativi tra le parti anfibi di unità paracadutiste potrà la collaborazione nel settore della formazione di base intermedia e avanzata
E infine da menzionare il recente scambio su base permanente nella posizione di generale vicecomandante tra la divisione dell'esercito italiano ha qui e quella della francese Scorpion con un'integrazione che sta cominciando anche tra unità operative
Ritornando alla dimensione industriale della collaborazione strategica le nostre difese condividono un'ampia convergenza di intenti nello sviluppo di capacità di interesse comune
Con l'obiettivo di moglie migliorare l'efficienza delle rispettive forze armate e di rafforzare la competitività dei rispettivi sistemi industriali
Tra i progetti più rilevante in questo ambito rientrano il drone euro mail i cacciatorpediniere della classe Orizzonte le fregate classe freme gli elicotteri NH novanta
Nell'ambito dell'Unione Europea questa cooperazione si concretizza oggi inoltre quaranta progetti congiunti all'interno della cosiddetta cooperazione strutturata permanente la pesco
Circa la metà dei quali interconnessi con lo European Defence Fund
Le aree di collaborazione in questo ambito riguardano settori strategici per la difesa europea come lo spazio la difesa aerea missilistiche entri integrata l'adattamento delle Fosse a scenari ad alta intensità e il trasporto strategico
Un altro dominio di cruciale importanza destinata ad assumere un ruolo sempre più strategico e quello spaziale
Italia e Francia consapevoli delle minacce emergenti proveniente dallo spazio extra atmosferico
Stanno rafforzando la loro cooperazione attraverso progetti congiunti per dotarsi di strumenti avanzati capace di assicurare una superiorità informative operativa non solo a livello regionale
Ma anche soprattutto globale
In tale ambito corre l'obbligo di menzionare la joint-venture denominata Space Alliance tra Leonardo italiana e Thales
Dal venti ventuno ancora la difesa italiana partecipa attivamente attraverso il comando delle operazioni spaziale alle serie di esercitazioni molti natura multilaterali
A leadership francese denominate Asterix concepite per simulare la risposta uno crisi nello spazio
Sebbene Roma e Parigi condividono numerose collaborazioni e progetti evidente come abbiamo visto che l'attuale contesto geostrategico richieda un po'Ennio sempre maggiore e una cooperazione rafforzata non solo tra i due Paesi
Ma anche e soprattutto tra tutti i Paesi europei
E necessario infatti che l'Unione Europea assumo
Ruolo di attore sicuri Tariko efficace e quindi credibile partendo proprio dalle capacità di sicurezza e difesa delle singole nazioni
L'Italia sostiene da sempre questa necessità che risponde anche all'esigenza di rafforzare il cosiddetto pilastro europeo dell'alleanza atlantica
Le nostre nazioni possono senza dubbio agire come un nucleo di condensazione in questo processo contribuendo al rafforzamento della sicurezza del continente alla promozione di una difesa collettiva e di una deterrenza più efficace autonome
Perché come già detto nessuna nazione può affrontare da sola queste sfide
Guardando al futuro guardando a future essenziale quindi continuare a unire gli sforzi per investire in ricerca innovazione capacità operative avanzate
Così da stimolare lo sviluppo di un sistema di difesa comune europeo che sia realmente adeguato alle esigenze del nostro tempo
Ed espressione della somma passate nel termini termine ottimizzata delle capacità dei singoli Paesi che ne valorizzi le relative eccellenza
Sono attraverso uno sforzo collaborativo basato sulla condivisione di tecnologie risorse di una comune visione strategica sarà possibile affrontare le sfide presenti e quelle future
Garantendo la sicurezza dell'Unione europea è una sua autonoma capacità di difese deterrenza
Rafforzando al contempo come già accennato la credibilità come pilastro europeo all'interno della NATO
In conclusione possibile affermare che la cooperazione tra Italia e Francia nel settore della difesa rappresenti oggi un modello virtuoso essenziale per la costruzione di un'Europa che sia più sicure autonoma
La condivisione di tecnologie Risorse strategie non solo la forza la capacità di risposta comune alle minacce globali ma getta anche le fondamenta per una difesa comune che sia sempre più integrata efficiente resilienza
Rimango a disposizione il colosso del domande e risposte per ulteriori approfondimenti e vi ringrazio per la cortese attenzione
Grazie generale sì anzi ricordo
Fin d'ora chi volesse intervenire nella fasi domande risposte di prepararsi perché adesso ascolteremo prima la relazione di mafiosa poi proverò dire qualcosa io e poi chiederò generale che stadi
Darci qualche indicazione anche operativa sul futuro e poi apriamo una discussione una Hans Quercioli andassero
Per tutti quanti
Bene ha la parola al professor Barca sarà
Presidente nella camminata tagliando le voli di signore e signori gli organizzatori e mi hanno chiesto di parlale dell'evoluzione dalla guerra visto no dalla parte della Francia io l'ho interpretata questa richiesta la poi chieda Lucio con me le evoluzioni di francesi in confronto della guerra
Essendo professore anche alla Luiss di una cattedra relazioni italo-francesi per loro un patto in una prospettiva comparato tra più passa dal Martino o forse
Su quali
Chi glielo impongono
Tutto quello che penso che ci sia un punto comune tra la Francia e l'Italia al di là delle differenze tra Innuendo i nostri due Paesi dopo la seconda guerra mondiale
Io mi metto qua dall'alto delle opinioni pubbliche
Integro quello che voglio dire
In un momento come ha detto il generale dove ci sono degli e menti di forte cooperazione ma contemporaneamente degli elementi di differenza divergenza è spesso malintesi tra i nostri due Paesi mi piacerebbe chiarirli
Adottando
Ho proponendovi un certo numero di elementi di introduzione che secondo me mostreranno dei punti comuni e poi riflettere in una prospettiva storica
Francese italiana rispetta la guerra vedere il ruolo de uomini degli attori politici e sondare l'opinione pubblica degli italiani dei francesi rispetto alla guerra volevo dire c'è un punto comune questo punto comune è stato pronunciato
Dal professore Sciolze però con espressione particolarmente forte
Amnesia Alzheimer richiamo per ritratto ad altre parole la sensazione di voler sradicare la guerra una volta per tutte in seno all'Europa
Donati Carla
E questo è stato il racconto della costruzione europea ce l'abbiamo tutti in testa lo insegnano ai nostri studenti la costruzione europea ci dava va ci davo ci dava la prosperità e la pace
E abbiamo insistito molto nei nostri discorsi ufficiali su questi idea dopo due guerre mondiali e per la Francia due
Guerre terribili
E abbiamo insistito anche su questo punto anche perché dal punto di vista delle opinioni pubbliche ma pubblica ma anche dal punto di vista degli attori avevamo l'idea che la pace perpetua di Kant si stava installando sul continente europeo ed è stata ancora più forte dopo il la caduta dei governi dei Paesi comunisti tra il mille novecentottantanove centonovantuno
Dal brillato dell'opinione pubblica c'è stato una specie di illusioni di idea che la sindrome della guerra nucleare stava sparendo dal punto di vista di opinioni pubbliche
In Francia abbiamo la grande Fur Tunna di avere dei sondaggi dal mille novecentotrentotto e quando considerate i sondaggi nella guerra di Korea tra il cinquanta e il cinquantatré
L'ossessione la paura quella della guerra nucleare questa paura della guerra nucleare ritornata nel mille novecentosessantadue durante la crisi di Cuba
E tornata durante la crisi degli euromissili tra il Milan cento
Settantasette ottantasette ma abbiamo considerato dopo la caduta dei Paesi comunisti che tutto questo fosse finito
E che quindi potevamo privarci di una difesa anche perché avevamo gli Stati Uniti e non avrà che e avevamo altre priorità
Nel Spur nella spesa pubblica e abbiamo preso delle misure sanitaria che in Francia particolarmente significative
Abbiamo abolito la cuccioli coscrizione nel in Francia nel novantasei infine in Italia nel due mila quattro se non mi sbaglio riduzione delle spese fine della leva obbligatoria
Scopriamo ora che tutto questo era un'illusione
Abbiamo fatto forse un enorme errore di interpretazione quale abbiamo pensato allora ad Ovest che avevamo vinto la guerra fredda ma i sovietici i fusti non hanno detto di aver perso la guerra mai e questo è un elemento molto importante perché
Per finire una guerra bisogna che vincitori celebre non loro trionfo ma che it perdenti accettino la situazione della loro disfatta e questa non è mai successo siamo in una nuova situazione una situazione
Descritta dalla guerra sul territorio europeo e poi da questa incertezza che viene
A causa dell'elezione di Donald Trump negli Stati Uniti e le iniziative che
Dobbiamo ancora capire dobbiamo ancora capirne la prezzo nella razionalità però che ci preoccupano molto
E io credo che in questa prospettiva sia necessario cercare di capire da un punto di vista storico come tutto questo prende un senso se mi metto dal lato francese penso che abbiamo dei paradossi
Se risaniamo la situazione dal mille novecentoquarantacinque da un lato c'è l'idea
Mai più la guerra come diceva no gli ex combattenti dopo la prima guerra mondiale
è questo mai più potremo allargarlo al dopo mille novecentoquarantacinque ma con una sfumatura quello che io chiamerò il trauma francese di Monaco
Sempre in quest'idea mai più questo c'è l'idea della negazione della guerra
L'occulto tarare ciò che alcuni storici hanno chiamato la cultura della guerra la materialità della guerra
E l'abbiamo messo di lato abbiamo messo di lato tutto quello che rappresenta la guerra
La guerra prima se ne parlava molto snello si faceva attraverso il cinema se ne parla nella letteratura nei fumetti ma farò un esempio di ciò che voglio illustrare la guerra estetica
E vorrei parlare di Apocalypse Now di Coppola questa guerra che una grande estetica però abbiamo lasciato da parte la materialità della guerra stessa
Questa negazione della guerra caratterizzato la Francia perché parlavo di paradosso perché contemporaneamente la Francia in guerra mille novecentoquarantasette cinquantaquattro guerra d'Indocina cinquantaquattro sessantadue guerra di Algeria
E di raccordo che alle a partire dal sessantasei il contingente
Viene mobilità top
Per fare la guerra che non è semplicemente la guerra in Algeria è una guerra anche sul territorio francese
E poi la Francia ha conosciuto altri episodi di guerra con i suoi interventi che abbiamo ricordato prima su diversi fronti in Ciardi in Afghanistan in Libano nell'ex-Jugoslavia no Rwanda
Oltre seicento militari francesi hanno perso la vita
Dal mille novecentosessantadue siamo quindi in questa situazione paradossale della Francia da un lato il rifiuto della guerra la negazione della guerra mai più questo
Però contemporaneamente un Paese che confrontato alla guerra almeno in certi periodi e poi quest'idea
Attenzione
Ha il trauma di Monaco
Mi sembra che dalla parte italiana le cose son diverse perché
Per la necessità di rompere quei vent'anni del fascismo e lo dico per i francesi presenti qua c'è un articolo fondamentale della Costituzione italiane che tutti gli italiani conoscono
Il famoso articolo undici della Costituzione non c'è equivalente nella costituzione della quinta Repubblica l'Italia ripudia la guerra e poi sì dettagliata ma quest'idea del l'Italia che ripudia la guerra e il presente nella Costituzione italiana
è ed è presente nel cuore della cultura politica italiana abbiamo qui qualcosa di molto diverso
Ci vedo le dedica di due grandi matrici culturali da un lato la cultura cattolica ben intensa e anche qui vediamo gli elementi di differenza con la Francia che ha una storia diversa
Quindi l'influenza della cultura cattolica e poi l'altra
Quella dell'ex Partito comunista italiano che ha fatto della pace a partire dagli anni cinquanta uno de i grandi vettori di mobili tensione e poi ne parlavo con Nando Pagnoncelli sondaggista che mi diceva
L'elemento della difesa degli in elementi materiali dell'Italia
Un Paese che ha moltissimi rapporti coi Paesi in guerra
E che vuole conservare la pace e per difendere i suoi interessi vorrei ricordare ai miei amici e compatrioti francesi che hanno la tendenza a dimenticarlo che l'Italia l'Italia e la seconda potenza industriale dell'Europa
Mentre noi in Francia abbiamo avuto una dei industrializzazione drammatica del nostro Paese si tratta di elementi importanti e vorrei fare un esempio per illustrare quello che dico la differenza del rapporto con con la guerra nei nostri due Paesi dal parte francese la negazione però l'esperienza della guerra dall'altra parte questa dimensione della pace in Italia il pacifismo italiano
Che spiegabile la differenza e la crisi degli euromissili il cento settantasette ottantasette
Dove in Italia ci sono stante
Manifestazioni oceanica e controlla decisione del governo italiano
Di allinearsi sulla posizione della NATO manifestazioni quasi altrettanto importante di quelle della Germania o dell'Olanda in Francia la situazione era più complicata perché avevamo
Mi telefono che spiegava al Bundestag tutti bisognava prendere i missili Pershing che però non potevano essere sul territorio francese
Ecco perché c'erano molte poche manifestazioni pacifiste secondo elemento di riflessione qual è la situazione attuale degli attori politici eh
Voglio parlare dei responsabili politici penso che abbiamo due comportamenti diversi preferisco dirlo
Ho sinceramente Lucio
Vi ho preso parte
Dall'alto del Presidente della Repubblica il manico del Macro penso che sia passato tra due attraverso due fasi la prima dove ha pensato di poter convincere Putin di non fare la guerra ricordato di quella visita al Cremlino di queste norme tavolo che separava le due persone
Non il nostro presidente ha pensato che questo potesse evitare la guerra partire da febbraio due mila e ventidue il presidente ma comunque a immediatamente cambiato posizione qui non sono la ambasciatore francese sono un universitario la posizione di Emmanuel ma come sarta di dire
Siamo entrati in una nuova era e dell'era della guerra sul continuamente europeo vi ricordate di diverse dichiarazioni che hanno suscitato polemiche o in Europa eletto in particolare in Italia
E se il presidente ha fatto queste dichiarazioni anche sulla possibilità di mandare truppe in Ucraina perché avevo un'ossessione
Abbiamo cambiato e era e dobbiamo vivere adesso con la guerra quello che è stato ricordato nei due interventi precedenti
C'è stato un importo importante cambiamento e il secondo cambiamento e quello dopo l'elezione di Donald Trump anche in questo caso il Presidente della Repubblica non vuole rompere con gli Stati Uniti però considera che siamo in una nuova era a torto o a ragione però questa è la sua percezione e quindi ci troviamo adesso con un presidente che da questo punto di vista
Trova un'intesa col Regno Unito sta creando un'intesa con la Germania spera di trovarne una con Donald Tusk in Polonia
E c'è un punto che l'ossessione francese secondo me
E Monaco quando leggete i media francesi attualmente c'è questo ossessione attenzione non dobbiamo fare come abbiamo fatto a Monaco nel mille novecentotrentotto io non vedo la stessa situazione in Italia
L'Italia immediatamente al momento dell'aggressione a Fossa in Ucraina col governo di Mario Draghi col governo di Giorgia Meloni a immediatamente preso parte e si è messa a lato degli ucraini però contemporaneamente lo vediamo tutti i giorni
Ci sono delle tensioni sulla questione del pacifismo e della pena della pace io vivo tra Italia e Francia
Sono colpito dal fatto
Che la parola pace sia presente nei media mentre in Francia il più la parola guerra che appare
C'è una differenza di apprezzamento per le ragioni storiche che ho indicato
L'importanza del pacifismo in Italia che ritroviamo
In diversi Paesi i partiti politici che siano al governo o all'opposizione e poi c'è un altro elemento penso che abbiamo due diplomazia che hanno un modo di agire diverso da un lato la diplomazia francese il modello cartesiano analisi deduzione azione da parte italiana mi sembra storicamente questo non ha niente a che vedere col governo attuale c'è l'idea della prudenza cercare di moltiplicare tutte le possibilità prima di prendere una decisione
E quindi arriva alle mani l'ultima parte quale la condizione delle opinioni pubbliche abbiamo molti sondaggi al mio presi alcuni e sono ci colpiscono nella percezione diverso sa
Della situazione attuale tra Italia e Francia
Allora abbiamo un sondaggio qui fatto in Francia ottanta per cento dei francesi ha un'opinione negativa di don altra
Settanta trenta per cento dei francesi considera che gli Stati Uniti non sono più i nostri alleati
Settantasei per cento dei francesi sono preoccupati dalla possibilità di un allargamento del conflitto in Ucraina
La schiacciante maggioranza dei francesi oggi mentre qui il presidente Massimo e il più impopolare nella storia dei presidenti della Quinta Repubblica
La schiacciante maggioranza segue il Presidente della Repubblica su queste questioni ci sono due limiti importanti sessantasette per cento dei francesi non vogliono inviare le truppe in Ucraina
E settantacinque per cento dei francesi non vogliono pagare altre tasse per sostenere l'Ucraina quindi vedete questa percezione differenziata ma contemporaneamente un atteggiamento che è quello che chiamiamo l'Est l'effetto bandiera dietro Presidente della Repubblica
E pare ecco no con il l'ultimo sondaggio Ipsos per il Corriere della se cinquantadue per cento degli italiani
Hanno una visione negativa di Trump
Ventun punti di differenza con la Francia
Sessanta per cento degli italiani considera che la Russia è una minaccia per l'Europa cinquanta per cento degli italiani considera che dobbiamo continuare a imporre delle sanzioni contro la Russia
Ma ventotto per cento solo considerano che bisogna dare le armi all'Ucraina
Mi sembra che ci siano due percezioni due atteggiamenti diverse delle opinioni pubbliche che possono avere un impatto sulle decisioni politiche che prenderanno i governi arrivo alla fine perché gli organizzatori ci avevano chiesto di fare delle proposte quindi non farò delle proposte darò dei suggerimenti il primo è che dobbiamo dissipare immediatamente un malinteso che potrebbe nascere dal mio intervento il peggiore errore sarebbe quello di opporre un Paese pacifista all'Italia ad un Paese bellicista alla Francia
Ripeto non è assolutamente quello che ho voluto dire però abbiamo incontestabilmente qui per delle ragioni storiche che di cui ho parlato due atteggiamenti diversi degli attori politiche e delle opinioni pubbliche io penso che in queste condizioni
Mi sembra ancora più importante evitare le controversie le polle Mechelli accuse
Gli stereotipi e cliché che appaiano immediatamente tra francesi e italiani
E in nessun caso rompere e spiegarsi Sempre capire le nostre differenze di apprezzamento perché come ha detto il generale in modo dettagliato
Due anni fa quando avete organizzato il primo incontro io l'avevo ho capito forse un po'in ritardo e quindi quanto sia importante
La collaborazione militare tra i nostri due Paesi e Lella ricordato generale e poi ci sono d'accordo con quello che lei ha detto la l'importanza del trattato del Quirinale
Io penso che proprio perché ci sono queste divergenze queste differenze abbiamo al trattato di un Quirinale che ci permette di capire quello che ci separa ma di capire anche ciò che ci unisce
E ciò che ci permette di convergere per rispondere alle sfide poste sia la Francia alletti Alitalia che a loro Pan Grazia
Grazie ma anche per il contenuto informativo che ci hai dato su come la pensiamo noi francesi
Se in tre anni fa mi avessero detto che ci saremmo trovati in quest'aura italiani e francesi a parlare di guerra
Avrei pensato che era un esercizio abbastanza strano e invece siamo qui ma soprattutto siamo qui spiazzati dalla guerra
Perché per tre generazioni
Ci siamo illusi abbiamo voluto illuderci
Che la guerra non ci riguardasse più e che se mai ci fosse stata guerra gli americani l'avrebbero combattuta per noi
Assegnandoci magari delle postazioni ora ammesso che questo fosse vero i tempi della guerra fredda e a mio avviso non era vero nemmeno l'ora
Perché ora sappiamo che in caso di invasione sovietica
Avremmo avuto prima un'ondata ungherese poi uno Ucraino porno russa attraverso la diciamo le la soglia di Gorizia il nord delle Alpi e gli americani avrebbero mandato dopo un mese un reparto della Guardia Nazionale dell'Alabama
Prima sarebbe arrivata una divisione anzi una brigata di paracadutisti portoghesi questo per capire insomma di che cosa stiamo parlando quindi all'epoca però c'era qualcosa che adesso non c'è più la deterrenza
L'America ha perso la deterrenza ma non l'ha persa perché qualcuno gliel'ha tolta la perse perché se l'è voluta togliere
Gli americani si sono semplicemente stancati
Di doversi occupare Dinoi europei o di vedere noi europei una risorsa talmente inestimabile da dovere essere protetta al costo del sangue dei cittadini americani
Ma dovendo provare a dare in pochi minuti mio punto di vista sul quadro strategico attuale
Credo che la prima cosa da fare sia vere la misura di se stessi la misura di ci siamo
Intanto che cosa vuol dire essere italiani e francesi oggi è stato detto ci sono molte cose
Su cui non siamo d'accordo però ci sono anche molte cose che sono alla radice del nostro essere italiani e francesi e che nei momenti critici
Ci tengono comunque da una stessa parte del mondo e cioè il fatto di essere in due aggettivi
Occidentali ed europei
Occidentali ed europei prima ancora che europei e occidentali
Perché
Ci sono e lo vediamo oggi più che mai più di una Europa ci sono Paesi europei che non sono occidentali non parlo dell'agiografia parlo della cultura della storia dalla mentalità e i Paesi europei che solo occidentali
Ma soprattutto quello che noi dimentichiamo quando parliamo di Europa qualche volta
E che noi siamo stati più o meno da cinque secoli
Il fattore dirimente della storia mondiale
E fatichiamo a dimenticarlo
Cioè ci consideriamo più o meno quello che eravamo e abbiamo difficoltà a prendere la misura di quello che siamo
E perché bene sfogliando l'atlante di mio nonno Atlante storico
Mi sono fatto un'idea la principale delle quali è che quello che caratterizza tutti i paesi europei
O quasi tutti i Paesi europei rispetto ai Paesi di qualsiasi altro continente e che stiamo parlando
Di ex imperi
I paesi europei sono tutti ex imperi cioè sono Paesi quindi oggi percepiti da quello che viene chiamato Sud globale
E che i russi chiamano adesso maggioranza mondiale cioè dalla stragrande maggioranza dell'umanità
Come potenze coloniali che hanno occupato e sfruttato gli altri paesi ma ripercorriamo mentalmente la carta geografica dell'Europa
Chi è che non è stato l'impero il Portogallo lo è stato la Spagna lo è stato la Francia non ne parliamo il Belgio lo è stato
L'Olanda lo è stato Lussemburgo nodo va bene
L'Italia lo è stato la Germania lo è stata la Polonia lo è stata la Svezia lo è stata l'Austria Ungheria lo è stata e poi vogliamo metterci la Russia e la Turchia che hanno dominato lungo pezzi d'Europa
Insomma siamo rimasti in gran parte dentro queste nostre rappresentazioni
Di Potenza
E di superiorità che non hanno più quella base che avevano un tempo
All'interno dello spazio europeo poi c'è una divisione maggiore fra Occidente e Oriente che riguarda il rapporto con la storia
Diciamo che c'è una linea che divide in due la Germania e che divide in due l'Europa più o meno la linea del fiume il banco quella dove si arrestarono già i romani con Augusto
Che separa oggi quella parte di Europa la parte occidentale che ha teso a dimenticare la storia grazie anche al famoso ombrello americano
E che ha permesso innanzitutto la riconciliazione
Fra Francia e Germania occidentale sottolineo occidentale
All'epoca vive ancora oggi
E quella parte di Europa che non ha dimenticato nulla e che si combatte vecchie battaglie
Nel prossimo numero di Limes abbiamo chiesto a uno svedese
E a un russo di parlarci di come viene vista oggi da loro la battaglia di Poltava
Ed è molto interessante
è molto interessante perché loro Poltava come sapete è stato oggetto anche di un bombardamento russo Botto
Mirato anche dal punto di vista simbolico la battaglia di Poltava è stata dal punto di vista svedese la fine dell'impero svedese e dal punto di vista russo l'affermazione in quel momento della espansione dell'impero russo
Però appunto questo non è storia e attualità
Vogliamo parlare ma non non è il caso della guerra in Ucraina la guerra in Ucraina è una guerra che divide ormai da cento anni con alti e bassi
Un impero quello russo che considera l'Ucraina parte essenziale e direi quasi generativa del proprio impero
è una nazione quello Krajina che in parte non desidera più aderire gran parte ormai a quell'interno
Però sono storie vecchie che vengono sempre lì combattute Gary legittimate con la storica
Nel frattempo il mondo è cambiato
Sempre ricordando l'Atlante di mio nonno a quell'epoca indicava la popolazione mondiale in un miliardo e seicento milioni e siccome all'epoca si parlava ancora di razze in Europa adesso è vietato va in America non è vietato aziende Censimento
Scriveva anche ottocento milioni di Bianchi
Ora nel mondo come sappiamo siamo oltre otto miliardi e noi bianchi occidentali mettendo insieme un po'tutti i guanti ovviamente americani compresi che però sono sempre meno bianchi perché nel due mila quarantacinque due mila cinquanta ci sarà in America fra maggioranza di non bianchi secondo le loro statistiche e non solo nel complesso degli Stati Uniti ma in ciascuno Stato della federazione americana
Ecco oggi siamo veramente meno di un decimo
Dell'umanità e tuttavia ci continua ci consideriamo ancora
In qualche modo titolari di una sorta di centralità che non abbiamo più ecco quindi che viviamo un doppio risentimento sulla nostra pelle
Il risentimento delle popolazioni ex coloniali per noi italiani per voi francesi in particolare quelle africane
E risentimento americano
Qualche tempo fa il Ministro degli esteri indiano di lasciare in carne
Parlando del cosiddetto Sud globale diceva sì certo è una cosa estremamente eterogenea siamo molto diversi però c'è una cosa che ci unisce
Una fraternità la consapevolezza di essere stati conquistati sfruttati da Imperia esterni che ci hanno ridotto in condizioni di schiavitù Odino libertà
E adesso vogliamo far sentire la nostra voce
Tutto questo
Sì riporta a quella che la pressione di una parte dell'umanità che noi viviamo qui ormai sulle coste del Mediterraneo che si sente in qualche modo
Legittimata a riprendere in mano il proprio destino per ora combattendo più che altro dei conflitti interni ai propri territori ma che noi viviamo torto o ragione come una minaccia
Incombente per il futuro prossimo
Vedremo ma quello che ci riguarda oggi e non il futuro prossimo ma credo che ci riguarda è ancora per molto tempo e risentimento americano
Gli americani ce lo dicono in tutte le salse non ne possono più di questi Europei che hanno vissuto a sbafo sotto il così detto ombrello americano
La vittoria di Trump non è semplicemente la vittoria di Trump cioè di un signore che ha tentato un colpo di Stato e che non per questo gli è stato impedito di fare il Presidente degli Stati Uniti ma è l'espressione di un sentimento profondo radicato nella popolazione americana quindi attenzione a non farsi troppe illusioni su quello che potrà essere non solo le elezioni di mezzo termine o la prossima presidenza
Non è questione di tram è questione che l'America è cambiata e cambiata e sta cambiando ancora molto profondamente è in una crisi identitaria
Perché molti americani non riconoscono in altri americani appartenenti alla medesima nazione che cosa c'è di più grave di una grande potenza con una formidabile base di potenza militare economica culturale e scientifica tecnologica
Che non si riconosce al proprio interno come unità
Ma vede al proprio interno
Dei nemici
Quindi risentimento del così detto sud del mondo risentimento americano questo che cosa implica implica prima di tutto
La misura delle cose cioè dobbiamo riprendere la misura di chi siamo altrimenti non parliamo di strategia ma parliamo di altro
E la misura delle cose non è data da quello che noi pensiamo di essere o meglio è dato in maniera molto parziale è data soprattutto da quello che gli altri pensano che siano è un rapporto di relazione
E quel rapporto di relazione che è mancato storicamente nella cultura strategica americana e che ha sempre fatto pensare nei laboratori strategici americani che non fosse tanto importante tenere in considerazione il punto
Non dico del nemico ma anche degli alleati perché quello che contava era la propria potenza e quindi avere sempre qualcosa in più qualcosa di meglio rispetto agli altri
Ma questo appunto è un modo di vedere assolutizzare ante che poi al momento delle scelte chi scopre impreparato noi abbiamo almeno o dovremmo avere questa capacità di vederci sempre in relazione agli altri non in un qualche assoluto
Questo doppio risentimento ci pone di fronte a delle sfide inedite come italiani come francesi come europeo occidentali
Queste sfide
Riguardano quello che accade sempre nei momenti di rivoluzione geopolitica
E cioè la crisi delle maggiori potenze immediatamente provoca una crescita delle ambizioni e di lepre chiese se vogliamo metterla così di potenze che fino a ieri erano considerate a torto o a ragione secondarie
Se vogliamo restare intorno a noi pensiamo a quello che è oggi la Polonia quello che sta diventando anche da un punto di vista militare la Polonia è un paese in guerra
Nulla a che vedere con noi
è un paese in guerra in cui sia vai nelle scuole vedi bambini che fanno le esercitazioni con i fucili
Finti
Ma comunque fanno le esercitazioni
E in cui la popolazione si prepara a mobilitarsi in caso di aggressione russa
Se voi andate in Svezia anche la Svezia un paese in guerra chi l'avrebbe mai detto iper Frosini pacifici svedesi invece sì l'odore dell'orso russo che gli svedesi appunto ancora Poltava sentono molto da vicino
Pervade l'aria di Stoccolma
Nulla di tutto questo qui
Sui francesi lascio la parola a loro nulla di tutto questo qui noi siamo completamente
Fuori Sesto nel senso che non ci rifiutiamo di accettare quello che sta cambiando intorno
Anche perché diciamo la verità anzi siamo ancora estremamente fortunati di vivere in un paese Bello relativamente ricco e assolutamente pacifico anche dal punto di vista della tenuta sociale interni
E questo è un vantaggio di cui vogliamo godere ma che non possiamo considerare una rendita è qualcosa che bisognerà sempre riconquistare
Venendo
A noi francesi e italiani
Ieri abbiamo discusso di su vari argomenti l'abbiamo fatto in in maniera molto aperta qualche volta anche disputando
In maniera esplicita
E tuttavia malgrado le differenze e malgrado la scarsa elettricità che passa oggi tra i palazzi del potere politico italiano e i palazzi del potere politico francese
Abbiamo concordato sul fatto che italiani e francesi non solo hanno delle responsabilità comuni
Per noi stessi per l'Europa occidentale per l'Occidente europeo
Ma hanno anche la necessità quindi non una scelta la necessità di cooperare in alcune specifiche aree che riguardano la nostra sicurezza
La differenza maggiore da un punto di vista strategico fra Italia e Francia
E che l'Italia è un Paese nello stretto perché abbiamo medi oceanico cioè il Mediterraneo collegamento fra fra antico indo Pacifico mentre la Francia una facciata aperta sull'oceano non solo ha una facciata aperta sull'oceano
Ma esisterà Francia di Oltremare cade qualche volta dimentichiamo ma che i francesi hanno molto presente
Per cui per voi la Francia è solo l'esagono mentre per i francesi la Francia è un Paese che ha territori spazi soprattutto secondo spazio il primo spazio marittimo mondiale
A seconda di come lo calcoli
Che immediatamente proiettano la Francia nel mondo
E tuttavia la Francia è anche un Paese mediterraneo ricordo qualche tempo fa ero Parigi prendo un una classe di sviluppo di chi ditegli mediterranea io vedo un po'ma come si classifica dei francesi sono non solo un Paese mediterraneo
E allora lì c'erano dei paesi che venivano colorati con i colori mediterranee dei paesi che venivano colorati come Paesi continentali e poi c'era la Francia
Nel senso che
è una era è una cosa a parte effettivamente un Paese incardinato nel cuore dell'Europa coordina tutta la storia che conosciamo che però poi trovare nel nell'Oceano Pacifico come nell'Oceano Indiano come nell'Oceano Atlantico e qualche cosa di abbastanza unico
E tuttavia siamo medio oceanici nel senso che abbiamo un interesse
A che la navigazione la libertà di circolazione di commercio da cui noi dipendiamo vi talmente gli americani i francesi un po'meno ma comunque per loro è anche molto importante è una priorità
E allora fra le aree in cui io credo da un punto di vista geopolitico abbiamo la possibilità e la necessità di cooperare
Quella degli stretti che collega con il nostro mare agli oceani e in particolare mi riferisco agli stretti del Mediterraneo orientale e ancora più in particolare mi riferisco al suo ex al Mar Rosso e a Walter manderebbe è un'area assolutamente fondamentale due fra l'altro non solo diciamo ma ho effettivamente operiamo insieme a livello di Marina ma non solo
Certo per noi è un esistere una questione vitale nel senso che si chiude il Mar Rosso lo e siamo praticamente finiti nel senso che non abbiamo più lo sbocco verso l'oceano il grande largo diciamo Indiano Pacifico e d'altronde non è un caso che il fin dalle origini del nostro Stato nazionale
La proiezione al di là dei vari regimi che abbiamo avuto la la proiezione immediata dell'Italia è sempre stata verso il Mar Rosso
E verso il Corno d'Africa la Somalia tutte queste cose qui cioè verso l'Oceano Indiano
L'altra area che ci tocca molto da vicino come italiani ma penso anche come francesi e nella quale è stata combattuta degli anni Novanta una sanguinosa guerra in Europa anche se lui la consideravo non una guerra europea che questo interessante perché quasi che i Balcani fossero sulla luna
E invece erano dietro casa se voi date a Gorizia faro della parte italiana di Gorizia ci sono ancora i buchi dei proiettili jugoslavi sulle sui muri
Pensavamo fosse una cosa finita no i Balcani non finiscono mai purtroppo anzi semmai stanno da un punto di vista diciamo del balcanizzazione si stanno diffondendo non solo in Europa penso situazioni come quella di vini
Che i finti stati posti o culturali perché di questo si tratta cioè la Bosnia Erzegovina non è è tutto fuorché uno stato il Kosovo è tutto fuorché uno stato e le forze che spesso solo al comando di questi territori sono forse vogliamo dire informali
Con essenzialmente dedicate al controllo di alcuni traffici criminali
E che pure solo dietro casa ecco quest'area nel momento in cui una di quelle potenze che come dicevo è così l'avevamo ieri medie oggi invece stanno tornando con ambizioni molto grandi cioè la Turchia dove appunto la Turchia a ormai
Costruito strutturato una sua area di influenza culturale innanzitutto economica religiosa
Maggi leggevo politica e militare ecco un'area dove italiani e francesi sicuramente possono e devono trovare un punto di composizione lavorare insieme
E poi forse ultimo punto gli Stati Uniti d'America parlavo del risentimento americano
Gli Stati Uniti d'America gli americani lo sanno bene o dovrebbero saperlo
Devono gran parte della loro esistenza va be prima ai navigatori italiani che hanno scoperto l'America ma secondariamente alla Francia
Che nel mille settecentosettantotto ha firmato un trattato di alleanza eterne il all'epoca eterna che è durato fino al mille ottocento ma che insomma dava
Idea di una effettiva parentela
Fra Francia e America che poi i francesi Voltaire in qualche modo simboli Giare regalando agli americani la famosa statua della libertà
Che poi gli americani hanno invece rivoltato nove in una statua che portava la libertà francesi in America ma che segnalava agli emigrati che venivano ai Paesi europei più poveri Italia compresa come quello fosse il faro del mondo vanno rovesciato un po'il Simbolismo francese
Io credo che un'azione comune francese italiana presso i nostri amici americani dicendo d'accordo noi prendiamo atto di quello capiamo anche se volete entro certi limiti almeno
Quel certo risentimento che voi provate per un per per questi Paesi però attenzione
Siamo tutti i Paesi occidentali e i Paesi occidentali possono avere delle divergenze di interessi
Va solo radicati in una storia e io alcuni valori che dovrebbero essere irrinunciabili come quello della libertà
Per cui nel momento in cui
In America ma non solo in America anche nella Oropa perfino l'Europa occidentale questi valori sono messi in discussione
E sono messi in discussione anche le regole
Le regole prima che le istituzioni le regole del gioco
Perché ci sono le istituzioni certamente ma prima delle istituzioni ci sono le regole del gioco cioè le istituzioni sono il frutto di una cultura solo il frutto di una misura che condividiamo
Se noi perdiamo questo senso della cultura comune della misura comune si è quindi perdiamo la nostra occidentali ITA effettivamente ci potranno anche essere delle istituzioni che sopravviveranno
Al decadere delle loro ragioni alla crisi del sentimento comune ma saranno ahimè istituzioni morte che sopravvivono a se stesso e questo mi porta all'ultima considerazione di carattere più pratico
Le istituzioni che sono state fondate soprattutto per iniziativa americana cioè la NATO ma anche l'Unione europea che dal punto di vista americano era la continuazione
In chiave economica della stabilizzazione dell'Europa prima occidentale e poi totale per la sicurezza dell'impero americano
Queste istituzioni sono diventate delle istituzioni che sono sempre più autoreferenziali e che non esprimono più una un sentimento prima ancora che una strategia comune
E quindi questo ci obbliga a ragionare più prete allineamenti che per alleanze cioè viviamo ormai in una fase delle relazioni internazionali e quindi anche delle relazioni italiane francesi tipicamente transattiva
In cui tu puoi essere d'accordo su un dossier
Con un altro paese della stessa Alleanza e d'accordo con un nemico o comunque con un Paese che non appartiene all'alleanza
Perché effettivamente questi sordo i pesi e le misure della realtà cose che fino a ieri erano impensabili e quindi ripensare anche il ruolo specifico dei singoli Paesi
Italia e Francia in questo caso ma non solo a partire da quello che siamo e non solamente a partire dalle grandi architetture che ormai potremmo dire battono in testa credo che sia una necessità il dialogo che con Olivier con gli amici francesi abbiamo avviato tre anni fa che intendiamo continuare
Dovrebbe basarsi io credo proprio su questo cioè su ripartire dalla realtà attuale
E trovare insieme a considerando quelle che sono le radici della nostra condizione storica geo politica e culturale il motivo Pierre combattere per non solamente i nostri interessi ma proprio per quello che siamo
Vorrei dare adesso la parola al
All'amico
Amico generale Cancer per le sue conclusioni che però lo saranno conclusi e perché poi possiamo aprire una discussione una domanda e risposta pregando chi avesse delle domande di farle Bree Visentin cattive
No ce l'ho ucciso per
Ma ha detto che non posto poteva che oggi occorre dice l'uomo
Perché presidente dell'assemblea d'della Camera dei deputati
Desio del Beaubourg sinfonico più Genji Machine devozione Son Sen
Molto complicato avere queste responsabilità
Sul farò le conclusioni in francese più facile per me
Tutto Hurley di una storia lunga
A Roma si parla sempre di storia
Per però parlare di storia strategica per mostrare che francesi e italiani
Sono sempre stati precursori
Precursori strategici
Dei mondi strategici che dovevano ancora arrivare nel mille novecentoquarantotto francesi e italiani
Anche lì inglesi belgi e lussemburghesi olandesi hanno firmato il trattato di Bruxelles che ha creato l'Unione occidentale
Era un po'contro la Germania in quel momento diciamo la verità ma era un trattato europeo un trattato di difesa con l'articolo cinque
Che era
Molto più obbligatorio
Del Trattato di Washington
Firmato un anno dopo e che l'Italia e la Francia firmano anche se
E il venticinque marzo
Nel possessi sessantotto anni fa qui a Roma francesi italiani e altri hanno firmato il trattato di Roma signor presidente grazie di accoglierci in questa camere di deputati celebriamo un bell'anniversario quello della creazione della Comunità economica europea oggi è tra due anni per la quinta edizione dei nostri incontri strategici
Lo faremo il venticinque marzo se lei è d'accordo signor Presidente per celebrare insieme a questa data importante
E poi nel due mila ventuno francesi e italiani hanno firmato il trattato del Quirinale ed è importante perché anche in questo caso l'hanno firmato prima prima della guerra collocati
Prima di Trump
Questo vuol dire che francesi e italiani
Hanno un'intimità un'intuizione strategica che Fassi che prima degli altri
Sono già in cammino per preparare il nuovo mondo strategico nel quale ci troviamo
Il trattato del Quirinale Lella fra cui ho ricordato generale io la ringrazio e un trattato bilaterale che parla di tutto
Gli economi parla di cultura parla di ecologia di di popolazione
Ciò che io costretto
E che il campo in cui funziona meglio sulle questioni di difesa e cooperazione milite grazie generale di averlo ricordato perché in questo campo c'è una sorta di collaborazione strategica abbastanza naturale che si crea e molti oratori hanno detto
Sapete ci diciamo delle cose tra francesi e italiani
è vero
è vero perché probabilmente i francesi e gli italiani
Sono le due nazioni che possono parlarsi francamente e posso no
Dire senza vergognarmi l'oratorio dice in italiano
Possono manifestare loro divergenze
Posso dirvi che le operazioni franco tedesche sono complicate non so come siano le relazioni italo tedesche ma le relazioni franco tedesche
Bene non è proprio lo stesso software le relazioni franco inglesi
Da mille cinquecento anni ci facciamo la guerra quindi abbiamo delle abitudini e questo crea una certa intimità
Però non sono fatti nello stesso modo invece tra francesi e italiani
Siamo famiglia litighiamo come si fa in tutte le famiglie però in famiglia
Vorrei insistere su quello che ci avvicina questi intimità naturale che si esercita anche nell'ambito strategico allora la strategia
Quelle Giano incontri strategici
Grazie
Professore Grazioli viene di aver ricordato questo ritorno della strategia questo ritorno della guerra
Questo ritorno
Di quello che non volevamo vedere
Voi italiani noi francesi
C'è una parola che non è stata pronunciata i oggi è stata pronunciata ieri e che è importante della parola nucleare quanto si parla di strategia nel mondo del ventesimo secolo del ventunesimo secolo bisogna parlare del nucleare
La guerra in Ucraina si fa su una tetto nucleare la Francia e una potenza nucleare anche l'Italia per procura
Grazie alla NATO grazie agli americani
Anche se è un Paese pacifico Marc è un Paese che non vuol fare la guerra gli italiani
Sanno pensare al nucleare
Penso che siano argomenti che torneranno all'ordine del giorno perché la guerra la strategia tornano all'ordine del giorno ne dovremo riparlare forse non un'assemblea così estesa forse informati più ridotti però la questione del nucleare torna all'ordine del giorno eh dovremmo riconsiderare sulla in due
E poi poi Trump
L'America
Il nuovo imperio siamo a Roma
Quando andate a a Washington
Hanno costruito degli edifici per imitare lo stile romantico sono affascinati dalla Foro Romano da Giulio Cesare da un busto
I nostri amici americani in FI chi c'è una sorta di fine dell'impero americano che arriva e perciò nel Lucio
Forse Trump
è una tappa di questa decadenza americana
Ma Trump
Pone un problema strategico oppure rende visibile un problema strategico
Che
Quello del disallineamento transatlantico
Che il fatto che non c'è più un Occidente nel senso
Di questa unione tra le due rive dell'Atlantico
Ecco quello che costa Tramper con suo informo di non eleganti
Penso che sia molto più fastidioso per voi italiani quando vedo la vostra storia contemporanea il ruolo di questo legame tra l'Italia e l'americana
Ma è la verità
Dobbiamo capire la ne abbiamo parlato ieri che
Per gli Europei per i francesi per gli italiani antieuropei
La questione strategica transatlantica la rimessa in discussione di queste unità strategica transatlantica
Domina
La questione di un'autonomia strategica europea
Molto promossa dal presidente ma costano ma dimentichiamolo
La questione transatlantica e prima di tutto il problema che si pone agli europei oggi prima di quello dell'autonomia strategica e questa questione europea dopo Ina ampiamente la questione ucraina la questione della guerra in Ucraina oggi in media ci parlano continuamente diniego azzerati i tram postimi quello che succederà sembra la cosa più importante no
Non sono spiacente per i nostri amici o cani non è la cosa più importante da un punto di vista strategico noi dobbiamo pensare
C'è ancora una garanzia americana
è solo il premio dell'assicurazione che aumentato molto oppure
Non c'è più un'assicurazione
Questa la domanda alla quale dobbiamo rispondere oggi S rispondiamo no
Glass forse dobbiamo cercare un assicurato un'altra assicurazione
è continua facciamo la facciamo tra europei però che cosa vuol dire a farla tra europei ventisette Trentadue oppure solo gli europei dell'Ovest o un cerchio ancora più ristretto
Questo non lo sappiamo ancora e sono domande che dobbiamo porci
Cioè quindi un'altra domanda dopo questa vorrei ringraziare Olivier di averlo ricordato
Dobbiamo pensare a trecentosessanta gradi
Sull'insieme del continente europeo sull'insieme del mondo oppure
Altra opzione
Specializzarsi
Alcuni che si occupano dell'Est altri che si occupano del sud
Noi i francesi e noi abbiamo la tendenza Lucio sulla ricordato perché abbiamo una presenza sui tre oceani
Abbiamo la tendenza a ragionare effettivamente su scala mondiale anche se questo può sembrare l'arroganza francese forse forse avete ragione però ci sono anche ragioni oggettive per le quali dobbiamo pensare a livello mondiale ma al di là di queste o tour Lucio nel ricordato dobbiamo pensare su su scala europea mentre voi gli italiani ammette la tendenza a pensare al solo su scala mediterranea arriva a sud
Noi francesi e italiani dobbiamo trovare un modus vivendi perché voi pensiate s'su scala europea continentale penso che abbiate una scommessa strategica l'avete fatto nel quarantotto nel quarantanove e nel cinquantasette bisogna continuare ciò detto che cos'è l'Europa
E l'unione
E la NATO
Sì certo
Però Lucio e ragione
Sono strumenti sono macchine che sono stati inventati nel ventesimo secolo nella grammatica strategica del ventesimo secolo però ora siamo nel ventunesimo secolo
Qui non si tratta di buttarli
Ma di prendere ciò che è un buono in ognuna delle situazioni e soprattutto cercare di inventare altro
Nuovi ambiti geografici i nuovi ambiti utilitarista quello che io chiamo multicentrico
è qui che
Francesi italiani hanno questa abitudine possono essere un esempio
Abbiamo molte cose da mostrare
Facciamolo prima in modo bilaterali perché abbiamo fatto molte cose possiamo farne molte altre e a partire da questo bilaterale cerchiamo di unire intorno a noi le buone volontà
Si parla di riarmo
Questo passa attraverso questioni di bilancio
Sì siamo Paesi ricchi in pace con uno stile di vita piacevole essi dovremo spendere di più
Per i nostri bilanci di difesa
Sono spiacente di dire cose sgradevoli anche noi francesi dobbiamo fare dei sacrifici ma anche voi cari amici italiani
Avete firmato nel due mila quattordici al vertice della NATO in Galles un impegno al due per cento del vostro PIL per le spese della difesa
Siete ancora uno virgola tre per cento al momento in cui la guerra arriva in Europa è qua e abbiamo sfide strategiche importante quindi sarà necessario un risparmio di costi
Pensare a come sostituire quello che ci dava la NATO signor Presidente della Camera dei diritti dei deputati che lei ha un ruolo ingrato voi lei deve dire
Va ai vostri amici debuttare al Pd votare un po'di più per il verbale cioè della difesa
Vorrei insistere sul successo di questa cooperazione franco italiana nel campo strategico militare grazie generale di averlo ricordato sui elicotteri navali elettronici e missilistico
Ci sono molte prospettive
E possiamo fare di più
Sì ci sono delle persone che non saranno contente però possiamo fare molto di più sul terra-aria sul missile mamba
Non si dà integralmente franco italiano non si può fabbricare né solo in Italia ne solo in Francia
Questo un missile eh costituzionalmente Franco italiano e la nuova generazione
Fantastica perché a capacità tecniche che ci permetteranno al nove francesi e italiani
Non solo di essere meglio detta ex otto americani ma di arrivare ma sullo strato basso di una difesa antimissilistica e l'abbiamo una opportunità franco italiano perché di fare questo legame tra al terra-aria e la dimensione spaziale
Cioè un vero asse strategico e dobbiamo lavorarci le nostre imprese sono pronte possiamo lavorare sullo spazio Mario Giro ieri ha parlato dei missili vegan
Penso che ci sia un contributo italiana nonché completa ciò che la Francia non ama
Abbiamo le Corbett europee
Con i nostri due in gruppi
Che strana insieme
E poi bisogna togliere
Alcuni limiti sull'Investimenti con le regole europee
Di cui potremmo fare a meno e poi in villa Perale regole di sicurezza e di informazione che ostacolano la cooperazione tutto queste opere dirvi che abbiamo fatto molto le cose vanno bene
E il nuovo mondo strategico nel quale ci troviamo ci in città
Abbiamo il dovere di fare di più
Facciamolo in famiglia perché le cose vanno bene e sarebbe un peccato non approfittarne vi ringrazio
Grazie Olivieri
Credo che a questo punto chiunque voglia porre una questione e fare una domanda può farlo prego sia magari anche si qualifica si tratta Alexandro delle valli giù politologo
Faccio direttamente la la domanda è in francese così più facile perché seri e rivolta anche al professore sa cerca USA compatti Simplicio qualche posto il miglior c.t. militanti autorità la Fondazione per la media ricordo che
Il gruppo andiamo facesse partecipato alla scuola di guerra e abbiamo parlato della teoria di marca in viale Serra meglio del del d'accordo con lei dell'attualità della Teoria della Turandot
Vuole sapere se i cambiamenti attuale in corso nell'amministrazione americana che risalgono
Prima e all'ASS asiatico se il fatto di concentrare di attivo sulla Cina e considerare la Cina come una minaccia che mi chiedo se oggi dopo la guerra in Ucraina farebbe la stessa Conferenza o se pensa che
Allungo della lunga scadenza c'è una permanenza del Paese di ma della lavoro
Del settantotto sì per essere semplice fa nella stessa conferenza la Teoria Dima Kinder non è solamente accademica non leggevo politica teorica
è uno schema
Di contenimento di angina mente tordi argine aspetti e ASS Julia spetti della massa terrestre fa della della festa delle Oasi acché attorniato le mentalità
Di un certo numero di dirigenti di pensatore di Strategy americani dall'inizio degli anni Quaranta al momento della pubblicazione
Della seconda edizione dell'opera che era stata pubblicata nel diciannove Abdal quarantadue dalla seconda edizione diventa uno schema
Però
Guida una strategia americana che allo stesso tempo si impegnerà
Punteggi nere
Degli alleati insulari dell'isola di litorali in Asia e lo stesso tempo per contenere i russi ma poi anche i cinesi dal mille novecentoquarantanove in particolare questo schema è sempre valido oggi
E anzi vale doppiamente la Russia è rimasta una così potenza continentale anche se era una flotta Amex e tutti hanno sentito parlare dell'ammiraglio Gross Cost la Russia aveva ambizioni al di là delle sue cose averla
Cina diverso l'indossato anfibio a grandi coste ambizioni marittime Natali e popoli ettari la sua potenza sulle sugli oceani e oggi libero al-Assad nulla l'Asia attraverso le strade della seta le vie della seta
E le vien marittime
E quindi ci sono doppie Oggioni per gli Stati Uniti di seguire questo scene schema di marchi India che lo fanno questo rimasto nelle mentalità e penso che i phone ancora la grande strategia americana con alcune sfumature questi schermi geopolitici rimangono Geo teorie ma sono sempre validi grazie
Buongiorno Permira e sociali ex scuola di diverse dunque mi chiedevo Destroyers rimango per fare pressione rispetto mi chiedevo ed era rivolta principalmente al professor Caracciolo e ai ovviamente agli altri ospiti di fronte a gli aspetti così positivi ma anche altrettanto operativi della collaborazione sulla difesa
Possiamo dire che in realtà il punto debole è esattamente il nodo politico
Cioè non si riesce al punto a come dire a far volare a far decollare questa grande intesa potenziale grande intesa Italia Francia perché non c'è un vero commitment delle leadership e anche delle little forze intellettuali di ambito dei paesi e farne quindi un volano anche per l'Europa
E su questo voglio solo ricordare una brevissima frase che io ho trovato illuminante
Di Ortega e Gasset l'Europa non si rimetterà mai in sesto se il suo destino non sarà affidato alle mani di gente davvero contemporanea
Che senta palpitare sotto disse il sottosuolo storico e che conosca l'altezza della vita pressante e rigetti ogni gesto arcaico il barbaro
Quindi mi chiedevo le lettere di ambedue i Paesi accorta
Grazie forse Mark vuoi dire tu puoi oppure generale chiunque vuole
Potete rovinare la carriera a due anni dalla creazione
No molto interessante Palmira anche perché è la domanda che lei ha posto la possiamo pantografo are anche in relazione a altre capitale non è solo un problema di Italia Francia
Ci argille nel febbraio del quarantotto pronuncia uno dei suoi tanti discorsi aveva già lasciato la Premiership in in nel Regno Unito e all'Aja richiamo tutti i paesi lì presenti per il Consiglio d'Europa
Richiedendo l'urgenza e la necessità di mettere da parte tutte quelle che sono per l'età politico interessi politici specifici dei singoli Paesi
Per addivenire a uno a unioni una Unione Europea che s'fosse realmente unita e con una dotata già all'epoca lui aveva questa visione di autonomia strategica
Dicendo che comunque gli Stati Uniti non sarebbero più stati probabilmente così volenterosi come avevano dimostrato essere alla seconda guerra mondiale quindi a un qualcosa che si ripete nell'asse del tempo e che cosa manca oggi ma anche un po'quella che probabilmente la grande riflessione strategica che ruota intorno alla complessità dei quello che vediamo oggi cioè dobbiamo renderci conto che continuiamo a scendere sullo stesso terreno di gioco continuiamo a giocare tutti la stessa partita ma che sta di fronte a noi la sta giocando con regole di ingaggio che sono completamente diverse noi pensiamo ancora di avere un allenatore pensava di aver un arbitro che detta le regole
Chi sta dalla parte opposta ha completamente un altro modalità di gioco e quindi usando la parola che è una frase che mi è piaciuta di di Lucio e riprende la misura delle cose
Le grandi organizzazioni di riferimento che sono finiti è già stato detto del ventesimo secolo non è che non servono più non funzionano più bene con quei sistemi di decision making con quelle regole con quelle procedure
E il grande uno dei grandi sconfitti da questa crisi in Ucraina sono esattamente le nazioni
It oggi come oggi sono ingessate oggi come oggi sono uno stipendificio per dare l'opportunità Paesi meno
Meno ricchi di noi di poter avere forze armate che ricevono stipendio questa è la realtà ma le grandi risoluzioni
Delle crisi internazionale sia difficoltà oggi a risolvere attraverso la diplomazia in questi organismi la NATO alla NATO sostanzialmente rimane valida rimane assolutamente valida
E però possiamo ancora permetterci un processo decisionale interno che richiede tempi lunghi guanto qui dobbiamo essere in grado di agire in maniera pronta e soprattutto senza la presenza americana che della quale dobbiamo farcene
Una ragione
Dobbiamo pensare a organizzazioni di sicurezza una nuova architettura di sicurezza e difesa difesa che sia oramai distribuita anche da un punto di vista geografico probabilmente dovremmo pensare a una NATO europea un malato del mondo e del Medioriente l'Arabia Saudita in questo ormai approvativa ed è attiva in tutti i consessi e per chi frequenta quel Paese sa quanto c'è la volontà di raccordare paesi di quella di quell'area geografica per dare il loro contributo dovrò pensare a una nato probabilmente con un distaccamento nelle indo Pacifico intorno a quello che oggi il progetto a opus
E dove gli Stati Uniti saranno sostanzialmente al di sopra di tutte queste delocalizzazione ecco questa riflessione ciò cioè che cosa dobbiamo pensare al di fuori degli schemi
E non si riesce a fare si preferisce curare il mal di testa prendendo un'aspirina non andando invece a investigare che magari dietro quel mal di testa c'è qualcosa di più complesso
E quindi non è un problema politico italiano è un problema molto complesso che richiede e richiederà secondo me degli approfondimenti che abbia potrebbero essere magari oggetto di proprio del del tema dell'anno prossimo perché il vero la vera il mare la vera analisi strategica esattamente in che cosa sarà il futuro che poi geologi e uscire da quel da quell'alzata in nero da quella come ha definito professore
Da quello amnesia strategica che c'ha l'Europa ma che c'abbiamo un po'in tutto il mondo
Grazie Mark
Se se ho capito bene la la riflessione e che ci sarebbe un divario tra diciamo la cooperazione militare è una forma forse di debolezza o diciamo così timidezza delle élite politiche e ancora sono gentile con la parola che sto per usare
Guardi io penso
Non voglio essere polemico per niente però credo che un po'facile di dire tutta la responsabilità all'élite politiche non l'ha detto ma era una domanda
Credo che Schiavone assesti una in una situazione di come è stato appena detto inedita che e ovviamente
Ciascuno di noi sia al posto vostro cioè quello diciamo dell'organizzazione del difesa sia dalla parte della politica ovviamente c'è insomma come adattarsi come capire questa situazione
E sempre a volte usando l'infezione è venuto venute dal passato invece di pensare appunto a tutte le cose inedite che ci sono di fronte io mi ricordo sempre di quello che diceva il grande filosofo liberale francese R. muove
Di pensare sempre quando si fa questo tipo di ragionamento a popolo sito di élite politiche ma anche inediti imprenditoriali eccetera come farei se fossi io imposto di responsabilità
E e e questo mi sembra veramente molto importante per evitare appunto polemiche facile
Sappiamo che da una parte credo che veramente quello che mi stupisce molto ma anzi mi interessa molto il fatto che dal momento che appunto non solo c'è stata la guerra o in Ucraina
Ma soprattutto momento nel quale amministrazione entrante arrivata di nuovo al potere c'è stata appunto una capacità reattiva anche con sfumature ovviamente anche perché c'è un Paese che
Diciamo non è nel consenso europeo però un arresto lunga Emilia per non dirlo e c'è la capacità c'è stata la capacità di dare risposte abbastanza rapidi con sfumature ovviamente
E questo mi sembra già un elemento importante dopodiché sappiamo che ci sono molte cose da prendere in considerazione per quelli che sono responsabilità politica
Le diverse cioè le è lite politiche non possono non prendere in considerazione il fatto che ci sono competizioni politiche
Che ci sono diversi attori che ci sono coalizione per esempio al governo alianti che a volte non sono veramente agli atti su questo punto cruciale
Della guerra di Ocaña per prendere l'esempio attuale e poi c'è l'opinione pubblica ne abbiamo parlato
L'ha detto tu l'hai detto l'Ivie tu l'hai detto gentilmente dicendo al Presidente della Camera
Coraggio per fare passare legge che significa che avranno un significato che appunto sono i sacrifici allora un politico e io lo capisco ovviamente da una parte la conosciamo tutti la famosa frase di De Gasperi dicendo facendo la differenza tra l'uomo politico che pensa e Cosima elezione l'uomo di Stato che pensa alle future generazioni
Questo bellissima frase
Credo che tutti i politici danno in testa però appunto ci sono le prossime elezioni anche se qualcuno ha una visione di lungo termine
Allora come fare oggi la ragione per la quale ho ho dato alcuni elementi di dati senza fare i giudizi di valore ma come fare per fare capire e credo che veramente è stato quello che è stato detto da stamattina che ormai la guerra in Europa
La guerra in Europa dopo tanti anni nel quale appunto c'era l'idea che non c'era la guerra in Europa anzi non volevamo più parlarne quindi ovviamente c'è
E e io nona hanno questa parola c'è il problema di pedagogia
Non è che la gente sia stupida però c'è il un certo momento e questo sarà la responsabilità se per caso la situazione peggiora ancora di più sia in Ucraina sia appunto in quel rapporto l'amministrazione americana
A che ma leggo anche domanda sarà appunto che faranno i politici per spiegare questo
All'opinione pubblica europea cioè italiana francese eccetera e non è scontato regia che sia facile però questa sarà sicuramente la responsabilità
L'onorevole Piero Fassino
Sì grazie ma intanto grazie questo
Momento d'incontro che offra davvero molti elementi di analisi importanti
Io mi ricollego adesso alla questione
La risposta che ha dato Lazar Mark perché io penso che lo costato io sono lo dico per quelli che sono qui sono il presidente della interparlamentare Italia Francia
Il coordinatore su incarico del presidente Fontana che ringrazio del protocollo di cooperazione tra Assemblee nationale camalli del
E constato lavorando su questo da da tempo
Che non abbiamo però un gigantesco problema e il problema è che le opinioni pubbliche dei nostri due Paesi non hanno la percezione del valore del rapporto tra Francia e Italia che qui noi abbiamo assolutamente in modo straordinario dimostrato non solo sul fronte militare dove certamente la cooperazione molto avanzata ma anche in altri campi
Io non so quanti italiani sanno
A proposito dei luoghi comuni e luoghi comuni sono che i francesi vengono i nervi imprese francesi vengono in Italia a comperarsi le imprese francesi italiana
In Francia c'è un numero di lavoratori di addetti dipendenti di imprese italiane superiore ai numero al numero dei laboratori degli addetti gli italiani
Di imprese francesi no per fare un esempio certi sappiamo che c'è una morfologia economica riversa la Francia ai grandi player economici d'Italia una morfologia di piccola media impresa ma per dire che ci sono molti luoghi comuni e soprattutto uno
E cioè che
Continua a esserci una diffidenza diffusa nell'opinione pubblica più in quella italiana che non in quella francese
Lo dico proprio modo semplice voglio sapere ricevono hanno gli dà fastidio una certa idea di grandezza che la Francia che un atteggiamento provincialismo
No perché se uno pensa la storia della Francia
A Carlo Magno la rivoluzione trial Secolo dei Lumi una rivoluzione Francia tutto quello che è successo come puoi pensare che un Paese che a quella storia non aveva un'idea di grandezza e provinciale no avere questa diffidenza però è largamente diffusa no
E molto meno c'è pregiudizio di Francia verso gli italiani almeno questo io constato tutte le volte che entro il contatto quelli io penso che allora il problema che apportò Marra Hazard rispondendo alla questione che che è stata posta e riguarda ancora una mi riconduce ancora una volta la responsabilità politica cioè se non in home Theatre usato una parola pedagogia
C'è meno mettiamo in campo una azione vasta per come dire far percepire all'opinione pubblica il loro re di questa alleanza le cose che non abbiamo qui detto che sono secondo me fondatissime s'sono molto sarà molto più difficile farle marciare farle camminare realizzarle quindi qui c'è una responsabilità delle diete della classe dirigente politica e non solo io presente ora abbiamo discusso con Mark tante volte mi piacerebbe fare un mettere in una stanza dieci giornalisti francesi e dieci giornalisti italiani a discutere di come ciascuno rappresenta il paese dell'Alto la propria opinione pubblica e se saremo l'interessante esercizio perché sappiamo tutti come le immagini veicola la comunicazione
E
Io guardo la stampa italiana e la stampa italiana del rapporto tra Italia Francia parla solo quando litighiamo
Venti miglia
Le imprese che ci vengono punte francese vengono Terme c'è l'impresa se c'è il De macro che non c'è molto simpatico decollo mandare i soldati noi no e via cioè no l'informazione su questa questione è un'informazione che esalta le criticità
E viceversa spesso anche sulla stampa francese quindi io penso che questo sì è un grande tema perché le cose che abbiamo detto qui sono essenziali
Penso che l'asse franco italiana un asse fondamentale per affrontare le sfide voi avete
Evocato io penso che c'era un grande questione di come noi siamo in grado di far percepire le nostre opinioni pubbliche questa sfida che in Comune dobbiamo condurre
Grazie Piero
Prego
Buongiorno grazie a tutti sono Giacomo
Analista
Di intelligenze sicurezza
Io volevo chiedere questo posto che considero che
Da
I
Lasse franco italiano storicamente ha fatto grandi cose
Soprattutto l'Italia forse storicamente ne ha sempre tratto a più vantaggio rispetto a Francia Regno d'Italia durante le guerre napoleoniche è stato il primo nucleo con capitale Milano primo nucleo
Del nostro Stato nazionale successivamente seconda guerra di indipendenza senza Napoleone terzo certo battaglia di Mentana è un limite però abbiamo sempre tratto grandi vantaggi tra Francia
Con il blocco continentale inventato l'Unione Europea Napoleone
Ha inventato l'Unione Europea con una politica commerciale comune però tutto questo è avvenuto in uni inetto qui forse in cui la classe dirigente
Tendeva verso un miglioramento abbiamo parlato tutta la mattina di strategia ritorno della strategia io volevo chiedervi qual è secondo voi in Italia in Francia il il livello di consapevolezza strategica che ha uno le classi dirigenti in un contesto in cui forse in tutto il mondo
Il livello della classe dirigente si abbassa
Uniche voi rispondere
Scelta sicura
Voglio rispondere
Ci torno al punto del nucleare
Quindi intorno alla questione del nucleare
La Francia è una potenza nucleare perché
La storia chiaramente
La Francia una potenza nucleare perché abbiamo avuto tre guerre franco tedesche
Di cui due Carlo degenerata son diventate guerre mondiali
Mi avete fatto parte a casa nostra
E poi per due avvenimenti storici prima di tutto quello che è stato già chiamata la sconfitta del mille novecentoquaranta
Dove nonostante il coraggio delle unità militare perché bisogna sapere che ci sono state più perdite militare nel corso delle sei settimane della campagna di Francia nel giugno del mille novecentoquaranta che durante Verda
Il tasso di perdite è stato più importanti i soldati francesi hanno combattute ma c'è stato un disastro Strategico ricca
Quello strategico che era stato fatto il passaggio dal Belgio ha fatto sì che fosse un disastro e noi abbiamo perso la guerra e quando si dice mai più
Il mai più dei combattenti del mille novecentodiciotto se trasformato nel quaranta cinque nel
Mai più Cuesta
E la data è stata Milano centocinquantasei in quel caso gli italiani non facevano parte di quel sarà valutata stavamo insieme agli inglesi
Abbiamo fatto la spedizione a suo ex di cui ha parlato spedizione
Con gli israeliani contro l'Egitto
Le cose non vanno bene perché i sovietici fanno un bluff vicenda dato che fatte così
Facciamo la guerra è un bluff lo sappiamo la storia ce l'ha mostrato ma gli americani ci abbandonano
Non sono stati in molto corretti con noi francesi nel corso delle guerre del decolonizzazione ma questo potevamo capirlo però nel mille novecentocinquantasei
Quello che è successo quassù Wenzhou
è stato vissuto molto male d'altronde anche ai sei francesi inglesi e francesi hanno reagito in modo diverso gli inglesi sono arrivati alle conclusioni
Che non potevano affatto niente senza fare niente senza gli americani e quindi dovevano sempre scegliere gli americani Noè invece francese abbiamo capito che non potevamo fidarci degli americani che erano arrivati tardi
Nel mille novecentodiciassette tardi nel Milan centoquarantadue a causa dei giapponesi non a causa degli europei
è che nel mille novecentocinquantasei ancora una volta non erano venuti e anche per questi sono che
Abbiamo fatto la scommessa di questa indipendenza nazionale basata su una deterrenza nucleare indipendente che è stata costruita lo preciso perché si
Paragona stessi sistemi politici francesi italiani la Quarta Repubblica italiana rispetto a a quarta Repubblica francese si corregge l'oratore rispetto
Al vostro sistema
La Quarta Repubblica dal mille novecentocinquantaquattro al lanciato il primi lavori di deterrenza nucleare può essere accelerato nel Milano centocinquantotto col Cern generale deboli
Quindi per rispondere alla sua domanda c'è un consenso
Di tutte le élite politiche francesi anche quelle che non hanno nessuna conoscenza strategica del nucleare
E questo è
Ciò che ha creato il paradosso che marca ricca che ha ha ricordato prima un Paese francese che dice mai più la guerra
Pronto però a pagare un prezzo forte quindi a fare delle guerre moderne col nucleare per rispondere alla sua domanda questo consenso oggi rimane ebbene da settant'anni che rimane sto parlando
Sotto controllo dei politologi attuale non vedo che cambierà con di nuovi dati strategici di oggi
Ma generale certo Stefano Del Core
Sì grazie
Due mila ventiquattro in Russia Kazan
Con un grande arte declamatoria fu annunciato l'allargamento dei Paesi Brics
Il con l'adesione dell'Indonesia
Siamo arrivati a dieci Paesi poi è stato lanciato anche l'OPA del partenariato che porterà ipoteticamente se dovessero entrare anche la Turchia in Arabia Saudita
A un cinquanta per cento della popolazione mondiale quaranta per cento del Gidp mondiale
Quindi era un dato c'è una difficoltà di comprendere quale la politica estera statunitense data Pata abbiamo l'Unione europea da invece dall'altra parte del mondo abbiamo un alleanza che si sta effettivamente via aggregando aggregando maggiormente
E questo comporta attività commerciale scambi eccetera noi l'Italia la Francia Italia cosa può fare l'interno delle Unione Europea
Per prendere coscienza di questi
Ne assicurino Duse grazie generale di questa domanda
E sicuramente uno dei fenomeni che sono più strutturante nelle relazioni internazionali
La costituzione di questo gruppo i Brics più
E le conseguenze che possano avere per noi nell'unione europea dal punto di vista di quello che chiama il nostro rapporto con noi stessi
Il nostro rapporto con gli altri con un obiettivo strategico l'obiettivo con la spada il rapporto con lo spazio tempo quindi rapporto con se stesse dobbiamo sapere chi siamo
Sì è chiaro abbiamo un rapporto con l'altro che è stabile che ci permettere di avere
Una strategia
L'apparizione dei Brics molto interessante è un gruppo che non è un'alleanza perché perché per avere un'alleanza ci vuole un trattato che garantisce una reazione da parte degli altri membri se siete attaccati
Non c'è niente di tutto questo membri più cioè la differenza tra un'alleanza quello che chiamiamo un'intesa una coalizione questo
Lo sapete tutti meglio di me
Che una quali edizione ma molto diverso però c'è una volontà comune
Che quella di proporre un ordine alternativo nelle relazioni internazionali e quindi una sorta di racconto molto potente Sergei Lavrov tua
Che ministro degli affari esteri russi estremamente abile conosce il suo mestiere conosce la storia dei suoi partner non dice mai niente per caso parla di maggioranza mondiale dice sempre sì espressione maggioranza mondiale e il racconto è questo una maggioranza mondiale da un lato e poi gli occidentali non unico gruppo nell'altro
In effetti i Brics look più uno sono un'alleanza e sono divisi tra loro questa è la prima cosa da dire non c'è una vera maggioranza mondiale ci sono delle coalizioni a geometria variabile
Che si riuniscono in modo congiunturale su un argomento su un altro
E non sono mai gli stessi membri che agiscono insieme semplicemente perché all'inizio c'era forse la Cina ed è già complicato perché la Russia diffida della Cina sono troppo vicina troppo grande troppo popolata troppo potente
Quindi c'è già una riunione ma diffidano l'India che il rivale regionale della Cina fa parte dei Bric più ma fidiamo appunto Scialpi interesse Geometri a variabile
Sono meno uniti di quanto pensiamo e minori occidentali
Siamo meno unitari
Di quanto sembriamo e qui c'è la questione dell'Unione Europea nel mondo di domani ci saranno diversi poli gli Stati Uniti che si comporteranno in modo diverso ma che difenderanno i loro interessi economici con la potenza militare l'esemplarità morale la metteranno da parte la Russia che sarà il Rinascimento la Cina che aspetta la sua ora che ne ha fatto una nessuna guerra da quarant'anni è che è molto credibile nel Sud blu gelare poi c'è l'Europa quarto attore
Ma esisterà solo se lo vuole
Può funzionare con membri chiusa non siamo obbligati di essere tutti d'accordo su questo argomento quell'altro però quando riguarda veramente la nostra sopravvivenza la nostra credibilità la storia ci separa talvolta ma la geografia
Ci obbliga ad andare avanti insieme non possiamo sfuggire a questo quindi se vogliamo esistere rispetto al Bric più quello le divisioni rispetto ad un Occidente che un'idea che corrisponde ad una realtà culturale alle un senso comune dal destino però strategicamente divisa lo vediamo allora
Sarà necessario affermarci collettivamente questo non vuol dire che saremo d'accordo su più su tutto ogni paese europeo ed è bene insomma abbiamo un destino geografico che dovrebbe portarci a a fermarci di più
Tutti i Paesi
Però dobbiamo affermati in questo gruppo perché se no rischiamo di sparire strategicamente saremmo diluiti nelle relazioni internazionali nuove sia una fonte di ispirazione però non dobbiamo pensare che sia un blocco compatto ma alla fine va bene perché anche noi siamo non siamo al sempre uniti però possiamo agire insieme
Prima di fondo morì
Il signore
Salvo poi giorno possono Leonardo porcello un uno studente della scuola di Lima sa come ha detto il direttore non si finisce mai quindi
D'altronde ha ragione
Dopo questo è un se parte Olivieri sa Jack chi la utilizzerà metafore
Metafora sempre
La mia domanda è patologie
Zero cioè che ha fatto due domande che si riferisce alla possibilità su come fare per centrale questo strabismo europeo ogni assenza di strategia comune ne eccome può
Si può arrivare a fermate ove allentare
Quello l'ambiente di una corsa agli armamenti che ha portato all'Ospol se l'esplosione di guerre e molto rapidamente eppure alla scuola di Limes parlava italiano spesso interessata tratta
Va sempre bene esercitare la lingua nasce sì sì specifici con figli se secche suo fuoco italiani
Ciò detto ho capito questa domanda franco italiana stiamo apparsa Anza Breve sullo strabismo divergente
Una cosa che molto profonde realtà e noi francesi l'abbiamo vissuto non sono cd chi si ricorda chi si ricorda dell'Unione per il Mediterraneo un pm lanciata qualche anno fa dalla presidenza francese
Immediatamente al momento del lancio dell'Unione per il Mediterraneo la signora Merkel fece un dichiarazione molto interessante molto
Potente per dire non credo che sia veramente una buona idea riprendo le sue fasi più o meno questo
E non penso che sia una buona idea potrebbe portare una divisione nel modo in cui i diversi Paesi europei
Stabiliscono il nuovo fiorita meglio tagliarle tutti insieme e invitare tutti ed è vero che era una visione è una spanna Francia Italia Spagna siamo più paesi e poi c'era abbiamo lo sguardo sugli interessi comuni dall'altra parte del Mediterraneo del Mediterraneo quindi l'idea di follia fra portare questa questo sguardo verso il Sud e c'è stata immediatamente questa reazione tedesca
Che la Germania oggi non è al primo ramingo
Del il petto atteniamo teatro però non è al primo in prima fila quello dell'Est era più
Importante è una cosa che ricorrente in Europa io un percorso un po'atipico perché sono stato ufficiale della di fanteria nella brigata franco-tedesca per qualche anno
Non sapevo che poi avrei fatto una tesi se n'è andato verso l'università se me l'avessero detto le po'all'epoca mi sarei messo a ridere
Però un ufficiale e nella brigata fa così tedesca si discuteva sempre tra giovani ufficiali francesi tedeschi sulla storia dell'Europa sull'avvenire dell'Europa dopo dopo le esercitazioni dopo lavoro L'Unità ne parlavamo pannolini mi sono reso conto alle poco peso consapevolezza venticinque anni fa
Nel due mila e uno mi sono reso conto a che punto il fatto che la poca conoscenza che avevamo gli uni degli altri
La risultò alla coppia Falco tedesco era scherza ci sono sempre mentre francesi che parlano tedesco
Penso sempre meno tedeschi che parlano francese era conoscenza reciproca oggi è veramente limitata mi sono reso conto in queste discussioni questi dibattiti con i giovani ufficiali tedeschi dell'importanza culturale
Della NATO
Per i tedeschi non solo l'importanza
Militare ma culturale
Una fortissima ed è valido anche per gli italiani
E per rispondere alla sua domanda questo strabismo esisterà sempre perché siamo lì dove l'agiografia ci ha messi in Europa gli europei di verza e aperta
Ed è un'ottima cosa che l'Italia conosca perfettamente il Mediterraneo e secondo me molto meglio della Francia che la tedesca la Germania pensi alla sua posizione centrale eccetera
Però non so se questo non può essere cancellato ma ci si può capire meglio in queste priorità diverse se si conoscono se conosciamo meglio la nostra storia comune la visione strategica comune la strada dell'alleanza atlantica a livello europeo
Ed è su questo che bisogna lavorare la geografia non cambierà la storia resta nella storia
Ricci la dividiamo e ci ci mette insieme ma ci separa anche su alcune cose se ci mettiamo insieme forse possiamo parlare e meglio equilibrare est e ovest
Est e sud domani per noi europei e sarà importante l'attico interessi strategici che avremo a nord alpine nei quali le vie marittime mondiali abbiamo nel no comment a vuoto
Da fare lo facciamo oggi e sono molto onorato di essere glielo dico signor Presidente di essere qui in questa Assemblea oggi fatto al francese italiani ma tutte le potenze e Leary attori europei e devono essa implica che forse potremmo un po'convergere un po'meglio e capirci meglio mi sembra assolutamente essenziale fatte e mi rivolgo al generale Mannino
Un incontro che ho avuto qualche giorno fa discutendo con degli amici tedeschi ci parlava delle elezioni tedesche erano presenti due ufficiali tedeschi che stanno seguendo il corso al caso dello e sentendoci parlare a un certo punto arrivano questi gli ufficiali mi riconobbe ma perché voi parlate sempre di asse franco tedesco dove questa parola suona male forse dovremmo trovare un altro termine un sol Santerno così via
No per dire che
Forse le unioni che funzionano meglio sono quelle dove non ci si capisce
Se ci si capisce troppo attacca ma se ci si capisce troppo alla fine si finisce per litigare
Comunque c'erano delle altre domande
Sì buongiorno
Stefano Marcuzzi ricercatore del Centro Alti Studi Difesa intanto grazie al presidente della Camera e gli organizzatori e ai pannelli sta per questo importante evento io una domanda veloce per chi di voi
Ora raccoglierla guardando a uno scacchiere
Fondamentale per ambedue i nostri paesi
Che è quello che dalla Libia si allarga nel Sahel
In questo scacchiere noi abbiamo assistito recentemente a un aumento dell'influenza e dell'azione della Russia
Accompagnato a un progressivo ripiegamento degli europei
E tuttavia è uno scacchiere in cui Italia e Francia mantengono forti interessi e anche una presenza importante penso alla nostra missione in Niger penso alla nostra partecipazione a missioni e operazioni europee i vini già citata nel Mediterraneo centrale è un vampiri Bia e ancora le missioni pure in Niger e Mali è possibile secondo voi
Pensare un rilancio del ruolo europeo in questo scacchiere
Che ruolo la partnership italo francese può giocare in questo senso
E però con quali obiettivi anche ripensare la strategia bilaterale e più in generale europea in questa macroregione grazie
Dopo il
Grazie servono per la domanda interessantissima io ieri
Dovendo proporre qualche
Quadrante strategico
Da dove far partire qualche iniziativa congiunta
Ho detto partiamo dal Mediterraneo orientale non tocchiamo assolutamente la Libia perché la Libia
Ieri è stato detto e quell'esperienza dove tutti abbiamo perso tutto
E per noi parlo d'Italia un quadrante strategicamente fondamentale perché dalla Libia passano traffici illeciti di ogni tipo da essere umani armamento
Migranti eccetera eccetera eccetera noi siamo presenti come Italia con missioni militari ma sono presenti anche altre articolazioni del sistema paese
Così come sono presenti inglesi francesi eccetera eccetera eccetera
Però siamo tutti un po'scoordinati perché ognuno va in quel Paese poi mi allargo anche Axel per soddisfare interessi interessi strategici nazionali che per ora non trovano un punto di sintesi
Esista l'Unione europea con un'attività anche queste scoordinate con i singoli Paesi io ho viaggiato tantissimo per tra Roma la Libia negli ultimi anni devo dire che ho trovato tanti colleghi e amici ma ci trovavamo nello scambio dell'aereo io non sapevo cosa facessero loro lì loro non sapevano cosa processi
Io li quindi ma anche un po'una visione d'insieme
Per il resto noi siamo siamo l'unico Paese europeo in questo momento presente nell'essa è lì un'aria che drammaticamente in effervescenza l'esperienza francese ne per ora è arrivata un complimento diciamo arrivata alla al punto però la finale della Fini in quei Paesi ci sono timidi tentativi per cercare di riallacciare i rapporti anche con la Francia e per un ritorno nel Paese in maniera molto discreta perché è un interesse dell'Unione europea non è italiano né francese del tutto il continente
Però è molto complicato devo dire che in tutto questo
Manca la camera di regia manca l'Unione europea in quanto tale con una politica estera che sia chiara condivisa a Bruxelles e che sia poi implementata con attività che siano poi nel sistema e per Unione europea ha dato vita e l'ho menzionato prima una serie di missioni o di operazioni
Però poi manca la chiusura del cerchio sembra che siano più delle attività puntuali piuttosto che inserita nell'ambito di una strategia verso il continente africano che siamo molto più impattante in questo il Progetto il piano Mattei e del nel governo italiano un altro strumento estremamente valido estremamente potente che potrebbe anche aiutare in questo contesto
Lui è un
Sì abbiamo perso in Libia francesi italiani
Fosse non sulle scatenamento della guerra
Di ritorno al diritto tutti erano d'accordo e c'è stata la risoluzione di relazioni Tito intendendo altrimenti unite l'Italia ha chiesto l'intervento della NATO
Non è tanto lo scatenarsi della guerra ma la gestione dei seguiti per esser è la stessa cosa siamo intervenuti in Mali tutti erano contenti
è andata bene
E ancora una volta lì siamo stati maldestri nella gestione del dei seguiti del follow up benissimo cioè sia non siamo capaci di fermarci in tempo sia una delle sue particolare noi francesi perché non abbiamo capito che nel sarà ed in particolare in Africa
Le cose cambieranno molto e cambiano a causa di un fattore che spesso è ignorato che gli Africa listi conoscono che spesso ignorato però che la rivoluzione digitale
Questi strumenti fanno sì che le opinioni pubbliche la gente individui
Cambiano molto in fretta e spesso hanno molto più di prima sullo svolgimento politiche sulla vita politica
Non ce ne siamo resi conto siamo est inanimati troppo a lungo e penso che oggi noi francesi parlo per i francesi e dobbiamo rimanere discreti e fa avere fiducia nel tempo dare tempo al tempo
Abbiamo alcuni echi cominciano a torna indietro di di che ente che disse si va be'ci siamo sbarazzarsi dei francesi me Ussi non danno soddisfazione
Sono sgradevoli ci sono i libanesi agli israeliani cinesine i gli indiani non ne parliamo e ci sono momenti in cui si sente il ritorno di un'attesa
Penso che a breve scadenza sia meglio non fa niente dare tempo al tempo come dice un presidente francese
E forse l'attività strategica tornerà penso che si debba essere discreti in lei Campo de Rada
Io non penso che ci voglia una regia europea generale perché la tecnocrazia no non per rissa no
Certamente no e grazie a voi amici italiani perché voi state mantenendo discretamente
Divenne una vostra qualità di essere abili e discreti nel mantenere il contatto una bandiera
E penso che a Parigi questo sia considerato con interesse che ci si dica per fare fortuna ci sono gli italiani perché in un modo o nell'altro stanno riprendendo la fiaccola adesso non bisogna fare tanto bisogna essere presenti ascoltare è urgente ascoltare essere ponti forse per tra due e tre quattro anni forse cinque per tornare diversamente e forse con meno pretese e meno arroganza francese o o perché non ci sono stati su Biffani Cieszyn questa storia
Se posso aggiungere una considerazione sulla Lidia su cui ieri l'atmosfera era abbastanza caliente
Credo che del caso libico sia un caso che cita quasi da manuale lei differenze di visione
Strategico culturale fra Italia e Francia
Noi parliamo noi italiani parliamo della Libia come se fosse stata quella sostanza l'arte defenestrazione uccisione di Gheddafi
Come si sia stato essenzialmente un'operazione franco inglese o anglo francese con un supporto americano vero
Però dimentichiamo che una piccola manina ce l'abbiamo messa anche noi sia pure non volontariamente
Ce l'abbiamo messa perché ci siamo sentiti costretti a mettercela dopo avere firmato quindici giorni prima ovviamente un po'trattato con Gheddafi
E perché lo abbiamo fatto perché quello è il caso tipico di come si è comportata Alitalia in questi decenni e cioè come Ubu un paese che non avendo definito i suoi interessi nazionali ha identificato i suoi interessi nazionali con gli interessi dell'alleanza
Tu sempre mo'
Ci sono gli americani ci sono i francesi bene dobbiamo metterci il nostro piccolo contributo in modo da poter essere poi presenti non si capisce bene a che cosa perché pagano c'è da dividere qualcosa tenevamo sempre stretti
Siamo shows
Cioè dobbiamo credo fare un piccolo passo avanti noi italiani
Specialmente in una situazione come l'attuale come abbiamo mi pare tutti concordato i vecchi quadri organizzativi delle alleanze non valgono più dal momento in cui gli americani ci dicono che la NATO
Non gli interessa più
Non vedo perché noi dobbiamo continuare a pensare che il quadro sia sempre quello cioè prima definiamo i nostri interessi poi vediamo quello che possiamo fare noi
Poco
Con gli alleati o con unghie allineati disponibili sicuramente di più
E da questo cerchiamo di arrivare a
Correggere gli errori del passato perché ho parlato della Libia voglio a parare la Jugoslavia cioè noi abbiamo partecipato attivamente alla destabilizzazione del nostro chiamiamolo alla russa estero vicino il nome della partecipazione un'alleanza
Cioè è veramente paradossale
Ma tutto questo aveva un senso tra virgolette molte virgolette nel momento in cui si pensava che comunque c'era questa copertura americana un po'come questo tetto ma nel momento in cui gli americani ci comunicano e questo tetto non è un tetto da qui si vede la Lura
Ebbene forse il caso di cominciare a correggere quegli errori
Nando
Una
Solo con Salvo d'Antonio o cinque nipoti francesi e cinque nipoti italiani sono quindi interessato al le prospettive al futuro non solo evitare la Francia ma anche dell'Europa soprattutto quello occidentale
In questo contesto quando il dottor professor Caracciolo parlava dell'orso russo
E de il pericolo per la Svezia la Polonia e Paesi Baltici io mi sono chiesto ma questo Urso fa così paura nella sua realtà
Visto che in tre anni non è riuscito nemmeno a sfondare le linee ucraine non solo ma avuto il caso Pigozzi in per non parlare poi del degli attentati al centro di Mosca quindi questo lusso
Faber avente paura in questo contesto io mi chiedevo ma l'Europa
è interessata effettivamente a pericolo rosso o l'Italia la Francia in particolare la Germania
Vedono la Russia come un avversario un nemico o può essere un complementare allo sviluppo europeo soprattutto dell'indussero Oprea tenuto conto del del del degli degli degli OLO di tutti e non solo ma delle vide ventidue milioni di chilometri quadrati di terre rare che la Siberia incorporata grazie
Grazie provo risponde dopo naturalmente chiunque altro perché lei ha toccato un punto fondamentale perché l'America ha deciso adesso
Di
Negoziare con la Russia quello che se non è un'alleanza molto ci assomiglia per il semplice fatto ci dicono gli americani con cui abbiamo avuto molte discussioni in questi mesi
Per il semplice fatto che erano costati
Dato che la Russia non è un pericolo
E quindi che cosa hanno in comune russi americani
La sensazione di aver identificato il vero pericolo che non è nella Russia per l'America nell'America per la Russia e la Cina
Cioè questa intesa non nasce da
Un chissà quale ripensamento del mondo a parte il fatto che voglio ricordare che russi americani non si sono mai fatti la guerra saranno stati dei nemici ma non si sono mai fatti la guerra guarda caso
Ma il fatto che esista la sensazione poi bisogna vedere se è vero che ci sia una sola vera minaccia
Per la Russia innanzitutto perché ce li ha sul groppone Cilea in Siberia ce l'ha in Asia centrale cioè mentre discutiamo di quanti chilometri quadrati di Ucraina va alla fine in Russia i cinesi sono presi mezza Asia centrale e forse anche un po'di più
Stanno penetrando ben dall'Asia centrale verso l'Europa stanno entrando
Cybei aiutarla rimasto che ormai è un porto cinese
E questo leggermente più importante dei due Tassara il prossimo confine fra Russia e Ucraina
Anche per noi
Allora se non capiamo che c'è questo allineamento riallineamento chiaramente russo americano in funzione anticinese proprio nel momento in cui Russi hanno scoperto che senza Cina non riuscivano nemmeno prendere il don Bassano
è bene e drammatico per la Russia che è un Paese sotto questo profilo destabilizzato tre adesso non so come finirà questa guerra ma certamente la Russia non l'ha vinta
Poco ma sicuro la Ucraina non è che l'ha perso l'Ucraina si è persa in questa guerra perché si è praticamente abbiamo anche contribuito in qualche modo a a distruggere un Paese che ha perso la metà degli abitanti che aveva nel mille novecentonovantuno con le dita andato poi diventato indipendente ma sul piano strategico globale la vera notizia è che la paura della Cina ma non la paura la penetrazione cinese
Nel continente eurasiatico è assolutamente inaccettabile da un punto di vista esistenziale per la Russia dopo un po'di vista strategico per l'America però la questione ovviamente
Può avere altre risposte Antonello allora
Sì due
E io sono un ex parlamentare che per molti anni ha fatto parte della commissione
Affari europei sia della Camera che ha del Senato
Parto da questa considerazione cioè il primo agosto di quest'anno ricorrerà il cinquantesimo anniversario della conferenza dell'atto finale di della conferenza sulla cooperazione e la sicurezza europea anti Helsinki
Credo un atto firmato non soltanto dai Paesi europei ma fermato dalle grandi potenze diciamo che allora dominavano la scena mondiale
Quella conferenza riuscì a tenere insieme due termini il termine della sicurezza e il termine della cooperazione in scia a stabilire una connessione tra questi due aspetti
Io da non lo ha partecipato a precedenti incontri strategici come dice Ling e il tema di questa conferenza non so se essere discusso in quei quelli in altre occasioni
Ma qui oggi ho ascoltato una declinazione della sicurezza est quasi esclusivamente in termini militari
La quest'non ritenete che sia un errore parlare di sicurezza
Distorcendo la totalmente dal problema della cooperazione
Foto con occhi neri insieme grazie del suo corrente essenziale lei ha ragione
La politica di difesa una politica pubblica come le altre non ha senso se minorenne portata avanti per consolidare al massimo la pace
Torniamo ai fondamentali della riflessione sulla guerre Aristotele che lo dice
Si fa la guerra per avere la pace si può evitare di farlo è un atto strategico importante
La di Helsinki il modo in cui in piena guerra fredda si riesce a trovare dei punti di intesa con l'avversario
In un certo numero di campi mostra che
Si può essere come opposti strategicamente accumulare i mezzi di di pesa si può battersi chi non certo non per prossimo non certo numero campi di battaglia in Europa trovare degli accordi su un certo numero di argomenti
Quello che vale per la Russia può valere anche in altri settori
Questa è la differenza e mi sembra che sia importante c'è stato uno scivolamento negli ultimi anni in Europa negli Stati Uniti
La differenza tranne Miccoli avversario mimico e definito in termini morali e qualcuno con cui non ci si può riconciliare non ci si può neanche parlargli Easy Star ma solo quando è sparito mentre
L'avversario è definito politicamente c'è quindi un limite
Non si fa la guerra con lui
Non servono non sia in guerra venticinque anni lottando sino allo sfinimento rischiando l'equilibrio delle nostre società l'avversario politico quindi Zizza
A un certo punto ci si ferma o non si va troppo lontano
Alcuni hanno la tendenza a considerare la Russia anche la Cina e altri settori con me nemici metafisici in un certo modo sono avversarie avversari strategie che avversari politici
Vanno dietro il loro interesse spesso il loro interessi sono opposti agli interessi europei
Quaestor Cimpello dice oggi dovrebbe impedire di trovare dei punti di accordo come gli avevamo trovati ad Helsinki in alcuni campi questa dovrebbe impedirci di discutere con loro in in certi campi io penso di no
La Russia sarà eternamente il nostro vicino no non andrà via non prenderà il volo e anche se ci fosse un cambiamento di regime
Nessuno può dire che il successore di Putin sarà meno nazionalista quindi dobbiamo pensare a lungo tempo non si può fare la guerra in permanenza
Oggi siamo di fronte a un rovesciamento americano perché tra un po'l'aveva detto durante il suo primo mandato nel momento in cui a
Si è sbarazzato del generale Matthys strampalato ha detto
Io penso che possiamo capirsi ogni tanto color la Russia per combattere la minaccia che è importante per me il terrorismo islamico questa è una dichiarazione del due mila e diciassette
Suo Segretario alla Difesa Matthys gli ha risposto dicendo sono di d'accordo col presidente Trump si può parlare ogni tanto ma il più grande attacco oggi ha portato avanti dalla Russia in Europa è Cina dalla Cina nel madre della Cina mete nel Mar della Cina meridionale e la guerra il l'Islam quindi ha contraddetto il suo presidente
Dicendo
Dobbiamo opporci alla Russia in un modo molto più forte e tra Trump il succeso c'era una differenza di approccio non esiste più adesso decide quello che vuole come vuole
Realizzerà la sua adesione quindi parlerà con la Russia
Parte Weiden diceva alla Russia un paese pericoloso ma non è al nostro livello Trump rovescia la prescrittiva apre un partenariato con la Russia a danno della povera ucraina che sarà smembrata e si concentra sulla Cina
Quindi mi sembra che vedremo delle convergenze tra Russia e Stati Uniti nei prossimi anni ma Trump non non lascerà tutto sarà come durante la guerra fredda in un certo modo
Prenderà degli accordi conclusi sui certi punti
Ma quelli che dicono tetti trattando darà tutto Putin si sbagliano in una fase di negoziato ha una priorità che la Cina e secondo me gli americani non sono ingenui neanche tra neanche questa Amministrazione
E saremmo sorpresi nei prossimi anni gli Stati Uniti rimarranno duri con la Russia ma con canali di comunicazione aperti molto più di prima mi sembra che sia importante per noi
Europea dei non essere troppo rigidi nel modo in cui consideriamo gli anni futuri avete ragione
Pensare che la pace esistesse adesso e che la sicurezza e molto più larga della difesa
La guerra non deve essere nel solo modo in cui noi consideriamo la sicurezza
Vuol dire che fra italiani e francesi c'avevamo un po'di cose da raccontarci
Potremmo continuare a lungo ma c'è un'ultima domanda di Pierluigi Paracchi e poi
E poi grazie al dovere di chiudere in qualche voce che avete voi però faccio almeno l'ultima domanda che sarà più o meno però telegrafica ma se Prodi sicurezza apre la mitra difesa è stato introdotto appalti cooperazione io aggiungo un elemento ovviamente non irrilevante corde industria
E volevo capire da voi la visione
Strategica dell'industria della difesa non tanto per la parte alta cioè le grandi prime i grandi player partecipati dallo Stato
Ma tutta quella catena del valore che nelle piccole e medie impresa che ce ne sono tante se in Italia tanto in Francia come vedete strategicamente il posizionamento di queste la luce del quadro che ha in fogge abbiamo anche ieri disegnato
E le ultime verità generale Camp Point ci salutiamo
Grazie Lucio grazie Lucio
In Francia
Adoriamo i grandi gruppi
E non riusciamo a far crescere letti pm non lo sappiamo fare voi
Invece completamente diverso
Quindi so che ci sono al Nord dei rappresentanti di grandi gruppi industrali nella nella sala
Ho trovato interessante ieri abbiamo avuto presidente di elettronica che ha parlato ha detto elettronica s'
E una o impresa franco italiana che partita da poco e poi si è sviluppato e che oggi
A duecento
Laboratori quindi penso che nel futuro voi italiani dovete aiutarci a far sviluppare le piccole e medie imprese perché noi francesi non lo sappiamo fare
Grazie generale vorrei vorrei credo a nome dei nostri amici francesi di cui tutti ringraziare il presidente Lorenzo Fontana questa
Per averci dato questa occasione di dialogo franco italiano che continueremo a ripetere spero anche qui grazie