Rassegna stampa estera

Voi giovani ascoltatori di radio radicale sabato undici maggio questo è l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo però dall'Italia
Recuperando una analisi uscita sull'Economist il settimanale britannico ne avevamo già accennato ieri a proposito della situazione economica fuori dalla pento la ma verso cosa e l'interrogativo
Una sorta di gioco di parole perché l'Italia rischia di passare in qualche modo dalla pentola alla brace il Paese fuori
Dalla recessione la domanda è per quanto a lungo scrive tra l'altro l'Economist poi approfondiremo la questione elezioni europee possibile Successo delle forse populiste sopranista nazionaliste
A questo dedicava la sua apertura ieri le Figaro europee le grandi manovre dei populisti
Sostenuti dall'ondata di opposizione all'immigrazione i partiti nazionalisti europei dovrebbero entrare in forza al Parlamento e sognano di pesare dall'interno ma sono in ordine disperso in ordine sparso scrive tra l'altro figlia o da cui leggeremo anche editoriale sul campo nazionalista che resta molto frammentato a proposito delle elezioni europee l'altro giorno a Sibiu in Romania c'è stato un vertice dei capi di Stato e di governo dove si è iniziato a discutere di nomine e lo vedremo con le mondo un articolo dal titolo Europa Sibiu il ventisette si lanciano nella battaglia per i posti le scelte si annunciano
Complicate a proposito di queste nomine c'è anche un editoriale dal Financial Times di ieri che va letto
Sul futuro presidente della Banca centrale europea forse la nomina più importante
Gli leader devono decidere più importante del presidente della Commissione o del Consiglio europeo
Il famoso al Times scrive niente mercato delle vacche per la presidenza della BCE per favore leader devono scegliere la personalità più qualificata per succedere
A Mario Draghi chiuderemo tornando sulla Turchia l'annullamento delle elezioni a Istanbul vi proporremo due editoriali uno dal New York Times secondo cui questa decisione
Mostra la crescente debolezza di Recep Tayyip Erdogan l'altro dal Guardian che fa una riflessione più ampia su quelle che vengono definite elezioni potenti in come i villaggi Potemkin che non sono la democrazia
Gli uomini forte non sempre vogliono liberarsi dalle elezioni alcuni utilizzano le lezioni per lì legittimare i loro regimi fino a quando sanno di vincere
Solo dopo che cancella hanno il voto
Cominciamo però dall'Italia e dall'Economist uscito ieri in edicola europee che ospita un'analisi sulla situazione economica e politica del nostro Paese dal titolo fuori dalla pentola ma per passare a cosa
L'Italia e fuori dalla recessione la domanda per quanto a lungo scrive il settimanale
In gran parte dei diciannove Stati membri della zona euro i dati preliminari sulla crescita economica nel primo trimestre dell'anno hanno offerto piacevoli sorprese
Ma in Italia non voto un'importanza tutta speciale
L'economia è cresciuta dello zero due per cento rispetto al precedente trimestre ponendo fine a una breve recessione nella seconda metà del due mila e diciotto la fine della contrazione arrivate in un momento politicamente delicato cioè quando i due partiti della coalizione del governo di Giuseppe Conte si stanno dando battaglia per accaparrarsi i voti in vista delle elezioni europee di fine mese
La lega nord circa la metà dei seggi in Parlamento di quelli del movimento anti establishment dei Cinque Stelle
Ma il suo iperattivo leader Matteo Salvini ha superato i cinque Stelle nei sondaggi
Se effettivamente la lega otterrà più seggi al Parlamento europeo dei Cinque Stelle
Diventerà al partner dominante della coalizione molti in realtà sostengono che sia già accaduto visto quanto è diventato potente Matteo Salvini
No con risultato potrebbe anche far cedere Salvini far cadere Salvini nella tentazione di porre fine alla coalizione sempre più difesa con i Cinquestelle per andare a elezioni anticipate che gli darebbero i voti necessari
Per formare una nuova coalizione più omogenea di destra con i neofascisti di Fratelli d'Italia e quel che resta del partito di Silvio Berlusconi Forza Italia
L'economia ricorda l'economista in gran parte responsabilità del Movimento cinque Stelle il cui leader Luigi Di Maio guida un superministero economico Di Maio ovviamente
è balzato sugli ultimi dati sulla crescita per dire che la direzione presa è quella giusta lo scorso anno la coalizione populista aveva provocato un'impennata dei rendimenti sui titoli di Stato
Con la decisione di smantellare ciò che era stato fatto dei precedenti governi e di introdurre una manovra di bilancio espansiva con un obiettivo di deficit sopra il due per cento e sopra quel che permesso dalle regole di bilancio dell'Unione Europea
Con un'economia praticamente stagnante un debito pubblico oltre il centotrenta per cento del PIL
Anche un modesto buco di bilancio pochi reale rapidamente problemi il sette maggio la Commissione ha avvertito che il deficit italiano sarà del due e mezzo per cento quest'anno e che rischia di esplodere oltre la soglia del tre per cento nel due mila e venti arrivando al tre virgola cinque per cento la commissione ha anche tagliato le sue previsioni di crescita per l'Italia dal già debole zero due ha appena zero uno per cento
L'economia rimane dipendente dalle esportazioni al netto dell'energia il surplus commerciale dell'Italia è cresciuto dall'uno e quattro per cento nel due mila e dieci al quattro virgola sei per cento lo scorso anno
Praticamente non ci sono altri paesi che hanno triplicato il surplus commerciale in così poco tempo spiega il capo economista di intesa Sanpaolo Gregorio De Felice ma come nota la Commissione sulle previsioni per il commercio globale dunque anche per le esportazioni italiane si stanno accumulando delle nubi
La domanda interna tradizionalmente debole ha invece avuto un impatto negativo sulla crescita del PIL nel primo trimestre dell'anno le regalie della coalizione di governo in particolare il reddito di cittadinanza
Dovevano portare a una crescita economica maggiore così non è stato è oggi anche il Governo ricco riconosce che l'effetto delle sue misure sarà modesto
La reazione dei mercati lo scorso anno alla manovra di Bilancio affatto molti danni
I costi sul debito sono cresciuti i prestiti all'impresa si sono ridotti e così le imprese hanno ridotto i loro piani di investimento di qui la reazione di Salvini
Alla fine della recessione quale reazione chiedere forti tagli alle tasse sui redditi
Ma questo spiega anche perché è una crisi di governo dopo le elezioni europee potrebbe riportare in Italia in una spirale vizi osa
Quella dei mercati che dubitano della sua capacità di ripagare il debito
Che porterebbero a costi più alti sullo stesso debito è un deficit ancora più grande
Un governo populista di destra guidato da Salvini potrebbe essere più omogeneo e armonioso ma potrebbe anche essere più avventato sui Conti pubblici così l'economista in una sorta di avvertimento agli italiani su sulle scelte che dovranno fare il ventisei
Maggio prossimo e allora elezioni europee Successo dei populisti ha denunciato anche se in realtà poi i numeri non è che sia più travolgente o tanto più travolgente rispetto al due mila quattordici e cinque anni fa
Verifichiamo ieri aveva in apertura un titolo perfetto le grandi manovre dei populisti
Sostenuti dall'ondata di opposizione dell'opinione pubblica all'immigrazione i partiti nazionalisti europei dovrebbero entrare in forza al Parlamento
E sognano di pesare dall'interno ma partono in ordine sparso
Rapidamente una sintesi di quel che scrive musica o poi in un lungo dossier
A meno di sorprese i nazionalisti sono sicuri di confortare le loro posizioni a Strasburgo alle elezioni europee del ventisei maggio
Potrebbero strappare centottanta seggi cioè un quarto dell'emiciclo sarebbe una conferma della progressione operata nel due mila e quattordici insomma non è che sia un nuovo Tsunami lo tsunami c'era già stato se mai
Si amplifica la un po'ma ma ma relativamente a differenza di allora sottolineare figlia o molti nazionalisti e populisti europei non vogliono più uscire dall'Unione o dalla moneta unica dall'euro
I cittadini sono troppo favorevoli arrestarci
Ormai i nazionalisti e populisti vogliono pesare dall'interno ma sono molto frammentati al di là della loro opposizione all'immigrazione su cui prosperano compongono un mosaico complesso
Molti osservatori ritengono che mai i nazionalisti populisti di destra potranno mettersi d'accordo perché non possono rinunciare per essenza ai loro interessi nazionali per forgiare un consenso europeo
E non a torto
Figlia o che poi dedica la questione un editoriale dal titolo non sono ancora uno squadrone
Il campo nazionalista resta molto frammentato si parte da da una metafora una somma di ieri non fa per forza uno squadrone ieri possono volare negli stessi incendi beneficiare anche degli stessi venti senza però seguire la stessa rotta
Così va per i partiti nazionalisti europei sostenuti dalla collera delle inquietudini contro l'immigrazione o la burocrazia europea sono lungi dall'essere uniti una cosa è sicura
La nebulosa populista al vento in poppa potrebbe conquistare un quarto dei seggi al Parlamento europeo la maggior parte di questi partiti danno prova di un nuovo pragmatismo il caos della brand visita servito da lezione
Hanno compreso in grande maggioranza che i cittadini vogliono restare nell'Unione europea e nell'euro non si tratta più dunque di uscire ma di cambiare dall'interno il discorso di queste formazioni diventa un po'più efficace
Ma questo campo nazionalista resta anche molto frammentato certo i temi dell'identità e della lotta contro l'immigrazione sono federato cori ma solo parzialmente non c'è per esempio consenso tra loro sulla condivisione del fardello immigrazione la solidarietà reclamata dall'Italia le altre linee di frattura non mancano che si tratti dell'economia delle questioni di società o delle relazioni con la Russia tuttavia le grandi manovre per formare delle alleanze sono state lanciate Matteo Salvini e il più entusiasta la sua amica ma anche un po'rivale Marine le Pen si attiva sempre più schematicamente coesistono due logiche un'alleanza dell'estrema destra esclusi i partiti più frequentabile i con l'ala destra del Partito popolare europeo questo è lo scenario accarezzato da Viktor Orban è Matteo Salvini
Oppure un'alleanza delle estreme destre che andrebbe dai movimenti più normalizzati a quelli più estremisti
Sì è la costituzione di un gruppo unico pare nel breve periodo altamente improbabile le divisioni potrebbero un giorno essere superate insomma i partiti tradizionali sono avvertiti
I partiti populisti non intendono più limitarsi a protestare così lo scriviamo
In questo editoriale in cui emergono alcune delle contraddizioni anche nella strategia da seguire cioè Alleanza con il PPE ma senza come dire i i nazisti o neonazisti
Oppure facciamo l'alleanza di del degli estremisti
Non è chiaro
Ad ogni modo propose le elezioni europee questa settimana c'è stato un vertice Romania dei capi di Stato e di governo in cui si è iniziato discutere anche di nomi per i prossimi verticilli delle istituzioni comunitarie
Prendiamo l'Hammond Europa a Sibiu i ventisette si lanciano nella battaglia dei posti delle poltrone
I capi di Stato e di governo hanno iniziato a preparare le nomine dei principali dirigenti europei nella prospettiva delle elezioni del ventisei maggio ma le scelte si annunciano complicate complicate come sempre trovare un equilibrio di paesi grandi piccoli est-ovest e nord-sud un equilibrio di genere e poi c'è la questione politica tra i partiti appartenenza
Ai vari partiti quali nomi fa l'Hammond innanzitutto Manfred Weber che l'ospizio ricandidata cioè il capolista del Partito Popolare Europeo
Nei cui quotazioni però sono in discesa anche perché a Sibiu diversi capi di Stato e di governo si sono detti contrari proprio il processo degli spinse il candidato in perché vogliono essere loro a a scegliere il prossimo presidente della Commissione cioè l'ipotesi che suggerisca che superano i popolari e in quel caso l'olandese Frans Steam maschio socialista potrebbe succedere a Jean-Claude Juncker
I gol però è attualmente vicepresidente insomma una certa continuità
In caso di stallo il francese Michel Barnier che del PPE ma molto moderato alle sue chances per forgiare una coalizione pro europea
Il capo negoziatore della Breguet site Barnier sta discretamente facendo campagna danesi ma bisogna fare i conti anche con i liberali marchio dette il primo ministro olandese si interessa alla presidenza del Consiglio europeo
C'è anche però per la presidenza della commissione Margrethe pestaggi Air la brillante commissaria danese
Spinta Adam però e ben vista da Merkel scrive le monde
è importante quest'ultima frase perché perché in Italia sui giornali ma non solo diciamo nella nel nell'establishment si è creata la convinzione che beh Stag non possa farcela perché da commissario per la concorrenza ha bocciato una fusione importante per Francia e Germania ed è stata criticata da Parigi e Berlino quella tra Siemens e Alstom e invece qui scopriamo che forse no forse
Mattone Merkel non vedono così male vestaglie aver alla presidenza della commissione e invece fare ciò Times in un editoriale ieri prende posizione sulla BCE un'altra nominati capi di Stato e di governo devono fare
Niente mercato delle vacche per la presidenza della BCE per favore il titolo del quotidiano della City secondo cui nessuna nomina in Europa sarà più importante quest'anno della scelta del successore di Mario Draghi come presidente della BCE
La zona euro è un blocco monetario di diciannove paesi
Provano alle turbolenze a causa delle sue tensioni politiche interne delle banche fragili dell'alto livello di debito pubblico delle performances economiche nazionali divergenti e della bassa crescita complessiva
Quasi dieci anni fa la zona euro avrebbe potuto soccombere la crisi del debito sovrano e all'emergenza banche
Se non fosse stata per la leadership forte competente di Draghi sarà difficile trovare qualcuno che sia alla sua altezza
Ma essenziale che i leader dell'Unione Europea scelgano un banchiere centrale che come Draghi abbia l'autorità d'esperienza e la forza di carattere di agire in modo deciso in una crisi perché nei prossimi otto anni il futuro presidente della BCE avrà a che fare con delle crisi tecnicamente parlando il presidente della BCE non è più non è non è altro che un primus inter pares essa tra i venticinque membri del Consiglio dei governatori della BCE diciamo champagne secondo un po'di storia con Wim Duisenberg il primo presidente della BCE tra al mille novecentonovantotto il due mila e tre
Che riteneva che il suo compito fosse nel trovare un consenso a favore di una politica monetaria cauta senza mai
Far votare il consiglio dei governatori per buone ragioni tutto questo è cambiato con il successore di Duisenberg non cultrice ancor più con lo stile molto deciso di Draghi
All'apice della crisi della zona euro sparò sarebbe stato assurdo e controproducente confinare il ruolo di presidente della BCE
A quello di portavoce di un Consiglio che faticava a mettersi d'accordo su quanto radicale dovessero essere le misure per spegnere l'incendio
Il Walter whatever it takes di Draghi nel suo discorso del luglio due mila dodici è stato un esempio di leadership ed è stato la svolta nella crisi in retrospettiva ha confermato che la BCE ha iniziato ad agire e a pensare meno come la Bundesbank tedesca e più come la Federal Reserve americana a proposito di Bundesbank il faro champagne spiega in sostanza che sarebbe sbagliato
Avere ieri Weidmann ha come presidente della BCE il presidente dalla Bundesbank non tanto perché non non ci possono essere un tedesco va be'che sarebbe assurdo in termini di credibilità e prestigio per la BCE
Di avere un presidente che viene messo in minoranza dai suoi colleghi in particolare nei momenti di crisi
In un mondo perfetto i leader dell'Unione Europea sceglierebbero la personalità più forte e meglio qualificata per l'incarico a prescindere dalla sua origine nazionale e dimenticandosi delle trattative sulle altre nomine
Per i vertici delle istituzioni europee in pratica però dopo le elezioni l'unione europea deve scegliere non solo un nuovo presidente della BCE ma anche un presidente della commissione uno del Consiglio europeo uno del Parlamento e il nuovo capo della politica estera
Nel fare queste nomine i leader dell'Unione dovranno trovare un equilibrio tra nazionalità zone geografiche affiliazioni politiche genere ma la presidenza della BCE e quel tipo di incarico che non deve diventare vittima di un mercato delle vacche
Nella crisi della zona euro la bici è stata l'istituzione più efficace dell'Unione quella insostituibile
La storia non sarà Tenera con il leader dell'Unione Europea se non riusciranno a scegliere una personalità capace di continuare a costruire su quanto fatto da Mario brani così tra l'altro il Financial Times non abbiamo più tempo però sulla Turchia vogliamo segnalarvi due editoriali
A proposito della della della cancellazione della vittoria dell'opposizione a Istanbul il New York Times che vi legge un crescente debolezza di Recep Tayyip Erdogan e poi il Guardian di ieri
Lei lezioni potente killer non sono la democrazia il Guardian usa questo caso per ricordare che alcuni autocrati beh spesso fanno votare i cittadini perché perché usano le lezioni per legittimare i loro regimi fino a quando fino a quando sanno che queste elezioni le vincono
Poi le cancellano ci fermiamo David Carretta una buona giornata con Radio Radicale