Intervista a Donato Bruno sull'esame della legge elettorale per le prossime elezioni europee

Presidente Donato Bruno parte in Aula l'iter della riforma per le lezioni europee
Sbarramento
Cancellazione delle preferenze oltre che l'aumento delle circoscrizioni sono questi tre connotati principali della riforma fino adesso discussa dalla sua Commissione sì io credo che si muove per quanto riguarda
Le circoscrizioni avevamo testo base proposto quindici
Mentre l'opposizione in particolare il PD ne aveva proposti dieci abbiamo accolto in Commissione la loro impostazione
Il cinque per cento di sbarramento e perché l'Europa la circolare lo dice chi come tetto massimo chiaramente
E poi si è ritenuto che essendo settantadue i deputati le circoscrizioni avranno da sei a otto deputati quindi
Si capisce
Abbastanza bene la parte l'elettore chi sono queste persone che il radicamento hanno sul territorio le loro professionalità
Il bagaglio politico che hanno alle spalle per cui
Credo che sia una battaglia abbastanza demagogica
Soprattutto da tutti coloro che comunque alla legge nazionale hanno votato
Senza la preferenza per cui
Si tratta di capire e far capire al loro elettorato perché e questa legge avrebbe diciamo un incipit di
Non democrazia
è una battaglia politica che viene fatta dall'opposizione perché deve creare una frattura tra la maggioranza all'opposizione mi dispiace che venga fatto su un tema così importante che stabilisce le regole
Che dovrei oltre che devono appartenere a tutti
Mi auguro che ripeto gli argomenti che si stanno affrontando in sede di discussione generale
Dove ci sono ventotto interventi possano chiarire esattamente la posizione di una parte la posizione dell'altra per arrivare
Quanto meno una comprensione di quello che sta stiamo facendo tra fino alle barricate promessi minacce del PD non si vedono è vero che siamo agli inizi ma
Ma vede
C'è stato nell'ultimo giorno in cui loro hanno abbandonato la Commissione alloggiavamo discussi dei grandi temi
Ripeto qua non è questione di barricate capire perché il loro sulla su questa nostra proposta
Vedo non ripeto un
Deficienza della democrazia non è così vorrei che chiarisse euro
Abbastanza bene quale le motivazione che pongono alla base
Di un sistema elettorale che è diverso dal nostro ma che non ha una sua logicità o quanto meno la nostra non presenta quegli aspetti così negativi come loro vogliamo rappresentare al Paese si interessa di concedere il voto segreto sulle preferenze
Si sorprenderebbe vedere
Più sì
Alle alta la cancellazione preferenze quindi meno no alla l'emendamento il no all'emendamento a dispetto all'avente il fine probabilmente dovrà dare il voto segreto più su più di un voto
Qui la questione io non sono molto favorevole al voto segreto in generale perché io credo che ogni deputato di
Che rappresenta comunque la menzione deve essere libero di votare secondo le proprie convinzioni e quindi
E in maniera molto trasparente ed evidente in modo che i cittadini sappiano
Il voto segreto è un po'la scommessa può uscire quello che dice lei ma può uscire esattamente il contrario quindi io ripeto non credo che questo sia un sistema che faccia bene alla democrazia però esiste il nostro regolamento lo prevede io rispetto le regole
Se ci sarà il voto segreto l'Aula è sovrana e quello che deciderà faremo facendo salire dovrà rafforzerà la cancellazione preferenze generosa solo questo non lo so io devo gravità può darsi pure ci sia da parte nostra qualcuno invece che tiene
Alla al voto alla preferenza
Capace pure che dall'altra parte ci sia qualcuno che invece la pensa in maniera diversa lo vedremo strada facendo comunque l'iter è abbastanza lungo credo che anche lei ventinove di novembre
Credo che andiamo a nove perché adesso ci sono dei decreti che rivesta un carattere di urgenza in confronto al dibattito che si sta svolgendo sulla legge elettorale europea per cui
Credo che i primi di novembre li affronteremo questo problema e passeremo alla fase emendativa e poi per arrivare al voto del Senato entro dicembre Gennaro né un termine perentorio però io credo che il Senato potrebbe farcela