21 OTT 2012
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Valter Vecellio - Radio - 17:04 Durata: 1 ora 56 min
A cura di Enrica Izzo
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In studio Valter Vecellio.

Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 21 ottobre 2012 , condotta da Valter Vecellio che in questa puntata ha ospitato Valter Vecellio (giornalista e direttore di Notizie Radicali), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 56 minuti.

La rubrica e' disponibile anche in versione audio.
  • Introduzione

    Valter Vecellio

    giornalista e direttore di Notizie Radicali

    Membro della Direzione di Radicali Italiani La battaglia radicale sulla giustizia.
    17:04 Durata: 1 min 7 sec
  • Pannella sullo stato della giustizia italiana: “Ho detto che oggi le carceri sono le catacombe aggiornate, perché nelle catacombe si può ritenere che anche quelli che erano per motivi di ordine dentro le catacombe fossero anche loro catacombati, come i poliziotti di oggi. Allora avevano a che fare con Cesare, con lo Stato che li costringeva a stare lì. La cosa è semplice: oggi c’è lo Stato italiano che è da decenni in flagranza ufficiale di crimine contro i diritti fondamentali”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La battaglia radicale sulla giustizia e il ruolo del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il suo intervento nel luglio 2011 al convegno del Senato organizzato dai Radicali, nel quale Napolitano parlava di “prepotente urgenza” riguardo alla situazione della giustizia: “Lui stesso la sbanchettò sette giorni dopo averla pronunciata, e credo che il povero D'Ambrosio sicuramente era l’ispiratore principale di quella formula, otto giorni dopo non essendo al Quirinale ma essendo andato al carcere minorile di Nisida se ne uscì subito fuori smentendo la prepotente urgenza e dicendo che le soluzioni come l’amnistia non erano politicamente mature. Lui era un marciatore da sei anni – a Natale e a Pasqua - sull’obiettivo amnistia, indulto, diritto e libertà, e me lo aveva ricordato”. “Non ho sentito molte obiezioni dicendo che esagero. Eppure ho detto che oggi le carceri sono le catacombe aggiornate, perché nelle catacombe si può ritenere che anche quelli che erano per motivi di ordine dentro le catacombe fossero anche loro catacombati, come i poliziotti di oggi. Allora avevano a che fare con Cesare, con lo Stato che li costringeva a stare lì. La cosa è semplice: oggi c’è lo Stato italiano che è da decenni in flagranza ufficiale, ammessa e riconosciuta, di crimine contro i diritti fondamentali secondo tutte le legislazioni di riferimento, la Costituzione italiana, il riferimento della legalità europea e la giurisdizione europea”. L’Europa “ci deplora, non ci condanna, che è peggio”
    17:05 Durata: 8 min 19 sec
  • Dal divorzio all’economia: l’approccio dei Radicali a liberalizzazione e legalizzazione

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    “E’ noto che per i liberali il problema dello Stato è un problema, un problema di cui si indica la soluzione: lo Stato deve essere garante. Noi abbiamo scelto, mi ascolti il carissimo Nichi, non le liberalizzazioni ma le legalizzazioni. Sulle liberalizzazioni, quando noi riuscimmo a imporre il governo Prodi con la Rosa nel Pugno c’erano le grandi speranze del liberalizzatore Bersani. Dopo un po’ erano divenute ‘lenzuolate’, piccole privatizzazioni di classe, statali. Mentre il cammino delle legalizzazioni è quello che abbiamo proposto corrispondendo al sentimento della specie umana del territorio mediterraneo ma soprattutto italiano. Abbiamo espresso le richieste etiche del popolo comunista ingannato dal vertice del Pci e del popolo cattolico in realtà non proprio ingannato, perché non ci sono stati scontri grossi. Il referendum contro il divorzio fu in realtà voluto da una frangia del mondo vaticano, non del mondo cattolico”. Il referendum sui Patti Lateranensi del 1978 e il ruolo golpista della Corte Costituzionale che “iniziò a utilizzare la giurisdizione contro la legge”. “La storia ha anche i suoi momenti sarcastici e ironici. Nei ‘corsi e ricorsi storici’ di Vico (Giambattista Vico, filosofo napoletano, 1668-1744, ndr), nella metamorfosi del male, qual è stata la metamorfosi del male battuta più facilmente? Che sono stati inseriti tra i vincitori i contigui o addirittura gli animatori dei fascismi, quelli che lottavano contro la dittatura nera perché ritenevano che era buona quella rossa. E siccome nel Cln (Comitato di Liberazione Nazionale, formazione composta dai partiti antifascisti a partire dal 9 settembre 1943, ndr) c’erano loro, è evidente che ancora oggi il problema italiano è la rivincita degli antifascisti di Diritto e libertà che cerchiamo di portare avanti. Perché oggi nella realtà profonda italiana, se pensiamo al Presidente della Repubblica e al suo potere incontrollabile e incontrollato, che non ha norme, Costituzione, non è un problema omissivo ma più completo, spera di essere un monarca assoluto e liberale”. I rapporti tra Radicali e Berlusconi che “poverino si è trovato travolto da una storia più grande di lui”. “Come sinistra liberale, con uomini della destra nel Partito liberale, facemmo quello che apparve una bestemmia: quando il Partito liberale italiano, membro del Cln, a un certo punto provocammo la caduta di un personaggio sacralizzato in fondo, del Presidente del Consiglio Ferruccio Parri, per far venire De Gasperi, e fu una scelta della sinistra liberale. Infatti un anno dopo iniziò a uscire il mondo, e io che già seguivo un po’ Stampa cattolica e altro, sentii nominare per la prima volta due grandi nomi della storia cattolica liberale inglese, Lord Acton (storico e politico britannico di origini italo-tedesche, 1834-1902, ndr) e Newman (John Henry Newman, cardinale, teologo e filosofo inglese, 1801-1890, ndr), in seconda pagina del Mondo, dove Panfilo Gentile teneva la sua rubrica fissa”. La figura dell’economista Wilhelm Röpke (1899-1966, ndr), introdotta dal Mondo in Italia e da rivalutare ancora oggi. “Quando questa speranza, questo oratore d'annuziano di Nichi Vendola, dice ‘liberismo uguale nazismo’, dimostra che c’è una continuità tra la componente antiliberale e antidemocratica russa che attraverso Cln e queste altre cose si sono seduti non tra gli sconfitti ma tra i vittoriosi, e non c’è nessuno che anche timidamente tenti di dire: stai attento, Salvemini è pugliese, De viti De Marco... Oggi c'è uno studioso americano prestigioso che torna a scrivere delle tesi di De Viti De Marco. Ma Ernesto rossi, Luigi sturzo: sono eliminati dalla politica italiana, che ha prodotto e produce il potere nelle forme anticostituzionali, dal comunista così per bene del Presidente della Repubblica, a quello che dice ‘Ah Renzi, pensio che io sono un cane morto? Adesso te ne accorgerai’”. “L’intimità antiliberale della concezione del potere” che c’è in Napolitano. “Loro, tradizionalmente, hanno sempre fatto le registrazioni a Mosca e Roma per poter ricattare negli scontri interni, per poter mandare le registrazioni a Mosca. Ancora adesso sono i domini della politica italiana, e in effetti credo che a comprendere il Pd abbiamo insofferenze, insoddisfazioni, della componente che fu essenziale per costituire il Pd, quella di estrazione democristiana popolare, anche degasperiana. E oggi sono loro - certo abbiamo anche la Bindi - ma se penso a tante altre presenze con le quali condividiamo il senso di un momento gravissimo della nostra storia”
    17:13 Durata: 18 min 21 sec
  • Pannella: “Se dovessi sperare sul piano politico in un miracolo per i prossimi due mesi, vorrei sperare di convincere la Chiesa che occorre mobilitarsi contro tutti i Cesari del mondo contemporaneo perché venga imposto dall’Onu un nuovo diritto umano in corso di formazione, quello del diritto umano a che i Cesari, gli Stati, abbiano l'obbligo di far conoscere la verità ufficiale di quello che fanno”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    “Per esempio, se dovessi sperare sul piano politico in un miracolo per i prossimi due mesi, vorrei sperare di convincere la Chiesa che occorre mobilitarsi contro tutti i Cesari del mondo contemporaneo perché venga imposto dall’Onu un nuovo diritto umano in corso di formazione, quello del diritto umano a che i Cesari, gli Stati, abbiano l'obbligo di far conoscere la verità ufficiale di quello che fanno”. Sono sicuri i Radicali che Pietro non sia Cesare a sua volta? “A naso ho l’impressione dall'ultimo secolo della scienza - una tappa può essere Pasteur, che dopo millenni sul vuoto, a un certo punto scopre che quello che appare come vuoto lo è ai nostri sensi, ma pieno magari di miliardi di altre cose. Il Dalai Lama ha sulla sua scrivania una di quelle cose che siamo abituati a vedere nelle facoltà di medicina: una testa scomponibile che dà la possibilità di vedere le parti del cervello. Questo è dovuto al fatto che uno dei più autorevoli sacerdoti tibetani è francese, Mathieu Ricard, e figlio di un filosofo grande nostro amico. La cosa divertente che a mio avviso il vero filosofo è lui, perché oggi ci viene proprio detto che lo spirito, lo spirito santo, era una cosa immateriale; oggi sappiamo che l'energia è la forza maggiore della quale forse può addirittura morire il pianeta”. L’evoluzione del diritto canonico sugli embrioni. La religiosità e le religioni. “Credo che questo aspetto ha visto crescere la religiosità, davvero come religiosità che la scienza ci consiglia essere religione della libertà e della responsabilità, allora dico sicuramente che le suore americane di cui sentiamo parlare, le suore di Roma che quando mi incontrano hanno il sorriso... Torno a dire: le nostre nonne oggi sculettano che sono una bellezza, inducono in tentazione; quelle di due generazioni fa sembravano musulmane, erano vestite di nero, e quelle ci hanno salvato. I nipoti sul piano del conformismo erano vagamente sessantottini. Sono loro invece che hanno trasmesso ai nipoti e ai pronipoti tanto spesso la forza del Concilio di Giovanni XXIII”. La campagna dei Radicali, dopo la morte di Giovanni Paolo II, per un Giovanni XXIV. “Io sono laicista, poi mi perdonerà Angiolo che scrive bellissime cose. Io ritengo che sia giusto dire ‘laicista’ perché in politica il termine laico vuol dire questa battaglia, in difesa della libertà e della responsabilità come attributo che per prime le religioni monoteiste hanno attribuito all’individuo”. “Quindi ho questa fiducia di fondo in quello che la scienza ha finito per suggerirci di quanto nell'evoluzionismo darwinista, la possibilità di individuare come si formano i corsi e ricorsi della storia di Vico, si formano per quello che viene scritto e la profezia molto spesso è quella forma illuminata di intuizione per la quale quello che la scienza ti suggerisce per un millesimo, in una coscienza per una serie di casi ti danno una illuminazione straordinaria che resta nella storia, può essere quella di Kant o quella di Sant’Agostino”
    17:31 Durata: 15 min 44 sec
  • Le domande di Rita Bernardini ai compagni, i limiti del dibattito interno a Radicali italiani e le difficoltà di convocazione del congresso del Partito radicale transnazionale

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Valter Vecellio legge un intervento della parlamentare radicale Rita Bernardini con alcune domande ai Radicali sul “che fare”. “In realtà a quasi tutte queste domande c’è una questione: queste sono domande che se abbiamo presente le urgenze drammatiche ed enormi del Partito radicale, che è come noto per la sua storia transnazionale, transpartito e nonviolento, ed è vero che Radicali italiani non si accorge - perché siamo oggetto anche della storia – e si prepara ad essere un partito italiano, è un partito italiano in tutti i suoi riflessi. Io ho sempre detto che siamo il più antico dei partiti nati in Italia, ma direi che alla base della nostra storia vi è un’intuizione, forse di quelle antropologicamente mature: il Partito nel quale chi si iscrive quotidianamente dando una piccola somma, accessibile anche al mendicante se lo vuole, è quello che prende questa tessera come Rosa Parks”. “Chiunque, di qualsiasi sesso, colore, età, provenienza, collocazione sociale, delinquente condannato, chiunque per il solo fatto di essere un essere umano, a questo punto può essere attore attivo e passivo del Partito. E può cacciarlo o accoglierlo”. Il Congresso di Torino e i 1.000 iscritti da raggiungere, le tessere per gli under 18. “Il problema che io pongo oggi, anche nella realtà del nostro Paese, rispetto al Partito, è che per esempio dopo un anno di lavoro c’è una proposta di statuto dei Radicali italiani: è stata fatta per decisione del Tesoriere, che conoscendo la nostra storia dice ‘se dobbiamo produrla, è bene produrla al chiuso, perché altrimenti se è troppo aperta…’. Quello che viene fuori è che forse – hai detto tu e altri - è materia di congresso. Detto questo, c'è una cosa che ho chiesto: in questo statuto per esempio non c'è la doppia tessera. Mi hanno detto sia Michele che Mario, ‘no non la prevediamo, è costitutivo’. Li mortacci vostri, non essere consapevoli del valore di questo… Eppure la galassia radicale ha questo connotato rispetto ai partiti di tutto il mondo. L’altra cosa: perché il Partito radicale in quanto tale non si presenta alle elezioni per statuto, e voi invece sì? Perché se c'è la doppia tessera, è un partito configurato in maniera tale che può accadere che ci siano delle elezioni di liste radicali, non del Partito radicale, che si stanno organizzando. E a quel punto vengano fuori degli altri”. Il caso della Lista Giannini. “Da allora è stato sempre chiaro che quando dei nostri compagni che avevano la tessera si candidavano, ovunque, per noi restavano compagni radicali e quando hanno la dislocazione diversa dalla maggioranza di noi questo continua a essere rivendicato. Invece se Radicali italiani si presenta alle elezioni, lo Statuto non dice nulla, proprio dimenticando l'essenziale della nostra storia”. La convocazione difficoltosa del 39simo Congresso del Partito. Quello di Radicali italiani è invece “il congresso dell’universo radicale, per la cura che c’è, e questo è l’altro elemento”. Il parallelo con la prevalenza delle “burocrazie nazionali” dopo la Seconda Guerra mondiale preconizzata da Winston Churchill e dai federalisti favorevoli agli Stati Uniti d’Europa
    17:47 Durata: 22 min 41 sec
  • Il Premio Nobel all’Europa? “Ormai quelli che lo danno non capiscono più nulla della loro tradizione. Da Bruxelles scappano i popoli, mentre prima durante la crisi dell’impero sovietico il sogno era l’Europa. La gente non capisce? La gente capisce che in realtà le burocrazie nazionali si sommano. Questo Nobel quindi è dato all’anti-Europa”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Le polemiche sul Nobel all’Europa. “Ormai quelli che lo danno non capiscono più nulla della loro tradizione. Da Bruxelles scappano i popoli, mentre prima durante la crisi dell’impero sovietico il sogno era l’Europa. La gente non capisce? La gente capisce che in realtà le burocrazie nazionali si sommano. Questo Nobel quindi è dato all’anti-Europa”. Il dibattito sul liberismo e la necessità di “un dibattito sull’internazionalista Einaudi, sul federalista ed europeista”. La non apertura del tesseramento del Partito radicale e il “comportamento da partito italiano dell’‘iscrivetevi-iscrivetevi’”. “Ma questo voglio dirlo: vincerete come Partito italiano?”
    18:10 Durata: 11 min 4 sec
  • Perché, secondo il leader radicale, non si pone l’esigenza di “rottamare” Marco Pannella. “Se fossi morto, cazzi vostri, io sono certissimo che dopo morto la compresenza dei viventi e del morto capitinianamente sarà dimostrata. Perché le idee, quando gli si da corpo di storia, non finiscono con il potere che non ho”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La posizioni di Pannella su Renzi, condensata in un intervento su Twitter: “Per un vecchio riflesso stalinista adesso il nemico da abbattere è Matteo Renzi, perché per il popolo è quasi antropologicamente nuovo!”. “Mi pare che stamattina erano in 52 ad aver rilanciato questo messaggio ai loro follone, tenendo presente delle presenze sul Web nel fine settimana”. La risposta a un lettore che scrive: “Se un giovane dei Radicali provasse a rottamare lei, ne sentiremmo delle belle. Tutti innovatori nel partito degli altri”. Pannella: “Qual è la mia situazione? Da che cosa mi devo dimettere? Chi sono i parlamentari? Io sono stato a lungo solo parlamentare europeo, anche perché così mi è stato possibile dimettermi perché Olivier Dupuis potesse divenire segretario del Partito. Tanto è vero che io oggi ho, come pensione, nell’assieme, 2.230 euro al mese. Perché? Perché è accaduto ad altri che mi sono subentrati che hanno potuto pagare gli arretrati, mentre io dimissionario non potevo e quindi decadevo ogni volta. Poi: chi sono stati i segretari del Partito?”. La Lista Pannella proprietaria di Radio Radicale, anche se “Radio Radicale sta facendo una campagna perfetta per il Congresso di Radicali italiani. Due compagni che sono vicepresidenti del Senato del Partiti sono parlamentari. Ancora: se mi dimetto, la mia pensione continuerò a prenderla, non mi cambia granché in termini di potere. Io non posso nemmeno suicidarmi per il bene del partito, perché se personalmente mi rottamo come se fossi morto, cazzi vostri, io sono certissimo che dopo morto la compresenza dei viventi e del morto capitinianamente sarà dimostrata. Perché le idee, quando gli si da corpo di storia, non finiscono con il potere che non ho. Unica cosa: si può fare una cosa, magari non venire più a Radio Radicale. In parte questo accade, nel senso che c'è una quantità di presenza… Io sono un ascoltatore abituale di Radio Radicale; noi come categoria di ascoltatori abituali siamo massacrati, perché tutti gli orari sono saltati, le cose di prestigio che eravamo abituati ad ascoltare dobbiamo andarcele a cercare, l'ho detto il direttore uscito e quello nuovo lo sanno”. “Accetto da editore una cosa su cui non sono d'accordo affatto”. “Allora da che cazzo mi dimetto? Da cosa mi possono rottamare?”. “Io sono già nel posto dei rottamati, delle rottamazioni possibili. C’è il problema vero della Lista Pannella, quella della ‘cassa’ come viene detto e come da bel filmato che pare ci sia. La questione geniale è che noi abbiamo le doppie tessere, non valorizzate”. “Esiste un partito al mondo che fornisce agli iscritti e anche agli avversari una massa di informazione totale, quotidiana, su quello che sta per fare, su quello che ha fatto, sulle condizioni personali?”. La mancanza di “ambizione di un salto qualitativo degli iscritti” radicali. “Allora si temeva con Altiero, Churchill soprattutto, ‘ruit hora’ se non si realizza lo Statuto dell’Onu, oppure gli Stati Uniti d’Europa, perché saranno riacchiappati da quello che porta la morte di tutte queste cose. Allora mi pare un po’ che a livello di Radicali Italiani ci sia qualcosa che mi fa pensare molto alle critiche non premature, ma non tutte che sono state ascoltate, che avevo contro il Consiglio europeo, ma soprattutto contro il Parlamento europeo”. “Posso sbagliarmi ma dopo che tutte le energie materiali, fisiche, logistiche del partito adesso sono mobilitate per il successo di Radicali italiani come Congresso nel quale è totalmente stata abolita la riflessione nello Statuto o no sul Partito di tutti”. Sulle contraddizioni nel nuovo Statuto in discussione con la possibilità di presentarsi alle elezioni
    18:21 Durata: 24 min 4 sec
  • La parabola di Matteo Renzi e i regimi che tradiscono le convinzioni dei loro popoli

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sulla candidatura di Matteo Renzi: “Lui, siccome ha un mucchio di voti, non di apparato, viene percepito come nuovo e diverso rispetto a quelli a cui si contrappone. E io – che vox populi vox dei ci sto attento - dico: stiamo attenti”. Il ruolo della partitocrazia che perfino in Israele tradisce le convinzioni del popolo. Il “problema degli Stati nazionali” e la battaglia radicale per la verità sulla guerra in Iraq del 2003. Il perché della censura esercitata dai media sui Radicali
    18:45 Durata: 11 min 23 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Marco Pannella chiede di replicare lunedì con una nuova puntata della conversazione con il leader radicale. Ancora sui “problemi” di Radio Radicale visti con gli occhi di un ascoltatore abituale. “Non bisogna nominare invano l'amnistia, ma io ritengo che non è invano”.
    18:56 Durata: 3 min 56 sec