1º Gennaio 2018: una delegazione del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito visita il Carcere di Regina Coeli. Dichiarazioni di Rita Bernardini

Ma c'è qualcosa che vorrei dire in questo primo giorno dell'anno agli ascoltatori di radio radicale non è una cosa che si può risolvere nei trenta secondi di battute dei telegiornale
E cioè il discorso della trasparenza e della conoscenza degli istituti penitenziari forze qualcuno di voi il ricorderà che dopo lunga fatica anche azioni non violente siamo riusciti ad ottenere dal ministero della giustizia
La messa on line delle schede di tutti gli istituti penitenziari
Voi direte benissimo
Quando le riforme si ottengono poi bisogna fare in modo che queste siano effettivamente rispettate attuate
Bene è accaduto che con la nuova dice reggenza del da per durante le nostre visite è stato proibito ai direttori di istituto di rispondere al nostro questionario che molto più dettagliato rispetto alle Schede che ci sono on line
E e la risposta è stata di fronte alla nostra meraviglia e che tanto ci sono le schede on line che contengono molte meno informazioni di quelle che noi richiediamo per esempio
Sugli aspetti sanitari sul rapporto con il magistrato di sorveglianza sulla puro in carcere
Insomma su vari aspetti sugli educatori
Ebbene e ci hanno detto sì è tutto a posto perché ci sono le schede allora noi siamo andati continuamente andiamo a vedere queste schede che sono aggiornate al primo gennaio di un anno fa
Quindi questa trasparenza diciamo così non è aggiornata
Ma poi mi è capitato di leggere la Scheda di Rebibbia
Devo dire che quella di Regina Celli è molto più realista ma quella di Rebibbia è esilarante
è esilarante perché basterebbe prendere lo schemino che hanno fatto sulle stanze detentive
Fotografarlo stamparlo e portarlo alla Corte europea dei diritti dell'uomo perché intanto risulta un dato falso e cioè che ci sono mille duecentosettanta stanze detentive
Cosa chi è praticamente impossibile visto che i posti regolamentari sono mille duecentododici è visto che lì i detenuti non hanno la stanza singola ma sono tutti molti di più in una stanza quindi mille duecento stanze detentive ma nel dettaglio
Qua c'è scritto
Adesso non ricordo qui le percentuali ma sono percentuali altissime che queste praticamente
Tutte sono prive di Duccio
Pochissime hanno la finestra nel bagno
Il bagno non è separato nella maggior parte dei casi dalla cella quindi sta dentro Marcella ora io so che a Rebibbia ci sono alcune ascelle con il bagno a vista ma non sono tutte così
Poi che manca alla l'aria la presa d'aria manca alla luce Diretta manca il riscaldamento e allora ho detto basta fotografare questa Scheda
Portarla alla corte edu che nel due mila e tredici condannò l'Italia non solo per il sovraffollamento
Ma proprio per questi dati cioè la mancanza dell'acqua calda in cella la mancanza delle docce
La la non Presa Diretta dell'aria della luce quindi proprio un ritratto perfetto per una condanna l'ennesima da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo
C'è da aggiungere c'è da aggiungere che il bagno è in comune con la cucina bagno e cucina
Con risultati devastante