"Ragionando di politica"

Il problema raggiunge
Questa località
Ma l'intensità dei lavori
C'era
Costretto a iniziare oggi presto
Cari amici
I democratici cristiani del Friuli-Venezia Giulia che si riconoscono nelle posizioni politiche della sinistra
Hanno voluto questo momento di riflessione di confronto per approfondire alcuni temi di forte rilevanza politica
Non solo a livello nazionale ma vogliamo farlo anche qui a livello locale
E da sempre forte il nostro impegno sui problemi della società
Ma dovrà essere ancora maggiore d'ora in poi di fronte alle grandi trasformazioni che richiedono una presenza politica consapevole dei problemi
E con le idee chiare sulle risposte da dare agli stessi
Noi vogliamo contribuire in prima persona assicurando il nostro rapporto con questo dibattito aperto alle diverse esperienze presenti nella Democrazia Cristiana
E per questo abbiamo voluto qui a Grado gli amici che sono il nostro punto di riferimento nazionale
E che io ringrazio per la presenza che hanno assicurata
Vogliamo quindi ragionare di politica tra di noi continuando una tradizione propria del Sinistra democratica che sia ma ragionare di politica non solo fra di noi
Perché siamo consapevoli che il dibattito richiede una pluralità di apporti dialettici
E in tal senso va interpretata la nostra volontà di apertura al confronto con lo diverse esperienze presenti all'interno della Democrazia Cristiana
In questo senso
E solo in questo senso va interpretata la presenza del presidente della Regione Veneto cremonese che io ringrazio per aver voluto essere qui
Dopo pranzo del presidente dei deputati democristiani Scotti del dirigente dell'organizzazione Baruffi
Che io ancora ancora una volta ringrazio tutti per la versione nella disponibilità assicurata
Non nascondiamo quali aderenti alla sinistra democratica cristiana del Friuli-Venezia Giulia
L'ambizione di contribuire con la nostra forse modeste limitata ma certamente importante esperienza alla definizione di proposte serie che diventi no il possibile patrimonio dell'intero partito della Democrazia Cristiana
Dobbiamo dirci chiaramente che nel partito si parla sempre meno di politica
A tutti i livelli
Molte volte per pigrizia ed anche per nostra responsabilità mancare l'iniziativa politica
Tutti sembriamo rassegnati o abituati a questo andazzo delle cose
Tanto che quando tentiamo di parlarne si rischia di essere zittito io peggio di essere accusati di dover di voler destabilizzare sentiamo con preoccupazione il pericolo di essere estranei di essere fuori dall'attenzione della gente
Noi che viviamo in una realtà ove il collegamento con il nostro elettorato è particolarmente stretto
Percepiamo chiaramente il pericolo di essere avulsi dalla realtà popolare ed estranei agli interessi della gente
Gli eventi sconvolgenti
Che ci circondano hanno scioccato l'opinione pubblica
Che
Denuncia ormai grandi incertezze ed è in attesa di conoscere la posizione della democrazia cristiana
Noi non possiamo essere assenti
Ritenendo ci soddisfatti per quello che ottimamente abbiamo fatto nel passato
Oppure gestendo anche egregiamente il presente ma dobbiamo programmare qualcuno dice inventare il futuro
Lo dobbiamo costruire con alla base i nostri valori e con la consapevolezza che le cose in cui crediamo si stanno affermando dovunque
Ha ragione De Mita quando afferma
Che questo
Che per noi è un momento irripetibile favorevolmente irripetibile della storia ci vede in esso invece solo paghi gestire il presente
Scarsa scarsamente se non per nulla propulsivi
Stanchi incerti assenti come partito inattesa delle altrui proposte e delle altrui iniziative
Al dialogo crescente che noi sempre più riscontriamo nell'opinione pubblica dobbiamo rispondere con proposte che trascinò anche lì i nostri uomini impegnati a livello di guida delle istituzioni
Non possiamo né dobbiamo dare la sensazione di non aver nulla da dire
Ecco allora il perché di questo incontro
E dei temi che abbiamo scelto che certamente non possono essere esausti ma che sicuramente noi nella nostra realtà riteniamo prioritari per un partito moderno in una società moderna
Non voglio entrare nel merito dei temi proposti all'attenzione del convegno ma voglio riaffermare la enorme importanza che essi rivestono la nascita delle leghe
Queste aggregazioni che hanno avuto espansione uniforme viveri in diverse parti
Anche nella nostra realtà non può essere interpretata mi auguro amici in buona fede in modo non realistico
Io quando parlo con amici
Che sono impegnati a livello nazionale di questo argomento rimango molto preoccupato per il significato e per l'interpretazione che loro danno del successo delle
Delle leghe
E io credo che sia una mancanza di risposta alle esigenze di ruolo e di dignità delle Autonomie locali
Autonomia e che vengono sempre più soffocate da tendenze accentratrici che nulla hanno a che vedere con la necessità di una doverosa politica nazionale unitaria
Credo che queste vicende sulle quali abbiamo info affondo discusso già nel nostro congresso regionale
Vedano in difficoltà molti di noi che stentano a riconoscersi in questa linea
Stentiamo a vedere in questa in questa linea la democrazia cristiana di Sturzo di De Gasperi di Moro
è assurdo
Che l'onorevole Craxi si che per primo con i suoi governi avviato la politica neo centralista
Passa oggi possa oggi tranquillamente lanciare da Pontida credibili proposte di difesa delle regioni e delle autonomie locali per anni vistosamente contraddette
Ma è ancora più assurdo che da parte nostra si faccia silenzio
Continuando in questo modo con le difficoltà che sempre più
Coinvolgono il fondamento dello Stato si rischia di far pagare alla sola democrazia cristiana Partito popolare delle autonomie lo scotto più pressante al localismo
L'amico Biasutti
Mi parlerà della nostra esperienza
E vi proporrà la nostra valutazione
Ma soprattutto la nostra convinzione
Che i cittadini in modo chiaro ed univoco il sei maggio con il voto alle leghe
A partire dalla Lombardia dal Piemonte dal Veneto hanno voluto esprimere il proprio disagio il proprio malessere verso le istituzioni e verso i partiti
La MiTo Bodrato che poi tirerà le somme di questo dibattito che io ringrazio per essere qui anche con difficoltà perché sappiamo che ha impegni nella sua realtà regionale
Concluderà poi tirerà le somme del dibattito della giornata al quale interverranno amici che queste realtà le vivono quotidianamente
Dicevo prima che questa inadeguatezza
Non può riguardare solo le istituzioni ma anche il nostro partito che da anni sta cercando gli adeguamenti organizzativi necessari anche con riferimento alla ormai non più rinviabile regionalizzazione
La direzione nazionale rischia di essere qualcosa che avulsa dalla realtà del partito vero quello della periferica devo dare atto a demenza mi dispiace che non ci sia qui ma arriverà nella tarda mattinata
Di aver avviato quando era segretario
La scelta del massimo coinvolgimento
Del partito regionale sia attraverso la valorizzazione delle energie emergenti in periferia
Sia dando un ruolo fattivo alle segreterie regionali attraverso la conferenza dei segretari regionali
Sia per le frequenti occasioni che ci venivano date per il necessario vitale raccordo fra la vita del partito regionale e quello nazionale
Le difficoltà sono state enormi
Questo ruolo ha dato forse molto fastidio tanto che è venuto sempre più scadendo sino ad essere del tutto ora dimenticato
Oggi i contatti sono contatti cordiali ma privi di approfondimento politico
Non c'è un progetto che partendo dalle specificità locali acquisti omogeneità e sostanza nazionale
Le poche riunioni alle quali veniamo chiamati non hanno nello scopo nella possibilità di cambiare la situazione
Ecco allora la necessità di rivedere l'organizzazione del partito che deve saper essere allo stesso tempo partito nazionale partito locale
Su questa analisi ascolteremo nel pomeriggio Gianni Fontana
Che con grande avvolta solitari impegno attentato nel passato di adeguare il partito alle attuali necessità
Ascolteremo anche l'amico Baruffi che sta tentando anche lui e si rende conto che quanto io oggi sto dicendo corrisponde alla realtà
è un discorso importante perché il tema del regionalismo passa obbligatoriamente attraverso un adeguamento interno alla Democrazia cristiana e cioè la regionalizzazione
Infine Amici domani avremo il tema delle riforme della nuova legge elettorale
è il tema forse su cui si è maggiormente discusso
Senza che dopo l'amico Ruffilli ci fosse stata una seria proposta nel merito da parte della democrazia cristiana
è giusto che se ne parli ma è doveroso che si parli partendo da alcuni punti fermi
Non è accettabile
Che ogni qual volta qualcuno affronti l'argomento proponga al partito di discutere su alcune possibili soluzioni
Si registrino pressante interferenze che impediscono un franco costruttivo e tranquillo dibattito al nostro interno
Su questo tema
L'amico presidente dei senatori Mancino introdurrà domani mattina la sessione
Ci saranno autorevoli amici che interverranno sarà poi a De Mita
E credo che non sarà facile compito facile
Trarre le conclusioni con questo convegno quindi noi auspichiamo che
Chi ha le maggiori responsabilità sappia delineare una lite linea d'azione nella quale ci si possa riconoscere e nella quale si possa riconoscere l'intera Democrazia Cristiana
E si dia fermi un rapporto leale con i partiti alleati di governo senza far perdere ad alcuno ma per quanto ci riguarda principalmente alla democrazia cristiana le basi della propria identità politica
Per quanto ci riguarda internamente con chi portare avanti questo progetto
Innanzitutto con noi tutti
Abbiamo delle difficoltà
Perché ragioniamo su queste cose giusto che nascano le difficoltà lo abbiamo al centro e l'abbiamo anche noi che ne eravamo scendono in un unico dobbiamo fare uno sforzo e superarle perché ritengo che siano più le cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono
Ma non possiamo sale solo fare fra di noi perché non Bastiano
Perché pur essendo quasi la maggioranza relativa
Non non abbiamo i numeri per fare queste cose
E allora dobbiamo quindi concorrere con coloro che hanno posizioni compatibili con la nostra impostazione politica
Caro moderato
In questa regione la stragrande maggioranza della democrazia cristiana
Si riconosce
Nelle posizioni politiche che tu
E gli amici qui presenti interpretata
Il partito ha bisogno di noi e ritengo che gli sforzi per ridare significato presenza politica dei cattolici democratici sia obiettivo da perseguire e da far comprendere io con questa brevissima introduzione ringrazio tutti i presenti
E mi scuso se nell'aspetto organizzativo questo convegno potrà presentare carenze qualche inefficienza
Devo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con noi
L'azienda di Grado per la concessione della strada gli amici che hanno lavorato in questa organizzazione vi assicuro che ognuno di noi in ogni caso ha fatto il possibile non solo perché sia un incontro vero di amici
Ma un grazie sin d'ora lo vorrei dare agli organi di informazione per l'astensione sin qui assicurata e per la loro qualificata presenza queste giornate qui a Grado grazie
Il sindaco di grado Mario Corbaccio porge saluto ai convenuti
Nel momento in cui inizia questo importante convegno che la Democrazia Cristiana io a nome mio e della città porgo a voi convegnisti a tutte le autorità
L'augurio è il saluto più cordiale
I la città è onorata di questi ricorrenti incontri che noi abbiamo qui a Grado e che servono per dibattere per discutere per migliorare una situazione che noi vorremmo potesse essere sempre più aderente alle esigenze nel nostro Paese
Io l'onore in questo momento ecco di dire che la città che li ospita è aperta a qualsiasi diciamo senso di ospitalità e io mi auguro che la conclusione del nord del nostro convegno perché io sono uno di voi
E partecipò intuitivamente a questa tematica che viene dibattuta
Cosa praticamente e riscontrare la piena rispondenza alle alle attese che vengono svolte da parte di chi questo convegno segue con molta attenzione
Io mi auguro che la vostra permanenza seppur breve a Grado possano essere del tutto rispondente a quanto ci aspettiamo con questo intendimento io porgo
E continua ancora a dire che siamo disponibili a qualsiasi tipo di collaborazione perché il convegno possono risultare il più valido è il più rispondente alle necessità grazie
A me pare che qualcosa si è già cambiato dall'altro convegno che abbiam fatto questa volta abbiamo saputo di un sindaco più democristiano qui a Grado e questo è già un fatto estremamente importante fatta
Estremamente significa
Ma Bruno Longo ha già spiegato prima il perché di questo nostro convegno che non vuole essere così la continuazione di un itinerario del della fine estate dell'inizio tutto uno dei convegni eco dei convegni politici vuole soltanto essere una tappa per portare un contributo al chiarimento di alcune tematiche politiche di grande rilievo di grande attualità oggi nella vita del nostro del nostro Paese rispetto a quello che succede nella realtà italiana rispetto a quella che è la situazione
Del nostro l'eco del nostro partito che ci ha visti in quest'ultimo periodo a livello nazionale in una situazione
Ecco in una situazione di ecco di
Difficoltà una situazione di opposizione alla alla segreteria vedete che man mano stava arrivando quindi salutiamo anche il ministro Mannino con l'onorevole Mannino arriva da molto da molto lontano non è un lapsus va be'è un lapsus freudiano
Il perché ho detto di questo è il tentare di continuare un discorso poi no in questa regione ma possiamo riferirsi anche alla realtà rappresentata dall'amico Mannino ma anche degli amici della Sardegna siamo una regione in cui la presenza della sinistra democristiana è maggioritaria siamo le regioni in cui abbiamo le responsabilità ecco dirette di governo quindi con una situazione
Molto complicata rispetto a quella che è la realtà del partito a livello nazionale rispetto a quelle che sono le posizioni di carattere ecco di carattere generale quindi in questo senso noi e vogliamo dare un contributo alla al chiarimento della situazione su alcuni temi di grande portata di grande rilevanza
C'è apparso indispensabile
O forse perché
C'è una sottovalutazione soprattutto a livello nazionale ci è parso indispensabile affrontare per primo il tema il tema delle leghe
Con un titolo che può sembrare provocatorio ma che contiene ecco tutte queste vicende
E che
Fa riferimento razzismo che in qualche caso o anche affiorare ma soprattutto i grandi altri due temi e le altre due grandi motivazioni che sono l'autonomia del funzionamento dello Stato noi abbiamo avuto l'impressione ecco che il fenomeno leghe è stato ed è probabilmente ancora fu sottovalutato
Soprattutto a livello di partito soprattutto a livello della segreteria nazionale e della stessa direzione è stato salutato per motivi che in fondo sono identificabili
Con le difficoltà che hanno le strutture dei partiti tradizionali e degli organi dello Stato
A mettere in discussione se stessi e la struttura istituzionale i partiti hanno questa grande difficoltà soprattutto in questo periodo a ripensare la propria funzione la propria struttura al proprio ruolo il proprio rapporto con la ecco con la la società ma questo avviene anche in questo momento in modo preponderante per gli organi dello Stato che non capiscono che in qualche modo alcuni cambiamenti alcune modificazioni devono essere fatte il punto centrale
Per capire l'allargamento e la diffusione della mentalità leghista infatti non tanto
La valenza razzista
Che non è mai stato ufficialmente dichiarata dei documenti non hanno mai dichiarato nei documenti politici fatto riferimento a Toni e tematiche di carattere razzistico razzista quanto il invece l'insofferenza per le disfunzioni dello Stato centralista accentratore e secondo loro incapace di gestire le risorse in modo produttivo anche se poi qualche riferimento razzista emerge in molte manifestazione della nostra ecco della nostra società emerge in molte manifestazioni a cui noi abitualmente ecco abitualmente partecipiamo
C'è un interessante nel suo tutto da esplorare tra la progressiva svalutazione di fatto delle Autonomie locali
Specie regionali e la crescita dell'insofferenza verso i partiti e verso il Governo è verso il governo di Roma c'è ancora un messo tra l'INPS tra l'incremento del peso fiscale l'aumento del deficit pubblico l'aggravarsi di una situazione socio economica nel sud e il diffondersi della sfiducia nell'attuale assetto istituzionale italiano
Il problema meridionale
Che pure che ha pure assunto toni che rasentano in qualche caso il razzismo non trova fondamento principalmente Thuram mentalità razzista che si vorrebbe molto diffusa e io sono convinto che non esiste al nord di questo Paese la mentalità razzista diffusa ma in quello che viene identificato invece questo invece molto diffuso e questo va capito e va interpretato all'ordine in dipinti identificato come costo che il Nord paga
Per un Sud che esche viene presentato Comuna voragine
Che inghiotte le risorse
Che inghiotte le risorse dello Stato senza essere in grado di risolvere i problemi
I dibattiti di questi giorni sull'ordine pubblico e su altre ecco e su altre vicende possono essere ricollegate a questa a questa convinzione e a questa mentalità
La mia identificato le leghe in Lombardia come in Veneto come il diffondersi di una mentalità razzista è stato forse un mio per paravento perché non intendeva non intende secondo noi affrontare i problemi reali i nodi veri di un fenomeno ecco di un fenomeno come questo che stiamo attenti
Può disse può diffondersi ancora in misura molto elevata non è un fenomeno che abbia risolto tutte le sue potenzialità agli amici di Trieste che sono qui presenti
Perché noi non possiamo identificare il Movimento Friuli o altre formazioni paragonabili alle leghe
La Lista per Trieste invece in qualche caso può essere ritenuto un fenomeno anticipatore ecco delle leghe
Oggi si dice che non ha più forza non esiste più ricordiamoci che ancora il tredici quattordici per cento del consenso ecco del consenso elettorale che arrivato a Ponte superiori al trenta per cento
E quindi c'è il tentativo la preoccupazione che questi fenomeni reali vengano dimenticati o non vengono chiaramente capito le idee forza che emergono da fatti e documenti
Anche se non abbiamo tentato di andare a verificare
Nelle librerie se c'è qualcosa di scritto in questo periodo attorno al problema delle che non c'è ci sono documenti ma non e pubblicazione di grande ecco di grande spessore le idee forza che emergono da fatti e documenti soprattutto della lega lombarda
Sono infatti queste la protesta contro i partiti tradizionali e la loro logica di potere basata sulle spartizioni cioè la convinzione che le vicende interne dei partiti siano ormai soltanto delle battaglie di potere
Questo emerge da tutti i documenti che si possono leggere rileggere della lega della lega lombarda l'obiezione fiscale
Contro un sistema sempre più oppressivo e sempre meno capace di far rispettare le regole del gioco altro elemento forza
Che è connaturato ad una realtà fortemente sviluppata da un punto di vista economico sociale come quella lombarda ma anche come quella veneta e quella piemontese
L'idea di trovare una nuova formula costituzionale che sancisca uno Stato federale la Confederazione dei piccoli popoli al di là del folklore delle ultime dichiarazioni di Bossi che vuole l'Italia divisa in tre però l'idea federalista idea federalista
Delle regioni italiane così come storicamente si sono configurate affiora ed emerge in tutti i documenti ma il frutto teniamolo ben presente anche di tanta di tanta mentalità popolare solo in in quarta battuta senza che sia dichiarata in testi ufficiali il razzismo antimeridionalista
Pur
Abilmente ecco pur abilmente utilizzato
E credo che non vadano ritenute dei fatti banali alcuni avvenimenti che avvengono anche in manifestazioni sportive in manifestazioni calcisticamente in realtà ecco soprattutto della Lombardia ecco del Veneto in qualche caso anche del Piemonte a tutto questo negli ultimi tempi si è aggiunto anche il mio
All'immigrazione selvaggia da paesi extracomunitari ed il richiamo alle tradizioni locali
Spesso dimenticate dalla cultura ufficiale e dei mezzi di comunicazione
Questo è un tema che presente dappertutto è presente soprattutto da noi il tema della lingua della cultura delle tradizioni che sono praticamente ignorate a livello a livello nazionale con disegni di legge che data l'ormai da decine di anni e che non riescono a trovare la possibilità di uno sbocco e di una dignità in Parlamento come altrettanto la televisione di Stato altro elemento
Chi privilegia
Mode anglo sassoni o una italianità che talvolta sembra sinonimo di Napoli di Nappo
L'eternità o di romanità non lo dico io
Questo lo lo ritrovate in tutti questi documenti in tutte queste valutazioni
Non si può non riconoscere che le leghe hanno esplicitato messo assieme un insieme di tesi che sono realmente diffusi nella popolazione ed è questo l'elemento di maggior preoccupazione
Anche se non sono condivisi condivisibili certe proposte avanzate per la soluzione dei problemi
Hanno creato un mix effettivamente capace di coinvolgere l'uomo della strada e anche l'intellettuale
Una ricerca fissa a trentatré anni l'età media dell'elettore della lega lombarda
Lettore della lega lombarda secondo questa ricerca a trentatré anni il settantacinque per cento dei quali avrebbe almeno
Avrebbe almeno
Un titolo di scuola media superiore
Questa è una ricerca dell'università di Milano citata da qualche organo di stampa anche recentemente che questa capacità di coinvolgimento sia reale lo dimostrano i risultati elettorali
La lega lombarda che dieci anni fa era solo nella mente di Bossi
Nel giugno del mille novecentottantasette con questo un seggio al Senato e uno alla Camera
Nelle europee dell'ottantanove in Lombardia raggiunge l'otto per cento e nelle amministrative di quest'anno ha raggiunto nella stessa regione il diciannove per cento
La Liga Veneta avuto nelle ultime amministrative cento che ottanta mila voti pari ad una settantina di consiglieri comunali
Superiore a tutti i voti della Democrazia Cristiana del Friuli-Venezia Giulia
A dodici consiglieri provinciali e a tre consiglieri regionale
L'idea leghista si va diffondendo in tutte le regioni del Nord Italia tanto che si parla almeno per ora di una Lega Nord
Che potrebbe dicono gli analisti portare tra il quaranta e cinquanta deputati in Parlamento nel caso di elezioni nella prossima della prossima primavera
E il fenomeno quindi non è sottovalutabile
Non tanto per la paura di perdere i consensi dei partiti tradizionali quanto invece per i motivi che stanno alla base dello stesso fenomeno ne abbiamo parlato con più di qualche amico a livello nazionale anche con responsabilità importanti
Ci dicono ma voi del Nord non siete più in grado di fare politica secondo cercano di di collegamento con l'opinione
In realtà le situazioni sono molto diverse la mediazione politica nel nord è la mediazione politica molto più complicata è molto più difficile che nelle altre realtà
E quindi sottovalutare tutto questo non capire tutto questo
Significa non capire che il cittadino di regioni che ormai hanno raggiunto lo standard elevatissimo
A livello europeo
Non ritiene più utile di dover passare attraverso la mediazione politica per ottenere quello che ritiene di dover ottenere attraverso le leggi e attraverso le istituzioni questo è il nodo centrale fondamentale del rapporto ecco del rapporto
Con queste mentalità a che cosa assistiamo però in questi giorni noi stiamo vivendo e qui entra il tema dell'autonomia che può essere la risposta vera alla richiesta di federalismo
Che può essere la risposta vera la divisione dell'Italia che può essere la risposta vera alla fine di queste polemiche così così esagera ecco il tema dell'autonomismo che cosa stiamo assistendo in questi giorni
Non rischia stiamo vivendo uno scontro molto forte tra le Regioni le Autonomie il governo nazionale proprio su alcuni di questi problemi sollevati cavalcati ecco dalle leggi
Stiamo assistendo ad una forte contrapposizione tra il centralismo dello Stato e le autonomie e le autonomie locali
Con le dovute cautele ma noi abbiamo sempre spiegato che rispetto ai problemi
Di certi fenomeni la ricostruzione del sud della ricostruzione del nord non ci sono diversità biologiche che portano a situazioni diverse
C'è la storia diversa e c'è il problema delle autonomie
Noi abbiamo vinto la vicenda del terremoto abbiamo vinta perché si è applicata fino in fondo il sistema delle Autonomie le risorse dallo Stato alla Regione ai comuni
Questa la ricetta che ha risolto un problema che sembrava ecco completamente
E io irrisolvibile ecco
è diffusa la protesta per come il governo può risolvere il problema della ecco della salita
Che oggi è il tema emblematico delle distorsioni nei rapporti tra potere locale e potere e comporta potere centrale
Ecco se i partiti tradizionali
Non sono in grado di avere una funzione
Collegata a quanto sentono le popolazioni ecco su questi temi
Non hanno non hanno la capacità di combattere
Le linee non hanno la capacità di fermare il fenomeno ecco delle leghe che sarà un fenomeno che sarà ancora molto più preponderante e Corneille
Nei mesi che negli anni negli anni futuri quindi l'insufficienza di analisi delle forze politiche l'incapacità di capire questi fenomeni e soprattutto l'incapacità di dare delle risposte il momento critico come questo noi e qui c'è collega cremonese che lo può testimoniare siamo reduci
Come Conferenza delle regioni italiane malate re c'era l'ANCI c'erano le altre strutture delle autonomia da un confronto da un confronto con il Governo nazionale sul tema della finanziaria
E non abbiamo posto l'accento su rivendicazioni spicciole abbiamo posto l'accento su questo rapporto di carattere generale
Tra lo Stato centrale e le Autonomie proprio per impedire che fenomeni come questo potessero ecco potessero dilaga
Qual è la mia convinzione ma la convinzione ormai di tutte le regioni italiane
Allora è la convinzione di una pesante sconfitta noi abbiamo cominciato l'anno scorso proprio a Chianciano a lanciare un grido d'allarme ecco su queste cose
Perché nessuno di noi contesta la politica di risanamento avviata dal governo nazionale
E la politica che va avanti però quindici mila miliardi l'anno scorso cinquanta mila quest'anno ottanta mila ecco ottanta mila il prossimo non voglio essere ecco un profeta ecco disco into
Ma se questo Paese ha bisogno realmente di ammodernarsi se è cresciuto economicamente se produce sempre di più se ha bisogno di Maldini migliori servizi di migliori infrastrutture se bisogna dare delle risposte diverse
Alla gente alle popolazioni locali questo non può farlo con una politica ecco di carattere centralistico
Questo è il problema di fondo
Il tema della sanità diventa emblematico su tutto questo
E rischia di scardinare il sistema autonomistico non uso parole forti
Si dice ma si spende troppo certo che si spende troppo allora regionali siamo tutto noi diciamo che va bene
Ma lo diciamo
Senza
Senza
Alcun collegamento con una linea politica che emerga dal partito cremonese e gli altri colleghi l'altro giorno sono riusciti faticosamente
A farsi ricevere dal segretario nazionale del partito e in due ore agli hanno spiegato e che cosa sta ecco che cosa sta succedendo
Regioni che hanno accumulato qualche migliaio di miliardi ciascuna di deficit nella sanità per un anno solo
Oggi si vedono trasferire questo deficit sui bilanci delle regioni
Con il rischio di Venere devastato per i prossimi anni completamente il loro ecco il loro di lancio quindi con la possibilità assoluta di cooperare però qui c'è un tema che lei ne spunteranno in maniera formidabile
Il Parlamento ha fatto un'altra legge la centocinquantotto che dalle regioni ordinarie non a quelle speciali la possibilità di alcune addizionali
In alcuni chiamiamo le tasse in senso ecco in senso generico di far pagare più il metano di far pagare più la benzina di far pagare più altre cose
Per fare che cosa per sanare il deficit della sanità
E allora noi ci ritroveremo per vicende storiche sociali economiche che l'introito della Lombardia nel settore del metano di questa addizionale sarà probabilmente di trecento miliardi
Quello della Campania di dieci miliardi quello della Calabria di neanche una lira perché non c'è nessun Comune metanizzato
E quindi il costo viene ancora ribaltato in maniera difforme sul territorio ecco sul territorio e connazionale
Quindi siamo in presenza di una mancata risposta in termini organici in termini strutturali a fenomeni che ormai coinvolgono in misura drammatica le vicende di tutte le nostre comunità
In rapporto con gli enti locali è trattato con gli enti locali milioni
La Cassa depositi e prestiti si dice da quindici mila miliardi di plafond a cinque mila miliardi poi non so alla fine se lo applicheranno ecco se lo applicheranno o meno
Mentre
E questo è il tema vero
Mentre
A livello di governo si assiste ad un riaccentramento
Di risorse per materia e che sono sancite in termini di competenza regionale i nostri calcoli
Ed è questo che noi abbiamo presentato al governo i nostri calcoli ci dicono che nella finanziaria di quest'anno siamo attorno ai dodici tredici mila miliardi di risorse che sono allocate in capitoli di spesa dei ministeri che dovrebbero essere quanto meno per la grande maggioranza di competenza ecco di competenza regionale
E quindi di competenza delle delle autonomia delle autonomie locali quindi con l'incapacità ecco dispensa anche qui con una diversità di opinioni politiche ecco ne parlavamo prima combo tratto di opinioni politiche
Fra
Le regioni del nord e regioni del Sud la politica del Nord la politica del Sud e quindi con un partito che rischia di non essere capace di fare una reale ecco di fare una reale
Mediazione con una diversità
Ecco con una e cocco una diversità e norme ecco di interpretazione ecco di interpretazione di questi
Ecco di questi fenomeni fra fra il Nord il sud del del del paese
Quindi un partito politico
Come la Democrazia Cristiana
Ha l'obbligo all'obbligo dirvi vedere ecco determinate determinate impostazioni all'obbligo di rivedere determinate linee politiche
Perché non si può dire che il Sud non funziona ecco per completare il discorso di prima e quindi le risorse stanno accentrate a livello nazionale perché questa è la risposta che viene perché il MOL leggendo molto bene anche la finanziaria Mannino e altri possono essere più capaci di me e di capire queste cose ci sono tutti gli interventi per le aree meridionali
Ma il novanta per cento di questi interventi forse anche in misura maggiore non viene trasferito al sistema delle Autonomie nemmeno alle regioni viene gestito con politiche e costruttore ecco di livello
Tutto questo quadro ci porta a capire che questo fenomeno di protesta che oggi è presente nel nord di questo Paese
Si allargherà rischia di essere un fenomeno di protesta e di di identificazione dei malumori popolari che poi
Sfoceranno anche anche nel resto anche nel resto del nostro Paese
E badate bene che le ha esperienza che abbiamo fatto no l'esperienza che ha fatto il Veneto la stessa esperienza della Lombardia ci dice che questi movimenti non hanno bisogno di leadership politica
Non hanno bisogno di leaders politici carisma
Sono fenomeni ecco di protesta che si auto
Alimentano e che risolvano ecco in qualche modo ecco che risolve in qualche modo i problemi della leadership e della guida e della guida questo abbiamo provato nella realtà triestino abbiamo provato ecco in altre ecco un'altra
Io non vado oltre penso di aver dato spunti e di avere introdotto un tema ecco di grande portata ecco in questo momento che è un tema non della sinistra democristiana
Non è un tema della sinistra democristiana è un tema della Democrazia Cristiana è un tema dei partiti politici in questo momento
E io non vorrei che noi assistessimo alla furbizia qua abbiamo assistito prima delle ultime
Prima delle ultime elezioni
Quando il testo di una risoluzione che era nato da una commissione parlamentare
Do la Commissione parlamentare di confronto fra le Regioni
E il Parlamento una commissione bicamerale alla fine fu utilizzato dall'onorevole Craxi prescritto in qualche modo e poi presentato come la dichiarazione il nuovo giuramento nuovo giuramento di Pontida
Quindi elaborazioni che sono state soltanto nostre che vengono poi disinvoltamente utilizzate
Da altre forze ecco da altre forze politiche che lo hanno dimostrato e la realtà triestina ne è un esempio classico hanno dimostrato di potersi collegare con molta facilità in termini poi dieci jeans e di potere con movimenti evoca con movimenti come ecco come questi
Questa la grande preoccupazione che noi abbiamo
Se noi riusciamo a far la battaglia politica che non è solo una battaglia ecco di carattere generale ma che parte dall'analisi che parte dall'analisi della finanziaria per il mille novecento e novantuno quindi una battaglia politica della sinistra democristiana
All'interno del partito di convincimento nelle istituzioni di coinvolgimento ecco della opinione pubblica uppercut per cambiare alcune linee alcune interpretazioni che rischiano come ho detto prima ecco di far
Creare una una presenza in Parlamento al momento
Nel futuro parla della futura appuntamento elettorale la presenza in Parlamento molto ampia di un movimento che sarà un movimento che eroderà in modo particolare l'elettorato tradizionale di una democrazia cristiana
La parola a cremonese Presidenza della Regione Veneto
Voglio innanzitutto
Ringraziare Longo e l'amico Biasutti
Per avere voluto inserire
Questo tema di un convegno
Il cui titolo è ragionando di politica
Certo il momento è un momento di congiuntura difficile per il partito e anche per le istituzioni
Però questo tema delle autonomie è sempre stato considerato un tema non politico quasi amministrativo
Concordo con Berruti c'è stata una sottovalutazione del nostro partito in questi anni di questo tema
Quasi una tacita congiura
Nel non parlarne quasi non avesse la dignità da ragionare di politica
E invece io credo che
Giustamente sia stato posto oggi di un dibattito all'interno del partito con questo rilievo
Sempre più ormai
In questa caduta anche ideologica di differenziazione tra i partiti tradizionali
Il giudizio della gente il quindi anche il consenso sarà più due ter sempre più determinato dalla capacità di dare delle risposte da parte e dei partiti ma anche dell'istituzione
E quindi credo che diventi sempre più determinante questa
Azione che all'interno del partito deve essere fatta di
Riprendere un nostro ruolo su questo tema
Concordo in pieno con quanto detto Biasutti su questa analisi
Il successo delle leghe
Ha messo in movimento uno scenario finora connotato da una relativa stabilità la stabilità che derivava garantita dalle forze politiche tradizionali
Un successo che ha senz'altro colto di sorpresa più di qualcuno
Ma che appariva comunque già da tempo Anna annunciato solo voler considerare con la necessaria onestà politica e intellettuale
Le ragioni che stanno alla base di tale fenomeno
Ragioni che semplificando al massimo trovo non
Volte misura anche disordinate dispersiva se volete
Le istituzioni si senno son pre più scure lottizzate
Apparendo e venendo considerate come intro flesso e tese all'autoconservazione piuttosto che ad un serio confronto con la realtà economica sociale e culturale in costante evoluzione
I partiti poi
E tra questi devo dire il nostro in particolare
Non di rado sono sembrati assorbire troppo impegno nel palpeggiamento dei problemi nel rinvio delle decisioni sembravano in tutt'altre cose affaccendati
Quindi alla base del tema delle leghe crisi delle istituzioni crisi dei partiti frammentazione del tessuto sociale questi gli elementi sui quali si è innestata all'espansione delle leghe
Che hanno costruito il loro successo elettorale sulla disillusione
Quasi una perdita di speranza di poter il cittadino contare ancora su questi partiti per far valere una sua dignità il malcontento l'esasperazione una dei vizi di mansione in Friuli in fondo per le scelte dei partiti dell'istituzione internazionale
Certamente il progetto politico espresso dalle leghe si presta considerazioni diverse
Dell'Utri ne ha fatto un'analisi abbastanza approfondita nelle quali vengono a manifestarsi ora rifiuto ora il timore ora l'accoglimento anche di principi aberranti come quelle del razzismo ma non è questo il problema
Da parte nostra crediamo che tale Progetto pur culturalmente debole approssimativo diciamo pure a volte anche reazionario
Non debba essere frettolosamente accantonato come se non meritasse nessuno poca attenzione
Visto che
Anche che hanno aderito con il voto democratico tanti troppi cittadini
Ne crediamo che tale progetto debba essere considerato solo con timore
Ma dobbiamo riconoscere piuttosto un giusto rilievo da alcuni elementi di indubbio interesse in esso contenute
E tra questi l'insistente richiesta di una maggiore autonomia politica amministrativa e finanziaria del Governo della regione
Il tema dell'autonomia dovrebbe trovarsi amici sostenitori convinti credibili come democristiani
Eredi del pensiero di Luigi Sturzo per noi tutto Lumia non significa
Come per le leghe separatezza chiusura
A arroccamento ma piuttosto dialogo in condizioni di pari dignità con le istituzioni nazionali
Partecipazione responsabile alla crescita del Paese valorizzazione delle esasperazioni della cultura e delle tradizioni locali
Ma questo senza esasperazioni culture e tradizioni così forti di una propria identità come quella veneta friulana Giuliana
Bisogna arrivare a riconoscere il giusto ruolo che compete alle Regioni agli enti locali anche alla luce di questi ultimi tempi della legge centoquarantadue che ha favorito
Un ruolo nuovo delle Autonomie creando quindi le condizioni per un migliore funzionamento dall'apparato dello Stato
Quindi dall'attribuzione livelli locale di governo di più ampie competenze degli strumenti finanziari doni a consentire il loro migliora il migliore spera espletamento lo Stato può trarre solo dei benefici
In termini di accresciuta efficienza ed efficacia della sua azione amministrativa insomma oggi lo Stato non può continuare a volere fare tutto
Deve fare meno ma per fare meglio
Sarà difficile altrimenti sostenere che le leghe hanno torto quando affermano che lo Stato non funziona o funziona poco funziona male
E ciò il riferimento soprattutto le risposte date dall'istituzione centrale grandi problemi della sua città Queen quali si devono confrontare
Gli amministratori sono stanchi
Di fronte ai problemi a campare delle scuse cercare alibi è colpa dell'Anas è colpa del ministero dell'Ambiente
Siamo noi che dobbiamo dare risposte siamo noi che siamo di un rapporto diretto e quindi dobbiamo avere i poteri per non nascondersi dietro il problema
Quindi amici l'autonomia deve crescere e dà forza ed era e rafforzarsi
Per consentire alle Regioni agli enti locali di svolgere pienamente il ruolo ad essi riconosciuto dal nostro ordinamento dalla Costituzione
Per favorire il miglior funzionamento dello Stato
Per combattere il razzismo e tutti gli altri elementi di divisione di una società che ha bisogno di ritrovare il senso della convivenza solidale
E che fare allora
Perché la politica dell'autonomia riprenda vigore
è necessario e urgente un rinnovato impegno dentro da parte dei partiti io credo prima che nell'istituzione e dunque dentro e da parte della democrazia cristiana
Ricordate Biasutti che l'altro giorno giovedì abbiamo parlato a lungo con Forlani
Di un incontro
Promosso
Dall'amico Bernini
E abbiamo considerato come ai vecchi motivi a favore del regionalismo
L'incompiutezza del disegno dell'attuazione del disegno costituzionale
Il vistoso riaccentramento di competenze e risorse finanziare tutte cose che ha ricordato anche a Bisutti
Le norme mutamento intervenuto nella società oggi credo ci siano intervenuti anche altri nuovi argomenti per procedere sul serio con convinzione su questa strada
Presenti al processo l'integrazione paneuropea e che tutto in chiave regionale e riscontra rivendicazioni riconoscimenti del livelli di governo sub statale per il rispetto di tradizioni storiche identità culturali etniche e per la corrispondenza le esigenze di governo secondo il principio di sussidiarietà
In particolare faccio un esempio la riunificazione della Germania può essere legittimamente vista non tanto come l'unificazione di due Stati
Quanto la decisione di un sistema di lender tempestivamente istituiti anche nel territorio della Ddr
Ad un'unica costituzione federale
Un altro argomento
La crisi dei partiti nel rapporto con l'elettorato
Espressa dalle de dalle leghe che denota quindi lo scollamento
Denota quanto meno che non c'è più un rapporto cittadini partito in grado di dare delle sensibilità di far capire le sensibilità nuove un altro argomento è il debito pubblico ormai incontrollabile per la stessa missione in questi giorni dello stesso governo
Guardiamo l'atteggiamento dei partiti
Il partito socialista oggi è giusto riconoscerlo sulla problematica regionalista sta dimostrando
Una significativa evoluzione che dopo la prima dichiarazione di Pontida del marzo scorso si esprimerà tra una settimana in un secondo convegno sempre a Pontida sull'Italia delle regioni per riproporre il rafforzamento di un tempo
In cui le regioni sono imbrigliati dal centralismo statale il maggior responsabile dello spazio dato alle leghe
Il Partito Comunista si può dire che esce oggi sia confuso su tutto tranne che sull'impegno regionalista e autonomista
E la Democrazia cristiana invece
Ha mostrato un'involuzione in questi ultimi dieci anni
E dunque urge ed importa recuperarne un'iniziativa una capacità di proposta è una rettifica di Indirizzo rispetto alla manovra finanziaria del governo specialmente sui temi della sanità che sono o i più accentuati in questo periodo ma io credo che ci sia un altro ragionamento da fare
Questi partiti non credibili su questo tema possono assumere anche queste espressioni esterne come il Partito socialista e altri partiti minori
Sulla sanità per esempio da parte del ministro De Lorenzo liberale
Tanto per loro poi il fallo non farle non si sentono responsabili siamo noi invece siamo responsabili di fronte al Paese e vengono attribuiti a noi le mancate realizzazioni in questo campo
Poi credo anche che noi stiamo tradendo una nostra identità di partito popolare
è attraverso le Autonomie che questo partito ha sempre avuto un grosso rapporto con la società
Con una grossa presenza delle associazioni dei Comuni
In tutte queste espressioni capillari della nostra società quando stavo non realizziamo più questo quando lasciamo morire questo tema stiamo diventando un altro partito
Quindi emessi la piattaforma degli obiettivi cui le regioni tendono è riassunta da tutto il lavoro concordemente svolto fin dai tempi della commissione Bozzi e puntualizzato in ordine disegni di legge del governo sulla finanza e sull'ordinamento regionale
Una piattaforma di cui oggi do cui oggi si è più lontani che mai
Lo Stato ha rivelato l'intento di porre a carico delle Regioni lo ricordava prima
Berruti il disavanzo delle ULSS del novanta un carico per noi insostenibile è in gran parte imputabile direi solo
A decisioni prese a livello centrale come sui farmaci sulle convenzioni sui contratti
Le regioni non hanno fatto una contestazione sul problema
Per regioni hanno accettato di assumere le proprie responsabilità nel campo della sanità
Però io un contesto di regionalizzazione del sistema
Noi abbiamo detto assieme Biasutti che non vogliamo sottrarci non siamo contro parte dello Stato siamo parte dello Stato
Vogliamo non scontrarci su questi problemi ma vogliamo ragionare con lo Stato per partecipare al continuamente ai contenimento del debito pubblico
Ci auguriamo che questa nostra proposizione venga accolto
Altrimenti anche quelle poche cose che sono state fatte tipo la legge centocinquantotto
Se l'ho detto
Fate fronte al debito dal novanta con le risorse che derivano da questa piccola capacità impositiva concessa alle Regioni credo che diventerebbe tutto incredibile nel senso che anche le gli impegni assunti dal governo sulla regionalizzazione della sanità e sulla ampliamento dei poteri delle Regioni non sarebbero credibili se in questa prima battute dell'applicazione della centocinquantotto Noce riducessimo ai impegnarla per quindici anni a favore di un debito
Che e è stato assunto in gran parte dalla Spagna
Ecco perché
Le regioni avvertono il proprio ruolo di enti di governo e dunque si sentono partecipi e corresponsabili nella soluzione dei grandi problemi della politica economica e sociale del Paese
Ma tuttavia dissentono dalle politiche statali nelle materie in cui sono coinvolte le competenze regionali
Alle politiche sono ancora tutti imperniati su schemi centralistici
Servono invece linee di soluzione più rispettose delle Autonomie previsti dalla Costituzione repubblicana questa stagione poi velista tutti apertasi per Comuni e Province a seguito della centoquarantadue sull'ordinamento dello tu non mi ero
Tali e la revisione degli statuti che alcune Regioni hanno già avviato anche nel senso di un'autoriforma non del vento lo stiamo facendo
Profilo un momento di grande apertura cioè un momento costituente in cui l'iniziativa politica di un grande partito nazionale come la Democrazia Cristiana forte di un'originaria tradizione autonomistica
è quanto mai opportuna e doverosa è quello che abbiamo detto a Forlani l'altro giorno la DC non può sottrarsi è una grossa iniziativa politica su questo tema
Quindi assumere una tale iniziativa politica significa oggi essere consapevoli degli umori reali presenti nella gente nella società così complessa
E con la di Silverstone diversificazione di sensibilità e reazioni rivelate anche dal fenomeno delle leghe
Poiché manca Longo mi dovrebbe grazie
Sì io non
Non sono stato così diligente come Biasutti
E Cremonese non mi sono preparato un intervento scritto anche perché in realtà io dovevo parlare nel pomeriggio ma come nella squadra di calcio dove ha giocato da sia dal portiere che da attaccante anche quindi fanno giocare un po'tutti i ruoli e e quindi
Mi ha dato anche a questa a questa situazione
E quindi vi chiedo anche scusa se le mie saranno delle riflessioni sparse non sarà un discorso compiuto anni a me pare che
Si è un po'riduttivo pensare che il problema delle leghe sia un problema che riguardi solo la questione delle autonomia
Certo questo il tema è uno dei temi centrali
Ma certo vi è anche qualche altra spiegazione che sta dietro a questo fenomeno
Io credo che alle origini vi sia quello che sta avvenendo quello che è avvenuto quello che sta avvenendo in questi anni in questi in questi tempi e cioè l'accentuarsi di una polverizzazione dei conflitti sociali
L'aumento alare di attriti e tensioni non tra insiemi come era nel passato
Ma tra all'interno degli stessi gruppi sociali tra i diversi interessi anche tra singole tra anche tra singole persone
Cioè siamo di fronte ad un vero e proprio fenomeno di polverizzazione che in questi anni poi in questi ultimi anni
è stato anche accompagnato da una
Caduta dell'illusione ideologica
Da una caduta di ogni organizzazione sociale anche dei disagi
Sono questi fenomeni che aiutano io credo a leggere il fenomeno delle leghe che hanno poi portato anche alla caduta
Del del vincolo di appartenenza ai partiti alla caduta del della rappresentanza stessa dei partiti
E cioè in sostanza io credo che il problema delle leghe oggi non ponga più e non ponga solo il problema del rapporto tra Stato centrale e autonomie locali e poteri locali ma ponga
In primo luogo e centralmente soprattutto il problema della legittimazione dei partiti e della legittimazione dello Stato
Dello Stato stesso
E in questo in questo senso credo vada letta la situazione la situazione di oggi e cioè il problema centrale
Attorno al quale essi costituiscono e si sono formate le leghe e proprio
Fondato su una e direi un attacco radicale un attacco centrale al sistema dei partiti nel suo complesso non è in gioco la Democrazia Cristiana solamente non è in gioco questo o quel partito è in gioco il sistema Crespi che sostanzialmente ci siamo costruiti dal dopoguerra
Ad oggi e io
Credo che non bastino
Le analisi che in questi tempi anche da parte della segreteria del partito si sono fatte la politica italiana è in grande movimento tutto sta cambiando
Dicevo prima la caduta idea la caduta del del comunismo il
La la messa la messa in crisi e quindi di tutto un sistema anche di alleanze lo vediamo quello che avviene anche nei dei nostri enti locali
Tutto insomma eh va verso approdi nuove e dove la Democrazia Cristiana in queste io credo il problema che abbiamo anche di fronte anche se come dicevo prima non siamo posti in discussione noi
Ma direi siamo posti discussione noi in quanto abbiamo avuto nel passato abbiamo ancora oggi la maggiore il maggiore peso il maggiore potere in in questo senso siamo messi in discussione assieme agli altri come sistema di rappresentanza nel nel proprio nel proprio complesso
E da questo punto di vista vi sono due tipi di risposte io credo al problema delle leghe uno la prima
E la risposta di chi rincorre le leghe sul loro stesso terreno
Di chi ricorre agli interessi particolari sul loro stesso terreno corporativo di chi pensa ancora che si possa riprodurre si possano avere rotti solamente concedendo favori
Ed è questa una risposta che anche credo una parte del nostro partito accompagna e ricerca
Vi è poi invece una risposta diversa la risposta alta
Una risposta che tenta di ricondurre il nostro Paese attorno ad una proposta unitaria cioè il serpentone di ritrovare le radici unitaria anche del nostro e del nostro Paese
Ed è la risposta di una ricerca di una grande solidarietà nazionale di grandi idee di grandi sogni
Di grandi progetti di di recupero del nostro Paese pensiamo al tema del Mezzogiorno al tema della lotta contro la criminalità
Al tema anche della Società dei dei due terzi del terzo che viene che viene escluso e tra parentesi dico che non mi pare
Che la lega si possano ricondurre a quel terzo che viene escluso e anche questo ci deve ci deve far pensare perché anche questo ci fa dire che uno dei fenomeni con i quali dovremmo comunque fare i conti
Ma questa risposta alta siamo no Indro in grado forse di darla risposta alta richiede che alle alle proposte che si fanno dissi anche coerenza di comportamenti e io non credo e non mi pare che la situazione attuale della democrazia cristiana sia tale da consentirci dare queste questi tipi di risposte di ricreare nuove speranze
Se volete nuovi miti forse anche nuovi illusioni ma pur sempre di avere un progetto attorno cui coalizzare il consenso a me non pare che questa sia la situazione del partito
La situazione forse anche di questo di questo governo
La sfiducia dell'opinione pubblica credo si possa superare solo se alle proposte alle alle idee che si lanciano si accompagnano anche coerenti comportamenti oggi purtroppo non abbiamo nelle nelle proposte e nei comportamenti
E quindi questo io credo sia anche uno dei temi che dobbiamo che dobbiamo affrontare quando parliamo del fenomeno delle leghe
Anche se non voglio dimenticare che esistono anche altre risposte che vanno date
Anche altre prospettive di soluzione che vanno respinte io credo come quella che avanza che avanza Miglio di uno Stato di uno Stato federale c'era un libretto uscito poco tempo fa che che accompagnava e mi pare il Sole ventiquattro Ore che raccoglieva una serie di articoli di miglio su questo
Su questo su questo tema Grant certo senso è stato preveggente perché fin dall'ottantasette prevedeva alle spalle l'espandersi di questo fenomeno a me non pare però
Che la risposta c'è la proposta di uno Stato federale conforta riaccorpamento anche delle regioni sia la risposta è che
Che vada bene per il nostro Paese ma è la risposta che riproduce le vecchie le vecchie divisioni che riproduce ancora una volta la divisione tra chi sta bene chi sta male in questo senso la riproduce anche
Fisicamente
E quindi direi dobbiamo dare le risposte chiare da questo punto di vista dobbiamo anche dobbiamo anche recuperare come alcuni hanno già fatto cui
Un minimo di credibilità dello Stato credo in tre ordini di problemi sui quali attorno ai quali accanto ai temi e all'analisi che dicevo prima si creano anche il si crea anche lo scontento che l'alimento delle lei
C'è il problema dell'ordine pubblico sul quale non occorre che io intervenga e che perché ce ne rendiamo conto un conto tutti della sua gravità
Anche se a volte si tenta di minimizzare lo dicendo che basta togliere qualche doppiette dei cacciatori per risolverlo
Se questo c'è questo tema
Se
C'è poi l'altro tema della credibilità dell'amministrazione
Un tema sul quale le leghe si sono si sono lanciate in questo senso forse in modo razzista cioè pretendendo quasi che vi siano che non vi si che non vi sia possibilità di circolazione nel nostro paese nel senso che le amministrazioni del Nord dovevano avere dei funzionari del Nord delle amministrazioni del Sud funzionari del Sud ecco nel momento in cui parliamo di un'Europa unita in cui e c'è un unico mercato andiamo ancora a fare queste e queste distinzioni
Ma c'è il problema della credibilità dell'amministrazione del funzionamento dello Stato sul quale non bastano parole ma occorrono occorrono anche fatti azione concreta
E c'è infine il terzo problema che è quello del decentramento
Sul quale credo molti dei dei nostri dei nostri ministri hanno la coda di paglia basta leggere diversi le diverse proposte di legge che poi anche disegni di legge che poi anche si sono si sa hanno si sono arenati per fortuna si sono arenati del nell'iter parlamentare ma il concetto di uno Stato accentratore di uno Stato che predomina tutto e su tutto soprattutto quando si tratta di affari è un concetto che va e che va di moda
E trova anche sostegni ecco se una politica delle delle opere pubbliche sotto gli occhi è sotto gli occhi di tutti mentre io credo che sia possibile
Un ulteriore processo di decentramento senza che questo significhi un venir meno di vincoli anche di solidarietà nazionale perché io mi rendo conto che quando si chiedono
Nuovi mezzi finanziari alle regioni forse sì corre il rischio di di dire vogliamo noi e togliamo qualcosa
Agli ad altre regioni che magari stanno peggio di noi quindi c'è sempre questo rischio di una di una competizione
Ma serto via è possibile mio lo dico anche per l'esperienza che Breve che ho fatto ma
Alle norme in un ministero a me sembra assurdo e vi siano dei ministeri come quello
In cui c'ero che
Che distribuiscano contributi che vanno dall'ordine di due tre milioni all'ordine di qualche di qualche miliardo cioè non non esistano queste come distribuiscono a pioggia sono novecento miliardi di cui
La metà forse un terzo distribuiti a pioggia non so secondo quali secondo quali criteri e non vedo perché debba essere lo Stato centrale dare i contributi e le bande
Voi circoli musicali e non possano essere invece gestiti direttamente dalle Regioni che lo fanno sentendo meglio le le cose che valgono localmente le cose che che hanno interesse verso queste verso la stessa Regione io credo che questo forse aiuterebbe un po'di più anche le Regioni stesse ad una politica e culturale un po'più attenta perché forse negli anni passati ed è questo l'ultimo argomento che tocca poi voglio credere perché per lasciare spazio ad altri negli anni passati noi abbiamo forse dato troppo spazio ad un anche ad un tipo di cultura che tendeva ad omologare tutto secondo schemi e criteri che potevano valere da da Trento alla Sicilia e io credo invece che anche questo sia un tema che aiutato il fenomeno delle leghe noi possiamo rovesciarlo solo aiutando una riscoperta autentica della dimensione anche locale della della politica della dimensione anche delle delle piccole delle piccole patrie della politica dico e della e della cultura mi pare che anche questa sia di me una dimensione che non va dimenticato Emilio spesso in quel in quella raccolta lo lo ricorda questo tema
Anche dell'identità identità lombarda ne parla Lucio io dico che anche su questo tema forse abbiamo dimenticato un po'del del nostro popolarismo sono cose che sulle quali dobbiamo continuare io credo una riflessione
E sulle quali dobbiamo anche dare delle risposte certo è e concludo
Che se non vi sarà una democrazia cristiana capace di porsi alla guida
Di questa risposta alta della politica nei confronti di questo fenomeno di disgregazione dell'unità del nostro Paese se non vi sarà questa democrazia cristiana
Io credo che saranno tempi duri ma non solo per noi ma per tutto il nostro Paese
La parola al senatore Ambra Orfei
Ma qualcuno ha detto e ha scritto anche sul giornale del nostro partito che noi non dovremmo parlare delle leggi e perché parlando delle leghe faremmo il gioco di Bossi e dei suoi amici
Daremmo una sponda
Offriremo
E amplifica Remo un dibattito che non merita essere amplificato
Io credo e mi pare che l'aver posto questo tema all'inizio dal nostro incontro sia stata una scelta molto intelligente noi invece nel dobbiamo parlare delle leghe
Perché è
Non può non interessarci questo che un fenomeno politico
E quindi dovremmo ma credo che la maggior parte fra noi anche nel partito abbia abbandonato questo iniziale disagio questa irritazione questo sdegno qualora talora nei confronti della manifestazione di questo fenomeno
Abbiamo anche abbandonato ogni così volontà di condanna moralistica e e sulle cose eclatanti si sta poco a rispondere sulle tre repubbliche federate o sul verde massonico del tricolore
Ecco io credo che giustamente come anche gli amici che prima di me hanno svolto dalle interessantissime considerazioni
Il tema sia
Questa crisi
Che anche il successo delle leghe sottolinea la crisi politica la crisi della rapporto del cittadino con le istituzioni la crisi
Rapporto del cittadino dell'elettore con il partito
Ed è su questo tema io credo che noi possiamo come c'è stato
Autorevolmente
Se il tetto ha tanti amici
Per questo il terreno sul quale dovremmo tentare una nostra analisi una diagnosi più precisa
Fare delle proposte
Più computer
La questione interessa anche al Partito socialista
Il cinque e il sei di ottobre si terrà alla Convenzione seconda di Pontida
Giuliano Amato ha già
Indicato
Quali sono i temi di quella convenzione
Il titolo è è la Repubblica delle regioni
E stupisce un pochino
Ma ci stupisce positivamente questo
Questa conversione regionalistica del partito socialista che
Fin qui non aveva dato testimonianze molto molto precise e molto sicure di una suo affetto regionalista
E Amato dice bisogna cambiare la Costituzione bisogna cambiare gli statuti regionali
Bisogna ridefinire la specialità ridefinire le competenze stabilire l'autonomia finanziaria delle Regioni quindi bisogna trasformare il nostro Stato in uno stato regionale
Allora questo è io credo uno dei temi sui quali noi dovremmo una risposta
Seppure riteniamo che il confronto mostro con il Partito socialista su questo tema possa e non possano essere un confronto positivo ed utile dovremmo però dire se siamo anche noi per essere un partito per essere uno stato regionale e il sei invece non è riteniamo di dovere sottolineare che il nostro è la nostra a cosce Alcatel costituente è stata per uno Stato unitario ed articolato
Auto uno Stato unitario e delle Autonomie uno stato unitario e del pluralismo anche territoriale
Ecco io credo che quindi non possiamo seguire puramente e semplicemente questa linea dello Stato regionale
Anche perché mi pare che la tentazione socialista al di sotto della tentazione socialista sullo Stato regionale non possa non ritrovarsi a rinvenirsi
Un elemento che presente anche oggi nel dibattito politico sul sui temi distinti istituzionali una indicazione che dalle senatore Pasquino macchie
Recupera una eredità socialista un'eredità di Proudhon che vuole
Un'Italia federalista
E quindi dovremmo chiaramente dire se questo Stato regionale è soltanto vorremmo chiaramente sapere se questo Stato regionale di socialisti vogliono
è uno una definizione compiuta assume o se invece un passaggio verso lo Stato lo Stato federale verso un nuovo federalismo
Si era detto e Prudhomme ha scritto e disse
L'uomo è ancora un maestro è una riferimento preciso per i socialisti in questo caso il riferimento è pericoloso che l'Italia per natura e per sua configurazione non può che essere federalista
Che l'unità è fittizia in Italia e arbitraria è pura invenzione della politica è una combinazione che non ha nulla in comune con la libertà mi pare che la storia italiana abbia dimostrato invece l'inverso
Una seconda considerazione io volevo fare
E perdonate anche la la dissociazione di questi o la scarsa comprensione di questi temi ma la un riferimento che una riflessione che volevo fare ancora un momentino sull'analisi del voto cosa che è già stata fatta da alcuni amici prima
Il voto alla lega non è un voto di appartenenza
Si è detto non è un voto di opinione non è un voto di scambio è un voto di protesta è il collettore della protesta ma io ecco sarei molto attento
Mi pare che se inizialmente se possiamo dire o rilevare che inizialmente il voto alla lega può essere un voto di protesta
In questo momento la il tentativo la linea politica di questi delle leghe è quella di e trasformarlo in un voto di appartenenza
Può diventare il voto di protesta un voto di appartenenza e quindi un voto nei confronti dei quali e difficile una riabilitazione un recupero anche per noi
Può diventarlo quando si colleghi ad una sorta di localismo virtuoso del responsabile
Quando si tali legittimi sulla base di termine sentiti da un'opinione pubblica che non è soltanto una opinione pubblica territorialmente individuata si è ristretta in alcune zone del Paese
Quando tendeva a diventare come mi pare stia diventando una sorta di movimento la Lega uno le vecchie o la lega nord una sepolta di movimento
Neoconservatore radical thatcheriano
Della Società dei due terzi quando cioè
Riconquista di una legittimazione sul piano generale sul piano complessivo quando dalla fase della protesta
Da sbocchi o sfoci nella fase di alcune troppo proteste proposte e quindi si venga e istituzionalizzando
Qualcuno dice se esistono istituzionalizza e finisce io non credo non credo che la lega o il fenomeno delle leghe sia riconducibili ad altre esperienze che nel nostro Paese si sono abbiamo avuto come quella dell'uomo qualunque non credo che la lega sia definibile come un partito meteora ma che appunto attraverso alcune significative posizioni Possa diventare un partito e acquisire conseguire un voto di un consenso di appartenenza
Quale può essere la risposta nostrana
Ecco io credo che agli amici che la risposta no Stra può stare nelle cose che diciamo stamane portare molto nelle cose che diremo nel pomeriggio ma contrastare moltissimo nelle cose che si diranno domani
Le lei che pongono delle domande giuste sono le risposte che danno che sono sbagliate così ha detto De Mita pochi giorni dopo il sei in sei di maggio
Ecco io vorrei escludere subito una risposta
Vorrei escludere la risposta che pure è stata avanzata
Nell'ambito del nostro partito ad alcuni amici del nostro partito quella della trasformazione della democrazia cristiana da partito nazionale da partito nazionale e popolare
In una sorta di federazione di partiti popolari regionali
Non mi pare che la risposta sia quella del Partito popolare Cisalpino non mi pare che la risposta sia quella del Partito popolare siciliano del Partito popolare friulano
Il nostro è uno Stato unitario il nostro partito è un partito nazionale
Nella nostra realtà del Friuli-Venezia Giulia abbiamo sofferto ma ha fatto vincere una idea
Che ancora non compiutamente realizzato e quella dell'unità regionale attraverso la quale però abbiamo resistito abbiamo resistito a tentativi abbastanza forti e duri sia nella realtà friulana che in quella triestina
Di scissione della unità della unità regionale
Io credo quindi non per piaggeria ecco di
Ripetere e lo dirà forse senz'altro anzi lo dirà senz'altro meglio di me domani o per piangere e al presidente presidente del gruppo dei senatori democratici cristiani senatore Mancino
E quando subito dopo il giorno dopo delle elezioni di maggio del successo delle idee che ci ha ammonito a questa revisione costituzionale a questa risposta attraverso le riforme costituzionali al al fenomeno del leghismo io credo che una risposta noi la dobbiamo dare anche attraverso la riforma elettorale
Ma non per stabilire una sorta di sbarramento e risolvere così semplicisticamente la questione delle lega dei partiti minori che anzi mi pare che a questo punto adatto
La quantità del consenso che le legge o la lega sta raggiungendo lo lo sbarramento sarebbe assai problematico individuare in quale misura debba debba essere ma quanto piuttosto nella iniziale proposta
Quella che fu la proposta di Ruffini è che ancora io credo la proposta che noi dobbiamo sostenere anche in questa fase di dibattito interno nel partito intorno alla riforma
E alla riforma elettorale il cittadino deve potere scegliere il partito è la forma di governo e quindi deve poter essere coinvolto il partito anche deve il partito dichiararsi deve prendere campo deve dire quali programmi ma deve dire anche con quali alleanze con quali schieramenti io
Credo che se la questione è politica
Noi non possiamo non chiamare sul piano della politica anche le leghe e sul piano della politica misurarci come lei che e quindi chi è tre e ritornare a riabilitare la politica e soprattutto a riottenere il consenso intorno alle scelte alle linee nostro partito
Bruno Tabacci presidente del Gruppo Consiliare decide la Lombardia della Regione Lombardia
Ringraziamento gli amici friulani per questa iniziativa e per la possibilità che viene data di compiere una riflessione
Che deve essere fatta sui temi delle leghe
Il sei maggio del novanta i risultati Lombardia sono stati i seguenti
La DC è passato dal trentasei al ventotto virgola sei per cento minimo storico dal dopoguerra
Il pc dal ventisei virgola sette al diciotto virgola otto per cento
Il Partito socialista dal quindici virgola quattro al quattordici virgola tre
La DC ha perso sei seggi il PC sette
Il PSI nessuno
Ma è a meno tre se si considera che i socialisti si erano indossati durante la legislatura e da dodici consiglieri regionali erano arrivati a quindici attraverso acquisizioni
Un po'dall'area comunista e da quella socialdemocratica
Anche il Partito socialista dunque cede voti al proprio nella regione dove più imponente il suo spiegamento di forze
Cioè il fatto che l'amoroso che la Lega Lombarda guidata da Bossi che non era presente nell'ottantacinque è diventato il secondo partito della Lombardia
Con un milione e duecento mila voti e quindici consiglieri regionali
Raccontare anche un transfuga dalla lega che ha fondato Alleanza lombarda che sulla spinta ha conquistato uscente
Dal mille novecentottantasette anno delle politiche che videro irrompere sulla scena il movimento leghista il partito dei cosiddetti federalisti ha triplicato i voti
La mia opinione è che si tratta di un trend tutt'altro che concluso e di breve respiro
Un altro balzo ci sarà alle prossime elezioni politiche anticipate o no che siano e su questo punto inutile arrovellarsi perché il novantuno non sposta i termini del problema ma non risposta neppure il novantadue non si vede come se io l'avessi abile nel breve questa tendenza
Ma la lega non è solo un fenomeno lombardo
L'attrazione fatale è stata esercitata sulla moribonda Liga Veneta innescato forti spostamenti di consensi in Piemonte in Liguria in Emilia Romagna ma quello che impressione è la rapidità di crescita di consensi in zone dove solo dieci o dodici mesi prima
Le liste non o non si erano presentate o non avevano proprio ottenuto consensi allega lombarda ottiene quattro consiglieri comunali al primo colpo a Parma in una città in un comune che non ha una tradizione lombarda quindi per dire che le motivazioni sono di ben altro tipo oppure la città di Brescia che viene considerata una delle meglio governate nel nostro Paese la Lega Lombarda passa dal quattro al ventidue per cento
Dalle elezioni europee che si sono tenute l'ottantanove all'elezioni regionali e comunali del mille novecentonovanta
Il terremoto non si è verificato in Valle d'Aosta per motivi locali e non è ancora decollato in Friuli in Trentino Alto Adige
Dunque e questa è la prima fondamentale considerazione il leghismo è diventato un fenomeno nazionale
Non si è prodotto ancora al sud per una serie complessa di fattori ma destinato prima o poi ad affiorare magari in forma diversa questo un punto sul quale conviene richiamare gli amici del partito e all'indomani dei risultati del sei sette maggio hanno fatto delle analisi un po'superficiale
Immaginando di attribuire le questioni del successo della Lega alla presunto o reale incapacità della democrazia cristiana
Ci sarà anche questo ma io trovo invece che il voto in Lombardia appare più come anticipatore di un fenomeno che potrebbe trasferirsi e io penso si trasferirà nel resto del Paese
è un movimento che è nato al Nord in quanto tende a spaccare politicamente in due l'Italia
è un momento un movimento che taglia interessa tutte le forze politiche
E sono attesi alla prova di quella che si presenta con le drammatici caratteri della crisi e dell'emergenza perché è questo il punto la crisi è che i partiti tradizionali primo e in primo luogo la DC
Non sanno come riconquistare a centinaia di migliaia di voti in libera uscita
Liberarsi di un voto di opinione che si accentua con la fine del pericolo comunista non per nulla le leghe spiccano il balzo dopo l'ottantanove e dopo i clamorosi e venti dell'Est europeo
L'emergenza determinata dal deteriorarsi di un quadro politico in cui emergono segni razionali spinte emotive innanzitutto una sorda profondissima protesta contro il sistema dello Stato centralista ed accentratore
Questo è un fenomeno che anche nel passato ha avuto delle punte anche nel recente passato vi sono stati dei fenomeni analoghi
Penso a quello che è accaduto a Milano a cavallo del settantasei che allora si chiamava come la maggioranza silenziosa
Ma queste spinte furono RAI assorbite dalla Democrazia cristiana con lo spauracchio del pericolo comunista ora ognuno di noi può vedere come questo problema non possa più essere agitato e quindi noi siamo in campo aperto
A contrastare con mezzi molto più insufficienti di quelli che avevamo in in un tempo un pericolo che alquanto insidiose
Il successo delle leghe quindi da che cosa dipende
Con scio
Ebbe
Attorno a Milano c'è un reticolo di comunità locali nelle quali il fenomeno mafioso si è inserito il comma grande forza e a collegamenti politici che sono molto diversi da quelli che Bobbio attribuisce alla democrazia cristiana per la Sicilia
Proprio perché c'è questo segno di attenzione nei confronti delle forze emergenti testa Duomo Connection è la spiegazione
Dall'i collegamenti con la forza emergente o per certi aspetti la forza già emersa insediati chi vota lega appartiene a classi medio-alte sono benestanti spesso ricchi spesso liberi professionisti piccolo industriale
Molti sono cattolici che prima votavano DC in funzione anticomunista talvolta anche parroci
E la difficoltà di raccogliere l'appello del cardinale Martini sì introduce anche all'interno dei reticoli della struttura della chiesa
Cattolici magari dell'ultima ora solletica ti dà tanta cultura teorizza attrice della diaspora intenta reputare finita l'unità dei cattolici e favorire viste in antagoniste o cattolici che non sentono il peso e la contraddizione tra la loro fede e il verbo leghista
Moltissimi sono giovane
Da una recente indagine fatta a Bergamo risulta che più di un giovane su due sono di orientamento leghista e quando parlo dei giovani parlo dei diciottenni non di quelli che non sono più giovane
La Lega è riuscita a catalizzare il voto delle nuove leve della politica il sensibili per molteplici ragioni alluso etico del voto
La matrice razzista è meno evidente di quanto sembri alcuni leader leghisti hanno spiritualmente una sensibilità razzista
Ma la stragrande maggioranza di chi voto non è per principio contrari ai negri e ai meridionali
Pur in presenza di una costante spreco pressione degli extra comunitari coglie però tutto il disagio e lo trasforma il malumore di una società che non riesce ad organizzarsi per integrare queste presenze
E che da un lato lancia la legge Martelli e dall'altro non produce gli strumenti per la gestione corretta di questa legge
Non si può neppure a dire che sia un voto qualunquista o di destra
La lega ha occupato lo spazio che i partiti le hanno offerto aiutata in questo dal gusto dello sfascio che riempie di colonne i giornali e dall'astrattezza delle proposte e dalle furbizie fatto dei politici collettivi professione
Durante ma non solo durante le campagne elettorali
Al fondo di questa ondata di protesta che non è né da sottovalutare né da demonizzare c'è una preoccupante devastante caduto dei valori l'accaduto del senso di solidarietà
La crisi comunista aggravato la perdita di idealità della politica e ha trasformato ancor più i partiti macchine di gestione del potere
Con la crisi comuniste la politica comincia a mostrarsi per quella che sostanzialmente impresentabile soprattutto laddove essersi allontanata dalla società civile
Al nord i partiti ci sono sradicati dalla società
Hanno volato sopra i problemi
Quando quelli che interessano più da vicino i cittadini
Sono il tram che non arriva la posta che non funziona la visita specialistica rimandate alle calende greche le strade che non vengono pulite illuminazione che non c'è la criminalità che si diffonde la scuola che interrompe il tempo pieno
Gli affanni in ultima analisi di una vita collettiva da società postindustriale stretta nella camicia di forza di una burocrazia spesso inefficiente
Affiora qui dunque il tema dell'autonomia che va certo colto anche se non va enfatizzato
Più lo Stato centralizzato e più si determino tensioni l'aspirazione della Regione forti è allora quello di rivendicare autonomia
Ma il corretto regionalismo qui cambia volto e diventa nell'interrogazione leghista ambiguo federalismo
Invece di parlare di regionalismo all'interno del processo di integrazione europea si sconfina nel federalismo che è una risposta sbagliata ad un'esigenza giusta
Si concentra una loro le attenzioni sul funzionamento complessivo dello Stato alla ricerca di un punto di tensione di un possibile Caprio capro espiatorio di una motivazione forte sulla quale ancorare la protesta
E la tattica del cercare nemici fuori quando non ci si rende conto che la questione della governabilità e della efficienza anche nel Settentrione non hanno dato risultati esaltanti
Attualmente tutti i partiti valorizzano rappresentatività ma non si sentono vincolati all'efficienza al nord come al sud
La punta più acuminata però dello stato di crisi e nel sistema e nella politica si si può dentro la crisi dei partiti
E qui si tocca con mano Lino Anita e la sconcertante o debolezza delle formazioni politiche a fronte della contrada contraddittorietà del nuovo che avanza tutte insieme
Quasi che fosse venuta meno la condizione di uno stampelle di una stampella che le reggeva reciprocamente magari sulla base di un contrasto di fondo la crisi dei partiti e la crisi della politica
In sintesi è questa politica che non interessa più
La questione vera allora sarebbe come riportare la politica desse l'organizzazione della vita comunitaria e i partiti a strumenti corretti del bisogno di partecipazione dei cittadini alla soluzione dei propri della società
La distinzione tra istituzioni e partiti andrebbe riaffermata i partiti dovrebbero arretrare sulla soglia delle istituzioni
E non possono e debbono sostituirsi all'istituzione però queste sono parole che ci diciamo da un po'di tempo ma abbiamo una qualche difficoltà a far seguire i fatti le azioni a queste buone intenzioni
Io credo che vadano modificate le regole di rappresentanza in questo senso il dibattito di oggi poco concludersi con la tavolo rotondo di domani
Perché i temi sono strettamente collegati
La riforma elettorale forse l'ultima scialuppa per salvare il nostro sistema democratico la Prima Repubblica
La legge pro proporzionalisti che sicuramente la più rappresentativa Diretta a rendere conto di tutte le articolazioni culturali nel Paese era a dimensione per la sua età degli anni Cinquanta non credo che oggi ci ponga più in questi termini se avete capito bene la rappresentazione del consiglio Regione Lombardia tale per cui la tradizione laica repubblicana liberare a tre consiglieri regionali su ottanta e quella di Bossi ne ha quindici
Quindi il problema di una rappresentanza di quelle tradizioni culturali va sicuramente rivista in forme e con modalità diverse da quelle che si diciamo posti all'indomani della Costituzione della Repubblica italiana
Sicuramente
Questa la proporzionale così come noi l'abbiamo vissuta interpretata non fa crescere un rapporto trasparente tra i cittadini alla politica io non so se davvero i nostri concittadini
Siano interessati ad occuparsi ancora di politica ma certo
Il destro dovremmo darglielo la possibilità di riconoscersi in qualcosa in qualcosa di affidare loro uno spazio per giudicare per assumere decisioni per vincolare i partiti
Ma noi pensiamo al voto del sei sette maggio e i quattro mesi successivi è vero
Che in applicazione della legge Gava
Entro il dieci di agosto si sono fatte le giunte ma come sono state fatte queste giunte
Tutte anche l'emiliano male
Forse pensando ai programmi
Forse pensando agli uomini che le avrebbero dovuto e comporre forse per il Santo alla gente e gli impegni che i partiti non ho preso con la gente no
Io credo che si siano fatto unicamente dislocandosi sulla scacchiera del potere a prescindere dall'apporto che poteva essere instaurato con la pubblica opinione
Sarebbe allora opportuno introdurre quella che ormai tutti dovrebbero accettare come una regola importante per moralizzare il rapporto con la gente prima di fare le elezioni i partiti dicono con chi intendono coalizzarsi
Se si facesse questo con un premio di maggioranza da stabilire si garantirebbe assieme al massimo di rappresentatività il massimo di stabilità di trasparenza dal Governo dalla cosa pubblica ma vi dico che affermando questo
Io affermo una vicinanza morale ideale con la proposta Ruffilli ma non so neppure se questa basta
Ho l'impressione che i tempi ormai cammini no secondo una logica che ci fa apparire anche su questa proposta in arretrato forse non basta più neppure questa e i dietro l'angolo c'è qualche cosa di più radicale
Che anche se è stato abbandonato l'onorevole Craxi mi pare resti obiettivamente uno dei punti di riforma con le quali dovremo sicuramente confrontarci
Non è mica detto che questo significhi con una un successo scontato perché l'ha pensato però mi pare che anche le nostre idee
Se non riusciamo a chiuderla in un rapporto con la pubblica opinione il più rapidamente possibile finiranno per essere superate da qualche cosa di più radicale
Ci si può chiedere ma una riforma servirà per arginare le leghe
La risposta oggi non può che essere negativa
No non servirà totalmente ma è un passo importante
La risposta vera Lega dentro la coscienza dalla comunità
E dentro la coscienza di chi fa politica sta nell'intelligenza di chi è la politica chiede di disegnare la cornice all'interno della quale raggiungere il bene comune ma non può chiedere la felicità individuale la soluzione del proprio bisogno particolare la soddisfazione di un interesse molto limitato
Perciò siamo posti di fronte ad una sfida di carattere culturale che esige una maggiore tensione etica dei candidati alla politica sia nel partito che nelle istituzioni
Il potere della politica chiama in causa la responsabilità delle coscienze la responsabilità all'impegno la formazione e la serietà tra diverse agenzie educative
Queste infatti non è una battaglia che si può vincere esclusivamente con modifiche elettorale anche se ribadisco esse appaiono in qualche misura determinante
Né tanto meno con l'atteggiamento di colpevole sufficienza di tanti amici del partito carichi di responsabilità che valutano passeggera e transeunte la perdita registrata al nord
Il disagio ben più radicato e non si arresterà nelle regioni Della fascia alpina
E la DC non appare oggi ne pronta né attrezzata ne è consapevole del pericolo e sono fatalista sia nel senso della posso provvidenza che nel declino e non è un paradosso
Ma la rassegnazione non ci garantirà la sopravvivenza e non ci consentirà neppure un declino rispettabile questo è il punto di caduta ovvero che oggi c'è nella Democrazia Cristiana sotto la spinta di un'illusione
Che basti un accordo di potere un accordo che si vede un accordo diffuso un accordo
Che si sente per risolvere problemi che sono molto più profonde
Un motivo dunque ci sarebbe ulteriore per muoversi per reagire
Per difendere un primato che si conquista con l'iniziativa dando una profonda ragione ideale alla propria presenza allontanando ogni tentazione di impedimento un impedimento che sicuro nella falsa illusione e la crisi si allontanava
L'amico Riccardo Misasi spesse volte durante la giornata edifici del congresso
Utilizzava una battuto di Edward dove Filippo ma dopo Santa
Ma quella era una battuta di una commedia della vita
Non può diventare il vessillo di un partito che è parte integrante della dinamica storica di un popolo e comunque noi non crediamo che si tratta di passare semplicemente la nottata c'è qualche cosa di più profondo di più complesso e mi pare sfugga alla comprensione dei più
L'onorevole Mannino
Per i medici
Io credo non sia utile per l'economia
Del nostro confronto
Ripetere
Quei tratti di analisi che avanza altri qui primo luogo da
Adriano Biasutti
E poi allargati o diversificate gli altri interventi sono da considerarsi
Ormai definitivamente acquisiti
Ad una analisi che voglia essere compiuta del fenomeno
Delle leggi
Voglio soltanto però ricordarlo
Stato sottolineata la portata di fenomeno di protesta di protesta contro lo Stato centrale di protesta
Contro l'occupazione da parte dei partiti politici degli spazi della società civile
Stato ricordata alla componente razzista
Che forse non c'è e forse c'è mi permetto di aggiungere tra parentesi perché in questo Paese lo dico con molta serenità la pregiudiziale razzista c'è sempre stata
Ricordo una mia personale esperienza
Alla fine degli anni Cinquanta Torino dormire cari per ragioni di studio
E in quegli anni a Torino c'era un forte sentimento anti meridionale
Laddove gli obiettivi di questo antimeridionalismo erano siciliani e pugliesi ma anche antivento
In questi tempi alla fine degli anni Cinquanta i veneti in Italia erano un po'come il Sud adesso
Il Veneto il Friuli han finito di essere regioni che esportano manodopera l'anno esportata in tutto in tutto il mondo
Vorrei ricordare
Il motivo
Della rivolta fiscale
Che un motivo molto più importante e più complesso di quanto a prima vista non si possa immaginare ed un motivo ormai presente nella società italiana
Perché al di là della sopravvivenza di un larghissimo fenomeno di evasione e di elusione fiscale
In Italia la pressione fiscale molto forte almeno per chi figura regolarmente davanti al fisco
E si accompagna
Questo peso alla consapevolezza da parte del contribuente
Alla consapevolezza o al dubbio forse che l'uso del proprio contributo
Alla vita dello Stato non sempre
Sia corretto e non sempre sia efficiente
A questo punto però io mi permetterei
Incominciare a fare qualche osservazione diversa
E l'osservazione collegata alla constatazione che il problema dei localismi
Si sta ponendo informe e termini diverse
In tutte le realtà dell'Europa e poi in modo particole di Verissimo dell'Europa centrale soprattutto da quando caduto il muro di Berlino o la cortina il ferro
Alcuni Stati nazionali
Pendono ad avvicinarsi
Per forme politiche che poi vedremo quali ci riserveranno le circostanze al all'Europa occidentale
Non faccio riferimento soltanto al problema dei Paesi balcanici un problema
Che credo caratterizzi
Un lungo pezzo distonia mi permetterò con una battuta
Dire che il panorama che si presenta oggi in Europa
Rovescia il dato storico della seconda guerra mondiale con la sua epilogo la conferenza di Yalta
Nel recupero diversa
Avversari i grandi si riunirono per comporre Stati e staterelli che rispondevano ad esigenze tecniche che rispondevano ad esigenze se vogliamo se vogliamo di localismi storici
è un tema che ci deve fare riflettere molto
E ci deve fare riflettere molto perché De Bac collegato
Ad un processo che pure è aperto in Europa è stato ricorda ricordato sia da Biasutti ed ha cremonese il processo di costruzione dell'unità europea
Cremonesi ha detto
Che
L'unità europea la forma che stiamo conoscendo dell'unità europea la forma comunitaria avanza
Io mi permetterei intanto osservare che il nostro dibattito politico è caro Tabacci qui si misura lo scarto tra la politica
E l'opinione pubblica la società nostro dibattito politico ha ignorato quanto accadrà e sta accadendo in questi mesi
In Europa e anche in Italia a metà dicembre si svolgeranno a Roma due conferenze
Intergovernative che certamente porteranno a decisioni mi permetto dire sconvolgenti e sul piano dell'unione monetaria
E sul piano del rafforzamento istituzionale della Comunità europea
Ma questa comunità europea che si rafforza questa comunità europea che cresce nel suo profilo istituzionale oggi una comunità europea
Che non ha definito
Una regola
Di legittimazione democratica laddove il Parlamento europeo è soltanto un Parlamento consultivo ed il governo della comunità e un governo che per comodità chiamo Pettenò burocratico
Di derivazione dai governi nazionali ma indipendente dagli stessi governi nazionali
Questa riflessione non entrata mai nel nostro dibattito oppure aperto ai temi e ai grandi temi delle riforme visti istituzionale
E ed è paradossale
Allora sottolineare constatare che il processo di riaffermazione dei localismi avvenga quando tutto porta al rafforzamento anche istituzionale dell'integrazione europea
Se ci vogliamo allora chiedere sulle che se vogliamo fare la domanda per tentare una risposta seria sulle vere da utenti che cause del leghismo non le possiamo trovare soltanto
Queste risposte nei tratti analitici che abbiamo indicato e c'è qualche cosa di più
Di cui dobbiamo prendere consapevolezza io tento la mia personale risposta discutibile quanto si gravi
E che caduto nel nostro Paese
Il senso dell'identità nazionale
Ed è caduto per un fatto politico
All'inizio degli anni sessanta Moro
Indicò con la conferenza di San Pellegrino
Il garante orizzonte strategico che la società italiana doveva raggiungere a realizzare
L'unificazione economica e civile
Ricordo che le due conferenze di San Pellegrino furono accompagnate
Norme in termini scolastici ma in termini politici
Da due
Ah cortissime relazioni
Che non erano soltanto
Così il il tributo ad una cultura formale ed accademica
Ma due relazioni
Sul percorso che l'Italia aveva compiuto dallo Stato risorgimentale alla resistenza e alla Costituzione repubblicana
Non avviene a caso cari amici che in questi giorni
Venga messo in discussione e da punti di vista diversi e opposti il più delle volte inaccettabile il Risorgimento
Non che non fosse in precedenza accaduto
Grande critico del Risorgimento è stato grande chef alla riflessione di grandissimi
Hanno attinto più forse
Di carattere ideologico diverso di carattere culturale diverso
Noi stessi sul piano politico
Eppure le critiche al Risorgimento al modo con cui è stato compiuto il Risorgimento non hanno mai
Portato alla conclusione di mettere in discussione il valore dello Stato unitario quale fu raggiunto
Dal compimento del processo risorgimentale
Hanno invece portato sempre alla constatazione dei problemi ancora aperti e insoluti
E all'interno di questi problemi è fondamentale il problema dell'unificazione economica ripeto e dell'unificazione cd
La Democrazia Cristiana prima con De Gasperi
E poi
è giusto riconoscerlo con Fanfani e con Moro
Negli anni Sessanta
Si è posta il problema della propria funzione nazionale proprio attorno all'obiettivo dell'unificazione civile ed economica del Paese
L'istituzione dell'intervento straordinario al Sud non è stata la mancia al sud
Non è stata questa nella concezione di De Gasperi e divano è stato invece la scelta
Politicamente strategica rivolta a realizzare
Beh lasciata per passare alla battuta molto comoda la formazione degli italiani dopo che era formata l'Italia perché le parole
Conclusive alla vita di Cavour contenevano un messaggio è un'indicazione che ancora oggi
A una sua pregnante validità
Quando l'intervento straordinario al sud
Ha perduto la sua valenza politica ed è diventato soltanto e lo dico da siciliano quindi Montauto criticamente e vi prego di ascoltarmi con pazienza
Quando ha perduto la sua valenza politica e la perduta o so costatare
Anche perché da sinistra e non soltanto da parte del Partito comunista ma da parte del Partito socialista è venuta un'aggressione all'impianto strumentale dell'intervento straordinario
Con la giustificazione
Dell'esistenza dell'ordinamento regionale
Si è credito uno strumento centrale che aveva proprio la funzione non soltanto di supplire alle debolezze della realtà locale che pure c'erano e non mi vergogno a dire questo
Ma aveva la funzione di cerniera e di collegamento con lo sviluppo economico nazionale del Paese
L'intervento straordinario al Sud allora è diventato il modo con cui insita citavano esigenze a volte emergenti a volte urgente oppure si compensavano
Fatti di acquisizione mantenimento del consenso
Ma questo intervento straordinario al Sud ha avuto un periodo di blocco che va lungo tutti gli anni Settanta alla fine degli anni Settanta
Quasi otto nove anni
Di blocco dell'intervento straordinario al sul del periodo della solidarietà nazionale quando non soltanto il partito socialista ma anche il Partito comunista ritenevano che l'intervento straordinario al sud fosse il cavallo da cavalcare per conquistare il consenso
Il consenso al sud
Qui dobbiamo riconoscere amici allora che è l'accentuazione di un problema meridionale abbiamo consapevolezza e la soffro e la soffro non come un complesso di inferiorità
Nella soffrono per denunciarla strumentalmente come fanno altri con nuove forme di ascarismo è facile
Svergogna are la Sicilia per potersi presentare come cavallo solitario però dico il cavallo alato
Della polizia e dell'Aule sta è molto più difficile invece entrare dentro le cose e farsi carico dei problemi e farsi carico dei problemi
Farsi carico del problema
Per cui oggi no l'italiano
Di Torino e di Milano
Che ha le sue radici
Dentro l'etnia locale
Ma state attenti a quello che vi dico
Il siciliano trapiantato in seconda generazione a Torino a Milano ANSAS tiglio
Verso il Sud
Ah fastidio verso la condizione di inferiorità della regione dalla quale egli viene non vuole neppure che gli si ricordi la sua origine siciliana o la sua origine pugliese o la sua origine calabrese non poche volte
Questo meridionale di seconda o terza generazione trapiantato a Milano sbotta per le leggi
Cosa significa questo si ebbe composto il senso e il sentimento dell'unità nazionale
Sì ed è composto in due forme strettamente collegate
E qui è da mettere in discussione non soltanto la politica ma la cultura italiana certo
Continuare sulla linea che va da Cavour a croce un politico
Uno storico
La linea della celebrazione
Quasi mitica del Risorgimento
Avrei dovuto essere più preciso
Continuare a su quella linea che passa attraverso il centro scisma e c'è la celebrazione mitica del Risorgimento
Sarebbe un errore
Ma non avere lavorato in questi anni
Al recupero alla valorizzazione dei tratti della nostra storia nazionale e qui senza volere andare in profondità con un'osservazione forse superficiale ma non tanto
Ma in questi ultimi vent'anni alla cultura italiana si è perduta dietro a tutte le fesserie alle sciocchezze del sociologismo di maniera da scuola fronti Francoforte ESE o non
La cultura italiana
Ha perduto il riferimento ai tratti della storia nazionale
Tanto è vero quello che dico io che oggi si mette in discussione per episodi che devono essere senza dubbio affrontati anche con molta franchezza
Gli episodi di degenerazione ma mette in discussione la resistenza
Quando Adriano Biasutti dice che l'elettore medio
Della lega trentatré anni conferma questo mio ragionamento
L'italiano medio giovane non ha consapevolezza della sua storia perché la sua storia l'hai imparata malamente a scuola in testi scolastici tutti di impostazione marxista dove la storia risorgimentale nazionale era interpretata in chiave classica
Dove la Storia della letteratura italiana era ricalcata certo adesso Asor Rosa lo metterà da parte il suo libro su scrittori e popolo e di Asor Rosa c'è un elemento di crisi culturale di quella cultura che non è soltanto il livello ristretto dell'Accademia ma cultura complessiva di un Paese
è la perdita del senso della propria storia porta inevitabilmente alla perdita del senso del proprio futuro
A Brescia e Bergamo dove l'economia tira va benissimo si immagina che il gancio al quale aggrappare le proprie prospettive non sia più l'Italia
Al più ostili all'Europa certa stessi allevatori poi si guarda la comunità come una comunità iniqua a secondo che concedono non conceda
Però il gancio viene ritenuto collocato fuori
Non soltanto dalle istituzioni ma dal corso storico di un popolo
C'è il rischio allora che l'avanzare del processo comunitario del suo rafforzamento istituzionale in Italia avvenga in una condizione di disparità e di differenza rispetto a quello che accade
Sia in Francia che in Germania non è vero che l'unificazione in Germania
E l'estensione dei lender lo dico per esperienza personale che ho fatto in questi mesi
L'unificazione in Germania te lo dico con molta prudenza
Si muove sul filo forte del recupero della nazione germanica
Come in Francia
Pur di fronte alle esplosioni di razzismi che hanno alimentato le penne ma anche di localismi guardate la contrapposizione forte non tanto tra Marsiglia Ballet e Parigi ma oggi tra violone e Parigi la contestazione che lì a un mese fa
A Parigi
In Francia avviene dentro una scatola diverso
La scatola del sentimento che de Gaulle seppe impersonare in perpetrare vorrei dire consolidare
All'Europa unitaria stanno andando i francesi nel segno della patria per dirla con le parole di De Gaulle i tedeschi con l'unità della nazione chi va per Rimsha oltre
Perché l'Italia non è sola
Oggi va a Berlino è sciolta il Belgio che è dilaniato dalla divisione etnica tra i fiamminghi evasi
L'Olanda con una posizione di grandissima difficoltà che si riflette nelle difficoltà politiche della Democrazia Cristiana però divisa tra la componente cattolica e la componente protestante
Non va in crisi la Spagna che ha un modello unitario per il socialismo di González ha imposto anche sulla rivalità regionale molto forte che ha radici e caratteristiche storiche profonde come quelle che divide la Catalogna a Barcellona Barcellona da Madrid
Allora cari amici
E giusto affrontare in tratti di analisi
Che sono stati qui prospettati ma è più giusto ancora collegarli dentro la percezione del quadro generale in cui sta avvenendo il fenomeno pelle le
Perché noi non siamo a cui qui oggi e domani
Se avremo altre sedi quanto sarebbe utile poter avere la sede del Consiglio nazionale ma è da tempo che non funziona più quindi Grazia Biasutti al Longo che ci permettono di venire a parlare di
Rispetto
E allora tentiamo una risposta
La più comoda la più facile in crisi la politica ma questa è una locuzione che usata da tutti io non capisco cosa significa in crisi la politica
è in crisi un'altra cosa
è in crisi la funzione nazionale unificante dei partiti politici
Anche nostra
Caro cremonese la Democrazia Cristiana il Partito delle autonomie
Ma lei autonomia si valorizza dove si esaltano
Quando c'è una linea unificante sovraregionale statuale e perciò nazionale
Le autonomie intese soltanto come il gradino o di compensazione o di contrapposizione o come la riserva di caccia delle realtà locali alla lunga non tengono
Non tengono sul piano istituzionale e sui conseguenti aspetti finanziari perché a prima legge finanziaria che si deve fare si presenta il conto alle regioni
E qui gli amici del Friuli vorranno che io porti loro un omaggio al quale sono interessato con una indistinzione per esempio o una mancata distinzione se mi permettete tra le posizioni delle regioni di diritto comune e le regioni di diritto speciale
Distinzione che non hanno un valore soltanto formale
Ho un varo valore giuridico costituzionale che ha un valore sostanziale perché le regioni a statuto speciale in Italia sorgono indipendenza di specifici ragioni i politici
Nel parlano di qui a qualche momento quando affronterò alcuni problemi della Sicilia che si ricollegano al mantenimento dell'unità nazionale
Non per nulla le regioni a statuto speciale sono le ragioni della marca di confine Val d'Aosta Sardegna Sicilia e Friuli
E anche su questo
La mancanza di memoria storica disperde le ragioni della differente della differenza politica
è in crisi la funzione nazionale dei partiti
Non voglio fare discorsi di carattere sociologici anche perché io devo accorciare voglio solo ricordare due esperienze simili
Nella storia della Sicilia ci sono stati due fenomeni molto corposi di leghismo
Il primo è il separatismo
Gli americani non erano appena sbarcati poi potrei dire in una versione molto così casareccia della storia che poterono sbarcare perché c'era il partito separatista già pronto in Sicilia
Certo il partito separatista
Collegava mafia aristocrazia siciliana
Ma non soltanto mafia visto grazie siciliana perché ho già detto che il partito separatista
In qualche modo aiuto lo sbarco degli americani
Non voglio ferire la storia non ho da farne una per conto mio
Ma perché avesse tempo
Consiglio la lettura di qualche libro che presenta un libro molto importante pubblicato da Mondadori ora quest'estate
L'autore Carlo deste
Un ufficiale dello stato maggiore americano di origine italiana
Per centinaia di pagine racconta delle grandi difficoltà
Tecnico strategico militare della preparazione della spesa dello sbarco in Sicilia
Due anni di preparazione e due anni di falde ventidue insuccessi poi in quindici giorni fecero lo sbarco in Sicilia per solo un dubbio che io voglio distillata voglio dire altro
Nel mille novecentoquarantacinque
Il separatismo era il partito più forte in Sicilia alle elezioni amministrative del quarantasei il primo partito in Sicilia
Il separatismo uso le parole di Mario Scelba era la sì la spina al fianco che si teneva all'Italia
Senza fare versione casareccia dalla storia non è improbabile che si riteneva che con cui controllando la Sicilia del resto gli inglesi l'avevano fatto già nel mille ottocentododici si potesse poi meglio vedere cosa capitasse dalla portaerei italiani
Nel mille novecentoquarantasei il separatismo fu il primo partito in Sicilia nel quarantasette
Elezione prima elezione
Per la Regione Siciliana la prima Regione che allo Statuto di diritto speciale
Amanti all'approvazione della Carta costituzionale in Sicilia si dallo statuto porta la firma
è un decreto luogotenenziale mai convertito in legge della Repubblica italiana lo Statuto della Regione Siciliana porta la firma di Umberto di Savoia
Quindi prima ancora e in Italia ci fosse la Repubblica si dà lo statuto speciale alla Sicilia il primo partito
è il partito separatista onore al merito a Bernardo Mattarella Franco Restivo il primo governo che si fa in Sicilia e democristiano
I democristiani avevano soltanto ventun deputati contro i trenta e passi dei separatisti
Pur dovendo pur dovendo fare i conti con un forte partito comunista Restivo riuscì a fare il primo governo democristiano
Invece la risposta che la Democrazia Cristiana nazionale che Alcide De Gasperi perché ho citato i personaggi locali
Che la Democrazia Cristiana riuscì a dare
Fu una risposta di linea politica nazionale
Ai siciliani fu fatto capire che col separatismo loro uscivano rompevano uscivano dall'unità nazionale
E non dà e non all'unità nazionale e che invece con la Democrazia Cristiana sia assicurata
Il tratto di garanzia dell'unità nazionale
Nel mille novecentocinquanta tre
Il separatismo in Sicilia era sparito certa dieci anni dieci anni
Difficili ma già al quarantotto nel quarantotto la democrazia cristiana diventa il primo partito in Sicilia
E non è l'unico fenomeno alla fine degli anni Cinquanta sulle ceneri del separatismo in un intreccio molto complesso
Che vede da una parte
Anche un importante ente di Stato allora molto al centro della vita economica del paese della vita politica che vede il partito comunista sorge il Mila psichismo
Di questo parlo meno casareccia mentre parlo più
Scienza personale direi
Io ricordo Nino Gullotta
Quando esplose
Il milanesissimo in Sicilia alle elezioni regionali del mille novecentocinquantanove la democrazia cristiana ebbe soltanto quattro deputati più del Mila psichismo Nino Gullotta e contro tutta la Democrazia Cristiana
Che teorizzava il compromesso il recupero col Milan sisma ebbe la lucidità di
Fare notare far rilevare vorrei dire imporre temi razzismo andava sconfitto
Non soltanto per tante ragioni compresa quella che sconfiggere nazismo era sconfiggere la mafia
Allora la mafia era soggetto politico direttamente impegnato nella vita politica
Però con lotti indicò nel centro sinistra nella collaborazione tra la Democrazia cristiana e i socialisti la linea politica unificante a livello nazionale
E mi dicevo lo ricorderete qui c'è Guido Bodrato tutti gli altri erano già sulla scena politica nazionale
Il primo governo di centrosinistra si è fatto in Sicilia
Alla fine del mille novecentocinquantanove alle elezioni amministrative del sessanta le prime giunte comunali con i socialisti si fecero in Sicilia la facemmo noi ragazzini ad Agrigento una prima giunta comunale l'Italia
Qual è la conclusione
Le risposte al leghismo
Contemplano certamente le proposte che sono state fatte qui io son d'accordo un rafforzamento è una garanzia di autonomia
Mi permetterei solo aggiungere una cosa accompagnando oggi ogni rafforzamento dell'autonomia con un altro elemento la responsabilizzazione nell'autonomia
Anche fiscale
Ma la risposta alle leghe sita sul piano politico
E chi la deve dare
Io non
Qui vi chiedo perdono siccome poi non posso parlare né oggi pomeriggio e domani opportuna questa distinzione dei gruppi tematici ma penso che Bruno Tabacci centrato dentro e quindi seniores
Amici o non sono per nulla convinto che una riforma elettorale sia la risposta a questi
Non lo so ma ve lo dico subito perché
Perché se volessimo passare come Pietro Scoppola con grande onestà intellettuale ha spiegato con grande chiarezza la settimana scorsa su Repubblica
Dal sistema proporzionale al collegio uninominale
In molte regioni d'Italia la democrazia cristiana scompare
E sono preoccupato che possa scomparire Lombardia precisa la Democrazia Cristiana scompare Lombardia inevitabilmente scompare in Sicilia
Perché ho la democrazia cristiana è un partito nazionale che intanto è in quanto è a Torino a Milano a Foggia Napoli e in Sicilia oppure io non ci credo nella possibilità
E qui son d'accordo però che ha detto delle cose molto sagge di organizzare anche il partito a livello federale a livello ferì federativo
Il nostro partito come lo volle prima Sturzo e poi De Gasperi è un partito nazionale
Che unifica la nozione che unifica la nazione attraverso le classi miceti le Regioni letti dire se ne permette
Lo stesso credo religioso
Gli interessi economici le diversificazioni sociale
E noi vogliamo introdurre il collegio uninominale per semplificare il sistema politico
Alla democrazia cristiana scontare
Col collegio uninominale con una democrazia cristiana
E secondo ragionevole previsione ormai si deve attestare sotto il trenta per cento in queste condizioni continuiamo ancora come stiamo facendo da alcuni mesi a questa parte altro che trenta per cento
Perché voi ci chiediamo il dissidio tra la politica e l'opinione pubblica ma cosa capisce l'opinione pubblica delle cose che abbiamo fatto anche noi in questi ultimi mesi e ne parlo con molta franchezza e con spietata autocritica
Voi credete che l'opinione pubblica capisca la politica quando la politica parla il politichese o parla dei giochi
Ho parla delle regole formali Anaao Prima Repubblica capisce dalla politica quando si parla degli interessi reale di una società
E quando a questi interessi esce reali si dà una prospettiva unificante solo così si realizza la funzione nazionale ma la capacità di creare solidarietà la capacità di creare aggregazione la capacità di unificare
Cioè la capacità di guidare di dirigere se potessi parafrasare Moro la politica non è altro che la capacità di aggregare guidare dirigere
Questa questa è la funzione della democrazia e io non credo allora che il collegio uninominale sia la risposta giusta
Non perché porta la fine della democrazia cristiana perché con una democrazia cristiana al di sotto del trenta per cento c'è soltanto la tacita fine della democrazia cristiana chi vorrà andarsene al punto in cui c'è Craxi che garantisce e chi vorrà andarsene al punto in cui non so se ci Occhetto lì con questo pasticcio che sta combinando
In certe regioni avremo soltanto la rappresentanza politica espressa male
Quale che sia poi la regola del collegio uninominale
Maggioranza relativa o doppio turno
Voglio concludere questa mia osservazione
Quando fu introdotto il collegio ho reintrodotto il collegio uninominale in Francia nel merletti scomparve
E il destino dei
Da De Gaulle che andò a finire le socialiste che andò a finire dei comunisti la diaspora vorrei solo ricordare amici la battaglia che Sturzo fece contro il collegio uninominale
La fondazione del Partito popolare è legata al collegio uninominale
All'alla battaglia la battaglia per la proporzione per la proporzionale
Amici adesso si dice
Per entro subito nella seconda proposta
Va bene la proporzionale parola correggiamo la correggiamo
Facendo dichiarare le alleanze ben presto potrebbe essere giusto se riuscisse a risolvere i problemi della governabilità
O se si dimostrasse efficaci perché perché io mi permetto qui solo in termini di dubbio poi disponibile a farmi spiegare dagli altri le cose che vorrei spiegarmi
Ma nel mille novecentocinquantatré
La legge elettorale Scelba la cosiddetta truffa sapete in questi giorni sta di nuovo bene a novantatré anni non so cosa che gli è accaduto parlato quindi invito per esempio il presidente col gruppo senatoriale andarlo a trovare perché gradirebbe molto
Chi fece fallire la legge Scelba nel mille novecentocinquantatré non fu Pajetta con quella dissennata campagna propagandistica che fece nell'elezione del cinquantatré che fece fallire la legge truffa del cinquantatré fu Saragat
Se vogliamo Bettino Craxi di quel tempo
Saragat pur non avendo un partito come quello che ha oggi Bettino Craxi nel cinquantatré in piena regola centrista assicurata da De Gasperi De Gasperi aveva imposto la collaborazione con i laici ad un partito riluttante
Alla sinistra democristiana la sinistra dossier Tiana che in forza del proprio integri istmo rifiutava la concessione delle alleanze
Quindi si presume che Sagat dovesse essere strettamente legato alla logica della coalizione di governo a Saragat fa fallire a fallire la legge elettorale cosiddetta truffa
Esplode la crisi del centrismo come si supera la crisi del centrismo col centrosinistra con il recupero del Partito socialista con l'alleanza tra solista tempi lunghi prende i tempi travagliati
Ma amici
Perché poniamo la soluzione del problema della governabilità
In una sede che è diversa ed esterna dalla sede in cui il problema della governabilità ma invece conseguito
Un sistema politico come quello italiano ed oggi la presenza nelle leghe ci consiglia di tenere la proporzionale purtroppo devo dire
Semmai la proporzionale avessimo dovuto correggere l'avremmo dovuto fare dieci anni fa
Ma l'avremmo dovuto fare dieci anni fa per realizzare lo sbarramento cioè la soglia d'ingresso
Oggi se introducessimo lo sbarramento la soglia d'ingresso costringeremo altissimo e la Malfa che già sono li ho detto la Malfa non gli altri del del PRC ad andarsene di corsa con Craxi
Gli studi socialdemocratici e in quest'ultimo anno faticosamente hanno tentato di riconquistare un loro un loro spazio
E purtroppo non hanno e non possiamo neanche correggere la proporzionale con uno sbarramento
Allora noi dobbiamo prendere atto consapevolezza che la soluzione dalla politica stanno nella politica e che la radice fondamentale la ragione fondamentale della politica in Italia si realizza ancora oggi nelle coalizioni
Qui torno al collegio uninominale questo nostro Paese non è pronto per forme di bipartitismo questo nostro Paese forse non lo sarà mai pronto per forme di bipartitismo
Questo nostro Paese è così carico di differenza di diversità
Che è opportuno in qualche modo salvaguardare salvaguardare e recuperare all'interno di una funzione di sintesi dei partiti politici e quella democrazia cristiana o ritrova la sua capacità
Oh cari amici non lo so qual è l'altro qua la l'altro o meglio non lo non lo non lo dico
L'ultimissima osservazione ritrova la sua capacità
Amici dipende anche da noi
è vero che abbiamo una maggioranza silenziosa oggi nel nostro partito abbiamo una maggioranza silenziosa perché non si è proclamata al Congresso il congresso l'abbiamo fatto con l'unanimità abbiamo trovato strada facendo che c'era una maggioranza
Però sapete cosa dico a me stesso dice
Che se noi ci fermiamo soltanto alla pars destruens apparsi critica questa maggioranza silenziosa porta davvero le cose allo sfascio allora c'è qualcosa che deve cambiare pure noi
Forse senza dubbio anzi
Super il forse
Con un recupero di umiltà e disagi
La sinistra e una parte Forte
E anche ricca non lo dico
Per compiacere nessuno
è una parte
Forte per qualità personali
Deve chiarirsi le idee
E ce n'è una fondamentale vedete che deve chiarirsi
Se la direzione di marcia
Della sinistra
E il partito il centro del partito o altro
Perché se la direzione di marcia è il partito il centro del partito al centro non come corrente cioè il cuore del Partito il contributo perché sarebbe anche assurdo far parlare di egemonia il contributo che si vuol dare alla proposta politica la strategia la direzione del partito è un paio di maniche
Se è altro allora è giusta la retta ma la mente porta altrove
Io ieri ho avuto
Un lunghissimo colloquio con un autorevole gesuita che statale caduto riconosce no dovuto riconosce che mi ha detto
E ed è una roba che va fuori
Roba che non sta più nella vicenda
Ora io non è che sia pregiudizialmente legato sentimentalmente legato alla DC caro non riesco a capire quelli che stanno nella BCE vogliono lavorare per mandarla non si capisce dove cioè per mandarla all'opposizione non mandarlo alla rovina
Qui occorre che ognuno faccia la sua parte con molta chiarezza
Con molta coerenza con molta serietà
La sinistra democristiana può essere caratterizzata anche dai riflessi della complessità del mondo Capponi
Ma la sinistra democristiana Rispetto
Alla vivacità alla pluralità del mondo cattolico
Ha sempre rappresentato un fatto positivo quando diventato un punto di riferimento aggregante
E canalizzate
Se la sinistra democristiana diventa lo specchio
Che non solo riflette
Ma amplifica le difficoltà le esitazioni i dubbi del mondo cattolico di alcuni sedimenti del mondo cattolico perché anche poi il mondo cattolico una cosa molto più complessa e molto molto più complicata a sinistra democristiana perde su la sinistra democristiana vari morte non si capisce bene di che cosa di chi
Queste cose io credo che con molta semplicità sia venuto il tempo e di essere chiari tra di noi con molta con molta franchezza dovrebbe con la franchezza che le circostanze ci obbligano ad assumere perché i tempi della crisi democristiana sono veramente molto stretti
Klose i lavori della mattinata all'onorevole Bodrato
Cari amici
Considerate il mio come l'ultimo degli interventi più che non in senso proprio una conclusione
Non solo perché penso che il dibattito continuerà svolgendo oggi pomeriggio e domani
Le questioni che già questa mattina sono state affrontate film dal saluto di Longhi di Biasutti che ringrazio in modo particolare per l'invito che mi hanno rivolto
Ma anche perché lo stesso tema di questo convegno a metà strada tra Lavarone Chianciano
Perché l'invito ad una riflessione ragionando di politica
Che io credo vada raccolta nel suo significato più profondo cioè come uno dei dati che hanno caratterizzato e che continuano a caratterizzare
L'atteggiamento e il comportamento le scelte del sinistra democratico cristiano
Penso però in questo senso credo che una preoccupazione che è emersa dalle
Considerazioni molto intelligenti come sempre vorrei dire in questo senso
Siciliane
Dell'amico Mannino vada colta
Dobbiamo evitare
Quella che Martinazzoli ha definito in questi giorni una sorta di sovrapposizione
Del nostro dibattito politico dobbiamo evitare di dare l'impressione di un
Ragionamento che non porta a conclusioni che amplia sempre di più
L'area dei problemi da esaminare ma che poi
E in difficoltà quando deve dare una indicazione conclusiva
Ed è in questo senso più immediatamente politica
A me veniva questa mattina
Da confrontare
Questo nostro tema
Con quella che era la formula alla quale
Un grande piemontese che è stato anche un grande italiano
Luigi Einaudi sì riferiva
Nelle sue
Prediche inutili
Conoscere per deliberare c'è la esigenza di un'analisi
E mi pare che noi molte cose già abbiamo ascoltato questa mattina io penso non aggiungerò molto
A queste cose
Ma questa necessita di un'analisi che in genere manca per la verità
Nel dibattito politico ed anche in quello interno alla Democrazia Cristiana
Deve portare
Ha delle indicazioni che un'analisi essenziale per ciò che qualifica la politica che il momento della iniziativa e della deliberazione politica
Ora cari amici riuscì in questi giorni ci sono
Riaperte molte discussioni molte volte in modo assolutamente improvvisato
Polemiche
Vecchie
E qualche volta potremmo dire stantie
Come quella che si è riaperta sul Risorgimento chiunque la riapra
Le leghe in Lombardia o autorevolissimi esponenti del mondo ecclesiastico ma
Noi sappiamo che il Risorgimento
Perché si è
Realizzato nel nostro Paese a registrato componenti assolutamente diverse tra di loro
Sappiamo che non si è concluso a Porta Pia sappiamo che il fascismo proprio perché appariva in contraddizione
Con ciò che era prima accaduto
E rispetto a ciò che era accaduto non a caso si volle auto definire rivoluzione fascista
Fu anche considerato contro Risorgimento o fu collocato per la difficoltà di comprenderlo dallo stesso Croce tra due parentesi con una impostazione
Storicamente molto discutibile
Perché niente nella storia può essere messo tra parentesi né ieri il fascismo né oggi il comunismo
Sappiamo che i grandi partiti popolari
Hanno dato un'analisi critica del Risorgimento
Come operazione
Aristocratico hanno ritenuto di ridarle una interpretazione che non lo negava ma in qualche modo
Lo superava e lo sviluppare una
E per questo la Resistenza è stata chiamata secondo Risorgimento ma
Tutte queste cose
Che senso hanno oggi
Sono pretesto perché cosa oggi questo è il problema politico pretesto per che cosa
E allora io penso che abbia ragione e chi ha notato mi sembra che più volte anche se con toni diversi questa osservazione è stata fatta
Chi ha notato che tutto questo discutere
A qualche efficacia degli ascoltatori
Non è un tema da terza pagina dei quotidiani ma da pagina politica
Perché entrata in crisi la politica nazionale
Perché entrata in crisi la democrazia dei partiti che fino ad oggi sono stati tutti in qualche modo partiti nazionali
E hanno conteso tra di loro per occupare il ruolo di partito nazionale la stessa centralità della Democrazia Cristiana
Non è stata soltanto una
Centralità sociale
è stata prima e più una centralità in quanto forza politica che ha
Saputo
E unire nella sua proposta
Storie diverse tensioni diverse
E questioni regionali diverse
Ha saputo fare dialogare
Meglio dello stesso partito comunista che pure aveva alle sue spalle l'analisi gramsciana
Sul rapporto tra i contadini del Sud degli operai del Nord
Il Sud e il nord del nostro Paese in buona concezione politica unificante ebbe unitaria
E questo che entra in crisi e che riapre queste discussioni e allora bisogna stare molto attenti cercare di capire perché questo accade
Accade per tante ragioni
Ma se cerchiamo di capirlo bene bisogna stare molto attenti a non fare un dibattito che in qualche modo ci costringa
A discutere delle questioni lasciate aperte dal Risorgimento italiano
Dalla coda del Risorgimento italiano invece di discutere le questioni che sono aperte
Dai nuovi orizzonti europei delle politiche che dobbiamo fare dobbiamo guardare avanti e non indietro io ho l'impressione
Che molte volte sia più comodo guardare indietro immaginando che i problemi che abbiamo oggi
Siano la conseguenza degli errori compiuti in questi quarant'anni
E qualche volta e anche così
Non abbiamo difficoltà a riconoscerlo qualche volte anche così invece di capire che i problemi più grossi che abbiamo oggi dipendono dal fatto che è cambiato l'orizzonte politico
Nel quale dobbiamo collocare le scelte della Democrazia Cristiana
Io ho raccontato qualche tende orlo Faraldi scrive un articolo intitolato la sindrome di Pontida
E poi io ho rinviato questo articolo e quando lo scriverò il titolo sarà la sindrome di Barbarossa
Perché ciò che oggi dobbiamo valutare norme in quale modo mettere assieme i frammenti del nostro Paese che in sostanza sia annidato unificando
Per confrontarci con la nuova Europa del marco
Ma di comprendere che i problemi che avrà la nostra economia è la nostra politica
Saranno Problemi di avanzamento di sviluppo quindi un terreno è una sfida da accettare che guardano a questo orizzonte europeo
E non
A come
Recuperare l'idea federalista e invece che per unire il Paese per dividerlo perché di questo si tratta quando si parla di trarre repubbliche federate
Poi il dibattito culturale può restare infinitamente appena rotto si può recuperare Cattaneo si può recuperare Gioberti
Debbo dire che nella storia del Risorgimento
Chi upper più lungo tempo pagato una concezione militare
Della unità nazionale sono scontati
Quei piemontesi che contrastavano il regime monarchico in Piemonte un regime che ospitava nel Parlamento subalpino
I ribelli quale che fosse la loro idea di tutti gli altri stati italiani ma non permetteva certamente che sorgesse all'interno una contestazione delle
Istituzioni monarchiche in particolare
Savoia arde di quella di quella piccola monarchia quindi
Mi sembra che c'è come dire molta polvere del passato in questa discussione che copre i problemi veri
E problemi sono quelli indicati e la crisi è una crisi di crescita che però mette alla prova una
L'idea di politica nazionale sulla quale si è costruita la centralità della democrazia cristiana e quindi cari amici
Noi fortunatamente la storia è fatta di tanti casi
Viviamo una stagione dominata in modo principale
Da una crisi assai più profonda perché non è di crescita ma di fallimento del Partito comunista
Ma come democrazia cristiana hanno un dobbiamo evitare di fare i conti con quella che ci riguarda cioè con una fase di evoluzione
Rispetto alla quale si tratta di riconquistare con un'iniziativa politica
La
Centralità della Democrazia Cristiana che le vicende più recenti mettono pesantemente in discussione
Si è accennato
In questo contesto vorrei parlarne subito rapidamente
Alla impostazione che hanno dato e io penso recupereranno nei prossimi giorni nel preannunciato secondo convegno di Pontida i socialisti italiani
Io debbo dire che
Credo molto difficile realizzare un processo di unificazione europea fondato come qualcuno pensa e come in un film dello stesso Craxi dice
Su una sorta di sistemi nazionali retti attorno a delle monarchie elettive
Perché di questo si tratta quando parliamo di una sorta di presidenzialismo opposto
Alla democrazia parlamentare sulla quale è costruita la nostra Repubblica
Credo che l'evoluzione se davvero vogliamo costruire uno Risorgimento europeo
Partendo da dati
Nazionali
Ma
Cercando di comporre tra di loro e quindi in qualche modo di superarli
Se questo è l'obiettivo
Resterà sempre più importante lavorare sul modello delle democrazie parlamentari e quindi di una democrazia parlamentare europea
Che non su modelli
Di Stati che rafforzano loro ordinamento nazionale verticistico in qualunque modo chiamato tanto più rispetto a quella sindrome
Che prima ho ricordato
Però al di là di questo grande limite che are sul quale dobbiamo insistere
Il modello craxiano si presenterà come una conciliazione
Tra le esigenze di una forte autorità centrale
E quelle di una forte
Autonomia regionale
E allora credo che noi dobbiamo su questo riflettere bene perché poi saremmo trascinati su questa strada in questa fase apparirà quella una linea che tatticamente
Sarà anche accolta da questi fermenti localistica da queste posizioni delle leghe
E mentre io credo che
Basta sviluppare ma un po'più correttamente di come abbiamo fatto in questi anni
Il discorso costituzionale
Di una Repubblica fondata sulle autonomie come molte volte abbiamo detto e come ha detto addirittura nel suo primo messaggio al Parlamento lo stesso Presidente Cossiga
Per recuperare
Quell'esigenza di maggiore partecipazione insieme di maggiore responsabilità
Che è stata un po'messa in discussione negli ultimi tempi
Forse se e quando all'inizio degli anni Settanta abbiamo varato
Le Autonomie regionali
Avessimo definito una diversa legge finanziaria no no alla Finanziaria del bilancio dello Stato
Sulla
Recupero delle risorse
Per i bilanci regionali
E poi subito dopo una diversa legge sulla
Autonomia impositiva dei comuni invece di cancellare quel tanto di autonomia che c'era
Rafforzando tutta la logica dei trasferimenti a carico del bilancio dello Stato oggi avremmo una situazione diversa
Dovremmo probabilmente discuterne dovremo probabilmente riformarla ma partendo da una esperienza diverso rispetto a quella che abbiamo avuto
Quindi sono queste le questioni concrete che dovremo affrontare sono d'accordo con Biasutti
Intanto evitando in questo ciclo politico tanto più se fosse vero che questa finanziaria è una Finanziaria pre elettorale
Di presentarsi alla scadenza
Come una maggioranza od un governo che
Nascostamente a rimpinguare alcune operazioni di intervento molto centralizzate
E palesemente riduce di alcune migliaia di miliardi le capacità reali di governare in modo autonomo relativamente autonomo dei comuni e delle regioni quindi bisogna stare attenti di non andare
Poi nei comportamenti concreti e proprio in un'altra direzione rispetto a quella che
Nel momento del ragionamento tutti riteniamo essere in qualche misura necessaria
Ecco ma detto questo
Io vorrei
Molto sinteticamente recuperando ciò che gli amici già ci hanno detto in particolare per questo aspetto
L'intervento di Tabacci
E ricordare che
Tensioni localistiche in genere di carattere
Come dire difensivo qua e quindi come difesa della tradizione rispetto ai processi di mutamento o a quella che poi abbiamo un po'tutti chiamato modernizzazione
E ci sono state molte volte
Nel corso di questi quarant'anni
Lo stesso Mannino ha ricordato il movimento per l'autonomia regionale piemontese
Che era la difesa
Delle posizioni più tradizionali rispetto guai fenomeni immigratori che non a caso sono stati definiti biblici
A questi processi di mutamento sociale profondissime quindi difficoltà di convivenza
Di linguaggio di costume di modo di vedere la vita di organizzarsi
Avete sperimentato vuoi un fenomeno non del tutto cancellato che c'è ancora in Friuli
Direi che in qualche misura quando l'ondata destra dei monarchici ha portato alla scissione del Partito nazionale monarchico e alla nascita
Del partito monarchico popolare confessa forti caratterizzazioni
Non saprei come definire le di populismo meridionalista
Pongo la guida di lauro anche lui si era espressa questa difficoltà a di ricomporre
In un disegno politico unitario la politica nazionale
Quindi
Non solo negli episodi siciliani che sono stati prima ricordati
Però furono tutti i fenomeni ripeto di difesa di difficoltà a muoversi in una certa direzione
Non mai di contestazione esplicita radicale
Ideologicamente almeno nell'apparenza di avanguardia rispetto all'ordinamento politico del nostro Paese
Infatti sono fenomeni che si sono
Tutti abbastanza rapidamente dissolti che non hanno mai ottenuto grandi consensi generali che soprattutto non hanno mai ottenuto di essere inseriti
In onda dibattito
Politico
Per come elementi in grado di sostenere una contestazione del nostro ordinamento
Oggi la situazione dobbiamo riconoscere che che è diversa
Rete cari amici quando gli amici della Lombardia nella loro analisi qui riassunta da Tabacci
Si fanno notare che si sono persi i voti e molti
Anche in comunità
Dove
Si è sperimentato una buona amministrazione dove non è contestata l'amministrazione locale
E quando raccogliamo notizie di questo genere che per
Elezioni che si stanno avvicinando di carattere amministrativo
I non molti comuni
C'è da parte dei nostri amici democristiani
La difficoltà
A presentare il simbolo dello Scudocrociato
Ma c'è la tentazione di presentarsi
Con simboli indipendenti
Perché essa si ritiene che così meglio si compete con le leghe
Perché in qualche modo ci si libera così dalle critiche che riguardano l'immagine generale e nazionale del nostro partito
Beh io credo che emerga un un problema un poco più profondo di quello che in genere viene considerato emergono
Quei problemi che questa mattina un po'da tutti anche se com'
Preoccupazioni attraverso diversi sentieri sono stati posti al centro della nostra analisi quando
Il presidente della Coldiretti incontra in assemblee svolte nelle province lombarde
Un atteggiamento di protesta
Che giustamente Mannino dice poi il ragionevole
Perché molte volte proprio così non sempre motivato
Ma che in definitiva contiene una contestazione gli elementi fondamentali della politica nazionale immaginando che se ognuno va per la sua strada
Risolve meglio i suoi problemi che non facendosi carico di una politica più equilibrata
E in questo senso più nazionale è chiaro che noi dobbiamo
Riconoscere che sono in difficoltà alcuni elementi che sono stati fino ad oggi unificanti nel dibattito politico nazionale
E allora dobbiamo credo cercare di capire quali sono di individuarli e poi di operare in conseguenza
Io credo che l'elettorato della legge delle leghe
Che è giusto considerare un problema
A breve tempo poi anche ragione e chi ha notato che il fatto che si voti nella primavera del novantuno nell'inverno del novantuno nella UE nel primavera del novantadue se non cambia il modo di considerare di affrontare questa questione
Non ci farà trovare di fronte ad un risultato elettorale migliore ma anzi forse anche
Più difficile
Peggiore
Allora è chiaro che se noi cerchiamo di capire le ragioni dobbiamo
Farlo per poi
Dare delle risposte dare marcare un'iniziativa
L'elettorato delle leghe a un elettorato cari amici obiettivamente contraddittorio
E vero Biasutti ha detto molto bene all'inizio qualche volta
Gli amici di queste regioni più di frontiera
Sono criticati come se quei voti di prendessero dona loro carenza di iniziativa
Quando quei voti si riferiscono a questioni sottratte del tutto alla loro possibilità di iniziative
Ma è un vuoto equivoco anche perché in parte certe facce una critica quello
Perché immaginato come una sorta di partito romano unico lottizzato in tante correnti con colori diversi ma è un partito romano unico il potere centrale la capitale
Prima la capitale che il Meridione
Questo è un elemento
Ma è un elemento che contiene dentro di sé non una idea più avanzata di democrazia
Ma contiene dentro di sé una critica alla democrazia dei partiti
In fondo a mio parere tutti i movimenti di sinistra o di destra che siano parlo del movimentismo non dà la parola movimento applicata non so a quello ecologico al pacifismo
O ad iniziative di altra natura o al volontariato in generale
Parlo del movimentismo come linea politica alternativa ai partiti
A un forte contenuto autoritario
è un momento di
Polemica contro la degenerazione dei partiti ma che non si preoccupa non è capace di costruire un ordinamento più partecipato
Ha grande difficoltà a passare dalle adunate di piazza
Ad una discussione e ad un confronto fondato su ragionamenti su assunzioni di responsabilità su scelte equilibrate come
è obbligato a fare chiunque a qualunque livello governi una comunità locale o nazionale
Quindi ci sono forti elementi
Di demagogia
Dentro queste impostazioni eppure fino a quando noi non troviamo il modo di risolvere il problema della crisi dei partiti
E della loro degenerazione partitocratica di fronte alla gente semplice comune ai giovani
Appariranno come una ribellione
Di base comunale del rione della società civile nei confronti di istituzioni chiusa in se stesse e incapaci di dialogare
Ecco questa prima contraddizione che delle leghe ma cari amici diventa poi nostra
Se noi individuiamo soltanto gli elementi degenerativi della loro politici
E beh orchi ha lo ha ricordato bene quali sono
E poi non ci rendiamo conto che la forza di quelli argomenti sta nella debolezza reale del nostro modo di fare politiche della nostra organizzazioni politiche
E questo è un discorso che certo si sviluppa fino alle conseguenze alle quali alcuni anche se con le posizioni diverso e lo hanno portato stamattina
Guardando poi le riforme istituzionali e la legge elettorale
La seconda questione la seconda grande problema attorno al quale si organizza
Questa protesta che diventa fatto politico rilevante accademici non nascondiamocelo
La cosiddetta rivolta fiscale le leghe hanno una forza anche nel fatto che appaiono come un
Movimento che porta avanti una rivolta fiscale
Anche qui poi è difficile capire dove si porta avanti questa rivolta perché si vuole difendere l'evasione non si vogliono pagare le tasse
E perché la si porta avanti perché
Le risorse che lo Stato rastrella in modo spesso show squilibrato
Sono spesi male
Ripete alla fine
E se noi non dimostriamo di saper organizzare un sistema fiscale più equilibrato e di spendere meglio i soldi
Che si rastrellano cioè con un sistema più efficace
Gli evasori si nasconderà hanno dietro queste debolezze dello Stato e finiranno per raccogliere i voti anche di coloro che pagano le tasse
E questo è è un problema grosso è un grande problema io credo che avessero ragione alcuni studiosi della democrazia anglosassone come sapete la democrazia del pragmatismo
I quali sostenevano in passato che la democrazia
è un modo pubblico per spendere i denari privati cioè che
Il sistema fiscale è un elemento centrale attorno al quale discutono
I cittadini di un Paese democratico
E quindi bisogna tenere conto di come funziona questo sistema ecco perché il dibattito sulla Finanziaria sarà molto importante
Ed ecco perché molto importante ciò che è stato detto che
Modificare l'ordinamento degli enti locali
E poi magari domani se ne saremo capaci questa legge elettorale per gli enti locali la democrazia cristiana una proposta la presentata senza dare più responsabilità attraverso un rafforzamento che non può essere tutto
Della autonomia impositiva dei comuni e in qualche modo anche delle regioni non
Si affronta questo problema e non si sconfigge davvero questa tentazione invece alla esasperazione localistica e alla rottura della unità nazionale che c'è dentro
Dentro questi questi fenomeni
E poi la terza questione riguarda come dire il processo di burocratizzazione
Della politica della politica in senso più generale comprendendo sia alla vita dei partiti sia l'amministrazione pubblica sia all'istituzione e c'è una polemica in questa in questa direzione che dalla quale poi gli credo sia difficile
Dare torto in linea generale
E che è un altro livello di impegno
Perché
è un modo un poco grossolano
Di affrontare quell'insieme di problemi che invece anche noi sappiamo essere al centro di una riflessione sul Stato moderno che sono lo stato sociale la presenza pubblica nell'economia e via dicendo
Anche qui se noi non sappiamo camminare su questa strada e poi le
Saremo travolti dalla critica di chi non ha grandi idee da suggerire
Che anzi magari come molte volte è già accaduto e accadrà ancora parla contro la presenza pubblica
Ma poi pretende finanziamenti pubblici alla sua iniziativa privata che non modifica molto le cose anzi probabilmente le peggiora
E in chi rifiuta
La risposta tradizionale per qualche aspetto superata dello stato sociale ma poi immagina una organizzazione corporativa
Che anche in questo caso non migliorò ma peggiora le situazioni
Però se non si danno risposte non si mette alla scoperto la contraddizione di queste posizione le si lascia forti come stanno in qualche modo essendo
Nella stagione politica che stiamo vivendo
E poi secondo me è la quarta questione che alimenta questo fenomeno è proprio quella polemica alla quale con grande passione Mannino si è riferito
Contro la meridionali iniziazione della vita del nostro Paese
Vedete cari amici e anche qui una polemica che noi non possiamo accettare ho detto prima che su questa questione è questo uno degli elementi della centralità nella storia del nostro Paese della democrazia cristiana e che spiega il suo successo politico ed anche in larga misura il suo successo elettorale
E sono d'accordo quando si è notato che
La Democrazia cristiana non può essere un sistema a macchia di leopardo il che non vuol dire che non possa essere organizzato in senso regionale
Ma nel senso che se ci sono dei vuoti
Non sono compensati ma rischiano di diventare una sbaglia Tura che si riproduce si allarga tutto il nostro tessuto politico
Però cari amici io credo che dobbiamo diventare capaci di analizzare
Senza timori di essere tra di noi
E produttori di incomprensioni questa questione
Perché credo che resti vero
Anche ciò che Biasotti ha detto quando ha osservato
Che qualche volta si ha l'impressione che attribuire più responsabilità
Nel senso pieno di questa parola
Quindi anche non solo
Di possibilità di decidere ma di dovere di rendere conto delle decisioni
Le regioni e gli enti locali del nostro Paese incontri come obiezione la condizione di efficienza
E di come dire capacità di iniziativa politica
Di una parte molto rilevante del nostro Paese
Ora
Non non possiamo accettare
Che
Lo squilibrio il dualismo contro il quale abbiamo operato e se necessario dobbiamo ancora operare oggi
Di appaia quarant'anni dopo non come ridotto ma accentuato
E gli obiettivi
Che abbiamo discusso
Cinque o sei anni fa
Per la politica meridionale
Siano in qualche modo oggi rovesciati ritenuti del tutto inadeguati
E tali Da Rin da richiedere
Giustificare il continuo proliferare di leggi speciali che di fatto
Riducono la responsabilità dell'iniziativa locale in tutto il territorio nazionale
Perché se non affrontiamo questa questione
Che il modo scorsi hanno di discutere del problema del Mezzogiorno prima che di risorse di capacità di iniziativa politica
E se il modello di repubblica delle Autonomie
Non può procedere a non può fino in fondo realizzarsi perché abbiamo questa difficoltà
E cari amici io credo che la nostra capacità di reagire positivamente non in chiave difensiva
Ma recuperando il senso della nostra storia di partito delle Autonomie e insieme dell'unità nazionale
Della democrazia cristiana i confronti di questa parte dell'elettorato che rischia di abbandonarci questa possibilità rischia di essere profondamente vanificata
Ora è chiaro che Arianiti che noi al mio arrivo a conclusione in questo modo questa mattina abbiamo affrontato esplicitamente un punto molto rilevante del dibattito politico
Non l'unico certamente ma molto rilevanti non l'unico perché io leggevo ieri ancora oggi con grande preoccupazione
Di un ritorno alla politica attiva in Algeria di Ben Bella
Il primo politico laico del mondo islamico che si schiera con i fondamentalisti contro l'Occidente
Credo che sia un segnale che dovrebbe raffreddare molto come dire le ventate Crispi ne che abbiamo sentito aleggiare nella polemica
Su questo problema nelle ultime settimane
E il che non significa affatto che la nostra sia una posizione di incertezza
Di debolezza perché sappiamo bene che a maggior ragione essenziale è l'unità dello Work dell'Europa il sostegno agli interventi dell'ONU contro qualunque
Operazione di aggressione di prepotenza politica o militare
Però significa che potremmo trovarci
In prospettiva di fronte a fatti di guerra
Che indeboliscono la stabilità dei governi moderati del Medio Oriente e quindi che tolgono alla politica occidentale un punto essenziale della sua strategia
Quindi sappiamo che ci sono queste questioni
Sappiamo che ci sono lo ha accennato i problemi della finanziaria
A noi sembra che in questi ultimi tempi mentre la politica monetaria fatto abbastanza bene il suo dovere
Gianni Goria può dire molto più di quanto posso dire io per la competenza
Che ha acquisito e consolidato in questi anni vorrei dire fino al punto di dimostrarsi capace di aggirare gli aspetti più rigidi del divorzio
Mettendo la Banca d'Italia servizi io di una difesa della politica finanziaria complessiva del nostro Paese
Invece dobbiamo chiederci perché nella politica del Bilancio invece di andare avanti mi pare siamo stati indietro perché prima di dirsi e come si risolverà il problema dei quarantotto mila miliardi io
Vorrei chiedere a chi è responsabile di quel settore come accaduto che una previsione è stata così fortemente smentita
Probabilmente dietro questo ci sono cose che forse nemmeno in i i commentatori di sinistra o sono discutere perché forse non so CEE
Una politica dei contratti pubblici
Che non è stata coerente col debito pubblico
Ma se non parliamo di queste cose davvero non riesco a capire e poi di che cosa parliamo non è che lo facciamo per allargare pretestuosamente il fronte della contesa ma perché
è vero quello che qualche amico ha notato che poi la gente
Ci interroga su queste cose
In quanto non tutti hanno come dire la graduatoria di priorità che abbiamo noi nella nostra testa sui problemi della società contemporanea così come cari amici c'Erto e di straordinaria importanza lo era lo è diventato con una capacità di imporsi che che questi fenomeni sociali hanno il problema dell'ordine pubblico
C'è l'esigenza da molti sottolineata
Dal presiedere pubbliche in modo del tutto particolare di recuperare l'unità della coscienza del nostro Paese
Rispetto ai fenomeni della delinquenza organizzata
Poi possiamo discutere certe modalità certe accentuazioni anche qui questa mattina ci sono state
Accenti diversi
Credo che siamo proprio più d'accordo che l'unità della coscienza del Paese
Non può in nessun modo essere come dire indebolita da
Da preoccupazioni di
Di omertà L'Unità è qualche cosa di più e qualche cosa che deve essere più chiaro che d'essere fondata su una scelta precisa
Così come è necessaria l'efficienza delle istituzioni statuali
Che hanno probabilmente bisogno di risorse ma anche di una maggiore compattezza di una maggiore solidità
Nel i loro movimenti di un maggiore coordinamento di quanto qualche volta il cittadino comunale impressione che ci sia
E poi certo anche infine
Di una più forte moralità della amministrazione pubblica dell'azione dei partiti
Sono tre diversi livelli in qualche modo tutti ci riguardano noi dobbiamo dare a tutti questi livelli il nostro apporto perché cari amici
A me preoccupano molto
Certe voci
La voce ad esempio che in questi giorni
è venuta ancora una volta da un uomo che poi e molto ascoltato forse IMI elette
Ma per i grandi questi giudizi si raccolgono anche molto più in basso come quello del professor Bobbio
Quando finisce in qualche modo di colpevolizzare per il ruolo che abbiamo avuto in questi lunghi anni soprattutto la Democrazia Cristiana
Non c'è sempre il necessario equilibrio tra il riconoscimento che abbiamo per la crescita della democrazia
E le responsabilità che contestualmente ci portiamo dietro per le questioni non risolte o in qualche caso per quelle che possono apparire oggi anche più grandi ma questo cosa volete un è una condanna della cultura laica per i cattolici democratici se non è un caso io parlo sempre di piemontesi
Che Giolitti
Ignorasse totalmente nelle sue memorie Sturzo non è un caso c'è questa c'è l'usura
Poi si ricordano di noi quando bisogna individuare un imputato quindi questo elemento poco semplificatorio dobbiamo respingerlo
Però non c'è dubbio che anche guardando dal nostro punto di vista alla storia italiana mentre rivendichiamo i meriti per la crescita della democrazia nel nostro Paese meriti assolutamente previdenti
In quel momento nel Bilancio dobbiamo anche registrare qualche aspetto negativo che diventa dà ragione ulteriore
Del nostro impegno
è come pare che è un po'in questo senso che possiamo continuare questa questa nostra riflessione rendendola poi di volta in volta per quanto possibile concreto
E allora anch'io anticipando
Il tema che poi sarà meglio sviluppato oggi e domani
E vorrei dire soprattutto a Mannino che lo ha affrontato in modo molto aperto
Dando parla alla sua polemica un tono assolutamente amichevole che credo che dobbiamo accettare tutti
Sul problema della legge elettorale di che cosa capiterebbe politicamente
E io credo che tu abbia detto cose sulle quali dobbiamo riflettere e che com'è noto io in larga misura condivido
Però credo che dobbiamo in forme estremamente sintetica ricordarci
Che da quindici anni nel nostro Paese si dice che la situazione politica è bloccata a favore del regime democristiano perché non è possibile realizzare l'alternanza al potere al governo del Paese prima si diceva l'alternativa di sistema poi
Questa è impianto si è un poco modificato sia diciamo così occidentalizzata
Io credo che
Dobbiamo stare molto attenti ad essere noi che oggi archiviamo una questione che magari ci sarà domani riproposta
Quando il Partito socialista invece di essere il terzo sarà il secondo partito
Nel nostro sistema
Traguardo che potrebbe anche non essere lontani
E che è
Farebbe rimodificare tutte le analisi e tutte le discussioni
E allora io penso che è vero che c'è una questione di rappresentanza
Da salvaguardare è vero che
Per come è la democrazia cristiana siccome noi non siamo né thatcheriani di Mitterrand Viani
Un sistema che semplifichi fino al punto di polarizzare su due partiti il gioco politico
è una questione sulla quale non possiamo concordare ma che ci sia il problema di rispondere proprio a tutto quello che abbiamo detto prima questa tendenza a disgregarsi della idea dell'unità nazionale non solo ma anche attraverso una decisione che riguarda il momento delle scelte che è quello elettorale in funzione della chiarezza di queste scelte
Ed è la stabilità dei governi che in questo modo si formano e io credo che questo problema esiste cioè
Che non possiamo cancellarlo solo perché è difficile trovare un accordo politico che sia una risposta convincente per noi è praticabile dal punto di vista politico
La riunione riprenderà alle quindici e trenta
No no
Morì prendere
I lavori porno pomeridiani anche perché gli interventi previsti sono una decina forse anche con qualche intervento esterno e quindi avremo la necessità di dare immediatamente la
Parola a Gianni Fontana per l'apertura
Della per il tema e quindi l'approfondimento
Pomeridiano per poi cominciare
Questo nostro incontro
Gianni attacca
No sta
Ti cari amici
Io voglio innanzitutto esprimere
Un certo disagio
Per il fatto di trovarsi
In un momento carico di gravissimi problemi problemi che rischiano di avere pesanti conseguenze sull'economia sull'occupazione e sulle persone in difficoltà di vita
Le sollecitazioni di Andreotti
A trovare pur nella distinzione dei ruoli momenti di convergenza fra maggioranza e opposizione di fronte ai grandi problemi dell'antistato
Manifestano una debolezza ormai cronica della politica di fronte alla criminalità organizzata
La situazione del Golfo
E quella del debito pubblico pongono altre gravi emergenze
Di fronte alle quali certi dibattiti sugli schieramenti sembrano fuori luogo ancorché manifestino contrapposizioni radicali di linee
Non sarò io certo
Ad evocare lo spirito dell'unità nazionale
Non ne ho né o l'autorità di rappresentare disagi di gruppi odiare ma ho la titolarità di manifestare a voi cari amici la mia personale perplessità e il mio turbamento di fronte a questo momento così difficile
Che può diventare drammatico il nostro convegno
Giusto nelle tematiche puntuale nelle tematiche cade in una fase che lo circoscrive a mio modo di vedere in uno spazio ristretto rispetto alla risonanza interna ed esterna che dovrebbe avere
Ma noi sappiamo che di fronte all'immobilismo del partito
E di fronte alla gente che vuole fare veramente politica dobbiamo assumere una iniziativa
E allora cari amici
Per affrontare
Con cognizione di causa il tema di questo pomeriggio
La Nuova Democrazia Cristiana tra centralismo e regionalismo
Prima di tutto pare a me
Opportuna una memoria di cose ho sapute di cose relative al partito di massa per domandarci
Se tale partito sia ancora attuale
Il partito di massa Partito popolare di massa noi lo sappiamo è stato il punto di aggregazione delle rivendicazioni popolari
Per un progetto di Stato democratico come finalismo ultimo nella dottrina del partito comunista e come finalismo strumentale nel partito di ispirazione cristiana
Partito di ideologia chiusa appunto quello di derivazione marxista partito è ideologia aperta quello di ispirazione cristiana così come lo chiama Arrigo rigo Rigobello
In un articolo che apparirà su città popolare nel numero di ottobre
Nel primo caso il partito ideologia chiusa
è l'ideologia che costituisce la forma partito
Cellula della società futura
Partito costruzione della storia
Partito punto di arrivo della dialettica dei processi di sviluppo e genesi dei nuovi processi di liberazione dell'umanità
Il disegno di liberazione dell'umanità segna in un certo senso il partito di un elemento di religione
La politica si fa religione e il partito non è uno strumento in mezzo ad altri strumenti ma è
Il soggetto è il soggetto politico per definizione che ha il compito della liberazione della società
E della costruzione del socialismo
Tutto questo come è noto si è modificato
Sì è corrotto dopo le stagioni delle rivoluzioni nel mondo dello Stato guida delle parole d'ordine
Del trasformismo politico del Partito comunista italiano tutto questo non è più
Il partito è ideologia aperta il partito di ispirazione cristiana non è invece un partito per la costruzione della storia
Non è un partito chiuso non è il principe moderno
è uno strumento per un fine posto al di fuori di sé
Il partito ispirazione cristiana non è finalizzato all'egemonia concorre all'indirizzo della politica ma non impone una politica
Il carattere di strumento concorrente con altri strumenti deriva dalla concezione pluralistica della società e dalla concessione pluralistica della stessa politica
Riveste il partito di relatività quindi liberandolo da ogni visione metafisica da ogni tentazione integralisti Ca'da ogni suggestione confessionale
In esso partito partecipano convivono confliggono problemi diversi
Questi problemi questa Assemblea di pluralismo di voci informa al contenuto politico del partito ed è all'origine di alcune sue peculiarità e dimensioni
Mi riferisco alla sintesi mediazione alle correnti come presenza delle diverse culture ed esperienze mi riferisco alla formazione delle classi dirigenti per una proposta politica
Il partito di ispirazione cristiana è forma particolare della società
Come un suo corpo intermedio di cui in un certo senso alla rappresentanza e la delega per gli operatori nelle istituzioni agli eletti
Pertanto il partito nasce dalla Società e non da una ideologia ed è la società che ne esprime la forma di partito democratico interclassista di ispirazione cristiana
è pur vero che storicamente
I cattolici sono stati
Autorizzati dalla gerarchia
Ma è anche vero che sono diventati autonomi e che si sono e che si sono legittimati da loro stessi in politica
Allora se è così
Risulta che quando il partito si separa dalla società perde la forma originaria
E acquista quella
Di una corporazione di mestiere politico
Il partito è forma ideale culturale per i valori cui si rifà per l'analisi e per le prospettive
Ma quando è in crisi di ideali perde il suo rapporto con le fonti sociali spirituali umane di interessi e si trasforma in strumento clientelare di potere
è a questo momento come è stato più volte rilevato
Che nasce una grande emergenza etica
Perché il circuito partito potere politica affari si afferma sempre più
Venendo meno il modello di partito partecipazione
Lentamente viene delegittimato e si origina dissenso diaspora localismo si origina anti partiti SMA
Fenomenologia
Che si è confermata in maniera chiara anche nella lettura delle ultime elezioni amministrative
Si dice spesso anche che il partito
Ha tradito la sua ispirazione cristiana
A me sembra
Che il partito non sia povero di ispirazione cristiana perché non si rifà più alle grandi visioni della politica e dell'uomo
Ma che sia povero di ispirazione perché c'è povertà di partecipazione
E c'è povertà dia partecipa di partecipazione quindi povertà di apporto di quei valori
Nella vita del partito e quindi nella sua proposta politica
Nel divenire
Del partito in una società che cresce e si sviluppa per acquisizione di conoscenze di nuove culture di nuove relazioni la base dovrebbe essere sempre il centro decisionale
E allora ci domandiamo
Se ci troviamo di fronte tra tante richieste di autonomia e tante formazioni locali ad un fenomeno di riacquisizione di una sovranità popolare perduta o ci troviamo di fronte al tentativo di esercitare un potere politico usurpato dai partiti
La base rivendica un potere decisionale ma è difficile che con l'attuale struttura e sarà possa esprimerlo
L'attuale sulla possibilità di incidenza sulla formazione del discorso politico è quasi nulla
è a questo punto pare a me
Che si fa strada l'ipotesi del partito regionale
Partito regionale come risposta positiva alla domanda di partecipazione
Non quale diritto meramente politico ma quale diritto partitico
E come condizione per una nuova stagione della democrazia
è una risposta ad una diffusa e pericolosa contestazione del centralismo partitico
Il partito regionale non è una frazione del partito nazionale
Ma è un partito con un ruolo e comunque ottenere è un partito con uno statuto proprio
Non con un'autonomia di separazione e di contrapposizione
Ma con un'autonomia in cui è vivo e operante e presente il fine prioritario del partito
E cioè concorrere alla dimensione alla funzione concordare al fondamento del partito nazionale
Non di partito di partito federativo quindi si deve parlare perché il Partito nazionale dovrebbe avere per base i singoli partiti regionali
In questo quadro la base del congresso nazionale diviene il partito regionale
I partiti regionali
Dovranno darsi lo statuto più idoneo
Ad essere strumento della società da cui derivano e sulla quale insistono
Statuti riversi
Ma tutti i dipendenti da una comune carta di fondazione
Una carta di fondazione che esprima principi e valori propri della centralità dell'uomo
Della politica come servizio
Della democrazia come metodo in un momento in cui istituzioni e società
Patiscono una povertà di valori per cui si avverte sempre più intensamente l'emergenza etica
La carta di fondazione
Dovrebbe nascere da una grande riflessione
Sul rapporto tra democrazia cristiana e società moderna
Riflessione da prevedere all'interno di una conferenza sul partito regionale
Che la sinistra della democrazia cristiana dovrebbe farsi carico di organizzare
L'autonomia configura finalità e strumenti per regolare la vita in Terna di partito
I criteri di partecipazione di gestione
Di formazione i criteri di organizzazione politica di rapporti con la società con le istituzioni con le altre forze politiche
L'autonomia del partito regionale
Deve essere in grado di esprimersi in tutte quelle strutture intese come il luogo permanente di incontro politico
Attraverso un autonomo sistema di finanziamento
In questa luce io credo la figura del socio diventa centrale nel concorrere anche al funzionamento della propria società perché tale è il partito
Anche su questo piano si gioca la questione morale
Che richiede la vigilanza sui criteri di tesseramento
La rifondazione del partito trova nel partito regionale una sua ipotesi risolutivo che dà corpo al tentativo di De Mita
Nella sua segreteria di avviare al traguardo di cui di arrivare al traguardo di cui oggi noi discutiamo attraverso la conferenza dei segretari regionali
Connesso all'obiettivo primario che è quello di concorrere alla formazione del partito nazionale
C'è poi quello
Di far crescere le regioni
A livello della dimensione attuale dell'orizzonte politico
Lo stato delle regioni
E l'Europa delle Regioni si richiamano e richiedono autonomie più effettive e meno condizionate
Ci sono anche molti rischi certo quando noi parliamo di partito regionale e quando parliamo di uno statuto del partito regionale
Quindi credo che bisogna stare attenti
Bisogna stare attenti prima di tutto a non porre il problema nei termini di una concorrenza con le leghe
E se ci hanno ricordato il problema ma non rappresentano la soluzione
Noi non siamo per le municipalità non siamo per le diverse aree pubbliche
è forte in noi
è nella nostra identità è forte in noi noi che siamo eredi della crisi di coscienza tra Stato e Chiesa
Una crisi ormai da tempo superata
è forte in noi la visione dell'unità politica del Paese
E la Democrazia cristiana è stata il partito che ha lavorato per l'unità politica del Paese
E non si può smentire questo patrimonio
Tuttavia il rischio che si corre
è molto grande
Non perché il partito regionale possa essere causa del frazionamento del partito stesso
Che anzi può ritrovare ragioni di nazionale unita ma perché il partito regionale può diventare paradigma di deviazioni autonomistiche
Al fondo della scelta del partito regionale c'è sempre cari amici c'è sempre da mettere in bilancio il fraintendimento di una patria locale
Di una cultura e di una tradizione che possono invogliare a sostenere primati ai lavorare chiusure tormento possono sostenere a produrre ostilità
C'è anche e soprattutto per questo motivo io credo da rinnovare l'ispirazione cristiana
Perché è l'ispirazione cristiana che può concorrere oggi più di qualsiasi altro tipo di cultura alla unità del paese e dico questo senza misconoscere fatti e culture che pur minoritari sono stati la genesi de L'Unità d'Italia senza entrare in polemica
Un partito regionale nasce quindi non perché a Roma
Diventi sempre più lontana
Ma sempre più prossima
Essa può essere più vicina alla base perché la base è presente a Roma
Ci vorranno molti incontri credo
Come premessa di quella conferenza sul partito regionale
Di cui prima ho parlato
Ma ci vorrà anche
Prudenza
Capacità e coraggio per una proposta di così alto significato ci vorranno i contributi da qualsiasi parte provengano perché non può essere solo una proposta interna al partito
Ma della più ampia realtà disponibile a lavorare per tale prospettiva
Il centralismo il centralismo ha diviso il partito
Un vertice attivo ancorché spesso immobile da una parte
è una base passiva ancorché spesso qua e là segnata da molte e diffuse testimonianze
Ma nel complesso disorientata e tentata dall'anti partitico
Questo fatto ha snaturato l'identità del Partito popolare democratico del partito delle autonomie
Favorendo come già detto all'inizio
Quel partito potere causa della partitocrazia è invadendo il territorio delle libere scelte delle realtà partitiche locali
Sino al punto da assistere ad interventi della Direzione centrale che mutano il significato del consenso
Popolare
Vedi il caso di Roma caso non isolato tra altri casi gravissimi dove una maggioranza democratico cristiana espressa dall'elettorato ha prodotto un sindaco socialista
Si opera una pozza una politica di scambio tra i vertici dei vari partiti eliminando di fatto le indicazioni dell'elettorato
Ancora una volta emerge il significato della proposta Ruffilli De Mita
Cari amici è nell'ordine delle cose considerare che una riforma del partito non può fermarsi alla propria struttura
E non può fermarsi alla struttura
Perché
La struttura è funzionale alle istituzioni regionali e nazionali
E a quelle rappresentanze del Consiglio regionale e del Parlamento
è tutto un campo difficile da affrontare
Che può essere percorso con precise iniziative senza pensare a grandi rivoluzioni istituzionali
A me sembrano importanti e sufficienti quelle indicate da De Mita
Bisogna mettere all'ordine del giorno il rapporto tra partito regionale
Gruppi consiliari regionali e gruppi parlamentari di derivazione regionale
Sia per quanto riguarda la progettazione politica la linea da perseguire la legislazione e sia per quanto riguarda la rappresentanza degli eletti negli organi di partito nazionale
Ma il Progetto regionale evidentemente chiama in causa la struttura del partito nelle province nei Comuni nelle circoscrizioni nelle sezioni
Altrimenti resterebbe la voce nel deserto
Tutto questo in una logica di relazioni tra le assemblee congressuali e in una logica di ruoli Autonomie complementari in una visione omogenea della linea politica
Nella trattazione che ho cercato di fare c'è un limite
In quanto la crisi del partito
Non è stata collegata ai grandi mutamenti della società
Ma è mia convinzione
Che il partito genera la propria crisi
E l'unica USA della sua degenerazione
E sono convinto che nessuna realtà per quanto influente possa essere posta come determinante come fondamentali
Il Partito comunista
Finisce a motivo della sua ideologia che ne è la causa prima
Il partito della Democrazia Cristiana è in crisi
Perché ha vissuto di rendita dell'anticomunismo
Dei valori cristiani presenti nel tessuto sociale e della rendita di potere ripiegando sì nella conservazione del potere nella senilità delle strutture
In una certa pigrizia delle idee ed anche in una crisi di struttura che diventa di tipo elettoralistico ed occasionale
Allora bisogna evitare e purtroppo non lo si è evitato lo squilibrio tra autoconservazione della classe dirigente e delle strutture obsolete e mutamento della società
Quanto più la classe dirigente e la struttura conservano se stesse
Tanto più il partito si allontana dalla società
E si fa corpo con i poteri consolidati della società svuotando di fatto il rinnovamento della democrazia
Si perviene così ad una specie di regime di grandi e piccoli esponenti politici
E di grandi e piccoli burocrazie di mondi economici finanziari di mass media
Si aggiungono le grandi contaminazioni della politica con realtà che dominano contro la legge la vita sociale ed economica di buona parte del territorio italiano
Cari amici è necessario allora uscire dalla pigrizia delle idee
Per una cultura politica
Che dopo che la sollecitudine Rai socialista ha dichiarato che la dottrina sociale non è una terza via ma una categoria morale assente
Via contenuto di Progetto ai valori della persona
Delle Autonomie della solidarietà nel campo più prossimo di quei balordi dove quei valori sono minacciati
Mi riferisco alle città alle grandi città dei nuovi conflitti sociali
Nelle terre senza Stato
Ma anche nei grandi orizzonti dove si perpetua il problema nord-sud
Le speranze deluse o tradite nel nostro Paese
Nell'estate ma anche i secolari problemi dell'Africa dell'America latina dell'Asia
Sono vicini a noi
E si ci chiamano in causa e rilanciano in Italia la politica un po'spenta di ispirazione cristiana
Sarà una maniera di essere presenti con un'apertura nuova della Democrazia Cristiana che il prossimo anno avverrà Santiago del Cile tra tutti i partiti all'Internazionale democratico cristiana
Occorre avere il coraggio di proporre modelli nuovi di convivenza umana fondati sulla solidarietà
Il partito della solidarietà non è antagonistico
Ne equilibratore del sistema
E nessuno si pone come strumento per un patto di sviluppo all'interno del quale trovi spazio la risposta alla speranza umana
Al centro della vicenda politica c'è la persona umana la cui dimensione sorregge il bene comune
L'esistenza del mercato
E il perseguimento del profitto e del benessere
Possono valorizzare quella dimensione no sopprimerla un mutilato da qualora la cultura dello sviluppo abbia attenzione ai problemi della giustizia ai problemi della solidarietà
Come ha cercato di dire prima questo partito rinasce alla base non può ricevere la politica traeva ed ai vertici ma produce politica progetti strutture classe dirigente se rinasce dalla base
Oggi
La Democrazia Cristiana non produce politica non produce consenso Nommo opinione no idonee rappresentanze
Tutto si produce a livello di governo
Proprio il contrario di quanto fa il partito socialista dove tutto si produce a via del Corso altro che governo ombra del PC
Certo amici sappiamo il rischio che corre il partito nella ricerca di una nuova identità di una nuova struttura
Elementi tra loro connessi e facce della stessa medaglia
Può rimettersi in consenso
Del resto tuttavia praticare la via di una povertà di iniziativa a lungo andare logora e non paga
Bisogna allora rifondare la politica rifondare il partito
Uscire dalla corporazione di mestiere politico dal clientelismo significa ricreare strumenti e condizioni favorevoli ad una nuova partecipazione politica questa deve essere l'invenzione del partito regionale
E il partito della partecipazione e anche il partito che dà spazio agli eletti in misura assai più rilevante di quanto prevedano oggi lo statuto ai regolamenti
Così come il partito che non per concessione o strumentalizzazione dà voce ai rappresentanti dell'associazionismo e del volontariato affine per ispirazione
Io credo che questi amici hanno il diritto di animare con il loro contributo il partito
La loro ispirazione ed esperienza color può contribuire a rinvigorire quella tensione decaduta verso un nuovo stato sociale che si costruisca dal basso essendo quello vecchio in liquidazione
E che uno stato sociale nuovo che dia senso alle politiche di solidarietà
Un partito Progetto è un partito di produzione politica
E soli Cele i propri contenuti
Come già affermato dalla società sotto forma di problemi di esigenze
E di aspirazioni
Una società complessa
A competitività avanzata di tipo europeo con i nuovi conflitti sociali delle grandi città
E marginata in balia dell'antistato di tipo mediterraneo attraversata da i traffici di droga multietnica una società di questo tipo non può essere affrontata altro che da grandi disegni politici
Che si innestano nelle realtà locali ma che si aprano alle dimensioni dell'Europa e del mondo
Un disegno politico di solidarietà
Che formi un campo di grande universale compensazione del capitalismo accendendo la politica di valori umani
Di un nuovo umanesimo
Che superi è in grado questa politica di superare schematismi priorità alternati visti che la trasversalità la conflittualità intorno alla centralità
La solidarietà ha scritto Gorrieri deve proporsi come obiettivo il raggiungimento di traguardi sempre più avanzati di uguaglianza
Non solo nel godimento dei diritti civili e politici ma anche nella distribuzione delle risorse materiali ed immateriali che concorrono a formare la qualità della vita
Ma qui si affaccia un altro è difficile problema
Cercare la mediazione faticosa tra ispirazione cristiana e la complessità della società secolarizzata che ha bisogno dissenso
Il partito deve essere capace di questo
Deve mettersi in discussione
Di fronte alla centralità dell'uomo messo a sua volta in discussione dalle grandi trasformazioni
Se saremo capaci di queste cose avremo fatto un po'di bene al Paese e avremo concorso alla rinascita del gusto della politica
Cari amici concludendo
Voglio ricordare come lo schema
A cui in maniera insufficiente e anche disordinata forse mi sono affidato si è aperto con una introduzione sulla crisi dei partiti di massa
Sulla separazione dei Partito della Democrazia Cristiana dalla società che ha generato alcune conseguenze
L'assenza di partecipazione la degenerazione del partito potere la replica di una ricerca periferica di autonomia
Su questo
Manifestarsi diffuso di una domanda di autonomia mi è parso giusto innestare la proposta del partito regionale
Con le due funzioni primarie che gli ho riconosciuto
La prima quella di concorrere alla formazione del partito nazionale
E sul piano istituzionale di concorrere alla crescita delle regioni nell'ampio orizzonte politico che si sta delineando partito con proprio statuto partito con poteri reali non come partito separato contrapposto o all'interno di una concezione federalista
Ma a base del congresso nazionale e come punto di riferimento nella logica dei ruoli della loro complementarietà dei comitati provinciali delle circoscrizioni delle sezioni cioè l'attenzione mi è parsa puntuale sull'autonomia del finanziamento attorno a cui ruota buona parte di tutta la questione morale
Ma una struttura senza cultura politica e quindi senza progetto
Unico dato che convoca la partecipazione è un vuoto che si riempie di tutte le forme degenerative della politica
Allora il partito regionale base del congresso nazionale è un partito Progetto partito partecipazione nel disegno di una mobilitazione attorno ai temi dello sviluppo e della solidarietà
è stato prima una iniziativa
Per una conferenza nazionale attorno al partito regionale
In cui deve trovar spazio quella carta di fondazione
Che precede i diversi statuti regionali
Rendendoli omogenei al perché oggi si è noi Democrazia Cristiana
Nel contesto di questa società dalle grandi risorse
Pragmatica secolarizzata individualista
Società ammalata spesso di benessere e gravata di grandi debiti di giustizia che devono essere pagati a chi non ancora il diritto di vivere come persona umana
Grazie all'amico Gianni Fontana per la sua introduzione che certamente provocherà
Spunti interessanti per lo svilupparsi del dibattito chiederei però al presidente
Del nostro gruppo al Senato senatore Mancino dei partecipare con noi evento in sala anche il presidente De Mita staremo anche noi volentieri da quella parte del tavolo sono pregati di Riviera da questa parte del tavolo presidente
La parola all'amico coloni
Cari amici
Nico Fontana ha fatto un'ampia introduzione che
Ci penso ripercorre
Iscritti poi tanti amici autorevolissimi anche da fuori regione devono prendere la parola
E quindi penso che sulla sua relazione sia opportuno cogliere qualche aspetto solamente ecco io voglio brevemente spero sopra il mare mi sulla Regione sulle regioni sul regionalismo
E con qualche belle per un breve premessa questa una stagione
Faticosa una stagione politica faticosa l'estate è stato estremamente faticoso siamo arrivati i primi di agosto
Politicamente impegnative in così con i segni di di una stagione al ex ante e per niente positiva è felice
In un quadro stagionata di cose in un quadro di grandi movimenti movimento internazionale gli avvenimenti nel all'Est europeo
I cambiamenti profondi nel nostro Paese che stanno avvenendo segnatamente nel travaglio del Partito comunista
Le modificazioni forti che sono stati introdotta dal voto degli elettori il sei di maggio
E da ultimo il riacutizzarsi dello scontro fra nord e sud cioè quello ultimissimo con la crisi del Golfo colori in questo quadro di grandi movimenti di grandi difficoltà ma anche di grandi suggestioni
No i democratici cristiani aspettiamo
Qualcuno ritiene che questo sia indice di lungimiranza di di saggezza
Io
Ho l'impressione che sia piuttosto di rassegnazione
O di pigrizia
Noi dieci diamo l'impressione
Che aspettiamo credendo che per noi il tempo non passa mai
Che possiamo
Lasciare che gli altri soci logori no
Il nostro logoramento non può avvenire
E ci misuriamo sempre di più
Solo in termini di competizione interna esterna di potere
Anche anche qui da noi anche qui da noi dove poi noi della sinistra siamo in tanti
Allora su tutto profilo in questo momento così e difficile anche qualche volta così pieno di malinconia
Hanno fatto bene i promotori a spingere questo convegno su tematiche specifiche
A proporre questo ragionare di politica su questioni specifica per vedere se possiamo a recuperare la politica misurandoci sui problemi reati importanti strategici
E qui vi sia anche questo speriamo un momento importante verso Chianciano dove la sinistra democratico cristiana
Dovrà trovare un momento di sintesi alta per se stessa
E per tutta la Democrazia Cristiana anche Cuper comparando le indicazioni che sono venuta da Lavarone
Sulla nostra presenza sulla nostra esigenza e capacità di coordinamento che in qualche maniera sembrano sembrano così già dimenticata
La nuova DC dice il tema fra il regionalismo e centralismo
Ecco ci pone e l'ha fatto bene Fontana le ha detto ci pone il problema
Del recupero delle ragioni del regionalismo e delle superamento della ripresa di un discorso contro il centralismo
Io penso che le due cose non si possono separare ecco io ritengo sembra abbastanza evidente che se ci dovesse essere una forte iniziativa di recupero del momento regionale
Questa riguardava sia le istituzioni del partito e viceversa
Ma viene
Da domandarsi è giusto domandarsi e comunque giusto credo porre il problema se tutto questo oggi ragionevole e prudente
Se non ci sono invece motivi
Per non dico affermare una visione antitetica regionalismo ma per mettere il freno su questa impostazione
Almeno almeno tre questioni possono esserci così di mezzo possono essere obiettate a questa nostra volontà ecco che qualcuno potrebbe ritenere aprioristica ripetitiva
Il risanamento finanziario dobbiamo affrontare nel nostro Paese
Potrebbe richiedere di persone non un decentramento più accentuato a livello regionale
Una attribuzione di ulteriori poteri ad altri centri di spesa a centri di spesa che non si sentono corresponsabili del debito comune
Dell'ingente debito che abbiamo tutti quanti assieme accumulato
Ecco io ritengo e ci sono stati dei momenti in Parlamento l'amico Gori alte poi concluderà questo questo nostra tavola rotonda e sa come quanta con quanto disagio duri a tutti quanti abbiamo fondato presenta però delle tesoreria quella volta si parlava della tesoreria della Regione Siciliana
Ecco del problema del debito del risanamento finanziario al nostro paese ecco possiamo affrontarlo rafforzando il regionalismo le regioni o no
L'altra questione è quella dell'ordine pubblico anche in questi ultimissimi giorni
Abbiamo sentito meno sulle regioni sugli enti locali comunque sul sistema dell'autonomia
Ecco emergere delle indicazioni come essere questo sistema delle Autonomie il punto debole il punto più esposto alla alla malavita alla mafia alla camorra
Al all'organizzazione
Della criminalità
Soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia ecco anche questo può esserci obiettato viola nel momento in cui ci sono questi problemi abbiamo intere aree del Paese piuttosto che metta al l'acceleratore sull'autonomia in caso di mettere l'acceleratore sul forti poteri di repressione di di di indagine di di di di garanzia dell'ordine pubblico
E il terzo elemento che in qualche maniera può essere preso in termini contraddittori e quello del risveglio delle etnie Fontana ne ha fatto cenno maglia giustamente
Collocato in termini positivi dividi
Di accoglienza positiva se inquadrato in ispirazione cristiana allora il risveglio delle etnie delle culture locali delle nazionalità non può portare alla disgregazione alla separatezza non può portarci fuori dall'Europa
Ricordo Bodrato a Lavarone
Un certo momento nel suo blog
Nel suo intervento bastoni ponderato dice stiamo attenti quando parliamo di federalismo eccetera invece che trovarci alla fine negli Stati Uniti rischiamo di trovarci in Hugo sull'aria
Ecco io ritengo che siano domande difficili
E che non ci siano risposte facili
A queste
A questi queste situazioni a queste difficoltà a questi problemi certamente io non ho delle delle risposte facili ma ritengo che dobbiamo impegnarci su questi
Nodi come sinistra democratico cristiana per dare un nostro contributo alla Democrazia Cristiana ricordando dal nostro ispirazione siamo il partito di Sturzo basterebbe dire basterebbe dir questo
Non occorrerebbe aggiungere altro ma se avete un momento di passi è un sadico alcune righe di un discorso di Mortati alla Costituente possono
Poi un discorso fatto in polemica in polemica in dialettica in confronto con i socialisti socialisti se poi vanno con Craxi a Pontida ma insomma hanno una radice completamente diverso ecco
Mortati diceva il riforma regionale non sarebbe completa il sacrificio che essa non si sarebbe a mio avviso frustrata nei motivi negli intendimenti
Sarebbe deviata dalle finalità se non trovasse il suo svolgimento la sua propria applicazione nell'ordinamento del Parlamento eccetera prefigurando un senato delle regioni
Con la creazione della Regione non si sono infatti voluti tanto risolva dei problemi generalizia di educazione politico di garanzia della libertà
Con tale riforma sui invece soprattutto inteso di promuovere sollecitare l'organizzazione dei grandi gruppi di interesse omogenei nel loro interno dal punto di vista territoriale sociale e così via
Da qui l'esigenza di dare alle regioni una voce specifica nel parlamento di fare cioè delle regioni non già delle pure e semplici circoscrizioni elettorali
Bensì un centro unitario interessi organizzati da far valere unitariamente ed in modo istituzionale Coccoluto ricordare alcune frasi di questo discorso di Mortati ma
La nostra ispirazione tutto in questa in questo solco per dire che noi pur avendo negli ultimi anni
Dimenticato ho ho messo la sordina
Su questa nostra ispirazione noi siamo sempre stati comunque il partito dell'autonomia e anche sul piano delle regioni abbiamo una una tradizione indiscutibile ecco pensiamo
Questo per dire che dobbiamo affrontare il problema con una certa sicurezza consapevoli ecco di essere coerenti con la nostra tradizione conosco ispirazione
Ma può confortarci nell'affrontare questa strada difficile come dicevo prima l'esperienza degli altri paesi
Noi abbiamo Paesi anche noi al sistema federale in senso stretto
Così radicale come la Repubblica Federale Tedesca finora ma per esempio nella vicina della vicina Austria ma anche gli stessi gli stessi Paesi i Paesi Bassi che hanno grandi forme di decentramento grandi articolazioni regionali senza che ciò abbia impedito
Di combattere di sprechi di affrontare le difficoltà finanziarie senza che ciò abbia impedito un sistema ad aver di avere efficienza ecco io io ritengo che questa strada che in altri Paesi europei nel momento in cui vogliamo guardare all'Europa avuto successo possa essere portata avanti anche nel nostro Paese possa essere ripresa non in concorrenza con le leghe posso essere ripresa in una visione complessiva degli assetti dell'Europa
Quando le nazionalità sì riaccendono come dicevo prima ecco pro possono probabilmente trovare uno sbocco di composizione di cooperazione di attenuazione della rigidità dei confini portare a una maggiore interdipendenza
Proprio partendo da una valorizzazione dei livelli intermedi Partenone o da una valorizzazione del livello regionale dico regionale per noi dei lender o di formazioni analoghe per altri Paesi
è un livello che non deve essere di amministrazione l'abbiamo detto mille volte delle su un livello politico nulla un livello di governo al quale lo Stato deve trasferire radicalmente nuovi poteri ma che poi devono essere gestiti dei livelli sottostanti dal sistema dei comuni o di altre realtà
Inferiori ecco io ritengo di fronte alle difficoltà che ho citato prima e con questo discorso questa affermazione questa linea
Politica e posso sapere anche le dico di Utopia ecco ma nel momento in cui vogliamo andare verso un governo mondiale in cui ci pensa che le Nazioni Unite dovrebbero acquisire un nuovo ruolo che grandi aree geografiche dovrebbero intagli integrarsi ecco che dobbiamo prevedere e il rafforzamento anche per dare uno sbocco a a questo risveglio delle nazionalità minori de dobbiamo immaginare questo sbocco anche di aree regionali che si integrano ecco collaborano questo potrà e sull'utopistico ma domandiamoci se senza un po'di Utopia chi potrà proporre un governo del villaggio globale del mondo in alternativa le grandi concentrazioni monopolistiche lasceremo che questo governo sia fatto
Dalle grandi concentrazioni di interesse dai grandi
Dalle grandi appunto concentrazioni
Che possono aver avuto in altri Paesi già già de delle delle sperimentazioni e quanto mai significative è il discorso fatto l'anno scorso e concludo da da Ardigò proprio a Lavarone è ancora ben presente alla memoria di tanti di noi che abbiamo ascoltato e come sembra che noi in termini
L'a priori istintivi senza farci illusioni piene di questa strada sia facile ma io ritengo che noi dobbiamo
Qui in questo approfondimento che facciamo ma io auspico come posizione della sinistra democratico cristiana riprendere con forza il discorso delle Regioni le regioni così come sono non servono
Niente osservano ben poco delle regioni a statuto speciale sarebbe tutto un altro discorso l'abbiamo già fatto altre volte non è il caso di riprendono forse lo farà qualche altro ragioni tutto speciale hanno ottenuto in certe situazioni proprio perché hanno avuto una diversa collocazione ma così le regioni a statuto ordinario sistema regionale nel suo complesso così serve poco non possiamo rimanere a metà
Dobbiamo io ritengo non favorire quei sintomi di centralizzazione che ci sono stati questi ultimi anni pensiamo a quanti ministeri hanno cercato di recuperare al limite la distribuzione de de uno dei finanziamenti e anche quasi l'esecuzione dei finanziamenti di dipartita edilizia e cose del genere pensiamo adiacente lamenti che abbiamo lasciato fare attraverso attraverso le le grandi holding pubbliche anche pubbliche nel settore dei lavori pubblici eco
Lasciamo stare superiamo questa fase di centralismo di centralizzazione che abbiamo che che abbiamo riscontrato in questi ultimi anni e affrontiamo
Forti della nostra ispirazione cristiana che ci mette al riparo ripeto come diceva Gianni Fontana dal dagli eccessi dalle separatezze dalle chiusure affrontare con coraggio di nuovo la strada che ci appropriamo cioè quella dell'autonomia e quella del regionalismo
Grazie all'onorevole coloni l'onorevole Castagnetti
Cari amici partirono anch'io da una riflessione sulle leghe stamattina
Abbiamo sentito delle analisi molto interessanti su questo fenomeno
E anche alcune osservazioni che personalmente non mi sento di condividere fino in fondo in particolare quelle relative come dire all'origine localistica di questo fenomeno
Dobbiamo stare attenti a non farci fuorviare nel capire nel comprendere questo fenomeno dall'interpretazione che del fenomeno stesso danno i vari Bossi
Anche a me è capitato di parlare molto soprattutto dopo il sei maggio con elettori che hanno votato per la Lega anche nella mia regione
E nessuno di questi elettori mi ha motivato quella CELTA con ragioni localistiche
Nessuno mi ha motivato che la scelta con i discorsi che Bossi fa a Pontida o fuori di Pontida
Io credo non vorrei cadere in una interpretazione sociologica
Però credo che si debba prendere atto perché altrimenti difficile diventa difficile comprendere questo fenomeno che le leghe sono innanzitutto un termometro della crisi del sistema politico e nello stesso tempo anche un termometro della crisi del sistema di valori della società
Due crisi quella del sistema politico e quello della società che per molti aspetti si intrecciano sono strettamente legate al punto che mi pare che da questa chiave di lettura discenda un interrogativo col quale dobbiamo misurarci con quale dobbiamo confrontarci
L'interrogativo e queste onde la corruzione della società che fa dire hai una parte così grande di cittadini me ne frego dello Stato me ne frego della politica o è la corruzione dello Stato che fa dire mi importa solo di me viva il mio egoismo mi chiudo nel mio gusti individuali
Nel momento in cui cadono le ideologia e cari amici il processo di caduta delle ideologie non è cominciato il quattordici novembre con l'abbattimento del muro di Berlino
è un processo che dura da molto tempo lo svuotamento dell'ideologia e la caduta soprattutto del significato etico delle ideologie classiche
E io avviato da tempo quando dico ideologie classiche ci metto anche quella liberale c'è un saggio di qualche anno fa di Norberto Bobbio sulla crisi dell'etica laica che molto interessante
Nel momento in cui cadono le ideologie si determina un vuoto un vuoto di valori un vuoto di sicurezze
Gli obiettivi ulteriori di prospettiva anche a livello soggettivo anche a livello personale anche a livello di motivazione dei singoli cittadini ed è in quel momento soprattutto che si vorrebbe si pretenderebbe
Più o meno sbagliando ma si pretenderebbe di trovare fuori disse ciò che si è perduto ed è proprio in questi momenti che aumento la parte della società civile le domande rivolte
Ad istituzioni quali la Chiesa alle chiese o dopo un restituzioni classiche del sistema politico le domande rivolte alla politica
Domande di qualcosa per cui continui a valere la pena per cui valga la pena
E quando non si trovano le risposte a queste domande
Si precipita nella giungla del nichilismo mi degli egoismi dei cinesi mi delle frustrazioni e si scarica fuori di sei quello che sta avvenendo nei confronti della politica anche la rabbia dice anche la rabbia delle proprie frustrazioni
Con ciò non voglio assolutamente scaricare il sistema politico delle proprie responsabilità per il disprezzo di cui è fatto oggetto
Cari amici stamattina votato diceva chi vota lega ce l'ha con ce l'ha con Roma
Prima ancora di avercela con il Sud ammesso che ce l'abbia con il Sud
Io sono testimone io ricordo che durante la campagna elettorale del sei maggio
Durante la campagna elettorale l'impressione enorme che fecero quei dieci morti ammassati in una campagna elettorale
Per la verità non non molto Tesan non drammatica il dieci morti ammassati in Calabria ma la radiale
Prima ancora che rivolgersi contro le motivazioni di quegli omicidi assurdi
Rabbia era nei confronti di Roma era nei confronti dell'indifferenza di Roma ciò nell'indifferenza dello Stato rispetto a fatti così drammatici
Quando ci sono questori che dicono solo la camorra può mettere fine alla camorra ecco allora che si determina una reazione nei confronti dello Stato una reazione così forte di così grande disprezzo
Di così grande divorzio la gente non ne vuole più sapere se lo Stato ragiona in questi termini
Quando le forze politiche quando i partiti come già ricordato stamattina Lillo Mannino rinunciano alla loro funzione di rappresentare la nazione ma soprattutto di rigenerare di rimotivare al via via rialimentare la identità nazionale oggi dovremo dire anche quella internazionale
Quando le forze politiche rifuggono gli obiettivi difficili e gli obiettivi di prospettiva proprio perché sono difficili e perché sono di prospettiva allora la reazione e di questo tipo
In questo senso vorrei fare solo un accenno alla riforma elettorale
La riforma elettorale ha un grande valore in sé certo ce l'avrebbe
C'è la se non si accetta il presupposto la premessa
Da cui sembra partire la proposta dei socialisti e dei socialdemocratici almeno così come è stata illustrata
Dall'onorevole Amato quando Amato dice ma noi facciamo una proposta di riforma elettorale che parte da questo presupposto distinguiamo scindiamo la riforma elettorale dal problema della governabilità del Paese certo la gente non ci capisce più niente non si capisce perché si debba anche solo pensare all'ipotesi di riforma elettorale
Ma credo abbia un valore in sé la riforma elettorale pur essendo molto sensibile a le osservazioni sicuramente pregnanti di Mannino stamattina
Ma la riforma elettorale ha anche il grande valore di rappresentare un recupero di credibilità da parte del sistema politico che punta attraverso un obiettivo di questo genere
Ha un interesse generale e la gente percepisce che il sistema politico
Cerca fuori di sé fuori delle proprie convenienze fuori del proprio interesse l'interesse generale quando pensa riforme di questa dimensione
Ed è nel quadro di queste premesse che io colloco la riflessione su la regionalizzazione sul regionalismo il centralismo innanzitutto occorre distinguere questo tema
Per sì per quanto riguarda l'organizzazione dello Stato e per quanto riguarda l'organizzazione del partito per quanto riguarda l'organizzazione del partito
Io ho qualche riserva sulla proposta di Gianni Fontana dimostrazione che questa è una tavola rotonda in cui si discute si dibatte ci si confronta
Mi pare che oggi per molti versi per molti aspetti la proposta di regionalizzazione nei termini in cui io l'ho sentito forse non non c'ho riflettuto abbastanza sia un po'fuori tempo e per molti aspetti anche un po'in ritardo
Io ricordo la battaglia che è la sinistra emiliano-romagnola fece a Milano nel mille novecentosessantasette nel congresso del sessantasette noi ci presentammo su questa piattaforma della regionalizzazione del partito
Era una componente all'interno della grande famiglia della sinistra la sinistra emiliano-romagnola guidata da Zaccagnini ai corrieri
E allora noi collega ramo il disegno di legge Maurizio cioè del partito col disegno di della realizzazione dell'istituto regionale alludo all'incirca alle alle regioni a statuto ordinario
Che appunto sono iniziate da lì a poco nel mille novecentosettanta
Ma oggi per molti versi la rete il regionalismo istituzionale è fallito
Ed è fallito per responsabilità anche della democrazia cristiana e dobbiamo ammetterlo all'interno della Democrazia Cristiana per responsabilità anche nostre per sottovalutazioni per distrazioni
Che oggi si rivelano molto gravi e molto imperdonabili è a mio avviso lo si potrà recuperare non partendo da lì da quel tema
Ma allargando il quadro di riferimento allargando l'orizzonte dei problemi di riforma istituzionale a cui vogliamo attendere in questo senso a me pare che il regionalismo della regno da diserzione del partito oggi rischia di non produrre effetti
Rischia di rincorrere al di là delle intenzioni ho sentito bene che Gianni Fontana aveva questa preoccupazione
Al di là delle intenzioni cerca rischia di rincorrere sul terreno già battuto dalle lei che le frustrazioni
Che hanno generate le leghe la frustrazione dell'impotenza e la frustrazione del rifiuto della dimensione nazionale e internazionale delle politiche della politica
Ha ragione Lillo Mannino le leghe vanno combattute non vanno rincorse guai se commettessimo
Questo orrore anche inconsapevole di rincorrerlo su un terreno anche non il loro terreno ha un terreno che può essere equivocato può sembrare prossimo vincerebbero loro
Allora qual è la strada a me pare che occorra di nuovo riprendere il discorso che è un discorso classico il discorso tradizionale della sinistra
Della Democrazia Cristiana che il discorso della riorganizzazione complessiva dello Stato seppure non tutto e non subito e possibile realizzare tutto però il disegno entro cui collocare la nostra iniziativa deve ancora essere questo
Occorre puntare al recupero dello ruolo politico a scapito del ruolo amministrativo dello Stato
E anche i più recenti provvedimenti non modifico no non innovano non innovano l'ordinamento sotto questo profilo che è un profilo essenziale
La manovra economica ma varata ieri dal governo è una manovra importante ce ne rendiamo conto De Mita nome di tutta la sinistra dalla direzione del partito ha dichiarato la disponibilità
Completa la lealtà massima del gruppo della sinistra ad assecondare lo sforzo del governo perché ci rendiamo conto che questa scelta non può essere
Rinviata però non è possibile rinunciare a rilevare che questa manovra e tanto pesante quanto poco innovativa è possibile e doveroso chiedere sacrifici al Paese
Ma non per mettere delle pezze sacrifici di queste dimensioni evocano Lalli dizione di un disegno di innovazione dell'ordinamento di una indicazione di una prospettiva diversa per il futuro queste il rilievo che mi sento di fare e se mi consentite all'interno la manovra economico una parola voglio dire a proposito dell'uno solo una parola della materia che riguarda il settore della sanità
In questo settore noi stiamo varando è al Senato nelle prossime settimane quattro il capogruppo Mancino e la riforma dell'ordinamento sanitario
è una riforma che presenta ancora dei limiti ho sentito anche uomini di governo parlare e sparlare sugli effetti di questa riforma
Dire che quando sarà a regime la nuova riforma sarà stata sarà messa a controllo la spesa sanitaria sarà contenuta la spesa sanitaria
Mi illudo che siano in buona fede allora è solo questione di leggere di approfondire il testo del disegno di riforma perché purtroppo non è così
L'ordinamento che si vuole che si vada innovare il testo del disegno di legge
Conserva ancora una confusione nella ispirazione mette assieme ancora spinte e tensioni centralistiche contenzioni re giornalistiche
E rischia di perpetrare quel conflitto di responsabilità di direzione del sistema e di responsabilità finanziaria del sistema che è all'origine delle difficoltà che la ottocentotrentatré ha prodotto
Una riforma che essendo ospedalocentrica non può sicuramente produrre l'effetto della riduzione della spesa perché tutti sappiamo che nell'ospedale in particolare che si concentra la spesa sanitaria
Io ricordo la polemiche Durante il governo De Mita sui ticket ospedalieri
Si potrebbe quasi dire che il governo De Mita è caduto su quella vicenda
C'è il concorso di tante altre ragioni ma e ricordo che il presidente Andreotti quando si mise al lavoro per il programma del nuovo governo prima ancora di aver definito gli altri obiettivi disse comunque il decreto sui ticket ospedalieri non sarà rinnovato
Ebbene io debbo dire con molta onestà che il complesso dei provvedimenti così come si sono letti dei giornali stamattina
Nel comparto della sanità produrranno sicuramente dei costi
Indiscriminati che colpiranno anche i cittadini bisognosi di misura superiore rispetto a quel provvedimento del precedente governo
Con la ulteriore conseguenza negativa che non produrranno non invertirà hanno la marcia non produrranno effetti di modifica
Nell'ordinamento e l'organizzazione del sistema sanitario erano assunse incuneamento impopolari quei ticket sui ricoveri ospedalieri ma in un qualche modo avevamo messo il dito su una piaga devono
In un qualche modo razionalizzato avviato a razionalizzazione a contenimento a controllo la spesa ospedaliera ebbene noi
Ancora stiamo lavorando sui ticket sulle esenzioni ma l'obiettivo della messa contro dalla spesi della inversione della direzione di marcia negli ultimi tempi non l'abbiamo perseguito
Ma torniamo agli obiettivi generali occorre restituire cari amici alla politica ingredienti essenziali gli ingredienti diretto se di pathos perché la politica non può degenerare in organizzazione burocratica del sopra diventa la sopravvivenza del sistema
Cari amici
è il ruolo della sinistra DC
è incerto dobbiamo concentrarci e cimentarsi con questa sfida piuttosto difficile con una sfida complessa
E dobbiamo anche preparare il CIM ha un lavoro in solitudine vedete cari amici io sono tra coloro che pensano che al di là delle altre conseguenze sulla scena politica italiana che provoca la crisi del comunismo del mondo e quindi la fine anche almeno di questa prima esperite diretta esperienza quarantennale del comunismo italiano del Partito comunista
Tra gli altri effettivi anche un cambio di generazione della dirigenza comunista
E che produrrà delle conseguenze politiche
Questi postcomunisti questi dirigenti postcomunisti al fenomeno è avvertibile soprattutto in periferia anche voi incontrata amministratori locali
Allude in particolare ai miglioristi quella componente che è destinata ad egemonizzare a mio avviso la Cosa di Occhetto
Sono tra coloro che ci vivono che vivono noi uomini della sinistra democristiana della democrazia cristiana con maggior fastidio
Come i rompiscatole che osano riproporre obiettivi che in parte appartenevano alla parte sana della loro stessa tradizione della tradizione del loro stesso partito siamo coloro che pongono problemi che mettono in discussione la loro stesso opzione socialdemocratico meglio la destra DC meglio Forlani che non ci crea problemi
Che non disturba il disegno di convergenza socialdemocratico che la cosa ha avviato faccio questo riferimento alla solitudine perché mi pare che per molti aspetti noi stiamo vivendo oggi un tempo che assomiglia a quello vissuto da Moro dopo il centrosinistra alla fine degli anni Sessanta all'inizio degli anni settanta
C'è richiesta come era richiesta al loro alla sinistra democristiana
Ma stessa le stesse doti di pazienza
Di rabbia forse
E come diceva
Mannino stamattina anche di umiltà e di saggezza
Come Moro peraltro non dobbiamo cedere a nessuna tentazione
Né alla tentazione della mera testimonianza più o meno aventiniana
Né alla tentazione della resa all'altro modo di ragionare la politica
Arriverà cari amici prima di quanto noi pensiamo
Per la forza della nostra iniziativa per la forza dei Problemi per la forza dei cambiamenti in atto arriverà il tempo in cui ci tornerà ad essere riconosciuta la serietà delle nostre posizioni
Arriverà quando per parafrasare una capolavoro della letteratura umanistico scientifica moderna di Oliver Sacks
I numerosi a malati di encefalite nettare dica che dominano la scena politica nazionale saranno costretti questo il titolo del libro a salutari risvegli
Grazie Castagnetti la parola Baruffi
Cari amici
Essendo romantico parto
Dai ringraziamenti ma sono anche motivati
Io ho aderito volentieri all'invito che l'amico Longoni ha fatto a nome degli amici della sinistra
Perché sono convinto e poi spiegherò dopo
Una serie di motivazioni che giustificano questa convinzione
Sono convinto che ci sia bisogno in casa democratico cristiana di un irrobustimento del dialogo
Il confronto interno al partito diventa per le ragioni più disparate a volte difficile
Anche ricondurre tutto alla direzione del partito ai consigli nazionali spesso diventano questi due momenti formali momenti non sufficienti per i chiarimenti
Sono convinto che ogni ragioni di dialogo
Che oggi si possa costruire anche queste sono occasioni
Da ascriversi nel segno positivo
Vanno colte con quella dedizione con quella serietà e con quella puntualità che tipica di coloro che fanno del dialogo non solamente un motivo personale ma uno strumento per fare politica
Per troppo tempo abbiamo sofferto di una carenza di dialogo nella Democrazia cristiana
Per troppo tempo il dialogo è avvenuto solo tra pochi
Tra coloro che potevano parlarsi
E tutto sembrava difficile
Per coloro che erano al di fuori di questa struttura essenziale minimale
Dalla quale per ragioni ancora estranee alla politica vera ne erano stati esclusi
Ebbene allora il ringraziamento per questa occasione non è formale
La sinistra sta da parecchio tempo dibattendo questi ed altri argomenti
Ed è giusto che chi della sinistra non fa parte partecipi porti il proprio contributo
Acconsento di senta
Perché ragioni di dialogo vogliono anche che si acconsenta e se del caso si disse
Io vorrei dire soprattutto ai massimi esponenti della sinistra del partito
Che ci sono ancora pochi i tempi c'è poco tempo politico
Perché questo chiarimento possa venire nella serietà e nella concretezza e nel la fattibilità
Vuole dire agli amici De Mita Bodrato Goria Martinazzoli a tutti gli altri esponenti di primissimo piano di questo gruppo
Che ci sono poche settimane ancora a mio giudizio positive costruttive perché questo
Progetto unitario possa trovare in modo credo costruttivo una ragione di essere
Il Consiglio nazionale della seconda metà di ottobre
Ormai consiglio nazionale che si può considerare alle porte
Non potrà che avere due sbocchi possibili
Uno sbocco unitario
Ed è ovviamente quello che io mi auguro che verifico una ragione di convivenza Interna
Che da poco da pochi mesi si è persa
Un consiglio nazionale che attraverso un documento unitario possa rilanciare il partito
E posso a vedere una gestione più completa più esaustiva
Delle diverse interpretazione delle diverse posizioni interni alla Democrazia Cristiana
Oppure se questo non avvenisse in quell'occasione
Credo che non si possa che imboccare l'altra ipotesi di possibile chiarimento ecco del congresso nazionale
Non riesco a vedere soluzioni intermedie alternative a queste due
Modalità diverse per giungere in fondo al medesimo obiettivo
Io cerco sempre di immaginare che tutti lo vogliono questo obiettivo
Non ho ragione concreta
E nemmeno fantasiosa per immaginare che qualcheduno non voglia l'unità interna del partito
Ma a volte non basta volere le cose
A volte non è sufficiente la determinazione personale soggettiva perché poi gli obiettivi si possano c'entrare
A volte ci vuole una volontà collettiva che comprenda tutti
Che mette insieme all'interno degli stessi gruppi è fuori degli stessi gruppi quelle modalità di attuazione che renda costruttivi quegli appuntamenti
Che solo essi possono in qualche modo determinare in termini positive deficienti stizzito questa modalità che tutti stiamo ricercando
E quindi non c'è molto
O questo chiarimento si fa al prossimo consiglio nazionale o il chiarimento di fatto lo si sposterà dopo il dibattito congressuale
Ma io temo e dubito e sono fortemente critico
Sull'opportunità di fare un congresso
Attenti così ravvicinati senza che peraltro abbiamo concorso tutti a cambiare le regole del gioco
Certi sicuramente è opportuno un congresso
E credo che come soluzione subordinata non si riescano ad Intra vederne altre
Ma di sicuro preferirei che al congresso nazionale si arrivasse
Dopo avere modificato quelle regole anche di convivenza in Terna che sono in grado di dare a quell'appuntamento una risoluzione ed una prospettiva che sia più utile meno burocratica rispetto a quanto normalmente non succeda durante i congressi nazionali e spessissimo anche durante i congressi periferici
Io non sono incuriosito dal dal fatto di registrare chi avrà guadagnato due punti e chi ne avrà persi due perché di queste variazioni si discuterà
Io sono più interessato a conoscere a capire quali saranno le persone i gruppi gli orientamenti interni che concorreranno a tirare fuori
Da questa situazione di difficoltà complessivamente la Democrazia Cristiana
Ed è per questa ragione che mi ero permesso a Cagliari non solamente a Cagliari
Di dire che in fondo
Troverei preferibile una conferenza organizzativo una Conferenza nazionale del partito che prima discuta le modificazioni interne
Per effettuare poi il congresso nazionale del partito stesso
Ci sono regole lo ricordava giustamente e Gianni Fontana regole che io stesso ho ereditato anche dalla sua gestione alla segreteria organizzativa
E lo ricordavo con una battuta prima l'ogni fa invidia che lui oggi può parlare molto liberamente io un po'meno
Ma al di là di questo fatto ci troviamo con molta sintonia in molti passaggi della sua relazione ma al di là della relazione del del vivere quotidiano del partito
Sono convinto che sia cambiato un'epoca complessiva nel nostro Paese
è cambiato un'epoca elettorale
Qualcheduno si attarda ancora considerarla
Un incidente di percorso
Una lezione voluta da taluni di carattere re giornalistico e non di valenza nazionale
è cambiato un'epoca politica nel nostro Paese
Non tengono più riferimenti tradizionali
Quando si sfiorano le mille giunte anomale cosiddette tali si incomincia a non capire più dove stia l'anomalia dove stia la regola
è cambiato un'epoca di relazioni anche fra gli stessi partiti di governo e fuori del governo
è cambiata anche un è una un'epoca politica nella misura in cui i grandi partiti i partiti tradizionali sono tutti Ingrosso travaglio
Hanno tutti ragione di meditazione interni di cambiamento se vogliono sopravvivere
Io credo che se
Un segnale utile va colto
Rispetto a tutti frazioni ismi che nelle ultime consultazioni sono usciti credo che l'unico segnale positivo che vada colto e proprio questa continua crescente disaffezione verso i partiti tradizionali
E la disattenzione giustamente veniva ricordato prima da Castagnetti non la si ottiene a rincorrendo coloro che al frazioni ISMU hanno concorso
Il frazioni ISMU la fiducia alle istituzioni dai partiti la si recupera cercando di modificare noi stessi immaginando che con noi stessi si modifichi un partito che continua ad essere il partito cardine delle istituzioni
E della politica nazionale
è cambiato anche un'epoca internazionale
Che non può non avere ripercussioni politiche in casa nostra
Io non so quanti di voi
Hanno provato la stessa emozione che ho provato a Cagliari durante l'ultimo intervento del segretario politico alla chiusura
Su quel palco su quel palco ideale gli altri anni sedeva metà della classe dirigente del nostro partito
E l'altra metà era erano esuli profughi polacchi ungheresi Rue russi bulgari cecoslovacchi
E durante questa ultima vicenda della festa dell'amicizia l'altra metà del palco era coperto da un Presidente del Consiglio da un vicepresidente del Consiglio da responsabile di massimo livello politico dell'Est europeo
Si è verificato una trasformazione
Che solo una terza guerra mondiale forse avrebbe avuto le connotazioni del possibile cambiamento
Una terza via che modifica il passato e apre uno scenario diverso e nuovo nei confronti del futuro
Sbaglia avremmo come qualcheduno anche in casa nostra teorizza
Circa l'ipotesi di abbandonare la concezione di struttura di partito come partito di militanti di quadri
Questo partito disegnato negli anni Cinquanta e Sessanta deve continuare ad esistere certo modificandosi riformando sì rimo Demetz dando sì ma non può abbandonare quella concezione di militanza che raccordo vero
Con la opinione pubblica con le strutture che concorrono a fare il consenso politico a tutti i livelli
Ma mi rendo anche conto che non possiamo
Pur appartenendo ancora per quanto mi riguarda a quella schiera di coloro che sono convinti della bontà e della opportunità di appartenere al partito di militanza di quadri non possiamo però dicevo non avere anche uno sguardo a tutto quanto oggi determina il consenso politico
Non è più fatto dai tesserati
O non è solamente fatto dagli iscritti al partito
La stessa struttura sezionale zonale vari pensata va rimeditata
La stessa modalità di selezione della classe politica interna vari pensate riformata
Io mi ero permesso e Gianni Fontana o Saba che fece parte di una commissione di studio su questa materia
Mi ero permesso di dire che reputo interessante la proposta di coloro che affermo che va riequilibrato il potenziale congressuale degli iscritti rispetto al potenziale congressuale degli eletti
Poi si decida qualsiasi proporzione
Io avevo buttato lì un ipotesi due terzi rimanga agli iscritti un terzo vada in testa gli eletti
Ma al di là del fatto quantitativo che è sempre opinabile ed è sempre appartenente alla mediazione interna
Credo che non si possa dire che chi ha dimostrato di aveva dei consensi veri dalla gente
Che chi ha dimostrato di essere eletto in qualche caso con centinaia di migliaia di voti debba la sua testa da valere come quella di un qualsiasi altro iscritto
Magari iscritto tra coloro che venne che vengono consegnati per posta o per parco
Perché io credo che quelli scritto si è un po'più iscritto degli altri
Perché credo che ci sia in quelli scritto e letto
Un gradimento che non solo ha determinato il successo elettorale del partito nel suo insieme ma un gradimento che non può non essere sottolineato in termini costruttivi da parte della struttura del partito stesso
Un partito che ha riproponga sul tema anche qui della valorizzazione dell'apertura verso l'esterno
Che riproponga in termini forti senza remore che lo riproponga quando si è lontani dalle elezioni come abbia il coraggio di mantenerlo quando ci si avvicina ai quaranta giorni antecedenti le consultazioni che riproponga il tema delle primarie
Quando la Democrazia Cristiana il coraggio di aprirsi quando la Democrazia Cristiana chiama a raccolta coloro che sono all'esterno chiamati d'un disegno comune ad un concorso comune
Nella battaglia elettorale ebbene in quei casi difficilmente si registra un insuccesso elettorale
Quasi sempre l'equazione apertura verso l'esterno è risultato elettorale non può che essere l'uno e l'altro di segno positivo
E poi vorrei anche dire
Per la responsabilità che porto
E non vorrei essere frainteso
Noi corriamo il rischio di peccare di eccessiva democratiche di eccessiva democrazia interna
E qualche volta volta di eccessiva democrazia si può anche morire
Nella misura in cui magari non la si rispetta o nella misura in cui l'eccessiva democrazia interna non fa altro che riportare dentro in una introspezione
Tutta la capacità politica propositiva della classe dirigente del partito
Due anni di durata di un direttivo sezionale di un direttivo zonale di un Comitato provinciale di un comitato regionale di un Consiglio nazionale sono troppo pochi
Ma soprattutto se dovessimo votare secondo le norme statutarie noi ogni sei mesi mediamente saremmo in consultazione interna
Con il risultato come dicevo prima che prevarrebbe la riflessione rivolta dentro rispetto a quell'aggressività che a mio giudizio va ritrovate va riproposta in termini nuovi ma comunque ribaltata fuori e non certamente dentro
Sono anche convinto
E chiudo con un'ultima riflessione che mi sono sentito di fare che fosse solo apparentemente può essere fuori tema
Riferito al mondo cattolico
Credo che non ci sia nessuno di voi nessuno di noi che prima di aver la testa della democrazia cristiana non abbia avuto una qualsiasi tessera di ambiente cattolico
L'Azione Cattolica GS CL Focolarini chi più ne ha più ne metta ACLI
Questo a dimostrazione allora come oggi
Che al di là delle giuste differenziazioni i due fatti dal punto di vista ideale non possono non concorrere allo stesso progetto di individualità di collettività di socialità
Sono anche altrettanto convinto che una approfondimento critico su questa materia va fatto
Perché io non credo che tutte le grandi riforme ultime non ultime vadano nel segno giusto determinato di coerenza su quei principi che in fondo hanno convinto voi e noi a prendere questa tessera
Sono convinto che una modificazione costruttiva
Importante urgente da fare va posta sul tavolo della Democrazia Cristiana perché si recuperi quel collegamento che spesso rimasto solo collegamento di sacrestia anziché collegamento di idealità
Chi Dinoi è indenne da questo rischio si può dire bene scagli la prima pietra tutti abbiamo battuto le sagrestie le parrocchie durante le campagne elettorali
Ma credo che non sia quello l'unico momento nel quale si deve giustificare questo rapporto
E questo collegamento che deve nascere da ben altro da ben più robuste idealità e d'ambiente da ben più robusti momenti di aggregazione
Ebbene io penso che dopo quarantacinque anni e dintorni potremmo dire
C'è ancora una questione cattolica fra noi partito e loro mondo cattolico
Dobbiamo trovare questa capacità di sintesi e di proposizione che venuta meno
Dobbiamo riuscire a tirar fuori qua la valenza di uomo e di socialità
Che sono state le nostre vere caratteristiche e che devono continuare a destra le nostre vere caratteristiche politiche
E nel momento in cui le differenze fra i partiti sembrano sfumare
E il rischio quindi che la gente dica di noi tutti complessivamente che siamo tutti uguali che tanto alla fine l'uno o l'altro bianco rosso verde alla fine nessuna grande modificazione c'è differenza c'è tra l'unione di altri
Siccome siamo convinti che così non è e che così non potrà essere nel futuro queste differenziazioni non li possiamo che tirar fuori
Dal confronto costruttivo con il mondo cattolico
Ci sono battaglie che abbiamo tenuto assopite
Ci sono i batacchi sono battaglie ideali che abbiamo tirato fuori dal cassetto anche recentemente
Ci sono battaglie sulle quali il mondo cattolico con attenzione ci sta osservando
E lasciatemelo dire forse non siamo mai stati fortunati come di questi tempi io ricordo negli anni settanta le grandi difficoltà che esistevano nei rapporti tra noi del mondo cattolico
Le deviazioni delle ACLI le deviazioni dei movimenti spontanei cattolici per il socialismo di allora
Le deviazioni di un mondo cattolico che pendeva almeno nelle sue propaggini periferiche ad andare verso una sinistra che sembrava politicamente vincente
Argomenti questi che oggi mi paiono sotto tono che solo qualche d'uno in termini molto isolati tende a portare avanti
Ma credo che al di là di questo fatto noi il tema centrale della questione cattolica non possiamo non metterlo in grande evidenza
E allora chiudo davvero
Con
Un auspicio politico ho incominciato con un augurio politico e chiudo con un auspicio politico
Io ho partecipato con alcuni amici che stanno anche qui presente l'amico Mancino in modo particolare
Bodrato e da altri ai lavori della commissione per la riforma elettorale
E ho capito che la riforma non ci si arriva se non c'è un chiarimento interno della democrazia cristiana
Ho capito che potremmo avere tante ipotesi diverse di riforma elettorale
Ma avere più di una idea più di una proposta di riforma dette elettorale equivale a non avere la forza politica e parlamentare per imporla agli altri
O siamo convinti di questo o anche i lavori della stessa Commissione elettorale sono lavori culturali e accademici
Dove ciascuno porta sul tavolo quanto sembra onestamente e correttamente più giusto
Ma non è detto che quello che onestamente correttamente singolarmente sembra più giusto Poli abbia le gambe politiche per camminare in Parlamento
E allora credo che quella appuntamento quell'occasione che non pone le strumentalizzazioni interno e non può essere usata la commissione elettorale o la riforma della sistema elettorale attuale come fatto di lettura del tasso di gradimento di gradimento verso la segreteria o verso l'attuale maggioranza politica
I lavori della commissione elettorale devono agire al di fuori di questa possibile strumentalizzazione
Pena il fatto che non avremo la capacità di centrare un obiettivo che non solamente reclamato dalla gente ma diventa sempre più importante allora io vi chiedo scusa se forse ho dato qualche pugno nello stomaco ma d'altro canto la la posizione di invitato il limitato spero gradito mi ha posto nella condizione di usare qualche maleducazione comunque me ne sono grato lo stesso
Ringraziamo segretario organizzativo per il suo contributo certamente gradito diamo la parola Guzzetti
Io cercherò di stare nel tema che assegnata questa tavola rotonda cioè era di cifra centralismo e regionalismo intanto
Credo che se non avessimo avuto questi fenomeni a questo fenomeno clamoroso della Lega
Probabilmente il nostro partito che
Da vent'anni
Quanto il tempo che intercorre dalla costituzione delle regioni a statuto ordinario non ha mai parlato di questa esperienza in una sede istituzionale in Consiglio nazionale in una
Sede
Politica qualificata probabilmente non avrebbe ancora ritenuto di occuparsi un po'più da vicino di questa esperienza di che cosa è accaduto in questi anni nelle regioni ma io credo che prima ancora che attivarci per il fenomeno della Lega
Parlando di regionalismo e di centralismo dovremmo porci
L'interrogativo Shay
Rispetto ad un centralismo di ritorno molto forte
Quanto si è verificato dopo il mille novecentosettantasette data
Di attuazione del centosedici che io credo essere stato il momento
Più avanzato di una corretta attuazione delle regioni a statuto ordinario
Dopo dici il seicentosedici c'è stato un progressivo ritorno molto robusto e molto forte al centralismo noi dobbiamo domandarci se in un momento di forte centralismo in realtà le cose sono andate meglio Rispetto alla ruolo la funzione che le Regioni potevano svolgere prendiamo ad esempio i servizi
I servizi alla persona i servizi reali la qualità degli Investimenti lo sviluppo delle aree urbane e constatiamo che in realtà questo centralismo di ritorno nonché a vere
Migliorato le cose
A fortemente appesantito la situazione
La qualità dei servizi e sempre più scadente i fenomeni delle leghe dei localismi emergono in modo evidente e per ragioni di una crisi della politica dei partiti a tradizionali del modo di far politica ma anche e soprattutto
Per la più parte dei voti che riescono a mettere assieme proprio per questa inefficienza incapacità dello Stato centrale della burocrazia centrale delle strutture centrali dello Stato
Di far funzionare le cose allora io credo che proporre questo tema di una rinnovata attenzione della Democrazia Cristiana
Ai problemi del regionalismo e delle Autonomie locali vuol dire non porci un problema solo di rincorsa delle leghe
Oggi questo attivismo
Che caratterizza soprattutto il Partito socialista devo dirlo mi pare scarsamente produttivo io non credo
Che rincorrendo le leghe mettendosi sul loro terreno si otterranno dei risultati positivi
Molto più opportunamente io credo
Che accanto ad una ferma precisa chiara netta denunzia
Della inaccettabilità dei presupposti dei contenuti dei disvalori sui quali movimenti localistici segnatamente la lega lombarda si muovono e quindi di una imporre in una
Inaccettabilità di questo messaggio
Ci debba essere da parte nostra un'iniziativa seria
Non attivi Istica convulsa
Per
Proporre a nostra volta dei messaggi scarsamente compresi perché ha poi questi messaggi non si realizzano farò un esempio sulla finanza locale e quindi l'asino caschi immediatamente quando dopo avere proposto con grande forza come fanno dei socialisti l'autonomia impositiva uno spazio di autonomia nella finanza locale
Poi scopriamo che in realtà le scelte che si fanno leva nazionale
Sono scelte di un forte e pesante centralismo per quanto riguarda l'autonomia e la la finanza locale ma anche la finanza di degli enti locali la finanza regionale
Dicevo allora io credo rapidamente perché il tempo mi dicono è già stato molto utilizzato primo io credo che dobbiamo partire in questa valutazione fra centralismo regionalismo
Per identificare le cause le ragioni e le responsabilità perché siamo a questo punto della crisi del regionalismo e di un forte ritorno del centralismo statale io credo che abbiamo
Innanzitutto responsabilità come partito noi siamo un partito fortemente centralista credo che l'unico tentativo serio che è stato fatto di dare un qualche spazio politico
Alla esperienza regionale ma soprattutto la dimensione regionali partito è stato fatto da De Mita quando ha proposto che i segretari regionali fossero all'interno della direzione
Arredi nazionale del partito e in sede congressuale ha proposto una iniziativa
Della democrazia cristiana che riaffermando la sua natura di partito popolare però
Desse maggiore spazio peso possibilità d'iniziativa la dimensione regionalista
Dopo quei tentativi o con iniziative siamo tornati all'anno zero il partito è fortemente centralista gli spazi sono spazi molto limitati
Dico anche per responsabilità della classe dirigente regionale
Perché in una regione come la mia con i problemi che abbiamo con alla drammaticità di questa situazione che rischia alle prossime elezioni politiche di far diventare la Lega Lombarda primo partito
Abbiamo fatto le indagini sociologiche tutto si è fermato lì
E più
è evidente
L'ossequio dei livelli regionali di partito alle strategie nazionali di partito e di governo
Che non un'iniziativa forte d'una rivendicazione Shen Ria di un confronto fra la dimensione regionale di partito a quella nazionale non accade nulla
Va avanti non abbiamo avuto il segnale delle europee abbia avuto il segnale
Delle amministrative di qualche settimana fa ci avviamo rassegnati di fronte alle statistiche che vedono lega Lombarda al trenta per cento quindi il primo partito conosciamo il ventotto in questo momento c'è avanzano danno un'altra botta noi perché per oltre il sessanta per cento la lega lombarda porta via l'elettorato la Democrazia Cristiana ma ripeto nessuno turba il sonno tranquillo di questi nostri dirigenti regionale mi ci metto anch'io naturalmente nessuno turba il sonno del livello regionale di partito che arriverà l'elezione nelle peggiori condizioni per cercare di contrastare facendo la parte poi la lega lombarda avrà l'esito che avrà ma non abbiamo il dovere di fare tutto quanto è in noi
Per cercare di mettere in evidenza esprimere un'identità aveva dichiara il giornale un'iniziativa politica
Anche a livello delle istituzioni regionali quindi primo non si può pensare ad un regionalismo
Serio responsabile in presenza di partiti centralisti c'è una responsabilità del Parlamento e dal governo se c'è un centralismo di ritorno così forte così accentuato
Io l'ho detto alla Commissione affari costituzionali
Sono rimasto sorpreso e stupito che si siano istituiti dei ministeri che sono esattamente nella loro nelle loro competenze
La risposta antiregionalista quindi una risposta centralista come il ministero delle Aree Urbane
Non c'è stato una parola di dissenso a nessun livello politico si è preso atto che esiste un ministro in questo governo che tratta direttamente per le Aree urbane per le aree metropolitane con gli amministratori locali e le Regioni cosa ci stanno a fare se noi inseriamo tra le Regioni
E gli enti locali un diaframma del Governo per risolvere i problemi delle aree metropolitane può è diventato addirittura ministro delle aree urbane
è chiaro che non abbiamo dato un colpo decisivo è mortale al ruolo della Regione
Che è quella di rappresentare un momento importante di programmazione di pianificazione dei problemi delle vaste aree e di essere assieme agli enti locali interlocutore col potere centra
Qui abbiamo un governo un Parlamento molto centralista abbiamo e io siccome avuto responsabilità mi mette in prima fila a fare l'autocritica
Abbiamo commesso degli errori clamorosi come classe dirigente degli enti locali della classe dirigente regionale scusate
Quando non abbiamo capito che Rispetto al centralismo statale
La Bear per cercare di saldare un regionalismo serio era l'alleanza con gli enti locali e quindi non era una regione picchiata dal centro e picchiato alla periferia
Con un sistema di enti locali chiari in piangevano sbagliando a mio avviso
Il centralismo predetti zio o statale
Non abbiamo attuato un processo serio di delega la Regione Lombardia da questo punto di vista direi esemplare paradigmatico abbiamo un progetto di legge che giro da almeno sette otto anni
Che è stato addirittura tolto dal programma di fine legislatura della passata legislatura proprio perché la delega non si vuole attuare la regione un grosso comune un grosso ente locale
Gli assessori e i consiglieri comunali consigliere regionali sono più interessati a non dare la delega che appare una buona legislazione una buona programmazione una buona pianificazione il mancato Processo di idee nega siccome la Regione per quanto sia efficiente avanzate non lo sono neanche la Lombardia
è una regione perdente quando si mette sul piano dell'amministrazione attiva sul piano di una burocrazia regionale che fa rimpiangere quella statale che è molto arcigna e dura ma è molto efficiente preparato
Vedere che non le abbiamo date e allora c'è stata la ribellione degli enti locali rispetto alla regione che è stato il colpo finale di una delegittimazione della regione era rappresentare gli interessi delle popolazioni dei territori delle realtà sociali chiedono c'è una presenza
Questi sono credo le responsabilità che abbiamo avuto allora rispetto a questo elenco solo e non commento
Io credo che porre questo tema
Di una rinnovato impegno sul regionalismo nonché quello iniziale dove sembrava appunto che le regioni dovevano risolvere tutti i problemi di questo mondo o
La capacità del potere centrale di aver dato a queste regioni tanto potere minuto e tante grane così da mesi alle regioni una grande crisi ma se vogliamo riprendere questo discorso io credo che abbiamo bisogno
Intanto di una iniziativa legislativa a livello nazionale che sulla scorta nel Parlamento che sulla scorta dell'esperienza fatta in questi anni
Ponga finalmente fine a due elementi negativi o un trasferimento di competenze di funzioni
Minute disarticolati che non servono le regioni ma consentire Attraverso
Una revisione legislativa
Dico subito non costituzionale credo che questa è una fuga in avanti che fanno i socialisti parlando di revisione costituzionale una iniziativa legislativa che consenta
Dire venire
In positivo compiti e funzioni delle Regioni che non son più quelle del centodiciassette
In modo da rendere evidente chiaro e non conflittuale il rapporto fra le Regioni stesso il Parlamento nazionale il governo e il Governo centrale
Accentuata andò la funzione di indirizzo e di coordinamento del Governo
Lo strumento alla conferenza dei presidenti c'è non è ridotto la sede nella quale il governo bastano appare il consenso delle regioni è uno strumento importante ma
Sulla funzione di indirizzo e di coordinamento non andare a pattuire rispetto al decreto legge sul ripiano delle ULSS che cosa succede di quel decreto no questa non è la funzione della conferenza dei presidenti
In quella sede il governo concorda con le regioni il coordinamento e di indirizzo dell'attività regionale
Naturalmente in un contesto di una revisione delle funzioni della Regione che oggi ho detto prima di gran lunga più complesso e più articolato della elencazione fatta dal centodiciassette
Secondo punto io credo che noi non usciamo da questa crisi della regione se non rimettiamo al posto giusto
E con rapporti corretti Stato-Regione tutta l'attività di programmazione di pianificazione degli interventi sui territori regionali io ho ben presente che le verrà ovvie
Sono le Ferrovie dello Stato sono mente che deve programmare e realizzare che sole grandi linee di comunicazione internazionale la Regione deve cercare di non mettere qualche bastone fra le ruote
O se si fa l'aeroporto intercontinentale della Malpensa la Regione non può rivendicare nessuna competenza
Ma una delle cose che non si è mai fatto in questi vent'anni io l'ho detto in molte sedi anche politiche
Avendo ore un silenzio veramente di Tomba è che
L'attività di programmazione delle regioni i piani territoriali i programmi pluriennali
Per legge hanno una sede nella quale dovrebbero essere discussi confrontati che lascerà il ministero del Bilancio e della programmazione economica oggi non farebbe molti guai in altri settori quel ministero lì soprattutto quando ci sono certi ministri alla testa ma dicevo
Tutta l'attività della Regione che si può recuperare ad una funzione di corretta rappresentanza degli interessi delle popolazioni dei territori delle singole regioni quindi liberarsi tutta l'attività amministrativa
Quando mai si incontra ad esempio con le decisioni che i ministri di alcuni settori quello delle ferrovie quello dei lavori pubblici quello dell'ecologia
Attraverso una serie di leggi speciali che sono la tomba del sistema delle autonomie locali e delle Regioni ai non è vero che gli enti locali non hanno i quattrini noi gli enti locali li massacriamo bloccando l'attività della Cassa depositi e prestiti se passa questa roba qui
Che il limite di investimenti per il novantuno e quattro mila miliardi altro che lega lombarda pinoli al nord dobbiamo scappare rispetto ai nostri sindaci ai nostri amministratori perché questi non avranno neanche
L'ossigeno cioè si batte le mani bisogna non era a Roma è spiegare a qualcuno quello che sta capitando in giro perché al sud non hanno problemi di cassa depositi e prestiti hanno gli interventi
Che sono fuori dalla casa di procedure ma l'indebitamento di quarantasei mila miliardi alla Cassa depositi e prestiti non è dovuto come ha detto Carlo io protesto violentemente contro un ministro che ieri sera la televisione ha detto
Che è con questi provvedimenti della Finanziaria ci sono colpiti due centri di sperpero Leo Nucci ai comuni questi alla reazione che dovrà venire da un partito come il nostro
Io rifiuto di accettare questo nelle isole Carli che i Comuni sono un centro di sperpero se ci sono esperte resi denunziano ma nella stragrande maggioranza dei nostri comuni nella realtà del priore della Lombardia del Veneto e quant'altro non sono centri di sperpero e se li blocchiamo gli Investimenti
Anche per gli avvitamenti che sono stati dati non abbiamo davanti cinque anni altro che lega lombarda dove ci penseranno i nostri amministratori a cacciarci via a mandarci a casa cari amici della Democrazia Cristiana
Queste sono le cose sulle quali non si può scherzare non si può far finta di non capire allora la Cassa depositi e prestiti a quarantasei mila miliardi di esposizione
No per i finanziamenti ordinari ma perché abbiamo da ossalato alla Cassa depositi e prestiti i finanziamenti di tutte le leggi speciali
A partire dai Mondiali che è uno scandalo pubblico nei cui confronti nessuno protesta
Perché abbiamo privilegiato i mondiali e poi diciamo di essere un partito delle politiche sociali ma non abbiamo le case per anziani
Sono quadruplicati e quintuplicati i costi ma nessuno protesta perché va bene così
Però l'esito è che la Cassa depositi e prestiti Carli la chiude la chiude perché ci sono quarantasei mila miliardi che alcuni ministri hanno speso perché c'eran delle leggi speciali che hanno consentito questa specie e le regioni l Regione poverino cosa fanno vano trattare con un foro ma le decisioni le prende Ruffolo da Lombardia fa il Piano Lambro ma voi dove nel tiro deciderò formando insieme che la Regione Lombardia
Il nostro ministro Prandini quando decide dove investire decide London la Regione Lombardia
Queste sono le cose che se vogliamo recuperare un regionalismo c'ero vanno cambiate
Cioè i piani d'le regioni vanno discussi dai ministri dal governo centrale ma una volta che sono discusse devono essere recepiti e attraversa quei piani allora si crea una logica di rappresentatività di rappresentanza degli interessi di quelle popolazioni non accade come è accaduto come ti ho mandato l'elenco dei finanziamenti del Trio sudici inquinamento
E ho scoperto che il Dio mi ha finanziato cose che neanche gli enti locali interessati chiedevano di finanziare che erano in fondo all'elenco erano per memoria per evitare che qualcuno polemizzano se perché anche quello era un elenco
E poi ho scoperto che erano andati dentro perché qualche impresa era andato a spiegare che se davano loro quei lavori avrebbero avuto i finanziamenti e mi hanno stravolto la graduatoria così non ho completato gli interventi che erano necessari per consentire agli impianti di mettersi finalmente a funzionare do dopo miliardi miliardi Investimenti e siamo andati a finanziare le cose che sono ancora ferme perché occorreranno ancora
Decine e decine di miliardi ma questi sono allora legislazione secondaria programmazione regionale programmazione nazionale
Se non si risolve questo nodo e i ministri io accetto la discussione il confronto ma voi ci vuole una decisione che da alle regioni il potere dire terminare dove divertimenti arrivano sul territorio regionale se non la Regione ciò inutile sono va bene che il ministro delle aree metropolitane della roba né si metta d'accordo direttamente con i sindaci delle grandi città anche i più una cosa curiosa
Ci sono le grandi città che fan finta di protestare
Ma l'altro giorno al Comune di Milano ha modificato l'assetto giuridico delle sue aziende così gli ottanta miliardi che avrebbe dovuto conferire cioè ritiene giustamente io sono d'accordo ma i grandi comuni
Non sono alla disperazione dei piccoli temi di comuni
I grandi comuni
Fruiscono di queste leggi speciali nel registro mondiale hanno interessato dodici grandi città le leggi sulle Colombiadi interessano quindici grandi città
Queste leggi speciali dalle dai parcheggi dalle piste ciclabile fatte all'Elenco quali interesso con le grandi città grandi sistemi i piccoli e medi comuni dovevano finire
Le risorse rapidissimo
Risorse
Io sono curioso di vedere cosa dice a Brescia il partito socialista
Perché abbiamo capito che senza autonomia finanziaria questo vale anche per i Comuni non esiste autonomia sostanziale
E siccome bisogna questa autonomia
Finanziaria poi concretizzarla tutti dicono allora diamo alle Regioni uno spazio autonomo per recuperare delle risorse oltre i trasferimenti insufficienti che dallo Stato
E la risposta
A questa giusta osservazione è l'ultima legge sull'autonomia impositiva delle Regioni
Allora le Regione abbiamo attribuito queste competenze di aumentare la tassa di circolazione di aumentare il gasolio e gli altri combustibili di riscaldamento di aumentare il metano una guarda cosa in questo momento mi sfugge
Allora in un momento di grande pressione fiscale di incremento massiccio delle tariffe
Noi addossiamo le regioni del ripiano delle undici per il mille novecentonovanta
Egli richiamo dare un'altra botta aumentando il metano la benzina dopodiché io non dico lega lombarda ma qualcuno va in piazza e prende a bastonate agli amministratori regionali non è mica questa
Lo spazio di autonomia impositiva
Io mi sentivo quando ero presidente della regione
Di accettare una sfida con il potere centrale in una regione dovevamo stimato che i costi per le infrastrutture inadeguate ferrovie strade eccetera le infrastrutture di mobilità incidevano per cinque mila miliardi all'anno non una volta tanto ogni anno acqua aumentavano in rapporto l'aumento del costo in tante altre cose io mi sentivo di andare di fronte ai lombardi
A spiegargli che volevo da loro dei quattrini per migliorare le condizioni di vita per migliorare le loro infrastrutture che tornavano poi a vantaggio di quello Barney che non subivano spesi costi il sistema economico produttivo ritardi e quant'altro che erano delle specie reali dei costi reali degli sprechi reale
E allora bisogna le Regioni dare queste autonomia impositiva
L'autonomia impositiva se gli amministratori regionali se non sento
Di applicare per esempio un'addizionale sull'IRPEG in una regione come la Lombardia
Per dieci o i gettiti che mi consente di fare dei piani di investimenti sulle infrastrutture tutto il sistema economico produttivo lombardo va un vantaggio non sono certo i trecento miliardi stimati di entrate
Che possono spaventare quei contribuenti che hanno un ritorno di cinque mila miliardi all'anno
Allora o ci si mette su questa strada forse noi ci stiamo imbroglia cioè diamo alle Regioni un potere che è quello di fare la rivolta ho già detto quello delle deleghe e concludo
Io non credo che la strada è quello delle regioni a statuto speciale questo una balla è un abbaglio
Cioè le Regioni non hanno bisogno di diventare tutto tutte a statuto speciale perché diventando tutti a regioni a statuto speciale siamo punto e daccapo
Anche perché otteniamo risultati di cominciare a far protestare in Friuli Venezia Giulia
Il come si chiama il Trentino Alto Adige lodare bene perché cominciamo anche qui perché alla temi che di far litigare fra di noi no io non sono per le regioni a statuto speciale basta che facciamo per le cose che ho cenato primo secondo non credo neanche al Senato delle Regioni
Perché delle due l'una o facciamo il Senato delle Regioni Colin consiglieri regionali e allora la cosa può era un certo significato ma se facciamo il Senato delle Regioni con i senatori eletti
A dimensione regionale ma che di fatto sono totalmente sganciato le regioni io sono cenato Lombardia cioè il mio Capogruppo che ogni tanto mi richiamo al mio regionalismo eccessivo ma io la battaglia per la mia RAI per le regioni in generale la faccio non ho bisogno
Di essere eletto con un altro meccanismo quindi io non credo a meno che ci vuole a fare il Senato delle Regioni ma allora nel Senato vengono i consiglieri regionali non i parlamentari eletti con un altro meccanismo
Credo anche
Ciò le ultime due considerazioni che la Democrazia cristiana potrebbe approfondire per recuperare questo rapporto con la popolazione degli elettori contro chi fa quelle cose là
Io credo che nella dimensione regionale
Possono essere pensata una modifica elettorale due modifiche elettorali una con l'elezione del presidente della regione l'elezione diretta cioè io credo che
Rispetto a tanti guai
Anche a molto provincialismo di cui anch'io sono stato a un tempo vittima il promotore per certi aspetti
La elezione diretta del presidente alla Regione da parte di tutti dalla platea degli elettori può rappresentare un momento importante dal punto di vista della legittimazione democratica e dell'autorevolezza
Del presidente della Regione
Così come credo anche che si può superare l'attuale sistema dei collegi provinciali
Attraverso una elezione anche qui rivisti regionali salvo periti per le Province piccole che rischiano di essere straniante di ipotizzare una sorta di collegio unico regionale dove attraverso il le candidature che possono garantire una rappresentanza a tutte le province sottraggono però il Consiglio regionale da questa come dire impronta di componenti di carattere provinciale che finiscono per privilegiare il più la loro presenza provinciale che non una visione complessiva dei problemi della regione mi auguro che fra vent'anni ci troviamo ancora discutere di queste cose grazie
Grazie a Guzzetti ecco io però aggiunto questo punto avendo ancora
Sei nominativi
Scotti Matulli Agrusti Domenici Santuzza Goria
Non vorrei che poi la replica di Goria fosse a Miccoli Di Paolo a qualcun altro e con la domanda che pongo ai nostri friulani privilegiamo gli amici ospiti esterni
E quindi ci lasciate
E facciamo ascoltare qualcuno e i nostri ospiti perché così penso sia cosa che era tutto a tutti ma soprattutto per un sacrificio che chiedo ai nostri tra friulani Scotti a te la parola
Di aver partecipato ad un'analoga riflessione
Due anni fa
E ai metri quanto tempo
Mi sembra passato
Da quella
Da quelle giornate
E quante difficoltà sono insorte
Proprio per i nodi non sciolti
Politici
Non sciolto i
Nel nostro partito
Io ho avuto partecipato in questi ultimi tempi a più di un incontro di riflessione politica degli amici
E ho trovato
Una certa concordanza
Di analisi
Soprattutto su un punto di partenza
La democrazia cristiana
Dopo aver vinto
Nel nostro Paese
Un confronto storico col Partito Comunista Italiano
Rischia oggi un declino
Di fronte
Al mutare
Dei problemi
Del Paese
Degli equilibri politici
La Democrazia Cristiana
Sembra non
Trovare
Una risposta adeguata
Alla urgenza
E complessità dei problemi che abbiamo di fronte alle ore
C'è una sensazione se noi giriamo
Tra la gente
Che a mio avviso si va consolidando
Soprattutto nelle regioni più forti del nostro Paese
Questo è un Paese
Che ha subito una grande trasformazione
Che nonostante tutto ha una forte integrazione internazionale
Che ha grandi potenzialità
Ma che ha una grande palla al piede
Che
Lo Stato e la politica
E coloro che incarnano in un certo senso
L'inefficienza di questa situazione
Cioè i partiti politici
C'è una tendenza a considerare che il nostro Paese potrebbe essere più avanzato
Più moderno più efficiente
Se non vi fosse questo peso
Che è dato
Dal non funzionamento dello Stato
Dalla vaniloquio
Della politica
Attenzione
Non sottovalutiamo
E non contro continuiamo a sottovalutare questa convinzione che nella gente cresciuta
Anche di fronte al nostro lungo discutere ragionare di politica senza pervenire ad una conclusione
Ad una capacità di iniziativa e di proposta
A un cambiamento effettivo della situazione nella quale lui ci troviamo
Eppure la cosa più strenna
E che questo Paese ha bisogno di uno Stato
Forte autorevole
Efficiente
Ne ha bisogno perché ormai le grandi decisioni sulla vita del nostro Paese sono decisioni che non vengono assunte più a livello di singolo stato del nostro Paese ma fanno parte di decisioni che vengono assunte in sedi multilaterali
Nei quali c'è bisogno di una capacità e di una forza rappresentativa nel nostro Paese
C'è bisogno di stante o perché cresce nel nostro Paese una condizione di illegalità diffusa e di violenza
Che i cittadini
Non sopporta
Se bisogno distante
Perché siamo di fronte ad una condizione di in controllabilità
Del governo
Dell'economia e della finanza del nostro Paese
Cioè noi siamo in una contraddizione enorme
Mai come in questo momento
C'è bisogno di uno Stato
Efficiente e moderno
Mai come in questo momento c'è bisogno di una guida politica dei processi di cambiamento e di trasformazione del Paese
Mai come in questo momento c'è bisogno di una grande mediazione politica da parte dei partiti capaci di concorrere a determinare delle identità nazionali forti
E mai come in questo momento lo Stato è debole
Inefficienti i partiti sono
In una certa misura
Alla ricerca
Di proprie identità
Alla ricerca di ridisegnare le loro strategie le loro alleanze questa contraddizione cresce
Nel Paese si manifesta
In processi di disgregazione sociale e politica che sono sempre più preoccupante
Amici cosa facciamo io non voglio rubarvi molto tempo vado alla conclusione come Democrazia Cristiana
Il sistema politico italiano
Ha retto
Molto bene
Per quarant'anni ed è riuscito a produrre grandi trasformazioni
Di questo Paese
Ma oggi non è in grado di governare
E di assicurare stabilità governante
Di fronte ai mutamenti ai cambiamenti che si sono determinati
La Democrazia Cristiana
Appare in una certa misura smarrita io ho visto così adesso non voglio entrare nel merito delle questioni
Ho visto che su questi elementi di fondo
E soprattutto su una certa sensibilità
Del pericolo incombente sulla democrazia cristiana
C'è una diffusa sensibilità
Non si riesce
A tradurre questa comune sensibilità in una comune iniziativa forte anzi
Sembra che cresca al nostro interno
La incomprensione
Il non dialogo
Sembra che cresca la frammentazione
Che si riproducano
Pericolosamente
Schieramenti
Soprattutto nella periferia
Del partito
Bisogna reagire
A cui
Io credo che
Se noi lasciamo che le cose Badino vanno in questa direzione
E lasciamo scorrere in questa direzione con una certa rassegnazione
Noi concorreremo
Ad un declini
Del nostro partito in una situazione nella quale
Inveisce
Gli ideali democratici cristiani
L'idea di un partito popolare
La sua capacità di analisi e di giudizio dei problemi e di potenziale capacità di proposta sono all'altezza
Dei problemi della Paese che un forte potenziale di classe dirigente
Cioè
Io credo che bisogna spezzare
Questa spirale
Di impotenza complessi
Che ci sta attanagliano
Bisogna riaprire con forza un dialogo
Bisogna convergere
Rapidamente su una capacità
Comune di proposto
Alcuni amici avevano proposto
Che si incontrassero
Vertici di partito ma poi ho visto correggendo
L'indicazione hanno più utilmente parlato
Di una sede io non voglio definire
Il nome di un assente
Nella quale
Comunemente riportare
Tutta la riflessione
Di cui siamo capaci
Per costruire una piattaforma comuni
Ma bisogna avere una consapevolezza che se vogliamo che il dialogo sia produttivo ci vuole non solo una disponibilità ad ascoltare gli altri e a ricercare insieme
Una soluzione ma ci vuole anche una disponibilità
Che tutti quelli
In tutti quelli che troveranno convergenza sulla proposta
Ad assumere una comune iniziative
Non è possibile
Noi avremo un Consiglio nazionale dopo
La conclusione dei incontri decorre
Io mi auguro che in quella sede non si riproponga
Soltanto un dialogo di schieramento
Ma si apra una fase che ci porti ad una sede come dicevo sarà un seminario assembra chiamatela come volete
Nella quale
Liberamente
Poter
Sì confrontare ed arrivare
Ad una
Risposta
Della democrazia cristiana alle grandi questioni aperte nel Paese
Io lascerei da parte anche la querela
Sì sulla questione fondamentale
O sulle questioni minori tutte le questioni
Si tengono
Insieme
E tutte le questioni riconducono ad un problema quello del funzionamento
Delle istituzioni di governo del nostro Paese
Della loro capacità
E autorevolezza
Di decidere e governa
Di assicurare al paese
Una quindi
Io capisco che c'è
Oggi una difficoltà grandi in tutto questo
Che è un po'tutte le forze politiche del nostro Paese sembrano blocca
C'è stato un autorevole commentatore e politico
Che analizzando la situazione diceva ma cosa vi aspettate in una situazione nella quale
Tutte le forze politiche sono come paralizzante l'una inattesa delle decisioni e delle scelte della in una immobilità complessi
E in cui nessuno
Viene fuori avendo il coraggio di avanzare una proposta i dischi are su quella proposta
Partito Comunista
E lì bloccato è paralizzato
Dalla preoccupazione di perdere qualcuno e di perdere qualcosa come se quello che la storia che dietro le spalle non dovesse essere rivista
Criticamente tagliata il voler mettere insieme
Passato ed il futuro e tutto quanto lo abbiamo visto in questi giorni alla Camera su questioni delicate di politica internazionale
Riemerge non è possibile tenere insieme e le strategie vanno definite e tutti gli altri partiti dal Partito Socialista partiti laici ciascuno immagina poi
Di poter vivere e di potersi muovere in totale solitudine
Cioè immaginando strategie per sé
Non per il governo del Paese non per la risposta ai problemi complessi io voglio concludere la Democrazia Cristiana
è stata nella grande intuizione degasperiana nel momento della ricostruzione
Quella forza
Che ha saputo darsi carico
Di una proposta che coinvolgesse
Più ampie forse culturali e politiche del nostro Paese intorno alla stesse
E giocando una carta
Che era la carota
Della guida
Del cambiamento
Io credo
Che noi in questi mesi in questi anni abbiamo poi nessun Pofi Duce i e speranza induisti
Immaginando
Conclusa una nostra esperienza storica
E valutando una impossibilità per la Democrazia Cristiana di giocare un ruolo alto
Di cui all'interno del nostro Paese anche di capacità
Di dialogo e di convergenza con altre forze
Poi lo so che è tutto più difficile diventato e quindi non è semplice riproporre questo
Ma io credo
E mi auguro
Che se
Ciascun gruppo all'interno della Democrazia Cristiana
Ma io dico ciascun democratico Cristina
Concorrerà con animo aperto e con volontà
Costruttiva
Al confronto e al dialogo e sarà disponibile a mettere
In gioco tutto quello che ha consente
Sì che
Le identità
Correntizie tradizionali
Accettando il rischio di un confronto che non è determinato nei suoi sbocchi ma deve essere libero riaperto nei suoi sbocchi io credo la Democrazia Cristiana troverà la strada per venirne fuori
Se invece ciascuno immaginerà di andare ad un dialogo e di conservare dei contro nel confronto
Quello che era e quello che sta dove e di mantenerlo immutabili anche nel cambiamento radicale con cui bisogna confrontarsi allora abbiamo già chiuso abbiamo già dichiarato che siamo dei reduci dei combattenti della gente che può
Esaltare le cose che ha fatto ieri ma non può affrontare le cose che deve fare domande
Grazie
Presidente
Le problematiche che ha sviluppato ma soprattutto perché veramente stato sintetico ma
Vorrei dire all'amico Gianni Fontana
Che in fondo è inevitabile
Che i temi
Della sua introduzione lascino in fondo lo spazio ad un considerazioni di altra natura lo dico io che a proposito di regionalizzazione del partito
Sento tutta la Nostalgia di un'epoca nella quale questo tentativo e questo processo aveva avuto inizio
Non per una ragione di carattere organizzativo ma per una ragione di carattere politico
Cioè quando si pensava che
Il federalismo della democrazia cristiana la federazione delle correnti della democrazia cristiana come limite gravissimo quasi mortale del nostro partito doveva e poteva essere superato proprio partendo da una prospettiva di quel genere
Erano tempi belli i tempi nei quali il discorso che abbiamo sentito Rorà e che approvo riferito ad oggi
Da da parte del presidente Scotti forse non poteva essere fatto non si poteva dire in quegli anni che tutti i partiti erano fermi perché c'era una democrazia cristiana che aggrediva le novità che venivano avanti che correva il rischio di raccogliere le sfide che si stavano di fronte
Perché dico che non si può affrontare questo problema perché
Oggi noi viviamo in questo momento il rischio che parlare di regionalizzazione del partito sia in qualche modo correre dietro alle leghe o cercare una risposta al fenomeno delle leghe sapendo che sarebbe la risposta più sbagliata
Io ho ascoltato con grande attenzione dei bellissimi interventi a cominciare da quelli di stamattina di Gavazzi di Mannino per ascolti proseguire poi un quel pomeriggio e ho sentito delle analisi molto puntuali
Delle descrizioni molto efficaci delle considerazioni molto vive ma c'è un fatto
Che ci deve far riflettere è mai possibile
Che le responsabilità intorno alle disfunzioni disservizi o al sistema fiscale o a tutte le altre o tutti gli altri aspetti di carattere sociale o economico
Che sono stati qui ricordati vengano imputati in egual misura a tutti i partiti dello schieramento politico di maggioranza e di
Simone grandi e piccoli e che non ci sia un partito capace di fornire una risposta
E così è perché se no non sarebbe avuto il fenomeno delle leghe allora perché qual è la ragione di una contestazioni di questo genere
C'è o forse una intesa fra tutti i partiti a non affrontare certe cose o c'è un fatto che anche esterno al sistema stesso dei partiti su cui occorre riflettere per trovare le risposte
Ora sia detto con grande rapidità è chiaro che noi viviamo in un Paese che dal mille novecentosettantadue a elezioni anticipate a ripetizione che quindi ha dal mille novecentosettantadue non lo scopriamo certamente oggi
Che c'è una disfunzione del sistema e politico complessivo a cui si è cercato anche nel dibattito interno la Democrazia Cristiana di affrontare a cui si è cercato di porre dei limiti
Ma quello che è avvenuto negli ultimi anni
Quello che è avvenuto in connessione della delle grandi trasformazioni di carattere internazionale cioè
Con la caduta del Muro di Berlino con la fine del comunismo ha determinato un processo di accelerazione
Del del del mutamento dei riferimenti della attività politica che ha fatto sì che il ritardo della politica si sia improvvisamente rapidissimamente aumentato in misura tale
Che questa società non si riconosce più in questa classe politica
Queste a mio avviso la spiegazione sintetica ricondotte ad unità del fenomeno delle leggi e quindi di un fenomeno che investe l'intero arco politico che investe i partiti più grandi partiti più più
Con i che investe i partiti che hanno responsabilità di governo e quelli che hanno responsabilità di di opposizione che in perché investe anche laddove come veniva ricordato stamattina l'esperienza che hanno dato nelle amministrazioni locali è stata un'esperienza estremamente positiva
E questo mutamento dello scenario
Che a mio avviso ad essere posto all'attenzione della sistema politico della classe politica italiana
E noi non possiamo non lamentare che il riferimento che si fa il mutamento che sono intervenuti si scontra poi con un atteggiamento della democrazia cristiana che andata le elezioni celebrando il diciotto aprile come se il riferimento alle scelte giuste di qual
Anta due anni fa fosse una garanzia o in qualche modo l'anticipazione delle risposte giuste che rispetto ai problemi che ci attendono e sui quale siamo sostanzialmente incapaci di esprimere una opinione ebbene allora
Vorrei citare il direttore del Sole ventiquattro Ore mi è capitato di fare una tavola rotonda da lui presieduta e fu introdotta con questa con questa espressione che mi piacque in parte significativa beh qual è il valore aggiunto della politica e Locatelli rispondeva che il lavoro il valore aggiunto della politica è la capacità di prevedere e la capacità di attrezzarsi ad affrontare le cose che si prevede
Quello che è successo ci dice della estrema difficoltà che c'è stata nel prevedere
Quello che sta succedendo oggi e riferimenti alla celebrazione del diciotto aprile tizi nella nostra non volontà di misurarsi sulle previsioni figuriamoci se siamo in grado di attrezzarsi rispetto alle scadenze che ci aspetta
E allora se questo è vero se è vero che quello che è intervenuto è un mutamento davvero radicale epocale se è vero che in una società non solo italiana
La presenza del comunismo il misurarsi in un fondo se ci pensiamo bene di tutte le forze politiche politiche nei rapporti con questa alternativa complessiva
Che era il comunismo ecco tutto questo sistema viene meno perché viene meno la Alternativa comunista tutto questo non ci può non ci può far pensare che si sia qualche piccolo adattamento
Che tutto si risolve in una perdita di voti del Partito comunista che tutto il resto in qualche modo si rimetta sì via Giusti per conto suo perché la fine del Partito comunista vuol dire sicuramente la crisi dell'anticomunismo vuol dire la fine della rapporto est-ovest della contrapposizione Est Ovest vuol dire l'emergere del rapporto nord-sud con tutti i problemi che questo comporta e così via tutte cose che ci diciamo probabilmente senza però riflette do fino in fondo se questo è vero e se pensiamo che il nostro Paese a Régis tratto con una rapidità talvolta quasi di mesi i mutamenti che nel passato sono intervenuti in rapporto internazionale si pensi alla rottura della solidarietà antinazista nel quarantasei
E e al fatto che si rompeva i governi di CLN al fatto che quando negli anni Sessanta arriva alla il cosiddetto disgelo la coesistenza competitiva si creano solo allora le condizioni per fare il centrosinistra in Italia ecco di fronte ai mutamenti che sono intervenuti noi pensiamo davvero che ci può sono essere solo pochi aggiustamenti noi pensiamo davvero che la democrazia cristiana possa dare un contributo solo se interviene un chiarimento non si sa bene su che cosa non si sa bene su quali regole interne
Anziché affrontare fino in fondo i problemi di un ripensamento complessivo
Per il sistema politico italiano e quindi del contributo che la democrazia cristiana deve portare a questo a questa ridefinizione nel convegno che abbiamo fatto a Granze sulla riforma istituzionale Bodrato parlava dell'esistenza che avevano i giovani che hanno i giovani di una nuova fase costituente si signori una nuova fase costituente perché non è prevista pensabile di avere una democrazia funzionante efficiente capace d'interpretare la società italiana se non si
Prende atto che ci sono da rimettere in discussione troppi fondamenti che hanno fatto che hanno determinato il sistema politico il sistema politico Presidente le stesse ragioni della solidarietà Della demodé
Sì rischiano le stesse caratteristiche piano qualificato la democrazia cristiana in quarant'anni vanno ripensate le fondate nelle mutamento della situazione complessiva allora se così è
Se così è sono fondati motivi di contestazione che ne abbiamo nei confronti della democrazia restiamo nei confronti del partito nei confronti della mancanza di iniziativa del partito nei confronti della
Precarietà e della scarso significato di un quadro politico che se non si qualifica per quello che fa rischia di essere soltanto uno schieramento che sopravvive a se stesso come i partiti rischiano di essere dei sopravvissuti delle loro ragioni di ma se questo è vero cari amici io credo che ci sia una verità che riguarda anche la sinistra democratico cristiano
Che riguarda cioè la capacità della sinistra democratica cristiana di avere un'iniziativa non è soltanto un'iniziativa che può individuarsi in taluni problemi qualcuno si ricorda piogge è stato oggetto di diverse riflessioni
La considerazione che la riforma della legge elettorale
Qualcuno ha detto non è poi così importanti rispetto le opinioni di tutti credo che la riforma del la legge elettorale sia viceversa
Uno degli elementi fondamentali del momento che stiamo vivendo certo non è il solo e quando abbiamo dedicato un convegno la riforma della legge
Corale abbiamo detto quali erano gli altri temi che venivano ad essere profondamente cambiati dai mutamenti che erano intervenuti su cui dovevamo misurarci
Abbiamo detto cosa rimane o cosa rimarrà o come diverrà la problematica dello stato sociale nella nuova realtà abbiamo parlato dei rapporti fra scelte come
Amiche e scelte politiche avevamo detto dei problemi della libertà nel settore dell'informazione abbiamo detto della crisi della dimensione
Nazionale rispetto all'internazionalismo per un verso rispetto ai nuovi problemi dell'autonomia e per altro verso valore su questo piano che nel momento in cui sfidiamo il partito trovare delle risposte noi stessi abbiamo il dovere di ricercare le nostre risposte
Di rischiare incerto come tutti coloro che prendono iniziative a fare non convegni di studio su questo su quell'altro argomento ma misurarsi coi problemi che sono di fronte a noi
Quelli che verranno a maturazione
Nell'immediato futuro quelli che sono già maturi dai problemi del Golfo ai problemi della manovra finanziaria su cui non possiamo evidentemente essere assente non possiamo soltanto limitarci a criticare le soluzioni che che sicuramente sono anche criticabili ma dobbiamo evidentemente indicare delle alternative ai problemi della governo contro la criminalità che sta in sanguinando il nostro Paese abbiamo bisogno quindi di una grande viziati perché non siamo nell'epoca in cui dobbiamo testimoniare una posizione ma nell'epoca in cui il paese l'intero Paese è chiamato a definire una sua strategia per il futuro
Do deve esserci deve esserci il concorso della Democrazia Cristiana deve esserci il concorso della sinistra democratico cristiana
Grazie amatori e adesso le conclusioni a Giovanni Goria
Innanzitutto un saluto cordiale e un ringraziamento
Non formale agli amici friulani che ancora una volta ci hanno voluto offrire una occasione di dibattito
Torniamo credo tutti noi che veniamo da fuori in questa terra sempre con una grande gioia siamo sempre accolte con straordinaria benevolenza
Anch'io vorrei eccome votato questa mattina pregarvi di considerare queste mia riflessione non tanto come una conclusione
Mi sarebbe francamente molto difficile tentare l'abbiamo assistito ad un dibattito che purtroppo Breve tra l'altro privo di alcune voci sentendo NewCo un po'colpevole con gli amici e hanno rinunciato intervenire e me ne scuso
Sarebbe dicevo molto difficile tentare di trarre una sintesi anche se mi pare che proprio le cose dette leggendo assieme quelle di stamattina e quelle di oggi
Compongono un quadro che va via via definendosi un quadro ricco suggestivo molto stimolante
Oggi in particolare abbiamo voluto interrogarci sulla nuova democrazia cristiana tra centralismo regionalismo ecco io vorrei più parli in qualche ragionamento perché siamo a ragionare di politica
Su quattro questioni che hanno ferito molta attinenza con il tema della giornata
In sostanza chiedendoci perché è una nuova democrazia che resterà
E poi che cosa può essere una nuova democrazia cristiana
Come si pone in questa prospettiva il dibattito tra centralismo e nazionalismo infine ma che ci possiamo fare come come può essere il nostro contributo
Voi mi perdonerete se insisto un po'petulante mente ripetendo verosimilmente anche cose già ascoltate sul perché una nuova democrazia cristiana
Lo faccio con una convinzione che vi dichiaro subito così tentiamo di sintonizzarsi meglio
La convinzione secondo la quale
Alcuni all'interno della Democrazia Cristiana
Non tengono conto come si deve dei tempi del cane
Io resto convinto cioè che molto del dibattito del confronto perché oggi in atto nel partito abbia il suo fondamento nella circostanza che alcuni tutto sommato
Mamma dissi due cose non vanno poi così bene non vanno bene anche perché non litighiamo la prospettiva però non deve affannarsi
Anzi altri sono più in crisi di noi in fondo la democrazia cristiana potrà riconfermare tutta la sua forza
Io credo invece che ciò che sta cambiando più importanti
Soprattutto per noi più inquietante
Credo cioè che tutti gli allarmi argomentati punto molto efficaci che sono stati lanciati siano corrispondenti al vero
Io a questi allarmi
Aggiungerò soltanto pochissime riflessioni intese
Accogliendo tantissima sintesi
Tre questioni che a me pare si pongano in termini di cambiamento minacce nuove nuove nella nostra storia
La prima di queste questioni ha a che fare con la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica dei partiti politici è stato detto tantissimo
Ma dobbiamo averlo ben chiaro questo dato perché è un gatto
In quindici anni in quindici anni è triplicato
Il numero degli elettori che o non votano o votano scheda bianca o annullano la Scheda o votano movimenti diversi rispetto ai partiti tradizionali siamo passati
Da poco più del dieci per cento del settantacinque a oltre a quasi il trentacinque per cento
Dell'ultima consultazione con punte in alcune regioni anche decisamente superiore
MAXXI soprattutto una sensazione che è drammaticamente quotidiana per molti di noi mi pare Tabacci lo ricordava la gente è convinta che i partiti facciano solo i loro affari che non si preoccupino dell'interesse dei cittadini
E e cece di peggio io cito a memoria ma credo di non sbagliarmi padre De Rosa qualche mese fa scriveva
Non è soltanto che i cittadini credono che i politici sono disonesti tutto sommato questo lo aggiungo io e potrebbero cambiare è che diceva De Rosa
C'è il rischio che pensino che non si possa fare politica in modo onesto fino a fine della democrazia e la fine della democrazia nel momento in cui si diffondesse questa
Convinzione e quindi si rinunciasse a scegliere ebbe non farebbero emergere in meno onesti meno capaci di ombra riflette una sorta di legge
Ineludibile
C'è dunque una disaffezione crescente della quale come Democratici e come democratici cristiani dobbiamo essere molto avvertito
C'è un'altra questione Perotti credo debba esser ricordato
La crisi del partito comunista è stato molto detto io non faccio che riprenderlo
Oggettivamente toglie uno dei fattori legittimanti della presenza Democrazia Cristiana
Noi abbiamo secondo me giustamente o almeno comprensibilmente sempre cercato come dire di
Sottacere
I consensi che ci venivano in nome dell'anticomunismo
Però io credo se dobbiamo guardarci dentro con grande franchezza pochi o tanti erano consensi sono finora stati conoscenze
E sarà molto difficile nelle prossime campagne elettorali andare ancora a spiegare agli elettori perché il loro voto per la Democrazia Cristiana e anche un voto per il mantenimento della democrazia della libertà fino a ieri minacciate da una ideologia diverso ecco quindi che è paradossalmente
La tesi del Partito Comunista mettesse in libertà molti voti comunisti ma mette in libertà anche molti voti democristiani
E ancora una questione questa
Mi pare meno considerata almeno dal dibattito politico ma io credo
E anche essa
Deve essere valutata con me molto importante trattata con grande serenità ma
Anche messa nel conto
Ed è è l'attacco che io credo prossimo dei partiti socialisti e laici e al ruolo di guida politica che la democrazia cristiana esercita
Per la verità non si tratta di novità assoluta episodicamente
Anche a livello nazionale ma più ancora a livello centrale questi atteggiamenti gli abbiamo incontra
E non si tratta nemmeno a mio giudizio soltanto di prendere atto per quello che significa no di episodi
Di grande rilevanza
A Milano Baruffi ce lo potrebbe ben ricordare
La giunta di sinistra battuta nelle elezioni
è stata resa possibile dall'adesione repubblicana ovvero di quel partito per difendere il quale la Democrazia cristiana era uscita dalla Giunta nella legislatura precedente
A Venezia per stare un po'più vicino di qua
La polemica del partito repubblicano è stata fatta contro la partecipazione della democrazia Graziano alla Giunta e credo molti di noi avrebbero da raccontare cose di questo genere
Non ultimo Ciriaco ad Avellino dove tutti i partiti si sono coalizzati nell'amministrazione provinciale contro la democrazia cristiana che aveva
La maggioranza meno uno degli storici
Aldilà piano di questi aspetti ripeto molto importanti
Sei a mio giudizio un atteggiamento complessivo che che si manifesta vie più
L'atteggiamento di chi rende difficile la vita del governo e poi lamenta che il governo non svolge un'azione efficace come dovrebbe
L'atteggiamento di chi peraltro di qualche volta sarà bene ricordarsi dello non fa mistero gliene dobbiamo di questo essere grati della propria strategia di costruire un'alternativa alla Democrazia Cristiana
Altro che domandarsi il perché una nuova Democrazia Cristiana
Dovremmo domandarsi perché non siamo ancora riusciti a definirla vista l'urgenza di farlo visto e cioè l'urgenza di affrontare un tempo del tutto nuovo della nostra storia
Che non può essere
Riguardato come abbiamo fatto per il passato e allora
Che cos'è o cosa potrebbe essere
Come potrebbe nascere la Nuova Democrazia Cristiana
Io credo che non potrebbe che nascere dalla reazione del partito al mondo che cambia alle nuove minacce alle nuove sfide
E ed è mia convinzione
Che proprio sulla reazione del partito a questa a questo mondo che cambia le nuove sfide che si sta disputando
Nella democrazia cristiana
Faccio questa affermazione
Accompagnata da questa argomentazione
A me pare si confrontino all'interno del partito due due concezioni del medesimo
L'una
Rispettabile
Permettono richiamare la vostra attenzione su su questo perché i guai a ritenerla come dire
Trascurabile
Poco importante molto rispettabile
Che considera compito fondamentale della democrazia cristiana è quello di garantire la governabilità del Paese
Che constata come la governabilità del Paese può essere garantita solo da cover né di coalizione
Che deduce come governi di coalizione sono possibili solo trovando punti di equilibrio tra le posizioni dei partiti chiamati a partecipare
E che conclude che una posizione anche della democrazia cristiana non farebbe che complicare le cose
Conclude cioè
Facendo prevalere il ruolo di mediazione della democrazia cristiana al suo ruolo di proposta spiegando spiegando perché ripeto è una proposta originale
Della Democrazia Cristiana prenderebbe oggettivamente più difficile la mediazione se non altro perché ci sarebbe una proposta in più e perché quella proposta sarebbe del partito di maggioranza relativa con tutto il peso che da ciò consegue
L'altra posizione l'altra concezione del partito che dice di no questo poteva andare bene è andato bene fino ad oggi per cui guardando al nostro passato questo è stato il ruolo prevalente della Democrazia cristiana la mediazione delle posizioni altrui la delega al governo
Al limite della espressione vini qualche in iniziativa
Questo andava bene per il passato oggi di fronte al tempo che tanti alla disaffezione dei cittadini e alla crisi comunista che pone oggettivi problemi anche a noi e alla minaccia degli altri partiti non possiamo più
Fare altro che andare in mezzo alla gente e cercare di spiegare non so se ce la faremo e cercare di spiegare che conosciamo il problema che abbiamo delle soluzioni e che ci impegniamo perché queste soluzioni si affermino certo consapevoli della necessità di confrontarle con quelle degli altri certo
Flessibili quanto necessario per trovare
Punti di caduto
Ma se non è tra queste due concezione del partito il partito mediatore o il partito proposito perché ci si dibatte e come possiamo spiegare per esempio
Ciò che si va dicendo sulla riforma elettorale
Ciò che si va dicendo sulla riforma elettorale ne parleremo meglio domani mattina ma non è altro che una manifestazione della
Situazione che ho creduto opportuno descriverle
C'è chi dice una proposta la democrazia cristiana la deve fare
La deve fare costruirla nell'interesse generale poi vorrà dire che se altre avranno idee diverse cercheremo di confrontarsi e di trovare assieme delle soluzioni e c'è chi dice no
Una nostra proposta non farebbe che complicare la situazione non farebbe che è in qualche modo disturbare i rapporti tra gli alleati
Ecco io credo
Che sia partendo da queste considerazioni che ci si domanda chi ci si deve domandare che cos'è la democrazia cristiana
E se è sì arriva a quella
Quella conclusione del partito proposta non mancano allora i contenuti non manca
Anche oggi ne abbiamo dei capi tantissimo
Sia
Per quanto attiene alla risposta ai problemi del Paese
Sia per quanto attiene alla forma partito dalla organizzazione dello strumento
E non è un caso che quando indichiamo le soluzioni il tono del dibattito politico si alza
Sarebbe incredibilmente lungo citare anche soltanto gli stimoli che dal dibattito di oggi sono venuti mi mi limito a citarne uno perché mi pare
è il più
Come dire comprensivo di una serie di questioni quando Mannino ci diceva attenzione
Qui si perde il senso dell'appartenenza nazionale con tutti i problemi che si creano perché abbiamo fallito gli obiettivi che erano nella riunificazione del Paese perché abbiamo consentito i dualismi pubblico-privato nord-sud
E allora
Non ci si vuol più riconoscere in quella parte del Paese alla quale non ci appartiene
L'assistente troppo diversa in qualche modo lo si fugge
Ma la vocazione della democrazia cristiana era l'esatto opposto basterebbe riprendere quella vocazione incerto con tutto ciò detto tra ordinariamente difficile che ne consegue per trovare una linea
E abbiamo l'ispirazione stato anche questo ricordato io
Non voglio dire di più se non una breve sottolineatura
Noi siamo secondo me io per primo intendiamoci
Da qualche tempo molto timidi nella richiamare l'ispirazione cristiana nel fare il politico
Molto timidi quasi fosse un po'fuori moda quasi
Non fosse più una cosa che si va bene insomma noi laici giustamente
E cui assistiamo che invece dove con grande vivacità quella ispirazione cristiana viene riproposta straordinariamente vince
Quasi a dimostrarsi come in un mondo
Alla ricerca di una
Nuova dimensione
Della vinte alla ricerca di una nuova gerarchia di valori anche in politica la gente finisce di fidarsi di più in chi crede che in chi non crede
O forse chissà che anche il vincere in parte questa timidezza non ci aiuta ma
Abbiamo grande capacità di proposta
Con qualche amico ho dedicato gli ultimi due anni di impegno libero da obblighi istituzionali
Ad andare in giro a cercare di ascoltare la gente e quindi a registrare i problemi ma anche e soprattutto cercare le soluzioni
Bene posso affermare di non non lo voglio argomentare
Che su tutti i grandi problemi
Abbiamo grande facilità ricavare dalla nostra ispirazione una risposta convincente
Poi scopriamo che nel partito non c'è sede per dibattere questo per cui non chiedete a qualcuno cosa pensa la democrazia iniziano a sulla riforma sanitaria Pierluigi piuttosto che sull'immigrazione piuttosto che sulla politica economica perché
è partito non pensa
Non pensa non per perché non hai dei perché ritiene che il pensare non conviene
C'è spazio in questo ed è la quarta questione c'è spazio in questo per per ritrovare un giusto equilibrio tra centralismo e regionalismo
Io non dico nulla perché molto meglio di me hanno parlato amici vorrei solo apprezzare la relazione di Fontana mi pare straordinariamente stimolante incompiuta Lazio lo ha detto lui stesso
Si è premurato anche di mettersi di fronte ai rischi che una ipotesi il quale quella che ha formulato
Ci propone
Due sole presi osservazione su questa materia però vorrei Salvini
E sono sostanzialmente legate
Io credo che il regionalismo in Italia possa essere riscattato sia sul piano delle istituzioni che su quello del partito
Intanto in quanto ne riscopriamo i fondamenti originali
Io negli anni Sessanta era un giovane di belle speranze illuminato dai via mi entusiasma e per il regionalismo
Ma come tutti gli entusiasti sono anche diventa trovano il più deluso
Perché non era quello che abbiamo conosciuto dopo ciocche sperava
Ciò che si è realizzato è stato sostanzialmente un tentativo di spoliazione della salma
Un po'di potere un po'di soldi no no
Non era del resto si incerto si diceva ci sono questioni che hanno una marcata caratteristica regionale quelle già individuate dalla Costituzione l'agricoltura l'artigianato cito molto a caso beh su queste è giusto che la dimensione sia ricondotto in uno spazio ma la grande ispirazione della giornalismo consisteva nella far partecipare in quella dimensione del fare politica alla soluzione dei problemi nazionali
Le leggi che dovevamo fare dovevano essere leggi di procedura che lasciassero gli spazi alle Regioni perché concorressero a cercare le soluzioni nazionali
Io credo che sia ancora su questi ispirazione che dobbiamo lavorare
Non foss'altro perché ed è stato detto i problemi veri sono a Roma non sono a Milano a Udine al Trieste alla veneziano dove volete sono a Roma
Quando si
Constata l'esplodere delle leghe nelle regioni
Passatemi il tiro riccamente meglio amministrate di italiani io penso sia anche praticamente ma comunque certo non c'è di meglio
E allora si capisce finalmente
Non è in linea nella scala nazionale dei problemi che la gente non si riconosce o meglio che si sente frustata allora perché il livello regionale come concorso alla
Soluzione dei problemi nazionali mi sembra importante ripeto sia nella dimensione istituzionale sia in quella del partito e i legato a questa riflessione una sola battuta
Io lo dico a me stesso ma lo dico ad alta voce
Andrei cauto a
Come dire essere disattento
Rispetto a proposte anche mancare gli audaci come oggi coprono almeno inserisco una quella come dire della Regione Cisalpina nostra amica Ombretta ha fatto
Lo stimolo interessante andrei cauto per due ragioni opposte
La prima è che non vorrei
Che e con la mia distrazione la cosa prendesse strade diverse e mi si riportasse conto
La seconda non vorrei con l'amministrazione
Ma in casi di cogliere un aspetto potenzialmente di grande interesse di una idea chiamiamola nemmeno iniziative di questo genere come
La raccolta e l'Aol Cannizzaro zione quindi la traduzione a sinergia di tutte le migliori iniziative del nord terra rompere il dualismo no sotto
Per prendere finalmente atto operativamente che il problema
Bella Mezzogiorno d'Italia è un problema nazionale non è una questione meridionale che può essere risolta affidando solo ad alcuni la responsabilità dell'agire ecco pare ammette e con tutte le difficoltà del caso se potesse anche questo spunto di dibattito essere occasione per riflettere sul dato del dualismo e per chiamare la parte che si ritiene migliore del Paese che certo è più dotata di risorse e di strumenti a meglio organizzarsi per affrontarlo avremmo fatto una cosa
Vado rapidamente a concludere l'ultima
Riflessione che volevo troppo riguarda un po'cosa fa
Ci sono ragione a me pare
Molto importanti per pensare ad una nuova Democrazia Cristiana nuova con grandi avvicina la nostra storia la nostra tradizione la nostra cultura se Dio vuole non abbiamo da
Rinunciare neanche ad un'unghia di ciò che abbiamo fatto a differenza di altri che comunque per dovranno ancora riflettere anche sul loro passato
Ci sono ragioni
In altre parole per
Tenere ben conto dei tempi che cambiano e quindi per organizzare io credo per un partito capaci di
Parlare alla gente cittadini spiegare che è consapevole dei problemi del Paese che li conosce le soluzioni e che si impegna a lavorare determinato nel portarle avanti
In questa prospettiva la questione centralismo regionalismo trova una sua dimensione di grande rilievo ma anche su di essa credo abbiamo risposte adeguate allora cosa possiamo fare
E io credo che il cosa possiamo fare
Debba anche scontare un po'una situazione come quella che si è determinata ed è una situazione difficile
E mia personale convinzione che nel partito si stia determinando una straordinaria incomunicabilità
Non ci si parla più se ci si parla ci si parla Travel sui giornali
Sovente
Il dialogo malizioso nel senso che non è inteso trovare convergenze ma definire meglio le divergenti
C'è a mio giudizio
Una
Non più
Eludibile incapacità del sistema che peraltro ha consentito al partito di sviluppare la riflessione politica per molto tempo il sistema delle correnti di far fronte alle esigenze
Ecco di fronte ad una situazione di questo genere supposto che sia ritenuta corrispondente una mia personale opinione più che vi ho detto
Di fronte ad una
Situazione di questo genere io credo che prima di tutto dobbiamo dire forte e chiaro no al assegnazione
No alla rassegnazione non possiamo
Dire non ci ascoltano non non riusciamo a comunicare pace così
No alla rassegnazione vuol dire grande disponibilità ma nomina a qualsiasi condizione grande disponibilità
A recuperare sedie da recuperare o a continuare se dal continuare un colloquio
Questo per mia parte vorrei dirlo a Baruffi che
è avvenuto con grande spirito di almeno così l'ho colto
Vicenda attenti stiamo
Stiamo quasi per pregiudicare le ultime possibilità di trovare una ricomposizione i tempi politici stanno camminando un po'più in fretta res chiamo di di di arrivare a momenti di lacerazione non ha momenti di compattazione quindi questa disponete voi viola Barucci ma
Sarei davvero in malafede se non notarsi anche come una ricomposizione che non abbia risolto i problemi sarebbe probabilmente
è anche peggio
I problemi o credo sia molto importante
Voglio fare professione di ottimismo pessimismo non è questo il nostro mestiere ma
Nella situazione attuale mi domando se i tempi non dovrebbero essere straordinariamente lunghi per poter
Dibattere in modo sincero aperto e costruttivo sulla concezione del partito
Un'ultima ultimissima considerazione vorrei invece farla sempre sul cosa fare
E circa
La conclusione dell'intervento di scorte che mi sembra molto stimolante
C'è un po'di sospetto offerte ricca non è da oggi che cerchiamo di riflettere e con buona disponibilità
Scotti mi pare abbia detto per vincere
La minaccia di un immobilismo che potrebbe essere
Mortale per la Democrazia cristiana e proviamo Cannizzaro e con quanti sono capaci di contribuire vi è certo con quanti si dichiarano disposti a convergere organizziamo una proposta e
Con chi questa proposta pensa di
Portarla avanti con Clinton autorevolmente si
Dispone ad accoglierla
Trasformiamo la in iniziativa politica anche se questo dovesse costare fattore di novità ecco io credo che sia
Una ipotesi di grande interesse comunque è una ipotesi della non rassegnazione già
Solo questo mi sembra poterle attribuire molto significato
Io ho concluso e vi ringrazio dell'attenzione
So di aver ripetuto molte cose ascoltate
Sono anche via probabilmente recuperato dal banale come che passaggio
Quello però che ho tentato di fare anche utilizzando questi mezzi
Poco nobili
E di esprimere un convinzione venisse molto semplici la convinzione secondo la quale così come siamo avviati andiamo a finir male
C'è una ragione di consenso e c'è una ragione di rapporto politico
Se per caso questa considerazione fosse in qualche modo ritenuta non del tutto
Sballata e qualche cosa dobbiamo ripensare di nuovo perché così come siamo come stiamo andando e tutto vecchio viene da lontano
Costruire nuove difficile
Non fosse difficile l'avrebbe già fatto qualcun altro
D'altra parte se non ci apprestiamo a fare le cose difficili che razza di gente sia grazie
Grazie
A Giovanni Goria
Ci rivediamo domani mattina alle nove e trenta grazie