Sono stati discussi i seguenti argomenti: Abolizionismo, Diritti Umani, Esteri, Italia, Onu, Pena Di Morte, Politica, Unione Europea.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 3 minuti.
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rappresentante del Partito Radicale Transnazionale presso l'ONU
Siamo ormai giunti alla vigilia dell'appuntamento che vedrà l'Assemblea generale dell'ONU votare la risoluzione per la moratoria universale della pena di morte
Un primo voto questo che potrebbe avvenire già mercoledì prossimo davanti al Terzo Comitato dell'assemblea generale del Comitato che si occupa appunto delle questioni relativi al rispetto dei diritti umani
Un voto che dovrà poi essere confermato dalla plenaria sempre dell'assemblea generale a dicembre
Il numero dei Paesi co-sponsor della risoluzione è giunto ad oggi ad ottantaquattro ma ancora più ampia il numero dei Paesi che hanno già dichiarato che comunque voteranno a favore della risoluzione anche se non la co-sponsor in serata
A differenza però di quanto è stato scritto ieri dall'unità occorre ricordare che per l'approvazione della risoluzione non occorrono novantasette voti a favore cioè non è necessaria la maggioranza assoluta dei Paesi membri delle Nazioni
è sufficiente infatti che la risoluzione sia approvata a maggioranza semplice cioè con la maggioranza dei Paesi presenti e votanti
Ho fatto questo che avviene spesso in Assemblea generale dell'ONU al momento in cui si arriva all'approvazione di risoluzione attive rispetto dei diritti umani
Segnali importanti di adesione alla campagna per la moratoria sono giunti in questi ultimi giorni in particolare dal continente africano
Dove anche Sudafrica si è finalmente aggiunto con il Mozambico Ruanda alla Costa d'Avorio il carbone il Burundi Benini ed altri Paesi
Alla lista dei co-sponsor dopo che per mesi occorre ricordarlo una gestione euro centri che è politicamente miope da parte delle presidenze di turno dell'Unione europea prima quella tedesca e poi quella portoghese
Avevano tenuto fuori dalla coalizione dei Paesi promotori della risoluzione proprio un Paese leader nella lotta contro la pena di morte come Sudafrica
E su questo va riconosciuto che l'impostazione che è stata scelta per radicale da molti anni perfettamente riuscita a fare breccia nel corso delle ultime settimane e mesi anche nel Governo italiano e di conseguenza anche all'interno dell'Unione europea
In particolare a New York sotto la guida dell'ambasciatore Spatafora e in particolare a seguito della recente visita politicamente decisiva da parte di Emma Bonino
L'Italia è divenuto il Paese che è nei fatti il leader di questa campagna un Paese che è punto di riferimento per tutti i negoziati che sono in corso perché ha saputo conquistare la fiducia di moltissimi Paesi dall'Africa l'America latina ma anche in Asia
Paesi desiderosi davvero di far parte di una coalizione internazionale ma da pari a pari e Paesi stufi di sottostare ai diktat e alle lentezze delle procedure burocratiche dell'Unione europea
Procedure che forse possono andare ancora bene per i dibattiti che si fanno a Bruxelles ma dubitiamo anche di questo visto lo stato dell'Unione europea e l'assenza di tensione politica su qualsiasi dossier che si registra sempre più spesso
Ma che sicuramente non possono essere smerciare al Palazzo di Vetro di New York
Prego europea le Nazioni Unite infatti appare sempre più appunto più che un gigante ventisette un'alleanza capace solo di portare a compimento dei fallimenti
Visto anche che sui dossier politici più importanti i Paesi europei si guardano bene dall'affidarne la gestione a quei cosiddetti comitati gli esperti
La cui specialità sembra ormai essere solo quella di non prendere decisioni
Ma naturalmente sempre nel rispetto del mitico ed inviolabile consenso comunitario
Anche per oggi e tutto ci sentiamo domani verso le nove Matteo Mecacci New York
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