Tra gli argomenti discussi: Esteri, Film, Islam, Medio Oriente, Rassegna Stampa, Religione, Totalitarismo, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
Rubrica
Commemorazione
10:00
10:00 - Roma
18:30 - Roma
17:45 - Napoli
9:00 - Santa Maria Capua Vetere (CE)
9:30 - Roma
14:00 - Caltanissetta
Buongiorno gli scrutatori di Radio Radicale sabato ventidue settembre questo appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta quest'oggi
Temo di approfondire soprattutto un tema le violenze antiamericani e antioccidentali dopo la pubblicazione di un film
Islamofobia o su internet te e di alcune vignette sul profeta Maometto sul settimanale satirico francese
Ciaraldi do leggeremo innanzitutto un editoriale dal Financial Times in difesa del diritto alla libertà di parola questo il titolo per il quotidiano della City non ci può essere alcun compromesso sulla libertà
Depressione anche per il Wall Street giornali Europe futile inutile vietare i discorsi
Dopo dico leggeremo però anche un'analisi dalle mondo di oggi che parla di una battaglia molto ristretta all'interno della galassia islamista in realtà la rabbia anti occidentale non
Rappresenta quel che pensa la maggioranza dei musulmani scrive in sostanza
Il quotidiano francese e vedremo poi un editoriale dall'Economist uscito ieri nelle edicole europea e la rabbia mussulmana e il momento Morsillo titolo
Il nuovo Presidente egiziano Mohamed morsi farebbe bene a dettare la linea e parlare chiaramente contro gli estremisti cosa
Che non ha fatto finora la le violenze antiamericani tra l'altro hanno rilanciato il dibattito sui risultati della politica estera di Barack Obama in vista delle elezioni presidenziali
I membri a questo proposito leggeremo un editoriale dal Washington post
Incentrato sulla Siria e sull'Iran e che dimostra di non avere alcuna esitazione contrariamente agli Stati Uniti
Nell'intervenire nel conflitto siriano e poi un altro editoriale per Wall Street Journal edizione americana che parla di un Medioriente posta americano
L'unica onda che recente che indietreggia non è quella della guerra come sostiene Barack Obama ma è quella dell'influenza americana in medio oriente cominciamo
Però dalla libertà di espressione dal firma anti-Islam pubblicato
Su internet dalle vignette diciamo di ed o che hanno
Scatenato anche ieri nuove manifestazioni di protesta alcune violente nel mondo arabo musulmane in Pakistan
Ci sono stati
Diversi morti in più più di quattordici il falso Times ieri con il suo primo editoriale si schierava in difesa del diritto alla libertà di parola questo il titolo non ci può essere compromesso sulla libertà d'espressione
Scrive il quotidiano della City la libertà di parola e l'essenza della democrazia il contropotere dell'oppressione è il garante delle libertà civili
Alla base delle società libere tolleranti sciogliendo il settimanale satirico francese che questa settimana pubblicato delle vignette di Maometto
Sta attestando questa libertà fine i suoi limiti ma il diritto alla libera espressione non può essere compromesso in alcun modo la decisione del settimanale di pubblicare le vignette avviene in un momento di tensione tra il mondo musulmane l'Occidente
Le ambasciate americane sono state bersaglio di violente proteste dopo la pubblicazione su internet e di un film di serie B che ridicolizzarla momento va be'musulmane comprensibile visto che qualsiasi rappresentazione del profeta è considerata blasfemia ma questa
Non è una giustificazione per la violenza nelle società democratiche ci sono
Leggi volte a limitare gli abusi al diritto alla libertà di parola incitare all'odio razziale o religioso è un reato in Europa negli Stati Uniti un gruppo mussulmano annunciato
Una causa legale contro ciarliero dopo i tribunali e non le strade per infranta insomma al posto giusto dove giudicare se una linea rossa è stata superata o meno e mantenere il dibattito nei tribunali costituisce
Anche la principale sfida che hanno di fronte i Governi islamisti arrivati al potere dopo la primavera araba questi Governi islamisti devono resistere alla tentazione su cui invece indulge vanno i loro predecessori autocratica di incoraggiare le proteste per far sfogare la rabbia dei loro cittadini per altre questioni come la situazione economica i Governi islamisti
Con cui saranno infatti leggi legittimità solo costringendo tutti a rispettare lo stato di diritto nel frattempo i governi occidentali devo registra un'altra tentazione quella di comprarsi la pace con il mondo musulmano imponendo nuove costrizioni alla libertà d'espressione
Se devono denunciare le provocazioni inutili i governi occidentali devono ugualmente essere fermi nel difendere il diritto dei loro cittadini a parlare così
Tra l'altro il Financial Times in questo editoriale di ieri anche Wall Street Journal Iura Pieri un altro editoriale sosteneva che evitare
I discorsi d'odio è cosa futile questo il titolo e quotidiano economico americano nella sua edizione europea
Mi porta a un caso quello dell'India
Un tentativo di censurare alcuni video su Google che non ha portato alcuni frutti almeno
Non ha limitato la violenza e quel caso dimostra perché le democrazie non devono cedere alle pressioni di chi si sente offeso non approfondiamo il caso
Indiano rimaniamo sulla sulla mobilitazione anti occidentale nel mondo arabo musulmano nel mondo oggi pubblica un'analisi dal titolo battaglia nella galassia islamista perché perché
In realtà la verità sul caso del film islamofobia ubicato su internet e le reazioni a catena che ha scatenato nel mondo arabo la verità è nelle cifre
Al Cairo megalopoli da diciassette milioni di abitanti abituata a vedere manifestazioni decine se non centinaia di migliaia di persone
Il conto di una settimana davanti all'ambasciata americana hanno riunito qualche migliaio di manifestanti a Tunisi venerdì scorso nella giornata di mobilitazione più intensa che si è chiusa con quattro morti e condanni
Al nella Corte dell'ambasciata americana a Tunisi i manifestanti erano qualche centinaia stessa affluenza limitata sana inni emendo e la missione americana subito qualche danno
Le due uniche manifestazioni massiccia ricorda nel mondo quella di Khartoum il quattordici settembre con dieci mila persone quella di Beirut del diciassette settembre con diverse decine di migliaia di persone
Non sono state spontanee o meglio sono anche quelle meno spontanee tanto il Presidente del Sudan Omar Al Bashir ricercato per genocidio
La Corte penale internazionale per il suo ruolo nel Darfur quanto il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah
Più fragile a causa del suo sostegno a regime siriano avevano bisogno di mobilitare le loro truppe
Che il film anti-Islam abbia indignato una buona parte del mondo musulmano e un'evidenza ma che abbia messo in ebollizione tutto il mondo musulmano è un controsenso secondo
Le Monde la vera notizia che non c'era molta gente nelle manifestazioni del Cairo spiegaste farla qua specialista del mondo arabo
In questo famoso mondo mussulmano un'espressione generica che penso che non rende giustizia alle alla diversità d'opinione che vi si esprime
Sono molti di più quegli scandalizzati per il fatto che i deliri di un piccolo truffatore copto presunto autore del film abbiano suscitato più proteste dei massacri perpetrati dalla macchina da guerra siriana
Per le monde più che un nuovo episodio di un improbabile guerra di culture
Ciò che si gioca nelle manifestazioni contro il film islamofobia è una
Nuova battaglia interno alla galassia islamista oppone la corrente riformista condotta dei fratelli mussulmani grandi vincitori delle consultazioni elettorali post rivoluzionare
Hai sala fischi che tentano dirigersi come oppositori numero uno l'arrivo alla presidenza in Egitto di Mohammed morsi la vittoria nelle legislative in Tunisia del partito e Nada
Hanno liberato uno spazio politico nel quale si sono infilati salì fischi
Obbligati dalle responsabilità di governo i primi cioè gli islamisti a volte cosiddetti moderati hanno di fatto ceduto I secondi cioè i salafiti sti la funzione di protesta
E i quindici minuti di oscenità del film islamofobia hanno fornito I sala fischi l'occasione sognata
Di destabilizzare il loro rivali sul terreno in cui si credono inattaccabili cioè la difesa della fede questa la battaglia in corso nella galassia islamista secondo le monde questo ci porta
A un editoriale dell'Economist settimanale britannico uscito ieri
Nelle edicole
Europee dal titolo la rabbia mussulmana il momento Morossi Mohammed morsi il presidente egiziano dovrebbe dettare la linea parlare chiaramente contro gli estremisti scrive l'Economist
L'ondata di violenza diretta contro gli americani e gli europei Medioriente altrove nel mondo musulmano ha avuto due effetti particolarmente
Devo nefasti primo a spinto molti occidentali in particolare gli americani a chiedersi perché
Loro i loro Governi debbano continuare a giocare un ruolo costruttivo in questa parte del mondo dove la gente apparentemente a sentimenti viscerali di odio contro l'Occidente
Secondo ha gettato una luce dubbia sulla nuova leadership dell'Egitto Paese centrale della regione araba e il Paese più popolato del Medioriente
Quale morsi fratello musulmano eletto come Presidente solo qualche mese fa è sembrato infatti molto più incline ad esprimere sentimenti di simpatia perché aveva cercato di attaccare l'ambasciata americana del Cairo
Che a rimproverarmi per il loro comportamento scusarsi con gli americani per quanto accaduto perfino esprimere cordoglio per l'assassinio di alcuni diplomatici americani nella vicina Libia per mano di fanatici mussulmani
Morsi e atteso l'Assemblea generale dell'ONU a New York la prossima settimana
Dove potrebbe esserci primo incontro con Barack Obama e questo gli dà una possibilità di redimersi per il bene dei musulmani dei cristiani e di gran parte del suo stesso movimento cioè i fratelli musulmani
Morsi deve farlo con urgenza i governi occidentali America inclusa hanno giustamente espresso loro rispetto per l'Islam
Deplora endo il video di quattordici minuti realizzato da un copto egiziano nel quale viene ridicolizzato il profeta Maometto questo esecrabile firme non ha alcuna relazione con l'attitudine della maggior parte degli occidentali dei loro governi verso l'Islam
Morsi lo sa perfettamente il nuovo Presidente egiziano ha vissuto in America nientemeno che in California e sicuramente sa anche che rispetto che l'Occidente per la libertà d'espressione
Non sempre rende possibile prevenire insulti individuali verso Maometto Gesù museo chiunque altro in venga in mente insomma ora dopo le condanne i governi occidentali per quel film
Ora la responsabilità di condannare che reprimere chi ha usato il film come pretesto per creare il caos rendere il lavoro diplomatico quotidiano molto più difficile quella responsabilità e di Mohamed morsi
I nuovi leader islamisti in Libia
Sono stati rapidi nel condannare l'attacco contro il consolato americano Bengasi che ha provocato la morte dell'ambasciatore Christopher Stephens
Non si farebbe bene ad essere altrettanto chiaro certo una dichiarazione di questo tipo causerebbe a morsi qualche problema con i suoi partner di coalizioni legittimi sarà fischi
Ma il presidente egiziano molto da guadagnare il New York e non solo in termini di assistenza finanziaria americana
Alla possibilità di definire se stesso i fratelli musulmani come forza moderata che guarda in avanti pluralista e democratica i fratelli musulmani come altri movimenti dell'Islam politico a lungo hanno alimentato una narrativa vittimista
Ci sono un sacco di ragioni storiche per cui musulmani possono sentirsi ostili all'Occidente ma ora che morsi diventato Presidente
è molto più difficile per lui per il suo movimento fare la vittima il presidente egiziano deve dimostrare di essere in grado di guidare e di governare
Deve dimostrare che l'Islam politico può essere tollerante e inclusivo perché è questo che lo distinguerà da essa l'assistito gli estremisti possono permettersi di fare rivolte morsi invece deve difendere lo Stato di diritto
Che deve essere alla base della politica democratica che gli ha permesso di essere eletto alla Presidenza egiziana così
L'Economist in questo editoriale tra l'altro ve lo segnaliamo il il principale editoriale del settimanale britannico è dedicato al
Possibile conflitto tra Cina
Il Giappone c'è una foto delle isole disabitate contese nel Pacifico possono la Cina il Giappone davvero farsi la guerra
Per queste isolette la domanda che si pone l'economista e una piccola tartaruga risponde purtroppo purtroppo si di rinviamo al settimanale per un
Approfondimento maggiore l'Economist parla di una seria e grave minaccia alla pace alla prosperità della
Regione del pacifico rimaniamo però sulla questione
Del film anti-Islam perché ha riacceso anche il dibattito sulla politica estera dall'Amministrazione Obama questo in vista ovviamente delle presidenziali di inizio
Novembre allora andiamo a leggere il Washington posta secondo il quale
L'Iran dimostra di non avere alcuna esitazione intervenire in Siria questo il titolo di un editoriale di ieri in cui in qualche modo non centra il film anti-Islam centra piuttosto come dicevamo la politica estera di Obama totalmente passiva sulla Siria scrive il posto è passato più di un anno da quando l'Amministrazione Obama iniziato descrivere l'accaduto del dittatore siriano Bashar al-Assad come una questione
Di tempo Assad ha smentito le previsioni della Casa Bianca in parte grazie alla sua crudeltà più di ventimila siriani in gran parte civili sono morti dall'inizio della rivolta e in parte per la debolezza politica militare della sua opposizione
Ma il regime Assad è stato anche rafforzato dalla mancanza di equilibrio in termini di intervento straniero mentre gli Stati Uniti le altre potenze occidentali rimanevano passive e Turchia rabbia su di te Cattaro offrivano pochi gli utile opposizione
L'Iran ha montato una campagna concertata e sempre più imponente per rafforzare Assad inviando uomini armi denaro contante sostegno logistico e tecnico
La Casa Bianca si è sempre giustificata dicendo che gli aiuti americani diretti e ribelli potrebbero intensificare la guerra guerra che invece ora è più sanguinaria dell'Iraq durante i picchi degli scontri settari era che l'inizio
Oppure che quegli aiuti americani avrebbero potuto provocare l'intervento di altri Paesi intervento che in realtà c'è il regime dell'Ayatollah Alì Khamenei
Non ha
Questi scrupoli comandante in capo dei guardiani della rivoluzione ammesso durante una conferenza stampa che i membri delle forze di élite elette Al-Quds stanno addestrando una milizia civile siriana di cinquanta mila uomini
Modellata sulle forze basi in Iran questi combattenti conosciuti dai siriani come ci avvia
Sono responsabili di alcune delle peggiori atrocità della guerra inclusi massacri di massa di civili in diversi villaggi inoltre centinaia di membri dei guardiani della rivoluzione sono in Siria per rafforzare le forze
Di Assad mentre l'Amministrazione Obama rigetta gli appelli di tutti a Francia gli altri alleati per un'azione più robusta contro leggi ma salteranno va avanti con l'escalation
In luglio ripreso i voli cargo verso Damasco sopra lo spazio era iracheno
Gli americani dicono che gli eritrei esportano materiale militare hanno chiesto il Governo iracheno di fermare
In voi o almeno ispezionare lì ma i voli continuano nel frattempo la milizia libanese di hezbollah altro clienti ragni hanno sta inviando i suoi addestratori in Siria
Alcuni funzionari dell'amministrazione Obama dicono che lo sforzo iraniano comunque inutile perché è una causa persa
Ma con gli iraniani che sostengono regime e l'Occidente totalmente passivo essa potrebbe rimanere al potere per sempre
Anche se il Governo di Damasco poi dovesse crollare i comandanti Regnani le milizie che hanno distratto probabilmente resteranno per competere
In quella che diventerà una caotica lotta per il potere
Lotta di potere non solo in Siria ma anche il Libano e Iraq Al Qaeda e altri gruppi estremisti saranno parte di quella lotta di potere così come di Belli sostenuti dai fondamentalisti sauditi dal Qatar
Insomma se gli Stati Uniti continueranno con l'attuale politica saranno costretti a guardare in disparte mentre il futuro delle vacante viene deciso da a altri
E tra vignette musulmane attacchi gli ambasciatori e situazione in Siria il Wall Street Journal edizione americana ieri pubblicavano editoriale dal titolo molto esplicito il Medioriente posta americano l'unica onda che recede che indietreggia e l'influenza americana
Un altro giorno un'altra smentita quella che il Presidente Obama chiama l'onda che riceve della guerra mercoledì il senatore John Kerry ha minacciato di tagliare gli aiuti americani all'Iraq se il Governo iracheno non bloccherà i voli Regnani
Sospettati di trasportare ma mi materiale militare verso Damasco Baghdad non bolla benvenuto nel Medioriente posta americano senatore Cherchi
Per l'incaricato d'affari americano a Baghdad questi voli sono inaccettabili ma inaccettabile una parola che l'Amministrazione usa spesso per comportamenti che non le piacciono salvo poi non essere pronta interrompere questi comportamenti
Pensate massacri in Siria la guerra in Sudan la violenza contro le ambasciate americane o all'Iran nucleare
Ora si può aggiungere alla lista un Governo iracheno che pensa di perdere meno da uno scontro con gli Stati Uniti che da quello con i Mullah
E quel che vale per l'Iraq dopo ritiro delle truppe americane vale anche per il più ampio Medioriente dalla Tunisia l'Afghanistan l'Amministrazione Obama ripetuto più volte che vuole ridurre il suo impegno nella regione per
Nell'ambito della sua strategia per diventare un PV in Asia ed ora si chiede perché quelli che dovrebbero essere i nostri amici a Baghdad o al Cairo non ci ascoltano perché
I jihadisti pianificano l'assassinio di un ambasciatore americano nell'anniversario dell'undici settembre in Libia un Paese che l'America ha contribuito a libera a liberare ma che da allora a ignorato
Insomma conclude Wall Street Journal il Presidente Obama continua a usare la sua frase da campagna elettorale che l'onda della guerra sta indietreggiando
Ma l'unica onda che indietreggia e il potere di influenza degli Stati Uniti la nostra crescente irrilevanza nella regione ha un costo che cresce i che pagheremo sempre più caro
Ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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