Capire per conoscere

Tra pochissimo ed è già nei nostri studi la rubrica capire per conoscere con il professor Mario Baldassarri presidente del Centro studi economia
Reale da curarla questa mattina ci sarà Claudio Landi allora buongiorno al professor Baldassarri buongiorno ringraziamo Pagliarulo per l'introduzione è a questo punto punto minuti dicono il professor Mario Baldassarri professore
Se non mi ricordo male entro la fine di questa sentenza settimane in teoria il Governo dovrebbe presentare il detenuto come in The Economist finanzia a suo avviso insomma quali saranno i conti
Beh siamo appunto a allo snodo determinante
Che ha motivato tra l'altro la Commissione europea a rinviare il suo giudizio sull'Italia maggio
Perché implicitamente voleva conoscere i dati del Governo italiano che sono appunto scritti nel documento di volume finanzia di questo mese di aprile
Certamente ci sarà un ridimensionamento nelle previsioni di crescita questo automaticamente comporta un maggior deficit pubblico che però dovrebbe contenersi quest'anno ben al di sotto del tre per cento che il limite
Di Maastricht ma come sappiamo il problema non è il tre per cento ma il percorso che dovrebbe portare il deficit pubblico a zero e soprattutto la inversione di tendenza nel rapporto fra debito pubblico e PIL
Ora
Sono questi i due nodi cruciali
Dal punto di vista della finanza pubblica è evidente che sono due nodi risolvibili se non riparte la crescita è il solito cane che si morde la coda
E con un qui non c'è il rischio che tra poco dovremo fare invece una manovra più restrittiva perché i conti pubblici non ritornano non che non sono in linea a causa delle clausole di salvaguardia che sono state rimandate a causa
Appunto dell'economia che non riparte ma se questo tema dovesse essere riferito i conti pubblici del due mila sedici a mio parere sarebbe ridicolo
è assurdo sia da parte della Commissione europea sia da parte del Governo italiano di accettare una ragionamento su questo perché
Perché l'aggiustamento sarebbe una minima Maura forse
Disse quattro miliardi di euro in corso d'anno
Il tema vero è che la domanda che lei pone eh seria e
E piuttosto preoccupante per le prospettive sul due mila diciassette e cioè lì che c'è e bisogno della manovra vera
Perché perché ci sono ancora in vigore le clausole di salvaguardia e cioè lo scatto automatico di accise e Iva e quant'altro per oltre quindici miliardi
Più c'è il processo di riduzione verso lo zero del deficit pubblico quindi sul due mila diciassette già da oggi
Si profila una manovra attorno al trenta trentacinque miliardi altro che i tre o quattro miliardi di aggiustamento nel corso del due mila sedici
Chiarissimo per bocca del presidente dell'INPS e Tito Boeri è ricomparso lo spettro del mio intervento sulle pensioni sono interne ma ha detto il presidente Boeri dice
Dovevo fare un intervento per facilitano insomma chi pensionati in coloro che stanno per anni potrebbero andare in pensione
Ci possa andare un po'prima ovviamente apprensione un po'più basse questo può essere coperto da ulteriori contributi di solidarietà dei titolari
Di prestazioni pensionistiche pubbliche elevati tutto capito bene assenso secondo lei questa questa proposta scriveva no non vuol
Tu senso messa così perché ho capito bene perché una chiesa altamente esattamente quello che è emerso almeno dalla stampa di questi giorni
Però non ha molto senso messa così intanto occorre distinguere bene le responsabilità
L'INPS ha il compito dovere di far conoscere i dati e i numeri la responsabilità di decidere eh del Governo e del Parlamento
Io sostengo da anni che l'INPS ha il compito di far sapere agli italiani
Quali l'effetto del metodo retributivo del metodo contributivo Ai fini del calcolo pensionistico perché dopo la riforma Dini del mille novecentonovantacinque
Che inseriti il metodo contributivo ma per tutti i giovani assunti dopo il novantacinque e mantenne di fatto il metodo retributivo per tutti gli altri anche se parte pro-rata
Oggi dopo ventuno anni della riforma Dini oltre il novanta per cento delle pensioni sono calcolate col metodo retributivo cosa vuol dire
Che non dipende la pensione dai contributi che ogni lavoratore ha pagato nel corso della sua vita lavorativa ma dipende dagli ultimi anni di stipendio che ha ricevuto qui si determina loro nelle pensioni
Perché se il lavoratore ha pagato i contributi e la sua pensione corrisponde esattamente ai suoi contributi pagati con tutte le necessarie autorizzazioni anche in base alla speranza di vita
Nella sostanza si tratta di dire quanti anni di contributi ai pagato quanti anni di pensione disposti
Se qui c'è uno a pareggio cioè la mia pensione uguale i contributi che ho pagato durante il lavoro nessuno mi sta regalando nulla
Quindi l'INPS avrebbe il dovere di far sapere a tutti gli italiani che sono già in pensione o che dovranno andare in pensione quale sarebbe la sua pensione se si applicasse il metodo contributivo
La differenza calcolata col metodo di retributivo che in più è un trasferimento di reddito è un regalo che gli attuali lavoratori che pagano tasse e contributi
Trasferiscono agli attuali pensionati e ai prossimi pensionandi lì con questo dato di conoscenza
Il Governo e Parlamento hanno anche loro il diritto dovere di decidere il problema è con questo meccanismo abbiamo introdotto un sistema socialmente perverso
Perché questa quota di regalo ovviamente
Aumenta
Per quanto il lavoratore abbia lavorato meno e quindi riscuote più anni di pensione
Ma soprattutto aumenta per i lavoratori che hanno avuto nella vita lavorativa uno stipendio medio-alto e avranno in gran parte al regalo nella loro vita da pensionati una pensione relativamente alta quindi non si tratta di stabilire una soglia
Duemila euro due mila cinquecento euro al mese oltre la quale la pensione d'Oro e sotto la quale la pensione di ferro
In realtà bisogna far chiarezza su questo punto questo sarebbe il compito dell'INPS io ho fatto questi conteggi da artigiano dell'economia e quindi conosco e l'abbiamo detto più volte anche in questa nostra rubrica
Quali sono le quote
Di trasferimento che io chiamo regalo cioè il di più di pensione
Rispetto ai contributi pagati sulla base di questa conoscenza allora si può decidere adesso è emerso il fatto che è chi ci sono cinquecento mila italiani che riscuotono la pensione da oltre trentaquattro anni e per fortuna loro e fortuna nostra visto che l'amico dà vita media aumenta continueranno riscuoteva anche per altri dieci anni
E il caso estremo sono i famosi baby pensionati degli anni Settanta primi anni Ottanta poi sono stati ribolle aboliti e quelle pensioni ma non i pensionati quelli che sono andati in pensione con
Diciotto anni di contributi e sono andati in pensione magari a quarant'anni hanno pagato diciotto anni di contributi e riscuotono la pensione fino a ottantacinque anni cioè per quarantacinque anni
è evidente che qualunque sia il contributo pagato per diciotto anni copre sì e no il dieci per cento di ciò che il pensionato ricevo con quarantacinque anni di pensione e questo è il caso estremo
Ripeto la l'ARRA l'aspetto socialmente perverso
è che è più alta l'attenzione privato lo stipendio di quei diciotto anni di
Lavoro più è alta la pressione di quei quarantacinque anni di pensione ovviamente
Il PIL punto di riferimento di equilibrio che io ho calcolato Malipiero può calcolare in modo preciso perché a tutti i computer a tutti i dati e lo può fare italiano per italiano
Io ho calcolato che
Se un lavoratore è andato in pensione a sessantatré anni
Ha lavorato per quarantatré anni e quindi ha pagato contributi per quarantatré anni e vive fino a ottantacinque anni quindi mediamente quindi riscuote l'attenzione da sessantatré
A ottantacinque sono circa ventidue anni
I questo il punto di riferimento per il quale questo lavoratore lo riceve regali da nessuno cioè la sua pensione corrisponde in termini attuariali esattamente i contributi che Luis ha pagato
Questi sono i due punti estremi le pensioni baby da un lato e questo pensionato ipotetico dall'alto in mezzo ci sono tutti gli italiani sia i pensionati attuali sia i pensionandi futuri
Tenga conto che con il meccanismo introdotto dalla riforma Dini l'ultimo italiano che andrà in pensione avendo un pezzetto di calcolo retributivo ancora e non totalmente contributivo sarà attorno al due mila trentuno
Quindi lo abbiamo fatto un gigantesco gigantesca opera di protezione
Della generazione
Che lavorava fino al mille novecentonovantacinque ha continuato a lavorare dopo
Ma trasferendo sui giovani nuovi assunti dopo il mille novecentonovantacinque l'interno onere del passaggio al sistema totalmente contributivo tant'è che i giovani sanno già da oggi che col sistema contributivo così com'è per loro
Andranno in pensione
Forse a settant'anni e con una pensione che sarà la metà in termini reali rispetto a quella che discutiamo noi più anziani
Essendo già in pensione questo è il dato di fondo allora l'INPS faccia chiarezza sui dati e sulla conoscenza
Governo e Parlamento si assumano le responsabilità per un passaggio che era una spetti il due mila trentuno per arrivare ad essere equo cioè contributivo per tutti
Su questa base poi di equità sociale
Si può
Introdurre una decisione politica
Che è quella delle pensioni minime delle pensioni di invalidità da verificare ovviamente e quelle delle pensioni sociali lì ci può essere ci deve essere un trasferimento sociale per chi Nona
In età avanzata nessuna copertura diventi
Ecco io non non si riesce a capire almeno
La vulgata normale
E come mai dopo l'intervento della riforma Dini che è stato il primo intervento strisciano così strutturale sul sistema pensionistico pubblico e l'intervento poi di ultimo quello della riforma Fornero peraltro
Contestato proprio nei giorni scorsi la manifestazioni e proteste sindacali
Come mai conto rendo insomma questa serie di interventi abbastanza spettrale sul sistema pensionistico pubblico siamo sempre dover riparlare dei meccanismi nel meccanismo del settore pensionistico e non si è tenuto a sufficienza non sia intervenuto sufficientemente bene
Ecco bisogna perché se lei è diventato ormai uno spettro un fantasma che aleggia continuamente a Roma non renderà falsare filosofo
Beh certamente il problema nasce proprio nel novantacinque la sacrosanta riforma Dini
Che meno male che l'abbiamo fatta se non l'avessimo fatta sarebbe esploso il sistema contiene però un tarlo che quello che ho già detto Chiovelli maiali padano genomi WTO le le riforme successive ultima la riforma Fornero
Hanno una logica sbagliata cioè non hanno un problema strutturale di equilibrio finanziario
E di equità sociale e di trasparenza ma sono andate alla ricerca di soldi per cercare di frenare la spesa pensionistica in qualche modo
La riforma Dini al come sappiamo allungato
Il tema liberalizzare il relativo iter i fusti certamente che sono riusciti a frenare la spesa la spesa pensionistica senza la riforma Fornero oggi sarebbe di venticinque trenta miliardi più alta
E quindi avremo ogni anno all'anno certo all'anno e quindi avrebbe un impatto importante sui conti pubblici però la logica non può essere quella di tappare il buco di quell'anno e cercare di frenare la spesa pensionistica
La spesa pensionistica si frena sul piano dell'equità sociale dicendo a tutti i cittadini la tua pensione è pari ai contributi che tu hai pagato
Poi se ci sono condizioni di particolare
Esigenza sociale di particolari di questa intervengo con la socialità cioè con le tensioni sociali ma i contributi e pensioni devono stare in equilibrio
Le pensioni sociali si finanziano con la fiscalità generale e lealtà c'è una gran confusione da trent'anni in Italia perché quanto facciamo un esempio quando l'INPS e dice
L'INPS è in equilibrio il bilancio dell'INPS in equilibrio oppure quest'anno ha un deficit di tre miliardi e quant'altro si dice una grande bugia perché da trent'anni
Il totale delle pensioni pagate in Italia è coperto dal totale dei contributi sociali pagati in Italia per due terzi
Ma per un terzo da trent'anni è pagata attraverso le tasse dei contribuenti quindi il lavoratore attivo oggi paga due volte perché paga i contributi
Che servono a finanziare le pensioni degli attuali pensionati
Più paga le tasse per finanziare le pensioni degli attuali pensionati in parte
E i contributi che lui sta pagando soprattutto se il giovane si è cominciato a lavorare dopo il novantacinque
Gli daranno all'UE una pensione da fame questa la grande ingiustizia sociale del sistema allora non si può continuare a rincorrere il problema cercando di frenare la spesa perché ci sono esigenze di bilancio anche giuste e comprensibili
Ma occorreva uno e occorre uno strumento chiaro e trasparente quantomeno di conoscenza quantomeno far sapere agli italiani
Quale sarebbe l'attenzione di ciascuno se fosse calcolata sulla base dei contributi che ha pagato
Se è sulla base dei contributi che ha pagato anche un pensionato che prende tre mila euro di pensione non hanno regalo da nessuno non è una pensione d'Oro perché se l'è pagata con i suoi soldi
Se invece c'è un pensionato che prende duemila euro al mese di pensione ma in base ai contributi che lui ha pagato avrebbe diritto ad averne mille di euro al mese per cui ogni mese a un regalo di mille euro
Bene chiarissimo ringraziamo il professor Mario e Baldassarri economista siamo Montecuollo anche loro per questa volta lunedì abbiamo fatto
No perché è chiaro con lui di economia sperando di essere stati di un certo interesse lasciamo come come opera la parola alla pari a Roma
Allora grazie a Claudio Landi grazie al professor Mario Baldassarri la rubrica torna lunedì prossimo lunedì mattina